Caro Sergio,
ti ringrazio profondamente (come, nel mio intimo, avviene solitamente) per le segnalazioni che ci fai pervenire, sempre interessanti e analogamente in questa occasione (Sansonetti-Colombo).
Vorrei dirti che conservo gratitudine per Colombo, il quale sedeva in Parlamento (“leggificio” per forza di cose, salvo modifiche auspicabili ai regolamenti), cercando (come anche Levi Montalcini) di consentire a Prodi di portare in porto la sua meritoria azione di un governo sempre sotto attacco da parte di S.B.
Vi sono tanti altri motivi per conservare gratitudine a Furio e non mi dilungo.
Però, anche se mi dispiace, devo aggiungere su di lui mie riflessioni che non sono di oggi soltanto.
Egli scrive su un giornale “disfattista” (sempre contro il governo e/o il PD) su ogni fatto che si presti (sono sempre troppi, ovviamente) a scardinare e screditare presso l’opinione pubblica il nostro Stato (con i suoi difetti, ripeto), spargendo – nella sostanza ultima – quel qualunquismo che fa abbandonare la politica (a meno che non si riduca, il più delle volte, a un clic di una ditta politica comunque di proprietà privata, più ancora di quella berlusconiana).
Dice Colombo che egli scrive liberamente e talora non in accordo con altre parti del giornale, però liberamente.
Io credo che egli, nella strategia del Fatto Quotidiano (subito corteggiati i suoi giornalisti a livello televisivo), egli rappresenti una bella statua che dà tono e lustro, fin che può fare comodo e utilità.
Ma la sua libertà altro non è che quella di chi, “liberamente” nuota in una piscina, scegliendo come gli pare se andare a EST, a OVEST, a NORD o a SUD.
Però si tratta della piscina di una nave da crociera e la direzione vera ( la direzione vera, ripeto) la decide il comandante che ha in mano il timone della nave.
Questo vale anche per Padellaro (soprattutto lui che si avventura di frequente in temi politico-economici).
E non facciano finta di non saperlo, se non sono ciechi, di fronte a rischi nuovi non minori dei tempi passati, quando erano su altre sponde. Grazie Sergio.
Caro Iliano,
il tuo scritto, pari a tanti che mi sono arrivati, è zeppo di buona politica e di profonda sincerità. Questo è già sufficiente per me per apprezzarlo e rispettarlo ma c’è nel fondo del mio cuore un ma che mi perseguita da tempo. Il tuo scritto, ripeto come altri, contiene uno sviluppo logico un po’ meccanicistico: si salvano le qualità morali ed umane dell’uomo (in questo caso Colombo ma potrebbe essere chiunque altro), se ne apprezza l’onestà intellettuale ma poi, alla fine, si sottolinea che certi comportamenti anacronistici sono permessi a lui perché, gira e rigira, fa parte di una classe di privilegiati. Ecco, è questo tipo di conclusioni (la nave da crociera, per intendersi) che mi fa un po’ accapponare la pelle. Capisco benissimo che l’arrivo a queste conclusioni è sincero ed onesto e non dettato, come nel caso dei Travaglio e Travaglini, da un rancore e da un odio profondi verso le parti migliori della società, però le conclusioni si assomigliano un po’ troppo e questo mi fa star male.
La questione mi riguarda anche direttamente e riguarda le tante scelte che ho operato nella mia vita sempre con profonda coerenza e serietà. Ho sbagliato tantissime volte e altrettante volte, quando l’ho riconosciuto, ne ho fatto autocritica. Però c’è una parte dei nostri concittadini che in via pregiudiziale mi ha già condannato come opportunista infido e cattivo per cui qualunque scelta io faccia è di per sé frutto di un mio tradimento dei principi della sinistra o di una mia nascosta vendita della mia persona sul mercato della destra. Ecco, non vorrei che anche persone belle come te (perché dalla tua lettera si capisce che sei una bella persona) partendo da una semplice piscina di una nave da crociera possano inavvertitamente cadere in questo meccanismo perverso.
