Caro Sergio,
su argomento PD e nuovo segretario Zingaretti non ho ancora un giudizio preciso, se non la speranza e un po’ di fiducia. Sento però in gola il peso di un rospo che forse dovrò e dovremo mandar giù. E’ il rospo degli ex, quelli che se ne sono andati, convinti di avere chissà che seguito. Già Zingaretti li ha accolti alleati nel Lazio. Li vorrà quasi sicuramente alle europee. Ne soffro già in anticipo, specialmente pensando all’ombra di D’Alema. Poi mi dico che se abbiamo accettato gli Alfano forse dobbiamo accettare anche questo. E chissà che non sia la svolta contraria alle divisioni, scissioni e separazioni. Sarebbe ora, infatti, che prevalesse la voglia di stare insieme, di minimizzare i contrasti e valorizzare gli obiettivi generali, quelli importanti veramente. Ecco il mio pensiero di ….antica…. combattente!
Teresa Vergalli
Sono perfettamente d’accordo con te, Teresa, dopo i danni che ha fatto in tutti questi anni, spero tanto che D’Alema abbia almeno il buongusto di non ripresentarsi nel PD. E se così non fosse spero ancora che Zingaretti abbia la forza di tenerlo fuori. Anche se Renzi è passato in secondo piano non sono cambiate le esigenze di rinnovamento del PD che lui, D’Alema, non ha mai accettato.
Un abbraccio
Sergio
17 Comments
Pragmaticamente, da ingegnere, mi verrebbe da proporre una formuletta semplice semplice: chi si è esposto pubblicamente nella campagna per il NO al referendum costituzionale deve restare fuori e lontano dal PD, salvo palese e convincente autocritica.
Troppo tranchant? Non credo, visto che quello spartiacque ha segnato, sta segnando, e segnerà a lungo la politica italiana.
Un danno istituzionale ed una operazione di killeraggio politico mai visti nella storia della Repubblica.
In realtà non abbiamo mai analizzato davvero a fondo lo sconquasso provocato da quell’evento, quali conseguenze esso ha avuto sul clima politico, sulla nostra vita. Non è stato un episodio come tanti, purtroppo, perché ha dimostrato quanto la lotta politica interna ad un partito, o ad un’area politica e sociale allargata, possa influire sulle sorti dell’istituzione repubblicana.
Non è stato Salvini, o Grillo, o Berlusconi, a sconfiggere quella prospettiva di cambiamento e di sviluppo: è stata la mancanza di sostegno prima e l’aperta opposizione dopo di tutto quel mondo civile, intellettuale, mediatico, che ha preferito la conservazione al progresso, che ha rinnegato quanto da sempre sostenuto (decenni di programmi politici) per un ipotetico vantaggio politico immediato, che ha scelto di sacrificare la necessaria evoluzione delle istituzioni alla destituzione di una classe politica sgradita.
Non ci si può mettere una pietra sopra così, come su una polemicuccia qualsiasi.
Ci sono momenti in cui bisogna schierarsi. Di qua o di là. E poi “la Storia dà torto e dà ragione”.
Qualcuno ha ancora dubbi su dove stesse il torto e dove la ragione?
Libero di tenerseli, libero di mantenere le sue posizioni, ma per favore non sotto le stesse bandiere.
Dopo aver costituito il comitato per il no dall’interno stesso del PD e causato tutto ciò che Ernesto puntualizza, non credo di poter digerire un tale rospo. Spero che il Segretario sia in grado di respingere tutte le richieste di costoro, non quelle del loro elettorato sia chiaro. Dopo cinquanta anni di militanza sarei costretto a cambiare, non sia mai che divento intelligente anche io per una volta.
Marco bs
Se Zingaretti non è capace di tenere fuori almeno D’Alema che Segretario è??Con tutte le promesse di cambiamento?? E poi ,sono così tanti i seguaci di D’Alema ????Ma via,c’è un limite a tutto.
Se Zingaretti non è capace di tenere fuori almeno D’Alema che Segretario è???Cosa ha capito???E dove sono tutti questi seguaci di D’Alema??? Ma via,diventa ridicolo,oltre che insopportabile. C’è un limite a tutto.
