Ho ascoltato con attenzione ed interesse le oltre due ore dell’intervento di Cuperlo al Puccini. Senz’altro utili queste iniziative e grazie a Sergio. Stimolanti le argomentazioni di Gianni; deludenti gli interventi di quasi tutti gli interlocutori che mi è parso andassero a ripetere le tante critiche rivolte a Renzi dalla sinistra-sinistra, che oltre a tutto non hanno fruttato alcun consenso a LeU, anzi. Venendo a Cuperlo mi è piaciuto lo sforzo nell’individuare nell’azione di Renzi la volontà di modernizzazione della società italiana con le luci e le ombre che l’hanno caratterizzata. Concordo poi in pieno con la critica (per nulla marginale!) al mancato coraggio nel sostenere il Reddito di Inclusione. Giustamente non basta impostare un discorso giusto e importante se non lo si applica in pieno. Servivano 7 miliardi, se ne sono impiegati solo 2. Troppo pochi. Eppure la combinazione tra REI e Compenso minimo orario di legge sembrava un ottimo dispositivo per contrastare l’illusione del reddito di cittadinanza. Oltre al resto il Reddito di Cittadinanza era ben noto alla totalità dell’elettorato mentre il REI credo fosse pressocchè sconosciuto ai più. Venendo alla mia personale analisi del renzismo, credo che Matteo abbia perso una scommessa difficile affrontata con il coraggio che lo distingue. La situazione nel 2013 era chiaramente disperata. L’unica possibilità era intervenire con iniziative coraggiose e anche spericolate. Da li gli 80 euro, il job act, le modifiche istituzionali etc etc etc. Inizialmente fruttarono il 40 % ma poi nacque il disincanto e la delusione che ci ha distrutto. Ha fatto male Matteo a non forzare ancora di più su quella via e gli alleati europei hanno sbagliato a non concedergli ancor più spazio di quanto pur gli avevano concesso. Dunque, a mio parere, non errori su errori ma una scommessa coraggiosa persa, ma che era l’unica via per cercare di sfuggire ad una situazione di crisi eccezionale. Quando la disoccupazione è all’undici per cento con punte straordinarie in vaste zone dello stato, quando la parte più emergente del paese è afflitta dall’emergenza emigrazione in preda a violenti agitatori xenofobi, non c’è buon governo che tenga. Durante la drammatica industrializzazione forzata del U.R.S.S. negli anni 20/30 i sacrifici imposti furono terribili ma non c’erano elezioni altrimenti anche lì un Grillof di turno avrebbe trovato ascolto. Dopo aver rimediato una scoppola terribile che fare? Io personalmente aprirei un confronto duro sui programmi con i grillini. Volete il nostro appoggio alla vostra presidenza? Confrontiamo i programmi alla “tedesca” punto per punto fissiamo i punti di compromesso. Ad es. Il REI e il R.d.C non sono poi così diversi. Non si parli neanche di non sfiducia o di appoggio esterno. Trovato, per ipotesi, l’accordo sui programmi, si tratta sui ministeri di garanzia democratica perché sia chiaro che non ci fidiamo. Interni (minniti) economia (Padoan) Esteri (Gentiloni) non sono trattabili. I ministeri di spesa li tengano loro e mostrino cosa sanno fare. Vasto Programma, d’accordo, ma niente aventino o sacrifici in nome di responsabilità che non dobbiamo dimostrare sempre e solo noi.
Se posso esprimermi per motivare il mio pensiero, l’inadeguatezza di una classe dirigente di capisce anche da queste cose. Come si possono tenere delle relazioni/interventi che durano ore? Ma questi sé dicenti “maitre à pensèr” hanno mai fatto, in vita loro, un corso in cui si sia parlato di “soglia di attenzione”? Non sanno che la “curva” che misura l’attenzione” di qualsiasi auditorio comincia a flettere dopo 10 minuti che uno parla (anche prima se a parlare non è un bravo oratore o dice cose scontate, che non sollevano interesse) e che dopo 20 minuti è praticamente a zero? Che l’unica maniera per tenere “viva” l’attenzione di coloro che ascoltano è “interloquire” con essi? Il che vorrebbe dire, in pratica, aprire un dibattito a più voci. Ma voi, noi, abbiamo mai assistito a qualcosa del genere quando parlano questi “soloni”? No, profluvi di parole a senso unico, e basta. Di una noia mortale!
