Cari compagni,
posto il video dell’intervento di Gianni Cuperlo all’ultima assemblea del PD. Ultima spero in senso temporale e non in senso storico. Ve la invio come se fosse una specie di testamento, un messaggio in bottiglia destinato al nostro futuro. Ve lo invio perché penso sia un buon punto di partenza per il lavoro che ci aspetta, quello di rifondare il PD o comunque una forza politica nuova che sappia comprendere cosa significa essere sinistra oggi, in Italia e nel mondo, e sappia muoversi con umiltà e sapienza alla ricerca di una leadership che abbiamo tragicamente perduto.
Un abbraccio
Sergio
2 Comments
Ricevo via mail e posto.
Grazie Sergio, grazie Gianni, andiamo avanti!
Nicola Falcioni
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Caro Sergio,
ma come diavolo fai a trovare utile ed efficace l’intervento di Cuperlo all’Assemblea? A che serve?
Tutto e solo orientato al problema della rappresentanza, senza nemmeno un accenno dedicato alla realizzazione del progetto politico.
Capace di evocare un idealismo al quale nessuno di sinistra in linea di principio può contestare nulla, e ci mancherebbe.
Peccato solo che non faccia i conti, nessun tipo di conto, né ideale né politico né economico, con il COME lo si realizzi in concreto.
Il problema è tutto qui.
Nel nostro Partito, aldilà degli aspetti personali, che pure sono importanti, troppo importanti, si scontrano due visioni della politica che non riusciamo a far coesistere.
E perderemo sempre, fino a quando non ci riusciremo.
C’è chi vuole solo rappresentare al meglio le esigenze (sacrosante) di una parte della popolazione (fortunatamente minoritaria) e chi si preoccupa di come cambiare veramente la società, tutta, inclusa quella parte, conquistando e gestendo il potere.
La concezione di un Partito di sinistra, purché sia di sinistra, (insomma, la sindrome di Corbyn) e quella di un Partito che, partendo dai principi e dai valori della sinistra, si pone un obbiettivo concreto e cerca gli strumenti per andare al potere e cambiare le cose.
Avendo ben chiaro che al potere ci si va vincendo elezioni e non con una generica “lotta”, e men che meno con l’insurrezione popolare …
Cosa vuol dire in termini pratici stare dalla parte degli ultimi?
Ma pensi davvero che qualcuno, di sinistra, voglia stare solo con i primi? Credi che nel PD ci siano persone che se ne fregano delle disuguaglianze, dei contrasti sociali, della forbice tra ricchi e poveri, dei problemi della globalizzazione?
Ma stiamo scherzando?
C’è invece chi si crogiola in queste tematiche e sogna un mondo più equo e più giusto, sul quale siamo tutti d’accordo, ovviamente, senza porsi però il problema di come arrivarci, in tempi ragionevoli e non biblici.
Che proposte politiche fa Cuperlo? Cosa vuol fare con il jobs act, con l’ex-art. 18, con la riforma scolastica, con la formazione professionale, con i vincoli europei, con la riforma del fisco, col cuneo fiscale, con gli 80 euro, con la tassazione delle imprese, con le grandi infrastrutture, con la gestione dei flussi migratori, con la percezione di sicurezza nelle periferie?
Potrei continuare a lungo, ma non ho mai sentito nulla di preciso in proposito. Ed allora non mi scalda per niente la retorica sul ruolo della sinistra.
L’ho detto mille volte: la sinistra, o ha il potere per cambiare il mondo o non serve a nulla. A gestire l’esistente è più brava la destra, che schematizza, semplifica, trancia via e prende pure un sacco di voti.
E non parliamo poi dell’intervento di Orlando … Rancore puro, financo nel tremolio della voce.
Ancora solo nostalgia per un sistema di idee che non esiste più. L’ossessione per il Partito di sinistra: ancora la sindrome di Corbyn!
Vogliamo approfondire davvero cosa deve essere oggi la sinistra per vincere e governare?
Vogliamo capire che se pure tornassimo ad un sano bipolarismo e noi rappresentassimo solo quella sinistra, perderemmo sempre, da qui all’eternità?
Ma come fate a non preoccuparvene?
Io non mi rassegno all’inconciliabilità di queste posizioni. Abbiamo dimostrato che se troviamo la sintesi, possiamo vincere; se no, perdiamo e basta.
Il PD era nato per quello, quello era il suo compito storico. In parte lo ha assolto: ora abbiamo bisogno di darci una sistemata. Facciamolo tutti insieme, se ne siamo capaci. Altrimenti perderemo tutti.
Con (poca) speranza,
Ernesto Trotta
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Caro Sergio,
un contributo, quello di Cuperlo, con cui mi sento in sintonia particolarmente in questi giorni nei quali sto leggendo, con apprensione, il libro “Ho 16 anni e sono fascista” di Christian Raimo, un’indagine sui ragazzi e sull’estrema destra. Apprensione perché tra due anni (non venti) questi ragazzi andranno a votare per la prima volta. Dobbiamo sbrigarci dunque, superare beghe e rancori al nostro interno. Il governo che sta per nascere chiama tutti noi a raccolta, subito.
Con affetto
Grazia
Ernesto, parole sacrosante che collimano con la mia idea di sinistra moderna ma al governo a fare cose non solo dibattiti, magari rancorosi.
Saluti a tutti.
Camillo Repetti