Caro Sergio.
Ti prego di voler lanciare un accorato appello (meglio se accompagnato da qualche efficace vignetta), inteso a proporre una raccolta firme, affinché tutto il centro-sinistra, rinunciando alle sue più o meno pretestuose polemiche, si unisca per costituire un fronte contro la risorgente minaccia fascista, denunciata da tutti gli opinionisti responsabili – non quindi in funzione meramente elettoralistica.
Vorrei ricordare che la situazione attuale non è sostanzialmente molto diversa da quella della fine degli anni Settanta, se non per questo che allora l’eversione di destra poteva proporsi come contraltare di quella di sinistra.
Certo, sono diverse anche le modalità: oggi la strategia dei fascismi è apparentemente non violenta, ma tanto più insinuante: si pensi all’azione di assistenza messa in campo nelle periferie da Casa Pound e da altre organizzazioni. Non solo: in questo momento i fascismi nostrali possono godere del sostanziale appoggio di partiti pseudo-democratici come la Lega e, peggio ancora, di una favorevole atmosfera politica e ideologica diffusasi in diversi paesi europei – il caso dell’Austria è tanto doloroso quanto esemplare.
Non importa, anzi, forse non conviene che tu ti riferisca a questa mia preghiera. Forse sarebbe anche bene se il tuo appello fosse accompagnato dalle prime firme di un piccolo numero di personalità di un certo livello e che godano di qualche notorietà.
Tu e io siamo vecchi (io più di te) e potremmo disinteressarci di come andrà il nostro paese fra qualche anno, quando non ci saremo più. Ma credo che continuiamo a sentire una responsabilità per così dire storica.
Con affetto, tuo Cesare.
13 Comments
Io ci sto!!!!!
Daniela Morozzi
io strafirmo: Andea Satta
Caro Sergio
Io sono d’accordo con Cesare Molinari. E firmo senz’altro il suo appello. In un momento come questo di forte deriva verso le destre e di rinascita, anzi direi rigurgito, di un fascismo minaccioso e prepotente, è necessario unirsi. Rispettando le differenze, discutendo e litigando anche se si vuole, ma senza perdere di vista l’interesse del paese,
con affetto, Dacia Maraini
sergio,
ovvio che concordo,
ma ovvio che abbia perso la speranza che i nostri fratelli scappati di casa abbianola lucidità di capire senza buttarla in cazzata..
giusto ieri ho sentito bersani che dire al segretario Democratico che “parla come un mafioso”
..ti rendi conto dove si è rifugiata la sinistra?
anni di batatglie contro la mafia e poi senti queste cose,
sergio, credo che a te faccia più male che a me solo l’idea che succeda questo
la sindrome della divisione della sinistra per futili motivi ( non voler avere a che fare con una area cattolica riformista perchè non si è usciti dalla sindrome “non voglio morire democristiano”), unita alla seconda sindrome. non voglio governare perchè essere di sinistra significa disprezzare il potere ;aggiungo: pretesto falso data la terza sindrome:non fare un passo indietro perchè ” se c’è bisogno ci sono a dare una mano” e a prendere una poltrona.
ridursi a scagliarsi contro MEB fingendo indignazione e metetndosi di fianco a chi deve difendere i banchieri ( perchè di questo si tratta) e facendo la figura dei misogeni abbruttiti da finte indignazioni elittarie che è coerente col profondo disprezzo verso gli elettori, il non voler spiegare che questo ciclo di riforme ha reso questa legislatura a guida democratica una delle più rivoluzionarie della storia della repubblica, mi sconforta di fronte a questo appello. quella sinistra è destinata a perdere, e a perdere tutto e se lo merita pure,
non sono tenera verso renzi per presa di posizione, ma non sono così stupida dal non vedere il valore dell’operato di questi cinque anni..e mi spiace che la sinistra radicale per nostalgie di non so cosa abbiagettato le armi. perchè la sconfitta è stata questa: separarsi e tornare a fare le campagnuccie dall’opposizione …a fingere di essere più nobili liberi e uguali,. No. E’ imperdonabile.
