Meraviglioso Bentivogli. per favore leggete e imparate. C’è tanto da imparare in questo scritto.
«CALENDA, CHE ERRORE
HAI FATTO
L’FFAVA PUÒ HNIRE IN NANO
AGLI SFASCIACARROZZE»
Il coordinatore di Base Italia candidato per il centrosinistra: «La povera
gente si è sentita difesa da Lega, grillini e Meloni. C’è una cessione
di rappresentanza. La sinistra deve tornare a essere speranza»
Umberto De Giovannangeli
C uole sapere qual è la
mia rabbia? Che la povera
gente, intendo economicamente
povera,
culturalmente povera, criticamente
povera, invece di essere compresa,
tutelata e guidata dalla sinistra, in
questi anni si è sentita accolta e difesa
da leghisti, grillini e Meloni. C’è
una cessione di rappresentanza. Non
esiste centro sinistra senza il popolo
del lavoro, senza ascolto e rappresentanza
degli ultimi e di chi lavora”.
A sostenerlo è Marco Bentivogli, coordinatore
nazionale di Base Italia,
un passato da leader dei metalmeccanici,
candidato per il Senato nel
collegio uninominale di Ancona per
il centrosinistra.
I sondaggi danno pochissimi collegi
uninominali “sicuri”. Perché
si è candidato?
Ognuno di noi può chiedere coerenze
e cambiamenti se fa la sua parte.
Comunque vada la campagna elettorale
è una straordinaria occasione
per stare tra le persone. Dalla mattina
alla sera tardi giro nelle province
di Ancona e Pesaro, sono contentissimo,
mi fa tornare a quando facevo
l’operatore di zona e facevamo
anche 8 assemblee in fabbrica in un
giorno per spiegare le vertenze o gli
accordi. Se la posta in gioco è alta, la
battaglia non si fa da dietro la collina.
Serve credibilità per chiedere alle
persone di impegnarsi e se non si dà
l’esempio non ci crede più nessuno.
Con il rosatellum è una mostruosità,
ma nessuno lo ha voluto cambiare.
Quando eleggevamo i rappresentanti
sindacali in fabbrica con le prime
regole (ora superate) 1/3 venivano
nominati. Ma almeno si prendevano
tra quelli che avevano preso i
voti candidandosi come gli altri. I listini
bloccati del proporzionale non
li sopporta più nessuno.
Da riformista coerente e praticante
qual è, non ritiene una
cocente sconfitta la rottura tra
Calenda e Letta? Tanto più alla luce
dei sondaggi che dicono chiaramente
che divisi si rischia di
perdere alla grande.
Un disastro. II 37% dei collegi sono
assegnati col maggioritario. In quelli
vince la coalizione che ha un voto in
più, secondi, terzi o quarti classificati
scompaiono. Per quello servivano
coalizioni elettorali grandi, attorno
ad un accordo politico tra le forze
prevalenti. L’accordo del 2 agosto era
proprio un accordo politico che prevedeva
un ampliamento ad altre forze.
Io ho sollecitato ad andare avanti
senza veti a partire da quelli che il 20
luglio non hanno smesso di sostenere
Draghi. Un riformista non se la
racconta mai, parte dalla realtà e davanti
a delle elezioni sa che si parte
dai rapporti di forza ma anche dalle
regole del gioco: la legge elettorale.
Letta ha specificato che l’accordo
con Sinistra Italiana e Europa Verde
era “elettorale”. Peraltro, più sono
grandi le coalizioni e più si sarebbero
minimizzate le posizioni estreme.
Penso che l’errore di Calenda
sia stato grande. E’ un vero peccato.
Nel centro Italia dopo la sua rottura,
la media dei sondaggi che li giudicava
“collegi contendibili” li hanno assegnati
alla destra. Mi auguro che in
futuro ci sia più saggezza e non ci si
divida.
Per restare al tema. Sia il centro
di Calenda e Renzi sia il Pd
e i suoi alleati fanno riferimento
all’ “Agenda Draghi”. Ma esiste
davvero una tale “agenda” e
che senso politico può avere senza
una scesa in campo del suo
intestatario?
Parliamo di risultati, se devo elencare
i limiti dell’azione di Governo, specie
di alcuni Ministeri, ce ne sono. Rileggiamo,
tuttavia, l’intervento al Senato
del Febbraio 2021. C’è qualcosa di più
avanzato? Al momento non lo vedo.
Il problema è che parla più Fratoianni
dell’ Agenda Draghi (criticandola) di
chi lo sosteneva. Certo, non si muore
di agende. Ma ancor prima di chiedere
a Draghi di scendere in campo,
riusciamo a partire da posizioni più
avanzate? Il solito rumore di social e
talk che da anni confondiamo con la
dialettica politica è riuscito, addirittura,
a far dimenticare chi ha fatto ca-
dere il Governo Draghi.
Il dibattito politico italiano sembra
fuori dal mondo. In Europa
si continua a combattere, il costo
del gas continua a salire, il rischio
di una tempesta perfetta, inflazione
e recessione, si fa sempre più
concreto e immanente. E noi?
