Cari compagni,
l’amarezza di questo momento è cosa diffusa tra tutti i nostri militanti e i nostri simpatizzanti. Accanto a questa amarezza sento anche una forte ma repressa incazzatura verso Matteo. Repressa perché in fondo siamo buoni, speriamo sempre di sbagliarci e cerchiamo di vedere elementi positivi anche nelle scelte più incomprensibili e temute come dannose. Considero questa generale reazione un fatto positivo perché significa che non cadiamo facilmente preda dell’isteria e dell’accecamento per alto tradimento. Però l’uomo Renzi, purtroppo, è così. Io stesso più volte ho sperato e ho voluto credere che mi stessi sbagliando io e che lui fosse migliore di quanto appariva ai miei occhi. Ci sono voluti anni per capire la realtà, come d’altronde mi era già successo con D’Alema. Per D’Alema ero accecato da amore nello stesso modo con cui oggi Ernesto lo è per Renzi. Mi ci è voluto tantissimo per capire la fuffa che si nascondeva dietro ogni sua scelta.
Renzi l’ho conosciuto tantissimi anni fa quando, giovane portaborse di Lapo Pistelli, venne col suo capo a trovarmi allo studio. Lapo stava pubblicando un libro semi satirico sui boy scout e mi chiedeva un po’ di disegni per illustrarlo, cosa che feci molto volentieri. Il giovane che lo accompagnava, Renzi appunto, mi fece un’ottima impressione per diligenza, attenzione e vivezza di carattere. Poi in seguito, quando Lapo Pistelli si candidò alle primarie per sindaco di Firenze come rappresentante dell’area cattolica lapiriana e cattocomunista (ed io lo appoggiai), Renzi, a sorpresa, scese in campo contro di lui senza neanche dirgli “Lapo stai sereno”. Il resto del PD dalemiano e bertinottiano, sconcertato da questa scelta inaspettata, invece di unirsi contro di lui non perse tempo a dividersi in tre e così andammo alle primarie con quattro candidati. Matteo, in modo disinvolto, chiese l’aiuto di quello che oggi si chiama centro e che all’epoca si chiamava destra che era rappresentata allora da Denis Verdini. Grazie alla divisione della sinistra e all’aiuto di Forza Italia, Matteo uscì candidato sindaco. Come candidato si impose subito all’attenzione di tutti noi ex DS per l’atteggiamento coraggioso e innovatore che portò nella politica: giovane, spavaldo, battagliero, raccolse immediatamente quella voglia di innovazione che cresceva da tempo nel nostro partito, ormai stanco di una politica dalemiana in cui i progetti e le poltrone erano diventati stancamente ereditari. Da quel momento cominciai ad avere un po’ di simpatia nei suoi confronti.
Era diventato sindaco da pochissimo quando una cara amica che da molti anni reggeva un importante circolo letterario mi chiamò in lacrime perché le avevano detto che Renzi era intenzionato a tagliare i fondi che il comune tradizionalmente le passava. Ricordo ancora, era un sabato pomeriggio, che gli mandai un messaggio sul cellulare. Pensavo che fino a lunedì non avrei avuto risposta e, nel caso, se mi avesse risposto avrebbe fatto come sempre avevano fatto gli esponenti DS dicendomi con affettuosità: “be’, ora vedremo, non so, certo è difficile però cercherò etc etc”. Lui no, non fece così, dopo dieci secondi mi tornò un messaggio che diceva: “Ti sei bevuto il cervello? Considero quel circolo letterario un’istituzione fondamentale per la città e mai potrò togliergli soldi”. Ecco, immaginate il mio stupore. Mai un dirigente dei nostri, dal PCI al PDS fino ai DS si era comportato così. Mai qualcuno mi aveva risposto nel giro di pochi secondi prendendo nettamente una posizione e addirittura scrivendomela nero su bianco sulla carta o sullo schermo di un cellulare. Scripta manent e verba volant. Naturalmente la signora dei libri ed io rimanemmo colpiti e felici per la prontezza di questo giovane sindaco. Successe però che dopo non più di due mesi il comune tagliò i finanziamenti al circolo. Potete immaginare come ci rimasi ma ciononostante la cosa non fu sufficiente per perdere la fiducia in lui. Il partito andava rinnovato a tutti i costi e la rottamazione che proponeva era una cosa che aveva molte ragioni d’essere.
