Non è mia ma di un mio ammiratore, Maurizio Zacchi. Se qualcun altro vuol provare, si faccia avanti, mi piacerebbe fare un po’ di vignette collettive con Ilaria e Bobo.
Tiscali, 2 giugno 2018
Non è mia ma di un mio ammiratore, Maurizio Zacchi. Se qualcun altro vuol provare, si faccia avanti, mi piacerebbe fare un po’ di vignette collettive con Ilaria e Bobo.
Tiscali, 2 giugno 2018
17 Comments
A te non veniva naturale, vero?
Eppure, eppure, …
Com’è vero!
Caro Sergio,
Noi del partito democratico dovremmo essere diversi da
quei partiti che adesso governeranno l’Italia e proprio per questo dobbiamo smetterla di usare le parole ‘‘fascista”e “comunista” che rappresentano un mondo tramontato e che non ritornerà mai più.
Sulla parola razzista bisogna fare sempre un esame profondo ed accurato, anche a casa nostra, perché il fenomeno è stato, è e sarà sempre presente su questa terra. Evitiamo gli slogan facili perché quel popolo che ci ha abbandonato non deve tornare da noi con altri slogan, ma tornerà da noi dopo aver verificato i fatti che le forze politiche adesso al governo faranno, a meno che le politiche del governo “lega/cinque stelle”non saranno talmente “giuste” che convinceranno anche noi ad andare da loro. La democrazia si deve confrontare sempre con la concretezza. Aspettiamo quindi l’ azioni di questo governo e prepariamoci non gli slogan tipo: “ il paese non ne può più di questi balletti” o “questo governo è il governo più a destra della storia italiana”; ma ad ogni loro provvedimento diciamo, con toni pacati corretti e non offensivi, le nostre controproposte. Io voglio rimanere in un partito che difenderà sempre la libertà di parola, l’uguaglianza tra gli esseri umani e la solidarietà tra quest’ultimi. Gli slogan “fascisti” e “comunisti” hanno creato “i populisti/ sovranisti” ed adesso verificheremo come “sono “ e noi potremo batterli se saremo diversi, concreti e convincenti sugli argomenti che loro affronteranno. Caro Sergio non so se tu sei d’accordo o meno; ma io alla fine della mia vita (a quasi settant’anni) ho compreso quanto segue: il filosofo scrive l’algoritmo a chi deve realizzarlo, ma spesso sbaglia e Carlo Marx (secondo me) ha sbagliato. Viva la Repubblica italiana!Un caro saluto a tutti Antonio De Matteo Milano.
Credo che la tua battuta sia dovuta a ripensamenti inconsci che non puoi manifestare pubblicamente visto cosa pensi realmente di Renzi.
Concedimi questa mia battuta.
Con rispetto
Camillo
La battuta si rivolge a compagni che standogli sulle palle Renzi, hanno votato i grillini. Io non solo non l’ho fatto ma ho stigmatizzato molto l’errore tragico di chi lo faceva. Però sono talmente tranquillo per la mia onestà politica che non mi dispiace sacrificarmi per fare la parte del rancoroso coglione in una vignetta.
Caro Sergio,
nessuno può e deve mettere in dubbio la tua onestà intellettuale. Punto.
Molto meglio fare qualche riflessione politica che si estenda oltre il momento topico del voto del 4 marzo, ma parta dagli atteggiamenti riscontrati a sinistra (parte della sinistra) sulla totalità dell’azione dei governi Renzi e Gentiloni.
Mi spiego meglio: il “mi stava sulle balle Renzi” è purtroppo partito da molto lontano ed ha prodotto danni lungo tutta l’avventura politica della scorsa legislatura: ogni riforma, nessuna esclusa, anche le più forti come le unioni civili, è stata accompagnata da critiche e stigmatizzazioni che travalicavano ampiamente il merito ed erano riconducibili essenzialmente alla frase di cui sopra.
Non neghiamoci l’evidenza, soprattutto tra di noi.
E’ di questo atteggiamento di buona parte della sinistra più “tradizionale” che dobbiamo continuare a chiederci se era proprio inevitabile e se ne valeva la pena. La mia risposta è senza dubbio: no.
