Caro Sergio
Ho letto l’intervista a Paolo Virzì di David Allegranti che hai inviato. Se ricordo bene tu stesso, con una vignetta, denunziasti la naturale deriva politica del “grande albergo” fino a giungere alla svastica, Gli ingredienti ci sono tutti o quasi. La crisi economica, la disoccupazione, la corruzione e il malaffare insieme all’incertezza nel perseguire il grande progetto europeo ci riportano al dopo della grande guerra e alla nascita degli “ismi”. Dunque niente di nuovo? Su questo piano sono d’accordo niente di nuovo perché tutti i popoli, debbo dire non solo gli italiani, coltivano nella loro essenza la difesa del proprio territorio, dei propri cosiddetti valori, identità e appartenenza, nonché tradizioni e feste comandate e chi più ne ha più ne metta. Altrimenti come si spiegherebbero così tante guerre e così tanti morti? Il fatto è che non ci sono colpe. Lo tsunami non si presenta come una grande onda che tutto travolge; è un grande fiume di cui vedi salire l’acqua che trascina via tutto ma, ed è questa la cosa sorprendente, lo fa lentamente tanto che tutti si aspettano che da un momento all’altro si possa fermare tanto è stato inaspettato, e invece di fuggire in tempo aspettano e lui non si ferma e dura molto, secondo me altri 20 anni come nella migliore tradizione. Alla sconfitta del PD hanno concorso in molti. Prima della sconfitta nei salotti della sinistra non si conveniva parlare del PD. Vecchi professori universitari ed affermati professionisti dalla corta memoria lamentavano poca identità e poca presenza dei Berlinguer e dei Moro ” loro si che erano dei veri politici!”. In molti di quei salotti privati e in molti di quei salotti televisivi dalla Gruber alla Berlinguer e un’impensabile moltitudine di intrattenitori non meglio definibili ma che non facevano mai finire un ragionamento, e quindi chi cercava di farlo aveva già perso il confronto, facevano parlare, alla pari chiunque, siamo o no in democrazia, su come andavano le cose e siccome al governo c’era il PD si collegava lo stato di fatto ereditato da altri con il suo progetto e la frittata era fatta. E Gentiloni che correva di quà e di là a rassicurare e a proporre, a persuadere e ottenere fiducia e stima: Niente. Vuoi mettere con la sinistra? Quelli sì che erano tempi! Tanto che un giorno la misura fu colma, pensarono quelli della “vera sinistra”, e se ne andarono nascosti dietro a quel Pietro Grasso che alla scuola di Bersani aveva imparato a non parlare. Mi dissi, quando lo vidi rappresentante di quel gruppo di uguali e liberi: chi lo avrebbe mai detto di aver avuto, oltre a Napolitano, anche come seconda carica dello Stato un comunista? Quel, gruppo fu tanto sicuro di se che si trovò insieme a tutti quelli che ora governano, a votare no a Renzi e alla riforma della Costituzione a cui invece aderì il Presidente della Repubblica. Sempre in quei salotti si mormora ancora, un pò meno di prima, che la colpa è di Renzi ed io più di prima domando di quali colpe si tratti ma non me lo dicono perché non ci sono colpe. Ci sono i tempi e l’umano sentire e le cose cambiano senza volerlo anche perché spesso non sappiamo neanche noi cosa si vuole. C’è l’acqua che sale e che viene incontro ed è gialla e verde ma vedrai che presto si fermerà perchè non è possibile che il grande albergo a 5 stelle si salvi dalla grande piena con un novello Hitler che, forse già in attesa di salvare la Patria, è in qualche scuola a sfangarsela. Perché invitare gli amici e compagni della sinistra a riflettere sul fatto che sono finiti nel grande albergo? In effetti in quell’albergo c’è anche il comico e possono trovare di tutto, ora mangiano e conoscono, dormono e fanno affari vuoi mettere; cosa ci facevano nel PD? Non c’è più neanche l’Unità da distibuire.
Come se ne esce? Dicendo la verità. Tanto esplosiva la verità sui comportamenti della sinistra e degli altri responsabili della politica italiana durante il governo PD di Renzi e Gentiloni che fra qualche tempo potrebbe essere l’inizio di una nuova rinascita. E così ricominceremo meditando e cambiando sugli errori commessi.
Un caro saluto
Sandro Gioli
3 Comments
Si caro Sandro , la tua descrizione è appropriata a quell’eterno e immenso gioco dell’Oca a cui gli Italiani non sanno rinunciare.
Marco bs
Si caro Sandro , la tua descrizione è appropriata a quell’eterno e immenso gioco dell’Oca a cui gli Italiani non sanno rinunciare.
Marco bs
Sandro, descrizione lucida e sintetica di una situazione che si è trascinata all’interno del PD da momento che Renzi è diventato segretario.
Adesso ce li ciucciamo questi e non hanno un bel sapore.
Camillo