Caro Bobo,
ho letto la tua lettera a Teresa, poi ho visto il titolo in prima pagina di Repubblica “Pd in rivolta contro M5s”. Questo è anche il mio sentimento e non vorrei che non se ne tenesse conto. Errori ne sono stati fatti tanti li ha fatti Renzi, il pd e mi permetto anche il resto della sinistra. Non siamo riusciti a intercettare il voto del malessere, fosse di rivolta contro i migranti, al nord o di protesta per una situazione occupazionale al sud. Nemmeno potevamo aggregarci a campagne contro i migranti o per una sicurezza senza legalità e rispetto per tutti o strombazzare proposte impossibili. Ma non siamo riusciti nemmeno a far passare un messaggio che con il Pd al governo le cose stavano cambiando.
Ora tu e altre voci chiedono al Pd di entrare in un governo M5s. Per 5 anni ci siamo sentii dire che avevamo un governo non scelto dagli elettori: la non vittoria del Pd di Bersani (anche non sconfitta) ci aveva infatti condotto alla presa in giro da parte dei 5s e poi al governo con Berlusconi e poi con la parte centrista del centrodestra. Non vorrei ripetessimo lo stesso errore anzi peggiore perché se allora eravamo in posizione di forza adesso saremmo solo la stampella di un partito che ha già deciso i ministri e oggi presenterà il suo programma con il rischio di subire ancora gli attacchi se le cose non vanno e di passare inosservati se le cose vanno bene magari soprattutto per merito del Pd.
Quanto affermi nella lettera a Teresa sulla necessità di tornare sul territorio, di essere vicini alla gente e io sono d’accordo, questo può essere fatto molto meglio o anche solamente se il Pd non resta impigliato in continue discussioni e trattative a livello governativo senza quella libertà di azione che come opposizione ti permette di confrontarti con i cittadini, intercettarne le esigenze e non con la sfiancante impresa di spiegare a chi non sta bene per disoccupazione, povertà e rabbia di avere pazienza e che stiamo lavorando per il loro bene in un governo che oltretutto non controlliamo. E non mi dilungo sul sentimento di tantissimi militanti e lettori che si sono sentiti e ancora lo sono insultati pesantemente dai 5s, magari non è razionale come ci dicono gli appelli di cui parlavo sopra, ma per chi milita in un partito e in particolare nel Pd conta anche e molto il sentimento.
Ciao con affetto
Ernesto Longhi
Caro Ernesto,
chiariamo alcune cose.
- Abbiamo subito una indiscussa catastrofe politica che ci impone di aprire una profonda riflessione.
- Questa riflessione va fatta senza l’attuale segretario che deve dimettersi immediatamente per dare la sufficiente garanzia di onestà politica allo svolgimento del dibattito.
- Va nominato un reggente che rappresenti il partito nelle trattative governative e che lo guidi fino al congresso.
Queste sono le cose immediate da fare e bisognerà alzare molto la voce perché il nostro Renzi, ormai trasformatosi in clone di D’Alema, tenterà di tutto per non attuare i tre punti suddetti.
Seconda fase: organizzare nelle prossime settimane una discussione in tutti i livelli del partito sul comportamento da tenere. In questa parte io metto la mia proposta che, scopro ieri sera, essere anche la proposta di Scalfari e di vari altri. La mia proposta l’ho messa in bocca a Berlinguer nel fumetto che ho fatto martedì su La Stampa e prevede un incontro (non so assolutamente in che forma) con il Movimento 5 Stelle con l’obiettivo di staccarlo definitivamente da attrazioni leghiste valorizzando nei limiti del possibile le componenti più serie che esso contiene.
Che ci abbiano trattato in modo profondamente offensivo è un ragionamento insulso in politica e noi comunque non siamo stati mai da meno nei loro confronti. Non può essere questo il motivo per non parlarci. Ricordiamoci che le formazioni partigiane nel ’43 lottarono contro i nazifascisti ponendosi al fianco dell’esercito monarchico che fino a quel momento ci aveva dato la caccia incarcerandoci e fucilandoci. Ciò non impedì l’alleanza d’azione. Questa è la grande politica che porta gli umili alla vittoria. Guai quindi farsi prendere da isterie effimere e passeggere.