e temo che sono così regrediti dal non essere nemmeno capaci di capire che ci sia da fare a fronte di questo ritorno di violenza contro le donne e contro i deboli…no: son lì a fare gli indignati contro Boschi-donna- accusandola praticamente di esistere, respirare e parlare.
pèerdonami sergio: io questa violenza la sento da donna e da moglie di un immigrato, ci metto il mio corpo a sentire quanto accade, e sappia, la sinistra, che ogni attacco alla boschi fattoin questo periodo e con questo stile, è un attacco alle donne..a lucia nibali, alle braccianti, alle immigrate nigeriane, e a me.
ma , daccordo, l’impresa di chiedere di risvegliarsi dal grande sonno e fare una cosa democratica mettendo l’energia a spiegare che non dare troppo fiato a certa destra non è tradire il pluralismo ma rispettare i tanti che si sono battuti per avere un parlamento dove nessuno ti zittisce solo perchè dici qualcosa o chiedi qualcosa.. e che certe frasi contro le donne e gli inermi sono una ferita all’umanità che non si può tollerare nel continente che ha capito l’importanza del diritto e ha pagato col sangue lo sbaglio di non averlo capito in tempo è necessaria..va fatta.
non credo vada fatta con le firme, firmerò ma non credo sia questo che serve, serve ragionare
credo che vada fatta con le azioni: schierarsi sempre, isolare chi difende certo pensiero e non assecondarlo perchè utile alla contingente battaglia politica..va fatto tutto il possibile.
va fatto di svegliarsida questo orrendo sonno .
va fatto di tenere gli occhi spalancati.
ti abbraccio fortissimo
valentina
Si certo che firmo , anche senza che ci siano “alcune note personalità” …..le firma che contano sono le centinaia di migliaia , magari anche un milione di militanti e lettori di centro sinistra .
Coloro che dovrebbero essere i gruppi dirigenti e quindi capaci di unire e non di divedere , come invece sta succedendo ogni giorno che passa, stanno passando il segno e può succedere che prima gli elettori e le elettrici di centrosinistra , di Liberi e Uguali, di Potere al Popolo, e chi più c’è na ne aggiunga altri, non vanno a votare e poi , rischiano di trovarsi di fronte ai FORCONI di sinistra e prendersi dei calci in…..c.
Si è al limite della sopportazione ,c’è ancora un sottile filo che può unire , se spezzano anche quella , sarà veramente la Caporettodi tutta la sinistra , dal centro fino a quella più pura e rossa , non c’è ne….
Per chi come me e’ Nato nella prima metà del secolo scorso , certi atteggiamenti e comportamenti fanno solo ribrezzo …VERGOGNA !!! Gio’
Ma certo che aderisco, ma eccepisco.
Eccepisco che noi a sinistra siamo (quasi) sempre bravi e pronti a fare appelli e manifestazioni CONTRO qualcosa o qualcuno: il fascismo risorgente, Berlusconi sempre verde, il razzismo strisciante, i femminicidi quotidiani, ecc. ecc. ecc.
A volte riusciamo anche a farli UNITARI.
Tutto giusto, ovviamente.
Ma quando impareremo a fare la stessa cosa PER qualcosa o qualcuno, PER un Governo illuminato e riformista, PER una riforma fiscale che redistribuisca, PER una istruzione che premi il merito, PER le pari opportunità, PER, PER …?
Facile opporsi, l’abbiamo sempre fatto e molti a sinistra non sono capaci a fare altro: mette in pace con la coscienza, fa sentire giusti, uniti, liberi e uguali.
Più difficile è condividere un progetto vero, realistico, fattibile, che coinvolga non solo i soliti, ma anche quelli che legittimamente non si occupano di politica, perché pensano che la delega è una delega, e va esercitata e rispettata.
Sono milioni, e con quelli si vincono o si perdono le elezioni, ammesso che a qualcuno la faccenda possa interessare …
Unirsi su un progetto su cui prendersi delle responsabilità, non su una vibrata protesta contro ciò che non ci piace.
E’ tutto qui il nostro problema. O lo superiamo o soccomberemo a fascisti, populisti, qualunquisti, destrorsi, …
E allora via di nuovo con gli appelli, le manifestazioni, ecc. ecc. ecc.