L’autunno sarà drammatico. Non nasce
tutto con la guerra e la pandemia,
ma entrambe hanno accelerato la resa
dei conti, che per decenni abbiamo
rinviato. Sul piano finanziario
si scommette sul nostro fallimento,
non per il rischio di neofascismo.
Perché come, gli altri paesi con forte
indebitamento pubblico siamo fragili
e il nostro è tra i debiti più “ingombranti”
ovvero problematici
per i creditori fuori dal nostro paese.
L’inflazione cresce perché già con la
pandemia si erano creati shock e interruzioni
delle filiere produttive globali
su tutto a partire dalle materie
prime, l’energia e i semi conduttori.
Ora la crescita dei prezzi è spinta
ancora di più in modo proporzionale
alla dipendenza dal gas russo. Quando
un’azienda allunga le ferie ai lavoratori
a causa delle bollette, vuol
dire che si è sopra il livello di guardia.
La Francia parla già di razionamento.
Con un quadro così, il paese
rischia di tornare nelle mani degli
sfasciacarrozze (Meloni, Berlusconi
e Salvini) che ci portarono al dissesto
nel 2011. Con Tremonti che era quello
che doveva sorvegliare che non vi
fossero speculazione nel passaggio
lira/Euro.
Molto si è discusso e scritto sulla
composizione delle liste. C’è chi
ha parlato di notte dei lunghi coltelli,
di candidati paracadutati dal
centro in territori in rivolta e così
via. Siamo al trionfo delle oligarchie
di partito, come affermato da
Sabino Cassese in una intervista a
questo giornale?
Ha ragione Sabino Cassese. Si ha la
sensazione che un pezzo di ceto politico
abbia completato il proprio lavoro
il 20 agosto con la chiusura delle
liste. Ne parleremo dopo il voto. Dopodichè
c’è una scelta, dal 1 ottobre
ricostruiamo dopo aver fatto la nostra
parte, o ci candidiamo al “noi lo
avevamo detto”?
Ci sono quelli ancora in ferie e però
anche quelli che si danno da fare e
molto. Mi dicono che ho fatto una
scelta da Kamikaze, non so e non
importa, so solo che sto incontrando
nel territorio, persone fantastiche
che donano tanto tempo e passione
alla politica. Meritano gruppi dirigenti
coraggiosi e che valorizzino il loro
impegno e ne ricostruiscano il senso
dentro un progetto di partecipazione
e cambiamento più grande.
Cosa teme di più del centrodestra
e come spiega la capacità di attrazione
esercitata soprattutto da FdI
e Lega nei settori più deboli della
società, tra cui gli operai, che
un tempo erano patrimonio della
sinistra?
La sinistra deve tornare ad essere
una speranza. Una volta aveva un
blocco sociale e riconoscenza e rispetto
anche dagli altri settori sociali
del paese. Il nostro è un paese in cui
la mobilità sociale è andata indietro.
Il mercato del lavoro più diseguale
d’Europa e l’impoverimento sociale
ed educativo avrà qualche nostra
responsabilità politica o è sempre
colpa di qualche nemico astratto?
Anche la dinamica delle alleanze risente
di troppe cose date in appalto.
Il lavoro, la questione sociale, sono
questioni appaltabili? Vuole sapere
qual è la mia rabbia?
Certo che sì.
Che la povera gente, intendo economicamente
povera, culturalmente
povera, criticamente povera, invece
di essere compresa, tutelata e guidata
dalla sinistra, in questi anni si
è sentita accolta e difesa da leghisti,
grillini e Meloni. C’è una cessione
di rappresentanza. Non esiste centro
sinistra senza il popolo del lavoro,
senza ascolto e rappresentanza
degli ultimi e di chi lavora. Non possiamo
prenderci gli scampoli della
società signorile di massa. La destra
non ha meriti. Tranne uno, la furbizia
tattica di crescere sui nostri limiti. La
campagna elettorale è solo un primo
appuntamento per ricostruire tutto.
Mettere da parte i “bla bla” sulle disuguaglianze
e capire che puntare sulla
scuola e sul lavoro è cosa diversa dal
coccolare le corporazioni. Serve rileggere
di più Don Milani che far finta
di aver letto Piketty.
I140% degli italiani non ha ancora
deciso se votare il 25 settembre.
Una parte si dice disgustata dalla
politica. E’ un dato fisiologico alle
democrazie occidentali o c’è di
più?
Ci sono dati fisiologici delle democrazie
ma c’è qualcosa di più. Il problema
è che in troppi valutano il
proprio operato attraverso un mix tra
la propria bolla e la propria corte. Un
esempio? Pensiamo all’ultimo anno:
i 15 giorni precedenti alla riconferma
di Mattarella, non solo, aver richiamato
Mattarella e chiesto a Draghi di
restare a Palazzo Chigi perché “insostituibile”
e averlo accompagnato alla
porta pochi mesi dopo e poi chiedergli
trovare soluzioni per le bollette.