Caro Marco
non so se la tua è ironia o no; ma chi abbandona il PD per qualsiasi altro lido politico non è intelligente: è solo un’opportunista che tenta di realizzare i propri progetti in tutti i modi in tutti i luoghi e senza vergogna. Il partito democratico rappresenta l’unica forza politica in cui la libertà di parola è garantita e dobbiamo solo imparare a rispettare la maggioranza che esprime il popolo dem. Io non ho votato il nuovo segretario Nicola Zingaretti, ma sono convinto che sia una persona intelligente e preparata e non commetterà l’errore di riportare nel PD i “fuggiaschi” , ma farà di tutto per convincere i loro popoli ad appoggiare il partito democratico Italiano. D’altra parte bisogna considerare che i D’Alema, i Bersani e compagni porterebbero nel PD meno del 3% dei votanti del centro sinistra e farebbero perdere più del 5% dei simpatizzanti di centro . Quindi un’operazione in perdita e lo capisce anche un bambino di terza elementare . Lunga vita al PD e buona giornata a tutti Antonio De Matteo Milano
Concordo con quello detto da tutti voi, aggiungerei un paletto a quello che dice Ernesto e precisamente “non può più entrare nel PD o nelle vicinanze, chi ha stappato champagne per la vittoria del NO ”
Ciao a tutti.
Camillo
Anch’io penso che la sconfitta del 4 marzo sia frutto dell’esito referendario.
Indipendentemente dai tanti errori di Renzi segretario, penso che il piano sia stato costruito a tavolino: renzi non doveva perdere per una congiura di palazzo ma dal voto popolare, solo cosi mi spiego del voto positivo nel parlamento e subito dopo la costituzione dei comitati per il No,
E penso che loro siano stati determinanti per la vittoria del No, se non ricordo male a settembre il Si era in netto vantaggio.
La congiura per eliminare Renzi ha ucciso il Partito, per rimanere nella loro logica hanno buttato via il bambino con l’acqua sporca.
Detto questo oggi siamo in una nuova fase, un nuovo percorso, e penso che il miglior aiuto che possiamo dare a Zingaretti e il suo nuovo gruppo dirigente è di dargli questo consiglio: nel guidare la macchina di non attardarsi a guardare negli specchietti retrovisori.
Oggi c’è bisogno di ricostruire unità, che trovino loro il percorso migliore.
Vi sembrerà incredibile ma sono d’accordo con tutti voi.
Sergio
Per Teresa Vergalli e la sua storia ho grande stima. Senza spirito polemico devo però ribadire alcune cose. Nessun rospo ci sarà da ingoiare perché nessuno da Dalema a Bersani ha chiesto o intende rientrare nel PD. Se Zingaretti non avesse “accolto” LeU alle Regionali oggi non sarebbe Presidente del Lazio. Altra cosa è pensare ad una lista aperta plurale tipo quelle presentate alle recenti elezioni Regionali, ognuno con la sua storia e con pari dignità, perché nessuno ha un che di titolarità per “accogliere benevolmente, come una gentile concessione” altri. Mi permetto di esprimere una preoccupazione per come si è svolta l’elezione del segretario del PD. In un anno non si è trovato il tempo per una riflessione sulle cause della crisi del PD e dell’intera sinistra. Si è sorvolato e nella migliore delle ipotesi gli unici argomenti sono stati: Gli elettori non hanno capito come il PD abbia bel governato. In subordine la colpa è di chi se ne è andato. Credo che vi ricorderete che dopo le Europee del 40 e rotti per cento il Pd, e prima che alcuni se ne andassero, ha iniziato a perdere Province, Comuni storicamente di sinistra senza che si fosse sentito il bisogno di una riflessione per capire cosa stava succedendo, chi lo chiedeva veniva indicato come gufo. Termino esprimendo la mia preoccupazione sul fatto che non avendo svolto alcuna riflessione durante il tempo dell’elezione del nuovo segretario permangono tutte le ambiguità che, a mio avviso, non preludono a niente di buono. Sarei interessato di conoscere la vostra opinione sui “Comitati Civici” di Renzi e sul fatto che è attraverso loro che Renzi vuole fare la su campagna elettorale.
Un caro saluto.
Guido Bottinelli
Caro Guido,
i Comitati di Renzi, le annunciate associazioni di Giachetti e Calenda, altre possibili forme di aggregazione, va tutto bene, perché il PD è un Partito aperto e plurale ed è quindi naturale che i simili si aggreghino per elaborare proposte politiche e selezionare classe dirigente. Tutto bene, purché al momento del voto ci si ritrovi tutti sotto lo stesso simbolo, senza pretendere di avere l’esclusiva della verità.
Questo è mancato nell’era di Renzi e invece questo serve, ora e sempre.
Lasciamo ai giornalisti pettegoli ed interessati allo scandalo (ne abbiamo a iosa e sono più pericolosi della peste bubbonica, sia detto con il dovuto rispetto alla libertà di stampa) il gossip sulle presunte intenzioni, i sottobanco, i detto-non detto, …, facciamo politica e cerchiamo di arrivare al potere, al più presto.