Qualcuno avrà anche avuto i suoi interessi e la sua posizione da difendere, questo è persino normale, ma ti dirò che mi preoccupa di più il substrato culturale che ha sempre sorretto l’affermazione.
Insomma: “ma davvero Renzi era così alieno dalla storia della sinistra da costituire un pericolo per la sua stessa identità?”
Ecco, questo è l’abbaglio culturale enorme che stiamo pagando con il governo di Salvini e Di Maio.
Vogliamo riflettere sull’argomento e prepararci per il prossimo futuro?
Oppure faremo così anche col prossimo Renzi, chiunque egli sia?
Abbiamo capito che non dobbiamo avere paura di mettere in discussione riti, linguaggi, abitudini, stilemi politici, in un momento in cui il mondo sembra fottersene della razionalità e pare solo disposto ad abbracciare ogni schematica semplificazione, purché gli diminuisca la paura del futuro?
E’ una riflessione sulla democrazia come strumento istituzionale che dobbiamo fare, e mi riservo di tornarci su presto.
Per conoscenza.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=2050957215224855&set=a.1405110869809496.1073741828.100009317898460&type=3&theater
Abolizione del redditometro, abolizione dello spesometro, via studi di settore ed abbassamento delle imposte per i redditi alti (dal 39% al 20%), reintroduzione del vaucher…. e così via nell’ottica de “.. gli imprenditori dobbiamo lasciarli in pace… “. Ed ancora: prepensionamenti meno convenienti dell’Ape volontaria, la famiglia è uomo-donna con buona pace delle unioni civili…e così via. Uno curiosità: ma la Camusso e Landini hanno sciolto la CGIL, sono usciti dalla CGIL, sono in linea con questo governo? Era fuoco amico o contraerea nemica visto che il duro contrasto ai governi a guida PD ha raggiunto il suo obiettivo e di loro non si è saputo più nulla? Sicuramente il mio è un grossolano errore di lettura dei fatti per cui mi scuso se ho male interpretato alcune situazioni. Con grande affetto, in primo luogo per BOBO/Staino e della sua onestà intellettuale, come opportunamente rilevato da Ernesto.
Venerdì mi rigiravo tra le mani l’inserto di Repubblica con il programma completo della festa del giornale a Bologna il prossimo weekend.
Una rassegna davvero impressionante di bei nomi, tante belle teste della sinistra in senso lato, intellettuali, politici, artisti, giornalisti, editori, giuristi, scienziati, “dotti, medici e sapienti”.
Insomma, il meglio, la crema, il fior fiore del nostro ambiente, del nostro coté culturale e politico, i nostri “maître à penser” …
E mi chiedevo a cosa tutti questi bei signori pensino in questi giorni, vedendo nascere il governo più improbabile e scalcagnato degli ultimi decenni, in tutto l’Occidente che conta.
Mi chiedevo (e vorrei tanto che se lo chiedessero anche loro, possibilmente in pubblico) cosa hanno fatto per evitare che succedesse di avere Barbara Lezzi al fantomatico Ministero per il Sud e Fontana a quello per la famiglia.
Vorrei chiedere loro di riavvolgere il nastro dal 2013 in poi e domandarsi cosa abbiamo combinato, e loro, proprio loro, come hanno contribuito in questi anni a far maturare tutto ciò.
Non voglio gettare croci su nessuno, da nessuna parte: ognuno si porti le sue. Ma vorrei solo che onestamente ci chiedessimo, ripeto, in pubblico, se tutto quello che è successo fosse davvero inevitabile, se il corso della storia non ci abbia posto davanti a bivi che potevano essere affrontati diversamente.
Nessuno può chiamarsi fuori. Nessuno può trincerarsi dietro il: “Ma io sono un commentatore, libero, indipendente, guardo, giudico, scrivo, spetta agli altri, a chi gestisce il potere, essere perfetto” (oppure essere sufficientemente imperfetto da non pestare troppi piedi con calli sensibili).
Troppo comodo.
Ora in questa merda ci siamo tutti, anche chi sentiva puzza di massoneria e adesso forse sente odore di violetta.
