“Le sardine”, movimento politico vivo e recente, se non si da un’organizzazione, un algoritmo, e un leader coordinatore non andrà molto avanti. I cittadini/e non sono migliori dei partiti: creano questi ultimi con la loro stessa sostanza e con gli stessi difetti aggravati dalla megalomania personale che purtroppo ci perseguita. Coloro che si considerano “sardine“, ( a me personalmente piacerebbero di più le Alice che Considero meno grasse e più veloce , ma amen ) devono farsi un esame di coscienza, guardarsi allo specchio ed essere certi che entrando in campo curino necessariamente il pronome noi e frenino il proprio io.
In altre parole devono trovare in fretta un compromesso tra le varie idee, che circolano nel movimento, ed un leader che sia bravo a coordinare e rappresentare la sintesi delle varie posizioni.
Il “capo“ non deve svolgere il suo lavoro sui mass media (televisione, radio, web), ma nelle piazze, negli uffici, nelle fabbriche, nelle scuole, in tutte le comunità dove le idee ci sono e vanno assolutamente coordinate sintetizzate ed esposte.
Concludo sperando che dalle “sardine “non venga fuori un leader con i tweet, i WhatsApp e le abominevole apparizioni in televisione. Buona giornata a tutti Antonio De Matteo Milano
Spero di non sbagliarmi, Antonio, ma ho la netta impressione che per fortuna queste sardine abbiano le idee abbastanza chiare per non compiere gli errori che tu giustamente esponi. A mio avviso dovrebbero diventare l’anima dei vari partiti democratici e costituzionalisti come ha ben detto anche Ernesto. Certo che per far questo occorrono anche delle azioni precise da parte di questi partiti, cosa che mi sembra più difficile. In Toscana, ad esempio, tutto l’apparato del PD sostiene come “male minore e necessario” la candidatura di Eugenio Giani, arcinota figura dell’apparato di centrosinistra. Non credo proprio sia quello che possa in qualunque modo attrarre, discutere e far riflettere con entusiasmo le tante forze giovanili liberate dalle sardine. In pratica stiamo sostenendo un volto antico del PD ormai già ampiamente sperimentato e zeppo di cerotti per i tanti errori. E’ incredibile che il buon Giani sia punta di lancia dell’opzione renziana sulla regione. Proprio Renzi che all’inizio ci aveva entusiasmati tutti con la sua rottamazione è finito ad appoggiare e a pretendere la più piatta continuità.
Un abbraccio
Sergio
3 Comments
A proposito di sardine …
https://www.uominiebusiness.it/default.aspx?c=634&a=28223&tag=09-12-2019-Avantipopolodellesardine
“Le sardine”, movimento politico vivo e recente, se non si da un’organizzazione, un algoritmo, e un leader coordinatore non andrà molto avanti. I cittadini/e non sono migliori dei partiti: creano questi ultimi con la loro stessa sostanza e con gli stessi difetti aggravati dalla megalomania personale che purtroppo ci perseguita. Coloro che si considerano “sardine“, ( a me personalmente piacerebbero di più le Alice che Considero meno grasse e più veloce , ma amen ) devono farsi un esame di coscienza, guardarsi allo specchio ed essere certi che entrando in campo curino necessariamente il pronome noi e frenino il proprio io.
In altre parole devono trovare in fretta un compromesso tra le varie idee, che circolano nel movimento, ed un leader che sia bravo a coordinare e rappresentare la sintesi delle varie posizioni.
Il “capo“ non deve svolgere il suo lavoro sui mass media (televisione, radio, web), ma nelle piazze, negli uffici, nelle fabbriche, nelle scuole, in tutte le comunità dove le idee ci sono e vanno assolutamente coordinate sintetizzate ed esposte.
Concludo sperando che dalle “sardine “non venga fuori un leader con i tweet, i WhatsApp e le abominevole apparizioni in televisione. Buona giornata a tutti Antonio De Matteo Milano
Spero di non sbagliarmi, Antonio, ma ho la netta impressione che per fortuna queste sardine abbiano le idee abbastanza chiare per non compiere gli errori che tu giustamente esponi. A mio avviso dovrebbero diventare l’anima dei vari partiti democratici e costituzionalisti come ha ben detto anche Ernesto. Certo che per far questo occorrono anche delle azioni precise da parte di questi partiti, cosa che mi sembra più difficile. In Toscana, ad esempio, tutto l’apparato del PD sostiene come “male minore e necessario” la candidatura di Eugenio Giani, arcinota figura dell’apparato di centrosinistra. Non credo proprio sia quello che possa in qualunque modo attrarre, discutere e far riflettere con entusiasmo le tante forze giovanili liberate dalle sardine. In pratica stiamo sostenendo un volto antico del PD ormai già ampiamente sperimentato e zeppo di cerotti per i tanti errori. E’ incredibile che il buon Giani sia punta di lancia dell’opzione renziana sulla regione. Proprio Renzi che all’inizio ci aveva entusiasmati tutti con la sua rottamazione è finito ad appoggiare e a pretendere la più piatta continuità.
Un abbraccio
Sergio