Mi colpisce molto il riferimento fatto al sindaco di Como e alla sua ferocia contro i più umili e più poveri. Proprio questa è la cosa che mi indigna di più, il fatto che il ragionamento sul meno peggio che tanto irrita gli chic, radical o no, si svolge tutto all’interno della loro posizione sociale. Non si rendono conto, presi dalla loro vanità, che per tanta parte della nostra popolazione, ovviamente la più sofferente, il meno peggio può dare a loro uno spiraglio di felicità. In questo senso mi sento di riproporre in coda alla lettera un brano del mio libro “Alla ricerca della pecora Fassina” che tocca proprio questo argomento.
Pavia, 14 gennaio 2018
Caro Pier Luigi Bersani,
Le decisioni che pensate di prendere voi di Leu sono quanto di più assurdo possa essere deciso da forze che si dicono di sinistra e che non ignorano la complesità dell’impegno politico nell’interesse del Paese.
Da iscritta al PD sin dalla sua formazione e da elettrice di sinistra sin dal mio primo voto (sono nata nel 1941), ho preso parte attiva a molte delle battaglie per il partito in più occasioni, anche per le primarie del 2012, in cui ho votato per Lei.
Uso il Lei perché non mi sento ora di manifestare vicinanza con chi crede di battersi nell’interesse del Paese, il Nostro.
Un esempio del grave errore di cui vi assumete la responsabilità rifiutando il voto congiunto con il PD alle regionali in Lombardia e, forse, in Lazio: a Como, città che conosco bene, alle ultime amministrative le forze di cui fate parte, al ballottaggio, non hanno preso posizione per il candidato di sinistra. Le conseguenze? Como ha un sindaco leghista che è arrivato a vietare la distribuzione di un pasto caldo ai senza tetto, nelle festività appena trascorse…
La Politica è dialogo, avvicinamento reciproco; la democrazia è traduzione di linguaggi, che, nonostante la diversità, hanno molto in comune.
Ho fatto parte dei mobilitanti, ho condiviso molte sue riflessioni e battaglie, ma quale amarezza nella constatazione che respingete scelte unitarie in Lombardia, tra le regioni più importanti in Italia e, forse, lo ripeto, anche in Lazio. Questo rientra nella “liturgia della sconfitta” della sinistra e dimostra il vuoto di Politica, di buona Politica, da parte di tutti.
Il mio augurio: che Leu dedichi un po’ di tempo in più nelle scelte da fare senza mai dimenticare che la posta in gioco è il futuro del nostro paese.
Le diversità ci sono in ogni luogo, anche nelle famiglie più unite, e non è lo scontro ma il confronto che aiuta a superare i problemi.
Perché non riprendere le parole di Bobbio in “Italia civile”:
“A chi un giorno mi chiedeva con quale brano di uno dei miei scritti amerei definirmi, indicai la conclusione della prefazione di Italia civile”: «Dall’osservazione dell’irriducibilità delle credenze ultime ho tratto la più grande lezione della mia vita. Ho imparato a rispettare le idee altrui, ad arrestarmi davanti al segreto di ogni coscienza, a capire prima di discutere, a discutere prima di condannare. E poiché sono in vena di confessioni, ne faccio ancora una, forse superflua: detesto i fanatici con tutta l’anima»
Nelle parole di grande saggezza di Bobbio dovremmo cogliere l’importanza della MODERAZIONE, il giusto contrario di FANATISMO, la necessità dell’ASCOLTO, la COMPRENSIONE degli altri, il bisogno di CAPIRE prima di discutere, di condannare. Mi permetto una digressione – ne faccio spesso – : suggerisco la rilettura o la lettura delle tre lezioni di Amos Oz nel saggio Contro il fanatismo.
Giunta alla conclusione di questa mia breve riflessione, mi chiedo se leggerà queste mie parole.
Inoltre non so se la moderazione, l’ascolto trionferanno sugli steccati tra persone che hanno condiviso molto sinora.