La lotta politica è spietata, lo so bene. Il giorno dopo nessuno si gira indietro a ripensare. E invece serve, serve eccome, rielaborare il passato!
Ma davvero i due Governi che sono stati così vilipesi, disprezzati, fustigati, derisi erano tanto schifosi da portarci inevitabilmente a questo? Davvero meritavano tanto astio, tanto impegno distruttivo?
Ma, in conclusione, un esame di coscienza, la cosiddetta crema di questo sciagurato Paese, se lo farà mai?
O corriamo tutti, come la locomotiva di Guccini, verso il botto, fregandocene di quanto il raziocinio, l’onestà intellettuale ci suggerirebbero e fregandocene pure di quello che ai cittadini servirebbe per una vita migliore?
Sabato ho poi trovato un articolo di Turani: “Il Governo che non doveva esserci”.
Ma come, mi chiedo, non doveva esserci e c’è? E perché c’è? Non potevamo pensarci tutti un po’ prima?
Di chi è la colpa? Sempre di qualcun altro?
Perché colpa c’è, eccome se c’è.
Chi ha contribuito ad ostacolare i Governi precedenti non poteva non sapere che la conclusione sarebbe stata questa e non un’altra.
E allora il “Governo che non doveva esserci” è in realtà quello che hanno voluto, hanno favorito, hanno preparato con comportamenti non casuali, ma finalizzati a questo risultato.
Turani si chiede, ci chiede, cosa abbiamo in mente al posto del sovranismo populista di Salvini e Di Maio.
Bella domanda: noi pensavamo di avercelo un progetto, con un Governo che amministrava con misura e saggezza (santo Padoan), che affrontava i problemi, anche i più spinosi (riforma costituzionale, lavoro, corruzione, fisco, giustizia, istruzione, …) senza spaventarsi e senza troppi complimenti.
Abbiamo capito che in primis alla nostra intellighenzia questo non andava bene: ben altro serviva!
Ed eccoci qua! Il “Governo che non doveva esserci” invece c’è.
Il progetto che c’era, adesso non c’è più e tocca inventarsi qualcos’altro.
Auguri e buona festa della Repubblica, povera Repubblica!
PS: come ciliegina ho infine trovato su “La Stampa” di domenica una preziosa e fondamentale intervista nientemeno che a Cristiano De André, nella quale il suddetto figlio del ben più noto artista spiega come e qualmente suo padre, che tanto non può smentire, sarebbe senz’altro stato dalla parte di questi giovani entusiasti e volenterosi, che mai avrebbe appoggiato un PD causa di tutti i mali e che quindi bisogna avere e dare fiducia al Movimento.
Ma che bel giornale! Ma che raffinata e profonda operazione culturale!
Continuiamo così. Facciamoci del male.
Bene tutte le critiche che condivido integralmente; ma cominciamo a fare delle proposte, anzi delle contro proposte, visto che il governo attuale avanza le sue. Economisti e specialisti del PD tirate fuori le vostre proposte e fateci e discutere su esse.
Qual è la vostra Proposta alternativa alla Flacca tax? Qual’è la vostra proposta sul reddito di cittadinanza? Come risolvete il problema degli immigrati?
Spero che qualcuno ci faccia discutere su queste cose e basta con la ricerca del capro espiatorio. Buona giornata a tutti Antonio De Matteo Milano
Ottimi interrogativi quelli di Antonio. Per la precisione: la flat tax per le imprese già esiste, il reddito di cittadinanza pure ma si chiama Reddito di inclusione. Sui migranti il ministro Salvini ci ha informati che i provvedimenti di Minniti sono ampiamente da confermare. E’ di stamattina, il ministro dell’ambiente ha elogiato i provvedimenti del ministro uscente affermando che vanno soltanto in parte migliorati. Vedrai che in tutti i settori sarà così. Intanto Salvini liscia il pelo agli industriali mentre il Di Maio ci dice a mezzo stampa che la crisi impedisce ai giovani non solo di programmare la loro vita ma anche le loro vacanze (!?!). E’ tutto vero, come direbbe il grillino Diego Bianchi in arte Zoro.