Se capissimo che lo scopo del Partito NON è solo rappresentare interessi pur sacrosanti, NON è quello di promuovere le proprie ambizioni pur legittime, NON è quello di farsi coccolare dalla stampa e dall’intellighenzia (!!), ma è quello di cambiare il Paese, alla faccia di chi resiste strenuamente dentro la trincea dei propri privilegi, se lo capissimo una volta per tutte, forse ce la faremmo a vincere e governare a lungo.
Noi abbiamo progetti, abbiamo idee, abbiamo pure il personale adeguato, e l’abbiamo dimostrato più volte nell’amministrazione della cosa pubblica, non ci manca quasi nulla.
Manca il pragmatismo, manca la generosità, ci schiaccia la vanità, la lesa maestà, anche l’invidia.
Sono questioni pre-politiche, che purtroppo diventano politiche e provocano danni incalcolabili, come abbiamo potuto constatare più volte. Se non lo capiamo, dimostriamo di non essere degni di proporci al governo del Paese.
E allora torniamo alle bocciofile, facciamo qualche manifestazione appagante, organizziamo simpatici tornei per vedere chi è più di sinistra, malediciamo chi ci prova, neutralizziamolo e torniamo a giocare contenti.
Io di questa falsa sinistra ne ho le scatole piene e vorrei tanto lasciali a divertirsi in cortile. Per sempre.
La gestione Renzi del partito democratico Italiano era carente nel confronto con le associazioni: tanti elettori del PD rimproveravano questa carenza a Matteo Renzi, compreso il sottoscritto che ha appoggiato e condiviso la sua politica. Ora l’ex segretario sta facendo quello che aveva trascurato e quindi secondo me un’autocritica; ma coloro che l’hanno contestato e tra questi, penso anche il signor Guido Bottelli, considerano anche il suddetto atto sovversivo ed inteso a sabotare la loro “sinistra”.
Quindi sig Guido io le ho dato una risposta sui comitati civici di Renzi e le varie associazioni; ma lei può darmi delle spiegazioni alla mie seguenti considerazioni:
1 ) perché Bersani, D’Alema e compagnia fuoriusciti dal PD pensando di portarsi dietro almeno il 10% del loro ex partito hanno racimolato a malapena un 3% mentre il PD è rimasto intorno al 19%.?
2 ) per recuperare i voti del centrodestra,del movimento cinque stelle e tornare al governo , il PD, secondo lei signor Guido, deve andare più a “destra” o più a “sinistra”?
3) io ho votato e voterò PD, e lei sig, Guido Puo’ dirci chi voterà?
Forse sig Guido io e lei abbiamo idee diverse, ma nel partito democratico e normale: le primarie hanno stabilito a stragrande maggioranza che la linea politica vincente, presentata dal segretario attuale Nicola Zingaretti, è quella da seguire e tutto il popolo del PD, anche quelli che hanno votato Renzi, come me, l’apoggeranno e la sosterrà onestamente.
Signor Guido, mi permetta un’ultima osservazione: lei è libero di pensare che la gestione del PD, dell’attuale segretario Nicola Zingaretti , considerato, secondo lei, le ambiguità non risolte “non prelude a nulla di buono”, ma farebbe meglio a suggerire, a noi popolo del PD qualche sua idea che non sia quella di “eliminare” Renzi Che resta un importante dirigente del PD.
Noi aspettiamo fiduciosi e la ringraziamo. Buona serata a tutti Antonio De Matteo Milano
Caro Antonio,
ma è possibile che non ti riesca dire le cose con un po’ di gentilezza? Ma di cosa sa quel “signore” ripetuto all’infinito al compagno Bottinelli? Ogni ragionamento, anche intelligente, espresso in modo così piccoso perde di ogni efficacia. Non ti pare?
Sergio
il tema proposto è appassionante e contemporaneamente doloroso. dispiace esprimersi con durezza su un Bersani, da me votato più volte ma ora basta. che se ne stia “nel bosco” mai più nel PD. Qualcuno parla di 3% ma non tiene conto che già SEL aveva quel 3% quindi praticamente nessuno li ha seguiti. Hanno sbagliato tutto. Oltre a danneggiare il PD con la scissione hanno dimostrato imbecillità politica. Alla larga. Possibili alleanze non tanto con loro quanto nel quadro di alleanze larghe a sinistra. Al centro ci penserà Calenda anche se con un protagonismo che mi inquieta. Buttiamo giù tutti i rospi. Oggi è il momento di essere magari nel posto sbagliato ma dalla parte giusta, come diceva il partigiano Jonny.