Caro Silvano, non capisco proprio cosa continui a fare su questo mio blog. Hai tutte le caratteristiche peggiori delle persone dogmatiche, credulone e superficiali. Credulone perché un’espressione generica di “due ore di dibattito” non significa che ci sia stata una relazione di due ore e infatti, in questo caso, 15 minuti ho parlato io, 40 minuti Cuperlo, 10 minuti Sofri, e un’altra mezz’oretta vari intervenuti. Una bella e fruttuosa discussione ma tu, prevenuto e anche sicuramente pigro, preferisci neanche aprire il link, hai già le risposte in tasca, definisci Cuperlo uno dei tanti soloni e ti costruisci un bel quadretto tutto tuo che ti tranquillizzi e ti permetta di rimanere appiccicato alle tue quattro ideuzze indiscutibili. E’ un atteggiamento dannoso per una società che vuole crescere e migliorarsi. Preferirei quindi, come ti ho già detto, che tu ti orientassi verso lidi più adatti alle tue simpatie. Questo è un blog dialettico, si rispetta chi ci scrive, ci confrontiamo e discutiamo proficuamente e fraternamente.
Se decidi di rimanere io non mi oppongo ma penso che ti annoieresti sempre di più.
Sergio
Calma ragazzi. Ha ragione Sergio: questo è un blog dialettico, si rispetta chi ci scrive, ci confrontiamo e discutiamo proficuamente e fraternamente. Purtroppo questo è uno strumento gelido, antipatico e privo di strumenti capaci di umanizzare un pensiero. Giovanni parla di due ore di intervento di Cuperlo mentre Sergio ci racconta un’altra storia. Ed è talmente chiaro e convincente che credo fortemente di essermi perso un dibattito su argomenti che mi portano tutti i giorni ad aprire la posta elettronica con l’auspicio che il saggio Bobo riversi contributi in tal senso. Quindi non estremizziamo i concetti e non scivoliamo in commenti affidati a dita nervose. La nostra storia, e Silvano fa parte della nostra storia, ci impongono atteggiamenti che nulla hanno a che vedere con il grillismo/Salvinismo. Staino ci ha fornito uno strumento. Noi utilizziamolo come sappiamo fare.
Ho sbagliato. Ovviamente le due ore si riferivano all’intera durata della manifestazione e non certo ad un intollerabile soliloquio di Cuperlo. Comunque chiedo venia se ho provocato una incomprensione.
Chiedo venia anch’io. Anche perché questa espressione era usata sempre da mia nonna, toscanissima doc, e il risentirla mi riempie di tenerezza. Mi ricorda anche Alfredo Bianchini che, ripartendo dai cantori in ottava, chiedeva sempre venia ai suoi spettatori per il poco che aveva da dare.
Mi piace ogni tanto usare antiche parole, sparite nell’uso quotidiano. Di recente ho ripreso ad usare l’aggettivo “trepido”. Mi sembra che gran parte dei nostri, peraltro amati, dirigenti siano un poco trepidi.
Caro Sergio.
Leggo con un certo ritardo il tuo “commento/invito” (neppure troppo “elegante”, di andarmene intendo) e ne prendo atto.
Credo abbia ragione tu. In effetti nei miei convincimenti sono radicato, ma credo motivatamente perché nel ricavarli seguo l’unico filo per me logico, cioè i fatti e le loro motivazioni. Sarà anche presunzione la mia ma, come ho avuto modo di dirti in altra occasione, in passato mi è stata riconosciuta la capacità di “aver visto” in anticipo di anni ciò che poi è accaduto in politica. Preveggenza? Non esageriamo, magari fortuna.
Buon proseguimento con i migliori auguri!