Firmo Giovanni Faggioni
Concordo con quanto scritto da Trotta a proposito degli appelli eccetera. Penso che il migliore deterrente per neutralizzare – se non sconfiggere – i vecchi e nuovi fascismi abbia un solo nome: Europa. L’Europa è la nostra assicurazione, l’Europa che, non a caso, viene maltrattata a più non posso con frasi e atteggiamenti di terrorismo politico e psicologico, con minacce di “uscire dall’euro”, tutto in funzione di rappresentarla come l’origine di tutti i nostri mali.
Questo dovremmo far capire non tanto ai gruppi dirigenti, quanto agli italiani.
Grazia
Fimo anche io. Trotta ha ragione, ma ora serve mostrare che la sinistra fronteggerà la minaccia fascista, che c’è eccome, e lo farà con chi ci sta. Sergio, mettiti a capo e vai. Te sei una personalità di un certo rilievo, prendi la bandiera e precedici. Ti si viene dietro, che credi?
Caro Sergio,
grazie per l’invio. Sono pienamente d’accordo con Molinari. Se decidi di lanciare l’appello ovviamente sono con te
Auguri a te e a tutta la famiglia
Mario Primicerio
Va bene Sergio, prima raccogli le firme di “quelli con una certa notorietà”, poi toccherà a noi perfetti sconosciuti…sic !
Teo De Luigi
Caro Sergio,
Condivido il tuo pessimismo (“oggettivamente irrealizzabile”). Però, perché non tentare?. Io e Elena ci stiamo e firmiamo l’appello.
Ai nostri tempi non c’era il fronte dei “partiti dell’arco costituzionale”? Non godeva di buona reputazione (finì con Tangentopoli) ma almeno segnava un confine…
Approfittiamo per auguroni a te, Bruna e famiglia
Italo e Elena Dall’Orto
Penso che irrealizzabile sia un accorato appello dei cittadini a tutta la nuova politica italiana grazie a tanti anni di fango delle destre e giusto a punto stupide suddivisioni delle sinistre è fatta di mere menzogne, caccia alle streghe, bugie, malaffari, tradimenti, orgoglio, arroganza, prepotenza, gelosie, odi personali riversati sugli affari pubblici, coflitti di interesse, mafie, massonerie, clientelismi, ladrocini in tutti i settori, politici corrotti, malati di mente esaltati e purtroppo osannati dalla folla inferocita… povero paese così dilaniato e disgregato in tanti staterelli stupidi e sterili, mentre le nostre ricchezze ogni giorno sempre più volano verso altri lidi o paradisi fiscali, fabbriche che chiudono, mentre tante cittadini soffrono e un grasso parlamento stà a farsi la guerra delle poltroncine, provvedimenti e leggi ancora da varare con milioni di emendamenti e bagarre … poveri noi!!! Sfido che tanti giovani vadano all’estero!!! Molinari ha ragione, ma hai ragione anche tu Sergio, un utopia, il rimedio sembra che non possa esistere …. basta sentire l’intervento di stamani alla Rai della Santanchè per rabbrividire!!! Ma dove vogliamo andare con gente così nella politica in un paese con milioni di miliardi di euro di debiti accumulati e con la colpa che morì fanciulla, senza considerare che neppure le case per i terremotati funzionano … la notizia di stamani è che le caldaie per il riscaldamento si gelano e si guastano… roba da matti!!! E probabilmente anche questo è colpa di Renzi o della Boschi …
Buon Natale gente, facciamoci gli auguri, ma all’ennesima potenza !!!. Lombardo
Ciao Sergio,
mi piace molto la vignetta (adatta peraltro alla proposta di Molinari).
Un Natale sereno.
Antonio Natali
Caro Sergio Staino,
la vigilanza contro i rischi di un risorgente fascismo deve essere incessante.
sono molte le considerazioni , che mi sovvengono.una per tutte : la crescita culturale del Paese.
a scuola bisogna informare i giovani di cosa è stato il fascismo,storicamente , in Italia.
auguri per un 2018 con più giustizia sociale e meno populismo.