Caro Sergio,
ci tengo a precisare e spero di essere gentile che a me la parola compagno non piace e non voglio più usarla: diciamo che sono stato deluso da questo termine e mi ricorda solo le cose “brutte” della dottrina comunista che ho seguito nei miei anni più belli Quindi quando io uso la parola signore credo di essere gentile e cordiale con le persone; poi se uno vuole che usi la parola compagno nei suoi confronti sarà sufficiente che me lo dica e posso anche farlo. Io per chiedere scusa e farmi perdonare dico al compagno (e mi costa pronunciare questa parola) Guido Botticelli quanti segue. Io non intendevo offenderti con l’appellativo signore ed utilizzando il “ lei”, ma semplicemente volevo essere gentile con una persona che non conoscevo e con la quale per la prima volta colloquiavo; capisco il risentimento di Sergio, che ti conosce e ti stima e chiedo scusa anche a lui.
Spero di aver chiarito l’equivoco e che non mi tocchi per punizione ripetere 30 volte la parola compagno per essere assolto. Compagno Sergio sono stato gentile questa volta?
Un Grande abbraccio a te Sergio e Buona giornata a tutti.
Antonio De Matteo Milano
Mi hai fatto ridere e per un umorista è una gran cosa. Comunque non devi ripetere trenta volte la parola “compagno” ma nemmeno trenta volte la parola “signore”. Normalmente ci diamo del signore all’inizio della conversazione, dopodiché basta il lei e il nome. Comunque penso che ci siamo capiti. Se ci ritroviamo abitualmente su questo blog possiamo darci del tu tranquillamente e basta, senza nessun altro appellativo.
Caro compagno Antonio, ti rispondo alla tua di qualche giorno fa.
Da sempre ho sentito dire che solo gli stupidi non cambiano mai opinione e da questo ho fatto una battuta. Non ti preoccupare rimarrò eternamente stupido ma sono convinto di essere nel giusto in questo partito e su questo blog. A settanta anni pensi davvero che abbia voglia di fare progetti per interesse?
Passiamo oltre, compagno Botticelli, non pensi che prima di fare una analisi della sconfitta dopo le Europee del 41 % fosse necessaria una analisi del perché il nostro partito dal 25% ha fatto quel balzo fino al 41% ? Ti sei mai chiesto perché così tanta gente ha visto in noi l’unica via per uscire dal pantano in cui Si era cacciato questo paese.
Io una spiegazione credo di averla. Vivo a Brescia, sono stato fino a pochi anni fa un piccolo imprenditore ( 30 dipendenti) e ho molti amici come me piccoli imprenditori o commercianti.
Ogni mercoledì da anni ci troviamo ( una decina)a pranzo in una trattoria di periferia.
Di questi dieci , tre di sinistra, quattro forza Italia, due Lega e l’altro bo. Ebbene durante gli anni dei nostri governi si discuteva di politica assai più di adesso , si discuteva di un ministro dell’economia Padoan che finalmente aveva fatto delle riforme che sbloccavano la rigidità da socialismo reale vigente in Italia oltre alle riforme sociali che i moderati hanno accettato con sincerità.
Caro compagno Botticelli , milito nel partito( dal PCI in poi) da quasi cinquanta anni e una delle cose che mi son sempre sentito dire dai nostri dirigenti era la conquista dei voti del ceto medio cioè dei moderati. Le politiche di Padoan hanno convinto questo ceto medio tra cui alcuni amici del pranzo settimanale tanto da arrivare al 41% . Da lì la paura del vero cambiamento dei conservatori anche di sinistra e il fuoco amico ha fatto si che dei dieci amici due sono rimasti nella sinistra, quattro sono diventati grillini , due leghisti e due bo.
Credo che per fare una analisi seria del voto bisogna partire da lì.
Se ci alleiamo a Leu ecc. ogni sforzo di riprenderci quell’elettorato sarà inutile e noi non governeremo mai.
N.B. Ho utilizzato volutamente il nome di Padoan perché so che il nome del Presidente del Consiglio di allora a qualcuno può procurare rigetto.
Un abbraccio a tutti
Marco bs
Caro Marco,
io non ho mai pensato che imprenditori come te, abbandonino il PD. per interessi personali. Io penso che tu appartenga a quei tanti imprenditori piccoli e medi, onesti, intelligenti e grandi lavoratori che ho conosciuto durante la mia vita lavorativa (ho quasi 70 anni anche io) che mettevano, mettano e metteranno al centro della loro azienda i loro collaboratori e quando per motivi gravi non potevano pagare i loro stipendi erano disperati e qualcuno l’ho visto piangere. Io voglio stare nel partito democratico italiano con gente come te, caro Marco ed insieme difendere i lavoratori tutti dall’imprenditore all’operaio.
Non voglio più avere a che fare con coloro che considerano tutti gl’imprenditori come “padroni cattivi” da combattere sempre a tutti costi. Concordo con te su tutto quello che hai scritto a proposito del voto del “ceto medio” i cosiddetti moderati.
Buona serata ed un abbraccio a tutti Antonio De Matteo Milano