La stessa cosa mi è capitata anni dopo con l’Unità: di fronte a un altro mio sms in cui gli chiedevo se era intenzionato a lasciar morire il nostro giornale senza fare nulla mi rispose dopo i soliti dieci secondi: “io non lo chiudo. Al contrario, io lo farò rinascere alla grande, anche se dovesse essere l’ultima cosa che faccio!”. In realtà l’ultima cosa che ha fatto è stato rispondere ad una domanda di Repubblica sul perché avesse lasciato chiudere l’Unità: “che c’entra il segretario del PD con l’Unità? L’Unità è un’impresa privata.” Ecco. Questo è Renzi.
Oggi però anch’io sto male e non mi rallegro per quest’ultima renzata ma spero tanto che almeno questo serva ad aprire gli occhi a tanti compagni e soprattutto che ci spinga ad andare al più presto verso un congresso (vero) in cui esca fuori un partito rinnovato con dirigenti capaci, appassionati, con un grande sogno di riscatto sociale in testa e soprattutto eticamente irreprensibili. Siamo in tanti a volere questo, tantissimi, basta solo farci sentire, incominciando iscrivendosi al PD, ovviamente.
Sergio
17 Comments
Caro SERGIO tu che lo hai conosciuto personalmente lo puoi descrivere meglio, personalmente condivido quello che hai scritto, solo due cose, che già ho avuto modo di esprimere, primo tutto o quasi tutti siamo stati “renziani” per le cose e il personaggio che tu descrivi bene. Certo la così detta ex NOMENCLATURA, oggi potrebbe dire, noi ve lo avevamo detto…… Frasi fatte fritte e molto DETTARE DAL RANCORE, per il modo, secondo me necessario, di allora la ROTTAMAZIONE, e per una deriva che viveva di “LUCE “riflessa del sé sempre fatto così il partito siamo noi e si va in pensione quando lo decidiamo noi, RENZI non poteva che fare la” rottamazione “per entrare, altrimimenti NO ENTRI, da qui le nostre” simpatie “per RENZI, poi con quel 42% ci ha fatto” sognare “. Secondo tempo………. Non sto a ripetere come è andata la STORIA, chi fa politica la conosce bene. Veniamo alle dimissioni, Come ho già scritto più volte, scusa non POSSIAMO E NON DOBBIAMO FARNE UN DRAMMA. È stato un periodo ed è finito, facciamone buon uso, leggendo sicuramente il personaggio come lo descrivi tu, e per quello che è riuscito a fare e non. ALLORA riscrivo per l’ennesima volta. NON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE, se si è stati si “renziani” ma non” INNAMORATI “. Allora vedrai che non si soffre ne per lui ne per D’ALEMA ne per VELTRONI Franceschini Bersani ecc ecc. Si va avanti con chi ci sta e crede ancora oggi al progetto iniziale della costituzione del PD. UNA CASA DI TUTTI I DEMOCRATICI, certamente ancora da costruire, ma questo è lo scopo il senso l’idea, tutto il resto sono scosse di assestamento non è un terremoto. Poi come sempre si dice LIBERI TUTTI.
Questo racconto in ogni caso mi ha impressionato tantissimo. Dà quasi i brividi il passaggio da una dichiarazione al suo contrario.
Non mi aspettavo questo quadro desolante.
P.s. come sai non perdono a Renzi e agli altri dirigenti la cancellazione di Unità.
Massimiliano
Questo racconto dimostra che non si debbono tollerare comportamenti scorretti, se non disonesti, per il bene di un’istituzione, tanto non serve a nulla. Si può applicare anche a altre situazioni che Sergio Staino conosce.
Caro Staino,
leggo sempre con piacere i messaggi che invii. Non sono un iscritto al PD, ho sempre votato per la coalizione di centrosinistra, tranne che in occasione delle ultime elezioni politiche per le quali ho votato LeU.