Saluti Michelangelo Ferorelli
Carissimo Sergio,si infatti nel ’21 non si parlarono…..( e grazie per la tua vignetta,come sempre così puntuale!).Quindi non solo quella fine degli anni Settanta,come dice Molinari….Ci risiamo,ogni volta sembra di dover ricominciare tutto daccapo.Figurati come mi sento io che sono più vecchia di voi due e che ho lottato e cercato di spiegare tutta la vita…Mi sono ricordata delle parole dette da Veltroni qualche settimana fa.Lui parlava con preoccupazione di una possibile atmosfera da anni ’30 . In Europa. Mi rendo conto che l’appello di Molinari sia difficile da realizzare, ma il momento è davvero molto difficile,io lo sento tanto e mi da angoscia. Penso che quello che possiamo fare è stare molto attenti e vigili.Ho imparato nella mia lunga vita che la lotta non finisce mai.E continuo ad essere pronta e a fare tutto quello che posso,parlare,spiegare,partecipare,come sempre.
Buone feste,caro Sergio,grazie per tutto quello che fai. Un abbraccio. Rossana Banti
Carissimo Sergio, non sono una personalità, ma la mia firma c’è. Ho una paura folle delle sottovalutazioni e Genova, col radicale cambio di segno politico sul fronte degli Enti pubblici apicali, ne è un esempio macroscopico. Maria Flora Giubilei
Caro Sergio,
l’appello di Molinari è giusto e sensato, ma ho poca fiducia nell’homo sapiens sapiens, che ha dimostrato di essere un eccellente alchimista capace di trasformare l’oro in sterco…
ci vorrebbe una (uso volutamente questa espressione) rivoluzione culturale,
ma che fatica
un grande abbraccio e Buone Feste
Marco
È una terribile possibile realtà,ma se continuasse così, vuol solo dire che i loro interessi sono molto più importanti della grigia realtà. Grazie Cesare e grazie Sergio. Grazie. Ricky
Caro Sergio,
concordo con te circa l’appello di Molinari.
Certo, bisogna stare in campana! (… e questo è evidentemente lapalissiano),
E poi: i ben evidenti rigurgiti fascisti (o anche nazisti?) mi sembra che abbiano oggi connotazioni varie, diverse, e perfino opposte fra loro.
La sinistra ha comunque bisogno di un nuovo smalto e carisma: cercasi autorevolezza, saggezza, confronto su basi e proposizioni lungimiranti, unità d’intenti, fascino, prestigio…
Bella (come sempre) la tua vignetta.
melanton
Caro Sergio,
condivido pienamente le preoccupazioni e le inquietudini di Cesare Molinari e tue per quel che riguarda il mai morto e ricorrente minaccioso fascismo; che non e’ quello che l’Italia ha “regalato” all’Europa e al mondo, oggi un volto diverso, ma e’ pur sempre un “qualcosa”, letale impasto di arroganza, violenza, intolleranza, razzismo, ignoranza. Un morbo, una peste che cresce, dilaga. Casa Pound e i suoi miserevoli epigoni sono il sintomo di una profonda malattia radicata, “l’eterno italico fascismo”, diceva Leonardo Sciascia;e consiglierei, in questi giorni di festa la lettura di tre opere fondamentali: “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni, e specificatamente il capitolomdella peste a Milano. Edgar Allan Poe, la sua “morte rossa”; “La peste” di Albert Camus. Possono dirci molto e molto spiegare dei tempi vissuti, che viviamo, che vivremo. Poi, magari, per capire la nostra storia, e il perché di tante cose dell’oggi, “I vecchi e i giovani” di Luigi Pirandello; “I Vicere'” di Federico De Roberto; qualche libro di Rosario Romeo… Non solo la verità, anche il sapere ci rende liberi. Contro la mafia piu’ insegnanti e piu’ scuola, invocava Gesualdo Bufalino. Vale per tutto, e in particolare contro il fascismo, i fascismi.