Ha sicuramente ragione Massimo, parliamo di cose concrete, ma il PD dalla sua fondazione formula proposte e riforme concrete e realizzabili e su questa strada dobbiamo continuare. Credo però che dobbiamo individuare quali sono i Poteri forti che hanno aiutato i populismi a crescere e a distruggere la sinistra. Io penso che i poteri forti non dobbiamo individuarli nelle banche o nei capitali ma nel conservatorismo. Dunque chi ha contribuito di più alla ns. sconfitta?. Credo che siano tre. I conservatori al ns. interno, gli editori, e il sindacato. Riflettiamo
Marco bs
QUESTA VIGNETTA È SBAGLIATA
Sta girando molto questa vignetta, molti la usano come a dire “Avete visto? È arrivato il male peggiore, dovevate turarvi il naso!”
A me la vignetta non torna, e non mi torna
perché è SBAGLIATA.
Si confonde, come al solito, la CAUSA con l’EFFETTO:
la causa non è che alla gente gli sta sul cazzo Matteo Renzi, quello è l’effetto.
La causa di quell’effetto è la distruzione dell’articolo 18, i contratti di lavoro demmerda, la buona scuola, gli sconti alle megamultinazionali quando il ceto medio italiano si proletarizza e le famiglie in povertà assoluta crescono di numero… e di molto altro.
La gente ha votato 5S perché il PD ha fatto tutte queste cose brutte.
Provo vergogna per Staino che l’ha pubblicata.
Non ti disturbare. Io, come vedi, non provo vergogna a pubblicare la tua critica. Ci si confronta.
Caro Sergio, lasciamo perdere quel che dice Daniele non merita commenti. Si parlava tempo fa di fare un tentativo per salvare l’Unita attraverso una specie di azionariato, io ero disponibile nel mio piccolo. Come è andata a finire quell’idea.
Marco bs
Cari Sergio e Marco,
più che meritare i vostri commenti o provare vergogna, vorrei da parte vostra un giudizio:
Ho torto?
E se ho torto, perché?
Su FB circola la vignetta “ricorretta” da un utente che ha tolto le prime due righe della risposta di Bobo e ha lasciato solo “Renzi”.
Credo che abbia vinto lui.
Egr.sig. Daniele,
il blog di Sergio Staino non è un tribunale e nessuno può emettere sentenze di torto o ragione: semplicemente abbiamo idee diverse lei vota cinque stelle e noi votiamo PD. Voi del governo del cambiamento ( non si sa se in meglio o in peggio) considerate le leggi approvate dal partito democratico di “cacca“per usare il suo linguaggio forbito. Perché mai un vignettista, che usa frasi meno offensive di quelle che voi sistematicamente usavate ed usate nei confronti del governo uscente, sbaglia? Sig Daniele io non ho nessun problema a rispettare le sue idee se lei rispetta le mie, ma mi pare che lei voglia essere libero di offenderci e poi vuole anche i nostri ringraziamenti. Non le sembra un po’ troppo? Buona serata a tutti Antonio De Matteo
Caro Daniele, scusami se ieri ti ho trattato in modo sbagliato, oggi sono più calmo e provo a risponderti.
La vignetta non fa altro che certificare la verità. Ho amici che da sempre votano a sinistra e prima delle elezioni abbiamo discusso anche animatamente e alla dimostrazione delle cose fatte ( e di sinistra) dai governi Renzi Gentiloni non hanno saputo che rispondere ” Renzi mi sta sulle palle come mi stanno sulle palle tutti i Toscani”. Questi erano i loro argomenti al fine delle discussioni.
Senti Daniele io da sempre sono di sinistra e da trenta anni sono anche imprenditore. Credo che l’art. 18 fosse e lo era un antico privilegio che in epoca moderna non abbia più senso di esistere . Uno stato moderno non può avere lacci o lacciuoli che frenino l’espansione delle aziende.
Quanto al Jobs act può essere perfezionato ma nessuno nemmeno i nuovi governanti lo elimineranno. Questa normativa a tuo giudizio infernale ha prodotto lavoro ad un milione di persone anche se la metà a titolo determinato.
Da come parli credo che tu più che grillino sia una persona di sinistra e dimmi secondo te era meglio avere un milione di disoccupati in più o quello che ha prodotto il Jobs act.
Marco bs