Se questo avverrà avremo vinto tutti.
Cordiali saluti
Giovanna Corchia
7 Comments
Lettera bella e opportuna, che non sarà presa in considerazione perché la sinistra-sinistra è troppo presa dai suoi furori – del resto ben rappresentati da Riondino – per i quali vale più la purezza della propria posizione piuttosto che la necessità di non far vincere la destra, per esempio.
A questo proposito, vorrei dire che molto spesso nei confronti di questo fanatismo mi trovo ad avere pensieri che non condivido, come diceva credo Groucho Marx, cioè dubito di essere di sinistra essendo iscritta al Pd che “è di destra” e quindi anche io, che non ho una storia di rigorosa appartenenza … dubito di esserlo perché sono tollerante sulle persone di destra se non sono mascalzoni approfittatori opportunisti sfasciallitti ignoranti violenti e non fanno danni irreparabili, e penso a Borsellino mio eroe … dubito perché molti uomini della sinistra non sono affatto stimabili, e non faccio nomi per cautelarmi ma ciascuno ha i suoi, e ce li teniamo stretti se portano voti e consensi … dubito perché non ritengo la rivoluzione da molti invocata ed evocata la soluzione di tutti i mali, anzi … e dubito pure che il “popolo” a cui dare il potere sia in grado di gestirlo al meglio, ci vogliono competenze conoscenze saperi intelligenze istruzione oltre a passione lealtà rettitudine serietà per maneggiare la complessità delle situazioni in cui ci siamo cacciati, e certe asserzioni ideologiche suonano anacronistiche …
Che bella la “ lettera da Pavia”.
Tuttavia sento di dover uscire da una visione della realtà politica e delle vicende della sinistra tuta incentrata sul “ meno peggio “, sul turiamoci il naso, sul “ non permettiamo che la destra vinca”, quasi che l’ operato del PD in questi anni sia stato un tradimento dei valori e che di conseguenza il voto a suo favore sia solo necessitato dalle suddette premesse, e non altro.
Da elettore/fondatore del PD, pur con autonomia di giudizio e senso critico, credo che gli aspetti positivi della politica del PD, nel succedersi dei governi a guida Renzi/Gentiloni, siano talmente tanti da non poter liquidare la passata stagione politica in termini di “ centrismo” o peggio politiche berlusconiane portate a compimento da Renzi.
Chi segue la sinistra da sempre, come credo tutti noi, ha memoria di altrettanti risultati positivi raggiunti in un arco di tempo così breve ( 4 anni) , non tralasciando il disastro economico ma soprattutto etico morale ereditato da Berlusconi/Monti e per di più, mai dimenticarlo, senza una coesa maggioranza, a causa della non vittoria di Bersani?
Elencarli non fa male, perché la vulgata corrente ed il gioco al massacro del PD sono talmente diffusi da offuscare anche la minima memoria e obiettività storica :
l’ Italia ha agganciato il treno della ripresa, il PIL cresce, la disoccupazione ha invertito il trend ( si dice meno diritti, in parte è vero, si può e si deve intervenire, lottiamo per questo, in primis penso ai miei figli, ma le tutele per la disoccupazione, per la maternità, il divieto delle dimissioni in bianco, etc. sono tutt’altro che risultati irrilevanti, persino la disoccupazione giovanile non registrava dati oggettivamente incoraggianti come quelli attuali, solo il caso o Padoan e soci qualcosa la hanno azzeccata?
Il boom delle presenze nei musei, nei siti d’ arte, i fondi per la ricerca, per le Università, mai così cospicui nella storia repubblicana, testimoniano una inversione di tendenza nella attenzione alla cultura che da decenni non si rilevava
La buona scuola tanto buona non si è rivelata ( ma sarebbe opportuno aprire una riflessione sulle resistenze corporative al cambiamento della classe degli insegnanti) tuttavia la progressiva fine del precariato in tale ambito, la assunzione, spesso caoticamente gestita, è vero, non siamo tedeschi, di quasi 150 mila insegnanti prima disperati precari, appunto, non era forse il cavallo di battaglia e la meta per anni auspicata dalla sinistra parolaia ed ora realizzato dai governi PD?
