Giornali e tivù rimpallano la discussione sull’Iva dentro la maggioranza. Al ministro Gualtieri che aveva ipotizzato una rimodulazione delle aliquote si è contrapposta la voce fiera di 5 Stelle e Italia Viva secondo cui l’Iva non si tocca, punto.
Credo sia un bene che la maggioranza cerchi da subito buone sintesi per evitare turbolenze e spaccature quindi, nel mio piccolo, dico “bene tutto ciò che fa marciare il governo unito”.
Detto ciò penso anche un’altra cosa.
Che se il mio governo decidesse di abbassare l’aliquota Iva dal 4 all’1% (per dire, citando il premier Conte) su beni come pasta, pane, frutta, latte, e al contempo compensasse il gettito minore aumentando un po’ le aliquote di chi acquista una barca a vela o un diamante (che notoriamente è “per sempre”), ecco io mi alzerei in piedi ad applaudire.
Lo farei per due motivi.
Il primo è perché in quel modo l’Iva complessivamente non aumenterebbe e questo renderebbe tutti felici dentro la maggioranza.
Il secondo è perché sono passati non so quanti anni ma quella cosa di Don Milani sull’ingiustizia di fare parti eguali tra diseguali a me sembra sempre valida.
Buona giornata
Gianni Cuperlo, Facebook, 1 ottobre 2019
6 Comments
Quanta scorrettezza anche da Cuperlo!
Ma evidentemente l’astio acceca anche le persone all’apparenza più miti ed equilibrate.
Il summenzionato infatti non può non sapere (altrimenti sarebbe gravissimo per un professionista!) che le cose non stanno affatto come le racconta lui.
E’ infatti stato detto e dichiarato in tutti i modi e in tutti i luoghi che la proposta fatta circolare avrebbe portato da 5 a 7 miliardi di gettito IVA in più all’anno.
Ciò voleva dire che non si poteva limitare a diminuire solo le aliquote su pasta e pannolini (giustissimo in linea di principio, applausi condivisi!), ma che doveva alzare anche qualche altra aliquota, e non solo quella dei tartufi, dei diamanti o delle barche a vela.
Lo capisce chiunque che per avere quel gettito in più bisognava toccare aliquote di prodotti con ben più alta consistenza economica (che so, automobili, elettrodomestici, abbigliamento, calzature, o chissà che altro) con un evidente effetto regressivo e recessivo. Altro che citare Don Milani!
Quindi gabellare per buono il discorso della pasta e dei pannolini è semplicemente SCORRETTO.
Una persona come Gianni Cuperlo dovrebbe prestare più attenzione alla sua ipotetica reputazione di saggio, se non vuole passare per un rissoso “cinquestelle” della prima ora (perché adesso anche loro si stanno dando una regolata, finalmente).
Ma invano attenderemo una rettifica…
Caro Ernesto, non fare troppo il vivace: se Cuperlo non rettifica vinci tu 1 a o. Forse un errore però l’ha Fatto anche tu: i 5 o7 miliardi di IVA, erano in meno e non in più e per recuperarli bisognava aumentare l’imposta suddetta non solo sui prodotti di “lusso”. tipo tartufi e smeraldi. Pace e bene a tutti Antonio De Matteo per il momento a Pescara.
Era gettito in più a carico dei consumatori, che avrebbe ridotto l’entità delle clausole di salvaguardia (i famosi 23 miliardi).
Visto che sei da quelle parti, fai un salto anche a Chieti, mia città natale!
Approfitto per fare pubblicità all’Abruzzo…
Bella la tua terra, caro Ernesto, con abitanti “forti e gentili“ ed io aggiungo generosi ed accoglienti; ma dove, purtroppo, “il tempo di emigrare“, come diceva il poeta Gabriele D’Annunzio, continua non solo a settembre. Ringrazio la mia compagna Elisa, che più giovane di me insegna e prepara la nuova classe dirigente della sua terra abruzzese, per avermi regalato la possibilità di conoscere e godere gli splendidi posti che l’Abruzzo offre, oltre naturalmente al suo affetto e l’amore che rasserena il mio ultimo tratto” del cammin di nostra vita”. Buona giornata e buon inizio settimana a tutti Antonio De Matteo , Un lucano milanese da cinquant’anni che continua la transumanza.
I pastori che a settembre migrano dai monti e vanno verso il mare, l’Adriatico selvaggio, non si spingono lontano, e soprattutto tornano ai monti dai quali sono scesi.
Noi non torniamo, se non di tanto in tanto, e restano i ricordi un po’ sospesi dei tempi quando il mare era deserto e verde era come i pascoli dei monti.
Grazie Ernesto e Antonio per aver condiviso i paesaggi, i colori, la pace e la poesia di quei luoghi.
C’è bisogno anche di questo sul blog.
D’altronde anche la politica nasce forse dall’amore per la poesia delle cose, dall’amore per tutto ciò che è il mondo dell’uomo.
Grazie per i vostri quadri sereni.
Massimiliano