Condivido pienamente quanto scrivi: Renzi è personaggio “sconcertante”, aggiungo che, a mio modesto parere, in questa occasione si è reso artefice non solo di grave scorrettezza politica, aver cioè sollecitato un Governo con i 5S per poi porsi autonomamente come forza di ricatto, ma anche istituzionale, visto che il Presidente della Repubblica ha tenuto consultazioni e scelte avendo di fronte, nel caso specifico, un PD unito, rappresentato dal suo Segretario. Mi auguro che il PD, finalmente, con un vero Congresso ritrovi un’identità chiara dalla parte di lavoratori, di precari, di poveri, nonché
dalla parte di un’intransigente difesa dei diritti civili e del rispetto della nostra bella Costituzione.
Grazie,
Antonio Pioletti
Caro Staino,
leggo sempre con piacere i messaggi che invii. Non sono un iscritto al PD, ho sempre votato per la coalizione di centrosinistra, tranne che in occasione delle ultime elezioni politiche per le quali ho votato LeU.
Condivido pienamente quanto scrivi: Renzi è personaggio “sconcertante”, aggiungo che, a mio modesto parere, in questa occasione si è reso artefice non solo di grave scorrettezza politica, aver cioè sollecitato un Governo con i 5S per poi porsi autonomamente come forza di ricatto, ma anche istituzionale, visto che il Presidente della Repubblica ha tenuto consultazioni e scelte avendo di fronte, nel caso specifico, un PD unito, rappresentato dal suo Segretario. Mi auguro che il PD, finalmente, con un vero Congresso ritrovi un’identità chiara dalla parte di lavoratori, di precari, di poveri, nonché dalla parte di un’intransigente difesa dei diritti civili e del rispetto della nostra bella Costituzione.
Grazie,
Antonio Pioletti
Caro Staino,
ho sempre continuato a leggere, silente ma interessata , le tue mail, e forse ora non ti ricordi neanche più di me, antirenziana della prima ora (correva il 2014), anzi, antirenzianissima. Tutto il successivo comportamento del Matteo pericolo-pubblico-numero 2 non ha fatto che confermare, e alla grande, il mio giudizio iniziale. Ma non me ne rallegro. Avrei preferito poter dire: toh, mi sbagliavo, vedi invece come opera per il bene del paese. E ora siamo all’ ennesima mossa cinica e furfantesca, per tornare a contare, e arraffare potere pro domo sua, ma sempre sventolando il superiore bene dell’ Italia viva, che diamine. Ho apprezzato la disarmante sincerità del tuo racconto, nel continuare a credere e a ricrederti su Renzi. Ma forse ora la misura è colma, vero? è quanto aspettano i non pochi, crederei, che come me hanno smesso di votare PD in attesa che si liberasse da questo maleficio, per essere davvero un partito di onesti, capaci, e interessati al bene comune, partendo da quelli che di bene ce n’ hanno pochino.
Grazie di quanto fai e continuerai a fare
Annamaria Giusti
Caro Sergio,
La materia di studio sarebbe infinita, per dirla con Guccini.
Ora si paventa il ritorno nel PD di D’Alema, rovina della sinistra dai tempi di Occhetto, o di Bersani, che tu consigliasti di frequentare i
giardinetti. Cosa faresti se anche una delle possibilità si realizzasse?
Un abbraccio, perché ne abbiamo bisogno,
Gerardo Vespucci
Signori, compagni, amici, visto che non possiamo fidarci di quello che dicono i politici possiamo sfidarli su come risolvono i problemi? Renzi e’ andato, Bersani e D’Alema non tornano, amen.
Io parlerei dei problemi che la prossima finanziaria del governo dovrà affrontare. Per esempio mi piacerebbe capire cosa risponderebbero i nostri politici alle domande che seguono
.Ci sarà una piccola patrimoniale sui redditi alti?
L’ IVA aumenterà solo parzialmente, per ridurre il cuneo fiscale sul lavoro? Saranno tassati i prodotti che inquinano e fanno male alla salute? Ecco sui suddetti punti Bisognerebbe trovare un compromesso tra tutti i partitini che girano intorno al PD. Non sarà facile ma bisogna provarci. Basta parlare dell’umane filosofie e cerchiamo di risolvere i problemi della nostra società. Buona serata a tutti Antonio De Matteo
Ciao Sergio,
abbiamo letto in “gruppo” al circolo Arci cotone di Piombino il Tuo articolo:
“Ai Compagni e agli amici intristiti dall’uscita di Renzi”.