Vale la memoria, il ricordo. Il saper tramandare quello che e’ stato. Che per il diritto di votare come ci pare, e poter viaggiare dove ci piace, c’e gente che e’ morta ammazzata; che la scheda e il passaporto sono documenti preziosi che sono costati sangue, sudore, lacrime, dolore, fatica, sacrificio. Non bisogna mai dimenticare che nulla delle conquiste che oggi ci paiono esser diritti “naturali” e’ cosa scontata, definitiva; e ogni giorno siamo chiamati a difenderli, quei diritti; perché pur consolidati, ogni giorno c’e’ chi li mette in discussione e li minaccia.
Si dice che destra e sinistra sono parole e concetti ormai privi di senso e di significato. Io sono convinto del contrario. C’e’ ancora una destra, e vorrei ci fosse, ancora una sinistra capace di visioni, di slanci, di generose e pragmatiche utopie. Credo che in Italia e un po’ ovunque siano in tanti, come Diogene che cercano e invocano una sinistra simile.
Vorrei dire a Cesare, a te, a me per primo, che mi ripugna Casa Pound e quell’immondezzaio di cui si fa vessillifero e alfiere. Ma più che loro mi inquieta e irrita chi, pur potendo, non fa quel che deve; Casa Pound mi duole; ma ancor piu’, a “dolermi” sono i miei compagni: che non dicono, non fanno; o dicono e fanno “altro” da quello che serve e che urge.
Valter Vecellio
Bello questo tuo scritto, Valter. Sulla destra e sulla sinistra non sembri nemmeno Radicale ed io sono d’accordo con te ma, a proposito di Radicali, ti confesso il mio profondo imbarazzo per gli attacchi portati da Bernardini e Turco alla nostra cara Emma. Io non pensavo che lo scontro fosse ormai a questi livelli e la cosa mi imbarazza moltissimo, tanto da farmi pensare alle mie dimissioni dal Partito Transnazionale. Dopo oltre 40 anni non posso ritrovarmi tra beghe simili a quelle vissute con i marxisti-leninisti filocinesi o filoalbanesi. Scontri violentissimi e accuse reciproche sulla base di virgole e codicilli. No, non ci sto.
Un abbraccio
Sergio
Solitamente non sottoscrivo appelli perché nella stragrande maggioranza dei casi rimangono lettera morta. Ma non sottoscriverne uno del genere vorrebbe dire rimanere indifferenti.
Quindi per stavolta faccio un’eccezione!
MT
Caro Sergio,
sono d’accordo con Cesare e firmerei volentieri.
Un grande abbraccio e cari auguri
Luigi Cancrini
Mi dispiace, scusatemi, ma io non ci sto. Il mio essere antifascista credo sia testimoniato da tutta una vita di battaglie contro quella ideologia oscena e disumana, ma ecco, in questi appelli colgo un non so che di “salottiero”, di quel appartenere ad una sinistra “radical chic” che non mi appartiene. Ma poi, abbiate pazienza, dovremmo essere “sinistra unita” in queste “manifestazioni” e poi andare alle elezioni ognuno per conto proprio e, così facendo, favorire quelli che diciamo di voler combattere? Se non è masochismo questo! Comunque, ho molto apprezzato il commento di Valentina e credo che Enrico abbia bene interpretato anche parte del mio pensiero. Purtroppo temo, forse l’ho già detto in passato, non so se in questo contesto, che nella così detta “sinistra- sinistra” ci sia gente che, a forza di spingersi “più in là”, si sia spostata di 180 gradi e ora si trovi, idealmente, fianco a fianco con coloro contro i quali vogliamo manifestare!
Lettera aperta al Presidente Grasso (ricordando John Nash)
Egregio Presidente,
probabilmente troverà questa mia oltremodo ingenua, inutile, forse perfino provocatoria.
Non è così: conosco e pratico “da dilettante” la politica da 50 anni, sono sempre stato a sinistra e da lì non mi sposterò mai: la sinistra è per me uno stato dell’animo, un modo di vedere ed interpretare il mondo, un programma unito ad una speranza.
Ero anch’io un ragazzo di sinistra, poi un uomo maturo, oggi sono un anziano di sinistra.
Solo la sinistra ha le idee e le risorse per cambiare il mondo in senso progressista; tendere cioè, pacificamente e realisticamente, verso l’emancipazione di tutti gli esseri umani.
