C’è un voto popolare che ha premiato i 5 stelle e il centro destra (insieme fanno quasi il 70%! lega e 5 stelle superano il 50%): hanno il compito di costruire una soluzione di governo.
Il Pd la sinistra e il centro sinistra sono sconfitti in modo chiaro, senza se e senza ma.
Le nostre proposte politiche e progettuali sono incompatibili, incommensurabili con quelle di chi ha vinto!! Per non parlare degli insulti e volgarità che ancora in questi giorni ci rivolgono.
Dallo streaming con Bersani trattato come uno “zombi”(2013) i 5 stelle hanno costruito la loro identità, se ne hanno una, sull’insulto e sulla macchina del fango.
Come potremmo sostenere un governo a 5 stelle o parteciparvi se le idee e le proposte sono agli antipodi? Saremmo quelli responsabili di non lasciarli governare (reddito di cittadinanza ecc.).
Cercare le ragioni di questa sconfitta è compito di tutti quelli che sinceramente sono di sinistra, di centrosinistra e che sono sinceramente interessati a ricostruire un’analisi della società, del mondo del lavoro, delle nuove tecnologie dell’informazione e non solo …, delle nuove generazioni.
Sinceramente interessati a capire cosa sta succedendo nel mondo e a ricostruire un profilo politico adeguato che rilanci i nostri valori da un punto di vista di sinistra riformista.
Ricordate: ” non si va nell’inverno con il costume da bagno!”
Per chi ha ancora pregiudiziali o vuole rese dei conti sommarie, secondo me, non c’è spazio (vedi l’esperienza di liberi e uguali che dovrebbe insegnare a tutti proprio a tutti).
Una grande riflessione deve essere aperta pur in un momento in cui le ferite sanguinano ancora, avendo la capacità di non guardare solo a ieri ma anche all’altro ieri e forse più indietro: da dove cioè comincia la crisi della sinistra a cui non abbiamo fino ad ora costruito risposte convincenti e non abbiamo saputo rimotivare, di conseguenza, la passione politica che resta l’obiettivo nostro, secondo me.
Mentre scrivo sento/leggo che alcuni dirigenti pd sostengono che per responsabilità verso il paese e rispetto verso il Presidente della Repubblica dovremmo provare a dialogare con i 5 stelle e a non chiudere.
Risottolineo l’idea, personale naturalmente ma non credo isolata, che non si debba sostenere un governo con forze con le quali non abbiamo un’idea che sia una in comune (5 stelle e meno che meno con il centrodestra!) e che chi ha vinto con numeri grandi (e voto popolare) ha la responsabilità e il dovere, loro sì, di trovare un compromesso governativo (hanno diversi punti in comune ma sia i 5 stelle che il centrodestra vogliono avere l’incarico e l’esclusiva: non possiamo esser noi a cavare le castagne dal fuoco).
Mi pare di capire che nessuno ci abbia chiesto nulla. Il presidente Mattarella non ha ancora iniziato la fase delle consultazioni. Spetta a chi ha vinto proporre un governo e una maggioranza. Poi si vedrà.
Penso che il nostro segretario abbia fatto molto bene a dimettersi e nello stesso tempo a confermare la linea del pd all’opposizione; linea confermata in direzione. Se cambieranno gli scenari si vedrà.
Se ce ne fosse la necessità si potrebbe inaugurare un nuovo metodo di relazione con gli iscritti al partito (o per lo meno con tutti i circoli) organizzando una consultazione con una domanda secca, tipo referendum (un’idea che sto proponendo da tempo senza successo!).
Sono per un’autocritica estesa e che riguardi tutti: chi è rimasto dentro il pd, chi è uscito dopo il congresso recente o è rimasto dentro ma remando contro (vedi Emiliano …ma non solo) contribuendo alla sconfitta, chi si colloca in un centro riformista …e tutti significa dal segretario uscente a tutti i dirigenti parlamentari ministri e anche a tutti i livelli comunali provinciali e regionali.
Sono perché si rifletta bene sulla sconfitta al referendum del 4 dicembre 2016: una vera e propria trappola politica organizzata da fuori e dentro il partito democratico che ha visto protagonisti, insieme con la destra e i 5 stelle un pezzo di partito che ha lavorato alacremente (con la cgil, con l’anpi, l’arci ecc.) per il no, per la sconfitta di Renzi (e quindi del PD). Brindando anche. Tutto ciò con gli errori che ci sono stati di Matteo Renzi ha portato alla sconfitta di una riforma non perfetta ma utile per il Paese: oggi sono in molti, da una parte e dall’altra a dire:”ma, se avesse vinto il sì…”
Sono soprattutto perchè si riprenda l’attitudine alla discussione politica alla ricerca allo studio alla formazione sempre:
unica strada per costruire anche una prospettiva politica guardando la luna e non il dito!
A partire da tutti i circoli se vogliamo affrontare i prossimi traguardi attrezzati!.
Naturalmente bisogna anche vedere bene la geografia del voto e ragionare sulle varie realtà anche se è piuttosto chiara la cartina dell’Italia con i colori (mi viene da piangere, sul serio, nel vedere che il rosso è diminuito molto e al nord e sud praticamente sparito).
Però c’è il voto di Roma e di Torino che induce qualche pensiero positivo. E anche la conferma di Zingaretti a presidente del Lazio.
Dovremo guardare con attenzione, ovviamente, anche alla nostra realtà regionale che presenta specifiche criticità, alla provincia e al nostro comune.
Insomma ci aspetta un periodo difficile ma che possiamo affrontare tutti insieme (senza più divisioni “pretestuose”) con rinnovato slancio. “A sinistra la responsabilità è chiara: ricostruire quel che si è perduto (ben più del voto), stando all’opposizione con la propria gente e con le proprie idee. Ritrovate.” (è la chiusura di un articolo di Ezio Mauro di qualche giorno fa sulla Repubblica)
Mi fermo qui.
Mariangela Gritta Grainer
Comment
La penso esattamente come te.
Auguri per il tuo circolo.
Repetti Camillo