Silvano
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Ho ascoltato con attenzione ed interesse le oltre due ore dell’intervento di Cuperlo al Puccini. Senz’altro utili queste iniziative e grazie a Sergio. Stimolanti le argomentazioni di Gianni; deludenti gli interventi di quasi tutti gli interlocutori che mi è parso andassero a ripetere le tante critiche rivolte a Renzi dalla sinistra-sinistra, che oltre a tutto non hanno fruttato alcun consenso a LeU, anzi. Venendo a Cuperlo mi è piaciuto lo sforzo nell’individuare nell’azione di Renzi la volontà di modernizzazione della società italiana con le luci e le ombre che l’hanno caratterizzata. Concordo poi in pieno con la critica (per nulla marginale!) al mancato coraggio nel sostenere il Reddito di Inclusione. Giustamente non basta impostare un discorso giusto e importante se non lo si applica in pieno. Servivano 7 miliardi, se ne sono impiegati solo 2. Troppo pochi. Eppure la combinazione tra REI e Compenso minimo orario di legge sembrava un ottimo dispositivo per contrastare l’illusione del reddito di cittadinanza. Oltre al resto il Reddito di Cittadinanza era ben noto alla totalità dell’elettorato mentre il REI credo fosse pressocchè sconosciuto ai più. Venendo alla mia personale analisi del renzismo, credo che Matteo abbia perso una scommessa difficile affrontata con il coraggio che lo distingue. La situazione nel 2013 era chiaramente disperata. L’unica possibilità era intervenire con iniziative coraggiose e anche spericolate. Da li gli 80 euro, il job act, le modifiche istituzionali etc etc etc. Inizialmente fruttarono il 40 % ma poi nacque il disincanto e la delusione che ci ha distrutto. Ha fatto male Matteo a non forzare ancora di più su quella via e gli alleati europei hanno sbagliato a non concedergli ancor più spazio di quanto pur gli avevano concesso. Dunque, a mio parere, non errori su errori ma una scommessa coraggiosa persa, ma che era l’unica via per cercare di sfuggire ad una situazione di crisi eccezionale. Quando la disoccupazione è all’undici per cento con punte straordinarie in vaste zone dello stato, quando la parte più emergente del paese è afflitta dall’emergenza emigrazione in preda a violenti agitatori xenofobi, non c’è buon governo che tenga. Durante la drammatica industrializzazione forzata del U.R.S.S. negli anni 20/30 i sacrifici imposti furono terribili ma non c’erano elezioni altrimenti anche lì un Grillof di turno avrebbe trovato ascolto. Dopo aver rimediato una scoppola terribile che fare? Io personalmente aprirei un confronto duro sui programmi con i grillini. Volete il nostro appoggio alla vostra presidenza? Confrontiamo i programmi alla “tedesca” punto per punto fissiamo i punti di compromesso. Ad es. Il REI e il R.d.C non sono poi così diversi. Non si parli neanche di non sfiducia o di appoggio esterno. Trovato, per ipotesi, l’accordo sui programmi, si tratta sui ministeri di garanzia democratica perché sia chiaro che non ci fidiamo. Interni (minniti) economia (Padoan) Esteri (Gentiloni) non sono trattabili. I ministeri di spesa li tengano loro e mostrino cosa sanno fare. Vasto Programma, d’accordo, ma niente aventino o sacrifici in nome di responsabilità che non dobbiamo dimostrare sempre e solo noi.
2 ore d’intervento? No, grazie, non fa per me!
Se posso esprimermi per motivare il mio pensiero, l’inadeguatezza di una classe dirigente di capisce anche da queste cose. Come si possono tenere delle relazioni/interventi che durano ore? Ma questi sé dicenti “maitre à pensèr” hanno mai fatto, in vita loro, un corso in cui si sia parlato di “soglia di attenzione”? Non sanno che la “curva” che misura l’attenzione” di qualsiasi auditorio comincia a flettere dopo 10 minuti che uno parla (anche prima se a parlare non è un bravo oratore o dice cose scontate, che non sollevano interesse) e che dopo 20 minuti è praticamente a zero? Che l’unica maniera per tenere “viva” l’attenzione di coloro che ascoltano è “interloquire” con essi? Il che vorrebbe dire, in pratica, aprire un dibattito a più voci. Ma voi, noi, abbiamo mai assistito a qualcosa del genere quando parlano questi “soloni”? No, profluvi di parole a senso unico, e basta. Di una noia mortale!