Diritti civili e tutele sociali, una stagione mai vista! Unioni civili, Dopo di noi , Divorzio Breve, Vaccini, Omicidio Stradale, Falso in bilancio, Reati eco ambientali, Reato di tortura, Tutela delle vittime di reati familiari/femminicidio, Tutela dei ollaboratori di giustizia, Reddito di inclusione, Testamento biologico, e molto dimentico, sono state tutte battaglie difficili, a volte hanno necessitato dei compromessi, ma la direttrice è chiara, passi avanti verso un pese migliore …; manca lo Jus soli, certo; mancavano i numeri, io lo avrei non saggiamente proposto comunque, fatto votare e bocciare, in modo che fosse chiaro il ruolo di ogni forza politica ( M5S in testa) , ma Mattarella lo ha impedito, probabilmente a ragione, sarà la prima battaglia da condurre se mai il Centrosinistra dovesse uscire vincente e con numeri veri.
E la recuperata dignità del nostro paese in Europa, e la gestione del problema migranti, eroica con mare nostrum ( Letta), saggia e pragmatica con Minniti, chi altro la avrebbe potuto governare con altrettante moderazione e umanità? E l’ odiato Renzi che contro tutto e tutti fa riemergere il barcone della più grande tragedia umanitaria del mediterraneo per farlo diventar monumento e memento al dolore e alla disperazione di una parte dell’ umanità?
E da ultimo la tanto vituperata riforma costituzionale, bocciata da un referendum condotto male, certo, ma di cui gli italiani, a mio avviso, hanno ben poco capito la vera posta in palio, lo snellimento e la modernizzazione del paese ( salvo ora continuare a criticare imperterriti le tante distonie che proprio nella vittoria del Si avrebbero trovato un superamento, dai costi della politica al conflitto Stato Regioni, dalla lentezza burocratica alla follia del bicameralismo perfetto ( ius soli docet, oggi sarebbe stato legge con la intervenuta approvazione da parte della Camera).
Oggi, ancora una volta, ci troviamo di fronte alla ennesima scissione, banalotta, direi, visto lo spessore degli scissionisti, l’ unica figura che realmente mi dispiace aver spero temporaneamente perso è la Boldrini; come in parte Massimo sono convinto che la motivazione intrinseca risieda nella non accettazione della “contendibilità” del partito; buona parte della vecchia nomenclatura pensava che il PD dovesse essere la prosecuzione del compromesso storico sotto altre vesti, una entità su cui l’ egemonia dovesse appartenere per diritto divino alla vecchia nomenclatura di estrazione PCI/DS/PDS; poi ci si accorge che Prodi, Veltroni, Renzi non sono facilmente governabili, sono espressione di una realtà direi antropologicamente diversa, come è ovvio, ci si scontra con i c.d. nativi PD, che sono tutt’altro che renzuschini, sono semplicemente portatori dei medesimi valori originari ma coniugati in un mondo e in un modo ormai diversi…; e invece di combattere una battaglia solare, trasparente, leale ( lo hanno fatto, lo stanno facendo, solo per citare qualcuno, Cuperlo, Orlando, Damiano, Zingaretti, Sandra Zampa, Luigi Berlinguer, Manconi, Martina e tanti altri ), hanno preferito la sterile e controproducente guerriglia continua, sino all’ epilogo ridicolo e tragico della scissione, il cui prezzo lo pagherà il paese, non certo loro.