Con stima e amicizia
Sergio
4 Comments
Caro Sergio, la prendo un po’ alla lontana, se vuoi, ma durante la Resistenza le fratture tra le diverse formazioni partigiane non esistevano? Rare volte vi furono conflitti, ma mai a vantaggio dei nazifascisti. Quando liberarono la città di Alba, badogliani e stella rossa andarono assieme e la liberarono assieme. Non mi si dica che non vi erano insanabili differenze tra di loro, non solo ideologiche ma anche pratiche. Colpire assieme il comune nemico nell’interesse di tutti per poi tornare, se il caso, a dividersi. Oggi mi pare si segua il criterio opposto. Bersani ci dice: Ora botte da orbi tra di noi e non importa se vince la Dx; poi si tornerà a discutere. Prima ho scritto “da orbi”, ora correggo “orbi e ubriachi”. Ma abbiamo presente cosa vorrà dire la possibile vittoria della Dx? Sarà il ripristino dell’art. 18 o la flat tax cioè il taglio radicale della spesa sociale e l’aumento dell’IVA? Il danno per i ceti nostri di riferimento sarà pesantissimo come è già stato nei passati governi berlusconiani. Sono in grado i Colombo e i Sansonetti di riflettere su questo? Manca davvero oggi quell’Unità da te diretta, che dava spazio a tutte le idee e a tutte le tendenze. Occorre ritrovare lo spirito della lotta resistenziale. Tutti assieme per battere il nemico comune e poi …… si vedrà! Per finire un grazie mille volte grazie al grande Piero Fassino, che davvero ce la sta mettendo tutta. Grazie Piero!
Cari tutti,
vi dico francamente il mio pensiero.
Mi pare che viviamo ancora con la testa volta all’indietro, ci preoccupiamo per i trascorsi di Colombo, Sansonetti, Padellaro o anche di Sergio, e chissà di quanti altri …
Ma vogliamo metterci in testa che i paradigmi sono cambiati?
Vogliamo riconoscere che le categorie del Novecento non ci servono più?
Non abbiamo tutti voglia di ripartire su basi nuove, più semplici, dirette, comprensibili?
Libertà, uguaglianza, solidarietà e giustizia: non ci serve altro come guida.
(Mossa furba quella dei nostri vicini di sinistra! Ci hanno scippato due parole d’ordine e neanche si chiamano più “sinistra” …).
La storia, soprattutto noi che abbiamo una certa età, ce la portiamo dentro, fa parte di noi.
Ma adesso, per favore, guardiamo avanti.
Guardiamo a come possiamo arrivare a non lasciare il Paese in mano ai nostri avversari, a come possiamo parlare al maggior numero di persone, di ogni genere, di ogni ceto, di ogni provenienza, culturale e politica.
Dobbiamo proporre un’offerta vasta, inclusiva, non isolarci nella ridotta del malumore, non basta cercare voti tra gli incazzati, i delusi, gli scettici, ci servono i voti della gente normale, che vuole gente seria al Governo e non pagliacci impresentabili, incompetenti, dilettanti allo sbaraglio, …
Sabato scorso ho incrociato in Via Roma le (poche, in verità) persone provenienti dalla manifestazione della CGIL: vedevo le facce, i vestiti, gli sguardi, i sorrisi (pochi) e mi chiedevo: “Ma tutta questa brava gente, perché di brava gente si tratta, come può non capire che la priorità assoluta è non mettere l’Italia in mano alla destra, come può non rendersi conto che qualsiasi cosa possa fare l’odiato PD è e sarà sempre infinitamente meglio di quello che farebbero gli altri?
Come fanno a non vedere che esiste un “noi” o gli “altri”, dove gli altri non sono Renzi, Del Rio, Martina, Fassino, Minniti, ma il sempiterno impresentabile Berlusconi, o il bulletto di periferia Salvini, o la fascista Meloni, per non parlare degli improbabili dipendenti della Casaleggio Associati?
Dovremmo considerarci fortunati ad avere degli avversari così scarsi …!
Pensate ad avere come avversario Angela Merkel! Sarebbe più dura, o no?
C’è da capirlo, Martin Schultz! E alla sua sinistra ha anche lui i fuoriusciti della Linke, cui i nostri si saranno certamente ispirati.
Non gli hanno fatto più vincere un’elezione, alla SPD!