Caro Silvano, non capisco proprio cosa continui a fare su questo mio blog. Hai tutte le caratteristiche peggiori delle persone dogmatiche, credulone e superficiali. Credulone perché un’espressione generica di “due ore di dibattito” non significa che ci sia stata una relazione di due ore e infatti, in questo caso, 15 minuti ho parlato io, 40 minuti Cuperlo, 10 minuti Sofri, e un’altra mezz’oretta vari intervenuti. Una bella e fruttuosa discussione ma tu, prevenuto e anche sicuramente pigro, preferisci neanche aprire il link, hai già le risposte in tasca, definisci Cuperlo uno dei tanti soloni e ti costruisci un bel quadretto tutto tuo che ti tranquillizzi e ti permetta di rimanere appiccicato alle tue quattro ideuzze indiscutibili. E’ un atteggiamento dannoso per una società che vuole crescere e migliorarsi. Preferirei quindi, come ti ho già detto, che tu ti orientassi verso lidi più adatti alle tue simpatie. Questo è un blog dialettico, si rispetta chi ci scrive, ci confrontiamo e discutiamo proficuamente e fraternamente.
Se decidi di rimanere io non mi oppongo ma penso che ti annoieresti sempre di più.
Sergio
Calma ragazzi. Ha ragione Sergio: questo è un blog dialettico, si rispetta chi ci scrive, ci confrontiamo e discutiamo proficuamente e fraternamente. Purtroppo questo è uno strumento gelido, antipatico e privo di strumenti capaci di umanizzare un pensiero. Giovanni parla di due ore di intervento di Cuperlo mentre Sergio ci racconta un’altra storia. Ed è talmente chiaro e convincente che credo fortemente di essermi perso un dibattito su argomenti che mi portano tutti i giorni ad aprire la posta elettronica con l’auspicio che il saggio Bobo riversi contributi in tal senso. Quindi non estremizziamo i concetti e non scivoliamo in commenti affidati a dita nervose. La nostra storia, e Silvano fa parte della nostra storia, ci impongono atteggiamenti che nulla hanno a che vedere con il grillismo/Salvinismo. Staino ci ha fornito uno strumento. Noi utilizziamolo come sappiamo fare.
Ho sbagliato. Ovviamente le due ore si riferivano all’intera durata della manifestazione e non certo ad un intollerabile soliloquio di Cuperlo. Comunque chiedo venia se ho provocato una incomprensione.
Chiedo venia anch’io. Anche perché questa espressione era usata sempre da mia nonna, toscanissima doc, e il risentirla mi riempie di tenerezza. Mi ricorda anche Alfredo Bianchini che, ripartendo dai cantori in ottava, chiedeva sempre venia ai suoi spettatori per il poco che aveva da dare.
Mi piace ogni tanto usare antiche parole, sparite nell’uso quotidiano. Di recente ho ripreso ad usare l’aggettivo “trepido”. Mi sembra che gran parte dei nostri, peraltro amati, dirigenti siano un poco trepidi.
Caro Sergio.
Leggo con un certo ritardo il tuo “commento/invito” (neppure troppo “elegante”, di andarmene intendo) e ne prendo atto.
Credo abbia ragione tu. In effetti nei miei convincimenti sono radicato, ma credo motivatamente perché nel ricavarli seguo l’unico filo per me logico, cioè i fatti e le loro motivazioni. Sarà anche presunzione la mia ma, come ho avuto modo di dirti in altra occasione, in passato mi è stata riconosciuta la capacità di “aver visto” in anticipo di anni ciò che poi è accaduto in politica. Preveggenza? Non esageriamo, magari fortuna.
Buon proseguimento con i migliori auguri!
Silvano