Corbyn, ha combattuto per anni, da sinistra, la sua battaglia, contro avversari dello spessore , per alcuni negativo, di un Blair, per fare un esempio, ma mai, mai ha pensato di uscire, scindere il Labour per formare una sua formazioncina di Liberi& Uguali & magari Puri & Belli. Ed oggi dirige il Labour …
Ragazzi, da vecchio tifoso del Bari, dico, Renzi passa, passerà, magari già alle prossime primarie, ma il principale partito della sinistra italiana resta, nessuna mutazione genetica è in atto, il cuore profondo del PD batte sempre dalla parte giusta, e, vuoi o non vuoi, rappresenta l’ unico vero argine al grilloberlussalvinismo.
E mi sembra semplicemente assurdomporsi un problema di scelta; possiamo lasciare che nel Lazio prevalga Gasparri ( o la Lombardi, terribile..) e non Zingaretti? Possiamo lasciare che in Lombardia prevalga un leghista, e non Gori, peraltro apprezzato sindaco di Bergamo, su cui persino la Camusso ha speso parole di stima? Il semplice porsi del dilemma la dice lunga sullo stato della sinistra.
E aggiungo che a mio avviso anche a livello nazionale nulla, nulla giustifica il rischio di lasciare il paese in mano a questa destra, a questo Movimento grillino, per assistere ad una stagione di restaurazione e reazione.
Non sono “ tutti uguali “; forse quegli elettori americani di centro e sinistra che si sono astenuti o non hanno votato Clinton, credo oggi stiano amaramente riflettendo sulla loro non scelta. Clinton non sarà il Che e neppure Berlinguer …, ma di certo non è Trump. E speriamo di non doverlo constatare in un rifugio atomico.
Salvatore
Gentile signora Giovanna Corchia,
non intendo polemizzare con il contenuto della sua lettera pubblicata da Bobo, su alcune questioni vorrei dirle però
la mia opinione.
Quanto accade in Lombardia (o in qualunque altro posto) non accade per caso.
Gori ha sempre espresso apprezzamento per l’operato di Formigoni, forse in virtù di una comune militanza in CL, penso che lei ricorderà cosa aveva combinato Formigoni nella nostra Regione, anche su Maroni i suoi giudizi erano di apprezzamento, da ultimo la piena condivisione di un inutile Referendum funzionale alla propaganda leghista costato ai lombardi 50 milioni.
Personalmente avrei individuato un altro candidato come PD, partito che ha figure di tutto rispetto e di alto profilo, però la scelta ovviamente spetta a quel partito.
Lei dice che LeU ha “rifiutato il voto congiunto con il PD alle regionali in Lombardia”…
Ma per fare un’unione occorre fare un percorso e un programma condiviso, Renzi , già a fine estate indicò in Gori il candidato del PD, un candidato che non era discutibile, prendere o lasciare.
Ancora a novembre LeU propose delle date per fare le primarie per individuare il candidato di centrosinistra alla presidenza della Lombardia e grazie all’atteggiamento egemone del PD furono scartate, bisogna fare in fretta non ce tempo per le primarie ecc.
Le scelte unitarie si costruiscono assieme, ci vuole pazienza, umiltà, sapendo che gli altri non sono dei vassalli ma portatori di idee e valori.
Quando si semina in questo modo si raccoglie di conseguenza ma mi sembrerebbe assurdo darne la responsabilità a LeU o a Bersani.
Nel mio piccolo e pur in mezzo a un terreno minato ho lavorato per cercare di ricucire, avrei preferito che LeU ponesse con forza e chiarezza dei punti programmatici forti e una discriminante sui componenti il centrosinistra, per semplificare un po’ quello che si è fatto nel Lazio.
Purtroppo i raccolti si fanno in base a quello che si semina, ma mi sembra assurdo darne la responsabilità a LeU o a Bersani.
Ho letto con attenzione e condivisione quanto da lei evidenziato sugli aspetti caratteriali: Moderazione, Ascolto, Comprensione, Capire quanto detto da Bobbio in sostanza, converrà che queste caratteristiche che entrambi apprezziamo siano patrimonio di Bersani e non di Renzi.