Premesso che Noi non siamo intristiti e nemmeno tanto delusi diciamo dispiaciuti perchè dividere il Partito così è sempre sbagliato, a meno che dietro tutto questo non ci sia una strategia più grande di Noi che a quel punto sarebbe geniale.
Ma ritorniamo al tuo articolo. La parola più usata da questo gruppo di irriducibili di sinistra è stata “esilarante”.
Mentre leggevamo ci sembrava, se non fosse tutto vero, la scenografia di un film tipo :”Brutti sporchi e cattivi”.
Il nostro stato d’animo è senz’altro di amarezza per questo nuovo scivolone con autogol . Siamo convinti e speriamo che il Tuo appello, di prendere la tessera del PD ed andare ad un congresso vero sia seguito da tanti ( chi ti sta scrivendo ha ripreso la tessera dopo diverso tempo).
Avanti cosi, un abbraccio fraterno.
Antonio Giovannelli.
Grazie Sergio. Sono in accordo su iscrizione al PD , ma ho paura che questo intristimento dei militanti e dei simpatizzanti allontani i giovani . I giovani saranno quelli che potranno riportare il Pd alle vicinissime prossime elezioni con meno cerotti ma più forza di idee e di sana politica. Grazie ancora Sergio , mi hai dato un po’ di luce e spunti per poter portare domenica alla assemblea pubblica del mio circolo le basi per tornare ad essere un Pd più vicino a tutti i cittadini. Ciao Giovanni
Caro Sergio, il tuo scritto mi apre finalmente gli occhi per capire da dove arriva il tuo rancore verso Renzi ma non credo serva a digerire tutti i rancori che militano nel ns. partito. Tra poco tempo ne nasceranno altri stanne certo.
Per quanto riguarda i due episodi che tu citi ti voglio chiedere. Non hai mai pensato che per far quadrare i bilanci a volte è necessario tagliare? A me purtroppo è capitato e ho sofferto molto , credimi.
Per quanto mi riguarda me spero che il nuovo partito Italia Viva serva a recuperare una parte di elettorato moderato o che non vota più proprio a causa delle ns. divisioni.
Oggi rimango nel PD , domani non so . Un ultima cosa , certo Renzi avrà anche un carattere ciò ma è l’Unico che sa fare politica ne è la prova di questo ultimo mese. Senza di lui saremmo in campagna elettorale con le conseguenze che tutti sappiamo.
Marco bs
Sergio carissimo,
ricordo anch’io benissimo l’episodio che racconti essendone la persona in questione.
Renzi si sta comportando come sapevamo: l’interesse personale per lui è superiore all’interesse pubblico.
La sua posizione “democristiana” appare sempre più evidente, cercando consensi anche da fuoriuscita di Forza Italia. Quando si diceva che era il “delfino” di Silvio Berlusconi, non era poi così lontano dal vero.
Indubbiamente la svolta zingarettiana che apre al Movimento 5 stelle e ai fuoriusciti di Liberi e Uguali comporterà altri politici a cambiare bandiera, spostando però il PD su una zona più a sinistra del centro-sinistra attuale. La cosa potrà avere ripercussioni nelle prossime elezioni, ma non credo che a Renzi ancora convenga far crollare l’attuale governo (i sondaggi lo danno dal 3 al 5%), semmai ha creato dei presupposti per poterlo controllare meglio. La fuoriuscita dei 12 senatori + lui dal PD e la senatrice di Forza Italia gli permetterà di essere un ago della bilancia pericoloso.
Speriamo bene
Un grosso abbraccio
Anna Benedetti
Per quel che può valere questa è la mail da me inoltrata al sito di Matteo Renzi in data odierna per farmi cancellare, definitivamente, dalla mailing list delle sue Enews.
Sono tra quelli tristi per l’ abbandono di tanti passati compagni di strada e, soprattutto, preoccupato per il futuro del Paese e della sua democrazia.
Tuttavia il PD resta, spero con definitva chiarezza al suo interno e rinnovate energie.
Ora è veramente il momento di stringerci e unire le forze al nostro interno, non tanto per il Partito in se, pur sempre uno stumento, ma per i nostri figli.
Salvatore
” Caro Matteo,
sono profondamente deluso e dispiaciuto per l’ inopinata, scorretta nei tempi e nei modi, scelta di lasciare il PD.
