Di fronte alle follie senza senso dei cinquestelle (quella di controllare le spese fatte con il reddito di cittadinanza è veramente roba da film di Mel Brooks o di Sasha Baron Cohen!) può venir voglia di auspicare un’alternativa costituita dalla sola Lega, magari col centrodestra.
Si dirà: hanno esperienze di governo (almeno locale), sono stati a lungo al potere (con Berlusconi e Forza Italia), hanno un elettorato tendenzialmente attivo e produttivo (ma spesso furbastro ed evasore).
Insomma, forse una moderna padella teflonata piuttosto che la brace rovente dello sciocchezzaio grillino. Forse.
Poi uno sente Borghi Aquilini, Siri (non la voce simpatica dell’IPhone!), Bagnai, Savona ed il suo allievo Rinaldi, tutti esimi economisti consiglieri del truce capo Salvini, parlare di moneta nazionale, di condoni tombali, di deficit crescenti, di guerra ad un’Europa in preda all’alcolismo ed altre simili amenità, e allora non si sa di cosa spaventarsi di più.
La verità è che si sono scatenate le forze dell’oltremondo, e dilagano senza freni inibitori, senza alcun rispetto per la sostanza e la complessità della realtà.
Un impazzimento contagioso, se sono veri i sondaggi che ci propinano, una febbre testimone di un malessere che al momento pare incurabile, un pericoloso sentimento distruttivo che non si sa come arginare.
Oggi non si può essere che disperati. Oggi.
Forse anche domani, ma per fortuna il mondo non finisce qui ed ora e, per quanto sia potente la furia iconoclasta di questi guastatori, se siamo usciti dal fascismo, usciremo anche da questo incubo.
Non c’è tempo da perdere né troppe sottigliezze da analizzare.
La Resistenza raccolse tutti quelli che volevano resistere e si attrezzò luogo per luogo, nei modi possibili al momento.
Qui, mutatis mutandis, dobbiamo fare affidamento sulle intelligenze di tutti quelli che non ci vogliono stare e muoverci, ognuno nel suo ambito, in tutti i modi possibili.
Il mondo moderno mette a disposizione un’infinità di strumenti, lo sappiamo: ognuno faccia quello che può per far sentire la propria voce di dissenso, sul posto di lavoro, a scuola, sui social, al bar, in palestra, ovunque, senza preoccuparsi troppo del coordinamento, delle strategie, perfino della leadership.
Verrà, al momento opportuno, sia la leadership, sia il coordinamento, sia la strategia.
Per ora, prioritariamente, bisogna non dare l’impressione di essere rassegnati.
Lo dico alla sinistra comunque connotata, ai moderati, ai liberali, ai volontari, ai giovani e meno giovani, agli intellettuali (sveglia, e cercate di rimediare ai danni fatti con il boicottaggio del referendum!), al ceto medio, medio-alto, medio-basso, anche ai conservatori ragionevoli e non bigotti, a chi ha ancora la testa sul collo e non si è consegnato mani e piedi a questa mostruosa macchina del consenso.
Ci sono decine di milioni di persone che non si riconoscono in questa classe dirigente, ne hanno paura, qualcuno (tanti) se ne vergogna.
E allora, avanti! Ognuno dal suo posto non perda occasione per esprimere il suo dissenso, per manifestare il disagio, la preoccupazione, anche la paura. Non è inutile.
Dovranno accorgersene anche i media compiacenti, o paurosi, o tentennanti.
E quelli conniventi dovranno manifestarsi chiaramente come tali. Viva la chiarezza!
Non perdiamo tempo in chiacchiere: o meglio, l’elaborazione razionale di progetti, strategie, strumenti organizzativi può e deve avvenire in parallelo.
Nel frattempo, bisogna dimostrare che esiste un’opinione pubblica DIVERSA da questa massa berciante.
CI SIAMO ANCHE NOI, SIAMO VIVI E SIAMO STUFI!
2 Comments
io l’ho passato su facebook e voi?
Caro Ernesto,
“la massa berciante” si batte con le proposte concrete e non strappandosi i capelli ( I miei cadono da soli ). Bene ha fatto il PD a presentare le sue proposte alternative, ma sarebbe giusto che la segreteria nazionale del PD ce le facesse avere su questo blog. Fatti non prediche e sermoni; altrimenti diventiamo “ bercianti”anche noi ed i governanti attuali resteranno al potere a vita. Per aiutare i genovesi, dopo la caduta del ponte, perché il PD non propone un sito ad hoc dove si possono raccogliere fondi per aiutare le imprese ed i lavoratori del posto a superare la crisi?
Scusa Sergio: so che tu preferisci i filosofi al posto dei rompi palle come me che continuano a fare proposte magari avventate, ma io non vedo altra strada per uscire dal pantano se non quella di agire in qualche modo. Io con l’associazione “comitato Bicocca”
continuo ad impegnarmi concretamente ( come hai potuto vedere dalla documentazione che ti ho inviato via e-mail) per cercare un’idea unitaria /maggioritaria nel quartiere e risolvere i problemi dello stesso. La nostra marcia sarà lunga e faticosa, ma gli attuali governanti ci aiuteranno a raccogliere i “bercianti” strada facendo, solo se noi saremo concreti. Grazie a tutti e scusatemi se qualcuno si sente offeso senza il mio volere. Un caro saluto a tutti.
Antonio De Matteo Milano