La destra conserva, la sinistra evolve.
La destra teme il futuro, la sinistra lo invoca, lo prepara e, appena può, lo realizza.
Sono certo che su questo Lei concorderà con me.
Ora veniamo al dunque: le prossime elezioni.
Senza tergiversare troppo, Le chiedo in modo netto e diretto cosa osti DAVVERO ad unire il Suo simbolo di Liberi e Uguali a quelli del PD, di +Europa, dei Verdi-Socialisti, dei Centristi, sulle schede del Senato e della Camera.
Come certamente saprà, la legge elettorale NON prevede un capo coalizione comune, né la presentazione di programmi ufficiali sottoscritti dalle liste, né la condivisione di strutture organizzative od anche elettorali.
La legge prevede un apparentamento di liste autonome, con l’unica comunanza del candidato unico nel collegio uninominale.
Insomma, ci si conta lista per lista nel collegio plurinominale, si eleggono i propri candidati, ed insieme si concorre a far eleggere un candidato comune nel collegio uninominale. Candidato che presumibilmente è quello che in quel territorio ha le maggiori probabilità di battere gli avversari.
Ecco, appunto, gli avversari.
Lei ha escluso che l’avversario di Liberi e Uguali sia la coalizione di centrosinistra, come invece NON ha escluso la possibilità di colloqui DOPO le elezioni, tendenti alla eventuale formazione di un Governo.
Allora, visto che nel proporzionale ci si conta comunque e nell’uninominale si rischia di elidersi a vicenda, ripeto, COSA OSTA?
Ovviamente posso darmi da solo mille risposte, avendo vissuto la storia, spesso drammatica, della sinistra negli ultimi 50 anni.
Non ho dormito 33 anni come Giovanni in “Quando”, di Walter Veltroni.
Ho visto tutto e tutto mi ricordo, ed anche molto bene.
Ma ripeto: COSA OSTA, viste le oggettive condizioni proposte dalla legge elettorale e dalla situazione politica contingente?
Perché parlarsi DOPO, quando forse sarà inutile, se PRIMA si possono definire accordi non competitivi, che mettano tutti nella condizione di correre con le proprie idee, avendo assodato, voglio sperare, che tra di noi siamo certamente molto più simili che non con qualsiasi altro?
È l’Equilibrio di Nash (Nobel per l’Economia 1994; A Beautiful Mind, per intenderci).
“Un gioco può essere descritto in termini di strategie che i giocatori devono seguire nelle loro mosse: l’equilibrio c’è quando nessuno riesce a migliorare in maniera unilaterale il proprio comportamento.
Per cambiare, occorre agire insieme.”
“Un punto di equilibrio in un gioco in cui si attua la strategia del massimo esprime il fatto che tutti i giocatori conseguono sì il massimo guadagno individuale, ma anche quello collettivo.”
Siamo interessati al massimo guadagno collettivo?
Se sì, cosa OSTA a presentare tutte le liste di centrosinistra nel proporzionale sotto un solo candidato, il migliore, collegio per collegio?
Il risultato collettivo sarebbe certamente più proficuo dei due risultati disgiunti.
Certo, dopo tutto quello che è successo a sinistra, non è per niente facile adottare una simile strategia; essa richiede un passo avanti di tutti i protagonisti, e senza girarsi indietro.
Ma Nash ci dice che nessuno ha una mossa migliore.
Vede Presidente, io voterò convintamente PD in ogni caso, ma non mi darebbe affatto fastidio se nel mio collegio ci fosse un candidato uninominale espresso da altri. Saprei che è per il bene comune.
Ecco, non dimentichiamo mai che la sinistra persegue il bene comune. Se no, che sinistra è?
Il tempo sta per scadere, ma non è vero che è già scaduto. Anche questa, che pare una follia, si può fare!
Ci vuole coraggio, ma senza coraggio, come lo si cambia il mondo?
Buon Natale e buon anno, Presidente. Facciamo in modo che non sia l’ultimo con un Governo progressista.
Ernesto Trotta
Torino
condivido parola per parola l’intervento di Ernesto. non aggiungo nemmeno una parola per non lederne l’efficacia.