C’è un’ aria nuova e puzza di fetore. Sto vedendo gente che palesa orgogliosamente il proprio razzismo verso chiunque non sia di chiaro ceppo italico. C’è uno scatto, una evoluzione, che vuole che varie persone abbandonino il limite pudico del proprio pensato per esprimersi con frasi ingiuriose gridate in faccia verso altri, verso altre persone. Tutto ciò deriva senz’altro dallo stato di sovreccitazione che il latente germe razzista, insito nello spirito umano, ha raggiunto, anche a seguito di contributi, per nulla velati, da parte di un personaggio che sta guadagnando, anche in questo modo, consensi e posizioni di potere. Non sto a dirne il nome, tanto avete capito di chi sto parlando, è onnipresente, gongola nel sentire la propria voce e da buon provocatore non aspetta altro di essere menzionato. Sono convinto che comunque un omologo è ben presente presso qualsiasi altro Paese. Personalmente continuo a credere che il razzismo, oltre ad essere ingiusto ed antieconomico, sia anche un giochino assai pericoloso. Vederlo di persona tra l’altro è di una tristezza schifosa. Noi siamo italiani e voi merde. Noi siamo americani e voi merde. Noi siamo russi e voi merde. Noi siamo tedeschi e voi merde. Noi siamo svizzeri e voi merde. Noi siamo austriaci e voi merde. Auguri a tutti noi.
Luca Serafini.
Luca Serafini.
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Lo dico in altre parole: si tenta di indirizzare le nostre intolleranze nella direzione più facile, cioè contro coloro che non hanno difese e si possono indicare – segnare a dito- impunemente. Oggi zingari o neri, ieri ebrei e zingari. Ma perché non mettere alla berlina altri comportamenti che disturbano la nostra esistenza? Parlo per me: 1) non mi garbano i cani di ogni dimensione in locali in cui l’ igiene non li dovrebbe ammettere; 2) non subisco volentieri le lunghe telefonate di persone vicine a me su treni o autobus, al caffè, al ristorante, in coda nei negozi, nelle sale d’ aspetto, ecc.; 3) le esibizioni di pessimo gusto della ricchezza, ecc.
Per riassumere la maleducazione, la mancanza di rispetto per gli altri non hanno rilevanza, la nostra sensibilità è colpita solo dalla presenza di “diversi”. Ma il sudore di Salvini è profumato di acqua di Cologna?
Sandra Festi – Bologna.