Non mi stanco di incitare tutti ad andare avanti, a tenere dritta la barra sulle cose da fare, incuranti di ciò che ci piomberà addosso. Alla fine faremo i conti …!
Caro Sergio, ti sono sempre grato della attenzione sincera. Devo però precisare che l’esempio della piscina non si riferiva assolutamente a una sorta di “crociera” che – sia pure esemplificativa – facesse sotto sotto riferimento a comodità , lussi o comunque vantaggi economici che Furio (o altri, in analogia) potesse trarre dal suo scrivere sul “Fattone”, principale organo di sostanziale sostegno dei M5S. Semplicemente mi riferivo, nella sostanza, alla circostanza che un uomo della sua cultura democratica (nessun sospetto di opportunismo personale), in qualche modo -quantunque indiretto- portasse vistosamente “vantaggio” (basta vedere la faziosità dei titoli) in direzione a un meccanismo tecnico-politico (in mano a chi, quasi non si sa, salvo il proprietario) che determina le forti preoccupazioni che sai. Di solito non ho l’atteggiamento tranchant che forse paventi e ti porto un esempio non recentissimo. Quando “perdemmo” le Amministrative di Parma (e il nuovo Sindaco non aveva ancora avuto contrasti con Grillo) esposi, in una riunione, l’opinione che ora il compito dell’opposizione (nostra) era quello – oltre a funzioni di “controllo” – di dare suggerimenti (se e quando ci fossero) che potessero essere utili al Sindaco e quella città.
Chiudo, con riferimento alla sua robusta dotazione culturale, confermando che di Colombo mi meraviglio molto e, senza offesa, non me ne voglia. Sono righe che avrei preferito non sentirmi in dovere di scrivere.
Saluti,
Iliano.
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Sono molto contento di aver preso una cantonata, scusami tu.
Un grande abbraccio
Sergio
Accolgo con vero piacere il nuovo “commentatore” Iliano e apprezzo sinceramente quanto scrive. A parte te, caro Sergio, da quando ci incontriamo sul tuo Blog ho preso ad apprezzare molto sia Giovanni che Ernesto, ma penso di dover dire più o meno tutti gli altri pur occasionali frequentatori. Nel caso vostro sarà per “affinità elettive” o perché, essendo quasi coetanei, abbiamo vissuto ed interpretato in modo pressoché analogo le vicende politiche attraverso gli anni. La CECITA’, perché tale dev’essere giudicata, di coloro che fino a ieri erano con noi, fianco a fianco, ai miei occhi non trova alcuna giustificazione! Si dice dell’eterno “male” della sinistra, il nostro scinderci continuamente, come se dovessimo arrivare a scoprire l’ultima particella dell’atomo! Ma quale virus, quale deviazione mentale può indurre persone che si dicono “di sinistra” a pensare che facendo vincere la destra, quale che sia, sia soluzione preferibile a far vincere Renzi (perché di questo si tratta!)? Siamo alle solite, “muoia Sansone con tutti i filistei”? Mi ricordo che discorsi analoghi facevamo ai tempi di quella “brava persona” di Bertinotti quando, in comunella con l’altro “bravo”, D’Alema, fece cadere Prodi. Dopo le elezioni, i nostri ex (perché tali io li considero) compagni pensano forse di potersi sedere al tavolo di un eventuale vincitore “di destra” per rivendicare il loro ruolo in quella vittoria e ottenere provvedimenti di sinistra? Se c’è qualcuno che lo pensa, si faccia avanti e chiamiamo subito l’ambulanza! Ha ragione Ernesto nel chiamarci tutti all’impegno; tocca ancora a noi “diversamente giovani”. Dico la verità, a volte mi verrebbe voglia di mandare tutti a “ramengo”, ma poi mi dico no, non ce lo possiamo permettere, dobbiamo ancora rimboccarci le maniche, se non per noi, per i nostri figli e nipoti. Forse è giusto così perché, consciamente o meno, abbiamo preparato a loro un’eredità davvero misera e riuscire a porre qualche rimedio, perché il loro futuro sia meno problematico di quanto appare oggi, credo sia almeno doveroso. Ma dico anche che questa volta non dovremo fare sconti a nessuno! Compagni, diamoci da fare!