Un caro saluto
Guido Bottinelli
Caro Guido,
la tua lettera onesta e sincera manca di un conseguente finale: “detto questo, voteremo PD per impedire che la Lombardia cada nelle mani di un fascistello come questo Fontana. Ma il nostro dissenso è intatto e lo porteremo in tutte le sedi istituzionali e di partito. E’ un nostro preciso dovere e vorremmo tanto che gli attuali dirigenti del PD non liquidassero i problemi posti con tanta superficialità”.
Ecco, Guido, questo è stato l’atteggiamento di Corbyn quando Tony Blair bombardava l’Iraq. Questo, secondo me, dovrebbe essere l’atteggiamento di qualunque costruttore di una sinistra democratica.
Un abbraccio
Sergio
Caro Sergio. Del tutto condivisibile, nella sua amarezza, la lettera di Giovanna che di certo Bersani non leggerà e che, se mai dovesse leggerla, la liquiderà con un’alzata di spalle. Per me, ormai, è un uomo perso. Però, lasciamelo dire, è straordinaria la tua “striscia”, dove risalta il “trionfo” del “radical chic pensiero”, quello dei “salottieri in cachemire” che a me ha fatto sempre girare i santissimi! “Ma si, cosa vuoi che sia, a volte perdere ci fa bene” (come se noi vincessimo spesso, e non mi riferisco alle elezioni comunali)! Coglioni! E a proposito di Arezzo, dove a perdere evidentemente abbiamo fatto l’abitudine, hai visto cos’ha fatto il sindaco di centrodestra? Devo dire che mi è piaciuto molto anche il commento della Pirajno ed esprimo un plauso a Salvatore per la cura e l’impegno che ha posto nell’elencazione di parecchio del tanto di buono (e “di sinistra”!) fatto dai governi a guida PD, ancor più rimarchevole considerando le condizioni date all’inizio dell’opera. A Salvatore faccio solo notare che la Boldrini era di Sel, quindi non l’abbiamo persa. Ma consentimi un’ultima considerazione sul commento di Bottinelli. Se il candidato che intendeva proporre L&U, in alternativa a Gori, era Rosati è stato meglio che le cose siano andate così perché con certe candidature la “sinistra-sinistra” non fa che confermare la sua vocazione a “regalare” la Lombardia al centrodestra. Io non so se Gori si sia speso in apprezzamenti verso Formigoni, e francamente a questo punto conta poco. In tempi non sospetti anche rappresentanti di sinistra non hanno disdegnato apprezzamenti verso Formigoni. Poi s’è scoperto cosa aveva fatto con la sanità in regione. Quanto a Maroni, assumere verso di lui un atteggiamento “negazionista” di quanto fatto ci esporrebbe al ridicolo, tant’è che Gori, intelligentemente secondo me, ha scelto lo slogan “Fare. Meglio”, guarda caso molto criticato da L&U (e te pareva!)! Quello che io so è che l’elettorato lombardo è “storicamente” moderato e che, se una possibilità abbiamo, Gori è il candidato ideale per vincere, perché per i moderati non rappresenterebbe un “salto nel buio”, comunque la pensi Bottinelli. Su quale sia o non sia il patrimonio culturale e ideale di Bersani e Renzi mi astengo!
Nella lettera pone delle domande e vasi da le risposte, pensa oer Bersani e per LeU. Bel modo di interloquire, perchè lo sforzo non è stato fatto prima invece di dire “fuori fuori” ed avere un partito allineato?
A D’Acchioli chiedo cosa significa per lui interloquire. Se Bersani e/o L&U hanno voglia, alla lettera di Giovanna possono sempre rispondere, ma come ho già scritto non credo che Bersani la leggerà né, tantomeno, risponderà. Quanto al “fuori, fuori” abbiamo cominciato a gridarlo quando loro di fatto lo erano già! Cosa avremmo dovuto gridare, “dentro, dentro” a chi non aveva alcuna intenzione di restare?