E’ stato un anno utile alla disaffezione.
Nei pochi partiti tradizionali le
dinamiche sono quelle del calcio, si
cambiano gli allenatori e tutto resta
uguale, ma in politica anche peggio,
quelli che corrono di meno diventano
gli eterni convocati.
Marco Bentivogli, Il riformista, 3 settembre 2022
2 Comments
Sinceramente non capisco , cosa dovrebbe fare la sinistra in genere dal PD a tutto il resto ? Se c’è una disaffezione verso tutta la politica e in conseguenza alla partitica , è un problema cronico che si manifesta in tutto il mondo così detto occidentale, negli STATI UNITI eleggono il parlamento con meno del 50% degli aventi diritto al voto. Allora cosa deve fare la ” sinistra ” ? Mi si spieghi con esempi fattibili non con retoriche da tempi passati, la realtà dell’occidente la vediamo tutti come è, oggi in più due momenti storici ad aggravare la realtà, prima il covid oggi la guerra e le sanzioni non gradite dalla maggioranza delle popolazioni, il perché è più che chiaro , impoveriscono il potere economico della maggioranza della gente . Stare a spiegare che l’ucraina è aggredita che bisogna aiutarla soprattutto militarmente perché altrimenti viene meno il senso di unità dell’Europa perché la RUSSIA è antagonista agli USA E ALL’EUROPA ecc ecc alla gente in generale interessa poco , quello che conta è il PIL . Se il confronto fosse sulle questioni sociali e la gente fosse culturalmente preparata , la ” sinistra ” governerebbe sempre o quasi , ma purtroppo il pianeta , soprattutto quello ricco industrializzato tecnologico , in sostanza le nostre società, guarda e conta in PRIMIS come ho scritto prima, al potere d’acquisto. Cosa possiamo fare e soprattutto promettere noi di ” sinistra ” ? Tutti ” ricchi ” mille euro a tutti minimo ? Lavoro e stipendi adeguati ? Immigrazione sotto controllo? Sicurezza, visto che il popolo ha paura ? de che poi , tasse , altro grande tema , noi cerchiamo un aumento di una mesilità per i salariati, loro tutti al 23 % , pensioni, a parte un vago 101 per la lega , noi zitti , al massimo un 2 % in anticipo da ottobre su la programmazione di gennaio, il perché è chiaro , dove troviamo i finanziamenti per queste operazioni. In sostanza la situazione e SERIA noi lo sappiamo benissimo e la destra ci marcia , io spero da ” masochista” che vinca la destra per poi vedere nella realtà come terra fede alle promesse e aspettative della maggioranza della gente, sicuramente si aggraverà la situazione e poi da lì la ” sinistra ” potrà ripartire, naturalmente perché il volli fortissimamente volli non pagherà e molti si sveglieranno e altri si allontaneranno dalla politica, come è ora negli Stati Uniti. È un passo dovuto in questo contesto reale e fare esempi di isole ” felici” tipo , si però in Svizzera Svezia Danimarca Olanda Singapore Dubai ecc saranno solo le eccezioni che con il resto del mondo contano poco e nulla , è una chimera che il mondo , o quasi tutto il mondo, raggiungerà quei livelli, forse tra mille anni nella migliore delle ipotesi. Cari compagni e amici in questo momento lo teniamo nel sedere, tre crisi economiche , la prima nel 2009 circa il covid e la guerra ha tagliato le gambe a chi cerca di coniugare CULTURA E BENESSERE SOCIALE ECONOMICO. In sostanza noi di ” sinistra” , la destra non ha questi ” problemi” , bastano come sempre tre parole d’ordine e tutto marcia come un moto perpetuo, BENESSERE SICUREZZA” PATRIA ” FAMIGLIA. Tutto il resto un optional. Se poi ci mettiamo tutta quella parte di persone di ” sinistra ” che hanno raggiunto sicurezze economiche ” agiate ” di cui una parte non fa altro che criticare più la ” sinistra ” in se che la loro controparte di destra , i giochi sono fatti , potremmo dire oltre quello che ho cercato di spiegare secondo la mia opinione, chi è causa del suo male pianga se stesso invece che fare le pulci a un partito che ha sicuramente dei problemi ma resta comunque il più concreto nel cercare di , se non vogliamo credere al migliorare le cose sicuramente a non farle peggiorare , visto che al peggio non c’è mai fine. PS : scusa SERGIO ma tu poni mai a quelli che ti scrivono o ti frequentano un pensiero tipo il mio , che a me sembra molto REALISTICO. UN ABBRACCIO. Naturalmente se sbagliassi ne sarei contento.
Ciao settembre
Settembre è arrivato.
Il sole è cambiato.
I problemi umani sono sempre gli stessi,
ma diversi sono i riflessi.
La vita, come le stagioni
non ha previsioni.
Tutto gira con gran velocità
e non finisce in serenità.
Godi con le stagioni
le splendide situazioni.
Serena giornata a chi legge
Antonio De Matteo Milano