Un abbraccio
Sergio
8 Comments
Caro Sergio,
credo sia opportuno essere precisi
-io non penso assolutamente a un governo 5Stelle-PD; penso che sarebbe un errore e per il PD sarebbe impossibile condurre nello stesso tempo una battaglia quotidiana al governo e una discussione interna
-penso però, e lo ripeto con forza, che l’argomento insulti, per quanto suggestivo e semplice da far passare tra i militanti, non abbia alcun valore, se non emotivo, e deve essere tenuto fuori
-riproporlo ora, da parte del segretario (che peraltro ha introdotto nel linguaggio politico una ruvidezza e una strafottenza la cui legittimità ha spesso rivendicato) significa soltanto chiudere l discorso non di un governo con i5 Stelle, ma di qualunque dialogo o discussione, prima ancora di cominciare
– estremizzare il discorso a fini interni, chiedendo una conta su una alternativa artificiosamente enfatizzata, significa solo per Renzi un espediente per continuare a tenere in ostaggio (neanche più guidare) il partito, e impedire una vera discussione
-dobbiamo partire da un dato reale: o si crea una maggioranza, o si va a votare
-nelprimo caso, una maggioranza 5Stelle e pezzi di destra, o di “responsabili” non mi pare una soluzione auspicabile, poiché sarebbe all’insegna del “tanto peggio tanto meglio” o del “così imparano”, che è poi il ragionamento politico di Renzi, se di ragionamento si può parlare
-un governo 5Stelle, al quale un PD finalmente rigenerato da una seria riflessione, che si presenti come una forza sostanzialmente di opposizione, ma in grado di dialogare su alcuni temi, di far valere la propria idea di società, può dare un contributo, mi pare la soluzione più responsabile; andare a vedere le carte di un movimento in continua evoluzione è un dovere. Non è un matrimonio, nè un governo organico; si tratta di stabilir una dialettica parlamentare tra forze che rimangono diverse, ma che possono discutere su alcune questioni e trovare punti di intesa
-i 5Stelle forse non sanno neache loro chi sono, sfidiamoli non a sfasciare l paese, ma a misurarsi con le nostre proposte
-in ogni caso, la linea di Renzi porta o allo sfascio o a nuove elezioni (le vogliamo davvero, il PD può permettersele?)
-una forza politica con la tradizione del PD, partito giovane ma erede di tradizioni nobili cui dovremmo ispirarci, deve poter contribuire a una soluzone positiva di una crisi epocale della società italiana e del suo rapporto con la politica
– se non riesce a farlo, è finito.Il resto è tattica, vecchia politica travestita da un nuovo di facciata, che ormai è usurato e incapace di dare un senso alla nostra azione. Davvero qualcuno pensa che sia importante peril semplice militante o simpatizzante che le dimissioni di Renzi siano a tempo, a singhiozzo, vere, finte, frutto di calcoli incomprensibili?
– certo, non vi sono soluzioni semplici o scontate; ma in campo vi sono vari attori di primo piano, da Mattarella alle forze sociali etc. Cominciamo a parlare quando le carte saranno sul tavolo, e nel frattempo diamoci un assetto organizzativo che consenta di uscire dal rancore e dallle faide personali
-Spero di aver chiarito il senso del mio discorso, anche se mi rendo conto che il manicheismo è la carta vincente di questa stagione
Guido Clemente
Caro Sergio,
In un paese normale nel 2013,con l’eredità che abbiamo ricevuto dai governi precedenti a trazione forzista e leghista e la tragica situazione economica, dopo l’esperienza del centro sinistra che ha portato il paese fuori dalla crisi e fatto riforme sociali che io ritengo epocali, alle elezioni avremmo dovuto almeno arrivare al 50%. Ma questo non è un paese normale qui ancor si ragiona come al tempo dei Borboni ( Francia o Spagna purché se magna). È bastato al sud dare speranza di un salario garantito e al nord costruire paure inesistenti e il gioco è fatto.
Ma sono d’accordo con te, Sergio, oggi senza piangersi addosso è necessario affrontare la situazione per quella che è.
Sono un estimatore di Renzi ma oggi deve lasciare. È giovane e avrà tutto il tempo di pensare ai suoi errori e rimettersi in corsa in futuro ( lo spero vivamente perché l’impegno che ha profuso in questi anni è veramente lodevole).
Degli insulti ricevuti in campagna elettorale non me ne frega nulla. Io penso che si debba parlare con i grillini perché li sta gran parte del nostro popolo e di quello dobbiamo occuparci.