Ancora più deluso se penso quanto io, i miei familiari e amici ci siamo spesi in questi anni per difendere te e le tue politiche di fronte alle tante critiche e boicottaggi succedutisi nel tempo.
La scelta che stai facendo ti pone esattamente sullo stesso piano di Bersani & c., dimostrando quanto rara sia la generosità, la visione di lungo periodo, la memoria storica degli errori che hanno distrutto il progressismo italiano.
Addio, quindi, entro a malincuore nella schiera di chi afferma che di te non ci si può fidare.
Nella occasione prego il tuo staff di provvedere a cancellarmi definitivamente dalla lista dei destinatari della Enwews.
Con cessato affetto,
Salvatore Bini
IX Circolo PD Eur Laurentino Roma “
Caro Salvatore,
condivido la tua delusione, ho già espresso la mia su questo blog, ma vorrei analizzare l’errore di Renzi tranquillamente ora che lui non è più con noi.
Il partito democratico Italiano, secondo me, è fondato su un compromesso: quello storico di Berlinguer che prevedeva l’incontro tra i cattolici progressisti e i comunisti non più comunisti. Concretamente ,secondo me, il discorso era: noi comunisti riconosciamo la proprietà privata e voi democristiani cattolici progressisti ci aiuterete a distribuire meglio il reddito nazionale. In sostanza nel PD sono finiti imprenditori che guardano verso l’ economia inclusiva e proletari che accettano la proprietà privata. Quindi il mondo così si divide in due parti, secondo me: da una parte coloro che pensano al profitto personale da difendere contro tutto e tutti, dall’altra parte coloro che sono disposti a considerare i guadagni inclusivi che portino vantaggi a tutti gli attori della nostra società e qui il PD pesca i suoi elettori. Matteo Renzi è uscito dal PD dicendo, se non capito male, “vado a conquistare coloro che considerano la proprietà privata sacrosanta ed intoccabile a scapito di tutti gli altri protagonisti della nostra società”. Allora delle due una: o gli elettori che lui vuole conquistare condividono l’economia inclusiva ed allora votano PD, oppure sono per il profitto fino a se stessi e quindi votano Salvini. La sua idea quindi qual è, a parte quella di difendere la sua poltrona facendo il capetto ? Mi piacerebbe avere una risposta da coloro che giustificano l’uscita di Renzi dal partito democratico Italiano e considerano “ Italia viva” di Renzi un’altra gamba del centrosinistra. Grazie per l’attenzione e, sperando di aver esposto decentemente le mie idee, auguro a tutti Buona giornata.
Antonio De Matteo Milano
Caro Antonio,
non ti bastano le giustificazioni che ci scrive Ernesto Trotta? A me no e sono d’accordo con te.
Sergio
Caro Sergio,
ho letto solo stasera il tuo pezzo sui “compagni intristiti”. Ne apprezzo la riflessione personale e condivido le conclusioni. Io sono uscito dal PD alcuni anni fa quando ho avuto modo di conoscere i “renziani nostrani” che mi assomigliavano molto ai “discepoli di Craxi” (come me li aveva rappresentati il vecchio Avolio) che si accaparrarono del Psi e si presentarono come il nuovo. Anche io ricordo come il compianto Massimo Pacetti mi parlava di questo “ragazzo” che il Provincia si comportava come un “bulletto” non avendo rispetto ne delle regole ne di chi era passato da li prima di lui. Ecco perché oggi io sono dispiaciuto ma non mi meraviglia. Lui non ha niente a che vedere con le SINISTRE ITALIANE, siano esse di estrazione comunista, socialista, cattolica o repubblicana. Lo dimostra il fatto che anche altri ex democristiani illuminati mai avrebbero fatto una scelta del genere in momenti così delicati per il paese. Non voglio andare oltre mi limito a dirti che anche io medito di rientrare nel PD e anche se con i miei settanta anni e gli impegni a fianco di mio figlio nell’azienda agricola farò di tutto per dare il mio contributo.
Un caro saluto
Enio Niccolini
Per chi avrà voglia di leggerle, ecco alcune riflessioni in merito, senza alcuna pretesa di convincere chicchessia né tantomeno di aprire polemiche di nessun tipo:
https://www.uominiebusiness.it/default.aspx?c=634&a=28062&tag=19-09-2019-Esseretuttoasinistra
Buona fortuna a tutti.