Dobbiamo pensare in primis agli interessi del paese, non possiamo lasciarlo senza un governo, e vedrai che se siamo capaci a far emergere tutte le contraddizioni del programma grillino il popolo ci seguirà.
Per ultimo lasciami esprimere la mia amarezza verso quei giornalisti e intellettualoidi che hanno fatto del loro rancore contro Renzi il loro scopo di vita in questi anni. Ho sott’occhio per esempio i versi di Riondino di ieri e mi dispiace che non hai messo sul blog la mia misera risposta
Un abbraccio a tutti
Marco bs
Non ti arrabbiare, Marco, come puoi immaginare ogni tanto qualcosa devo lasciarla fuori per non appesantire troppo la lettura generale. Non mi è sembrata particolarmente vivace la poesia che hai proposto, però se ci tieni la metto qui.
Vorrei poter rispondere al Riondino
Ma non vorrei passar per un cretino
Nel tempo ho conosciuto i suoi brani
Sempre mi son parsi alquanto strani
Anche lui natal nel sito del Poeta
mi metto a lo rimirar con tanta pietà
Sempre a criticar con man pesante
pur se niente c’era di importante
Anch’io credo che il nuovo senator si debba andare
Ma il suo gestir lo mondo mi metto a rimirare
di tante cose buone può andar fiero
anche se non finite per intero
Se la sinistra sempre vive nel rancore
non disperiamo allor se presto muore
Il genio furibondo nel temp non ha giocato
cercar di far le cose giuste c’ha provato
In tanti eravam a dar mandato
or tanti son che l’han bocciato
Ricominciamo allora a ritornare
nel nostro nido a ripensare
e chissà che un di’ speriam vicino
ci ritroviamo ancor con il Riondino
Se un giorno ancor starà a rivangare
potremo senza pudor mandarlo a c—-e
Penso che questa discussione sull’ipotesi di un PD che dovrebbe sostenere un governo Di Maio abbia qualcosa di surreale. Credo che nelle segrete stanze dei 5 Stelle si stiano facendo grasse risate. “Ci sono cascati!”, mi sembra di sentire, “Mostragli una carota e arriveranno a frotte!”. Insulti ricevuti a parte (ma, a quanto pare, per qualcuno sono piccoli graffietti e in politica, si sa, sono sempre volate le coltellate, specialmente alle spalle), credo che il problema più grande, con i vertici del Movimento – lasciate stare gli elettori, che sono sempre in buona fede, in qualunque partito – sia l’affidabilità. La provocazione è sempre stata il loro metodo comunicativo con il PD, renziano o non renziano. Ogni loro mossa politica è un trabocchetto, sempre a danno della sinistra e del più grande partito che ancora la rappresenta. Parlare di dialogo con queste persone (e mi riferisco sempre ai vertici) denota un puerile senso di onnipotenza o una smisurata ambizione camuffata da senso di responsabilità, il che la rende ancora più indigesta, che può portare alla catastrofe del partito e, di conseguenza, del Paese che non disporrà più, in futuro, di un contraltare accettabile allo strapotere del Movimento di Grillo. Solo con una opposizione vera, motivata, sfruttando gli errori che sicuramente faranno gli avversari, e meditando sui nostri si può sperare in una rivincita ma, insisto, non per il partito in quanto tale, ma per il partito quale strumento necessario a preservare il gioco democratico.
P.S. Forse il mio senso dell’umorismo si è andato affievolendo, ma le vignette dove compaiono le bare, chiunque vi sia dentro, non mi sono mai piaciute.
Inviterei Sergio e Guido a farsi un giretto sul web, possibilmente in FB, e a leggersi i commenti su Renzi che vengono postati colà. Di certo non cambierete la vostra posizione nei suoi riguardi, ne sono certo, ma potreste trovare qualche elemento di riflessione nel vedere che, in stragrande maggioranza, sono di segno opposto ai vostri. Significherà qualcosa?
Tante parole agguerrite e sagaci. Ma perchè non aspettiamo un momento di sentire o leggere le proposte concrete di governo dei 5Stelle o – dio non voglia- di Salvini prima di alzare la mano come volontari?
Quanto al riassestamento del partito è una necessità già da 25 anni.
Sandra Festi -bologna.
Concordo
Ragazzi, Sergio in testa, ma dite di lasciar perdere gli insulti ricevuti e attuali contro il PD e Renzi, e voi per primi state demonizzando un nemico che se ne va.
Penoso per tutti.
saluti.
Camillo Repetti