Caro Sergio,
l’articolo di Concita De Gregorio sulla crisi politica e i suoi protagonisti ci ha fatto capire quanto Draghi fosse un corpo estraneo nel nostro panorama politico e quanto il suo destino fosse segnato. Lui stesso se ne è reso conto e lo ha ammesso (“tutto era stato già deciso”). Mentre i sondaggi continuavano a segnalare la crescita della Destra era prevedibile, a mio giudizio, che questa forza non vedesse l’ora di andare a votare. Probabilmente, se non fosse stato per la guerra, Draghi sarebbe caduto prima in modo da consentire la campagna elettorale e andare a votare in autunno.
Al di là della scadente classe politica che ci siamo ritrovati questo sconquasso ha una sua logica. Ma adesso bisogna pensare al futuro e il tempo è pochissimo per organizzarsi.
Abbandonato il campo largo (una definizione che mi provoca l’orticaria) il Partito Democratico deve rivedere le sue alleanze e, da quello che leggo, le ipotesi avanzate sono a dir poco discutibili.
L’idea di una nuova formazione di sinistra che sento avanzare da qualche parte è piacevole da immaginare ma è già stata tentata e sappiamo con quale successo. Gli eventuali promotori dovrebbero essere consapevoli che questa nuova sinistra, se vuole avere un buon risultato elettorale ed essere credibile, dovrebbe dotarsi di un programma in contrapposizione con la maggior parte delle politiche europee, specialmente in materia economica. Se guardiamo al programma elettorale di Mélenchon vediamo che si concentra su pochi punti: bloccare i prezzi, aumentare i salari, riportare la pensione a 60 anni, potenziare gli ospedali pubblici, introdurre senza costi il biologico in agricoltura, affermare i diritti sul proprio corpo (aborto, fine vita ecc.). Questa nuova sinistra dovrebbe essere pronta a una battaglia dura per ottenere modifiche di sostanza all’agenda europea. Ne avrebbe la capacità, la volontà e la forza? Se invece pensasse di essere la solita generica “costola di sinistra” del PD sarebbe l’ennesimo partitino senza futuro.
Tutte molto belle le vignette, specialmente quelle su Draghi-Mattarella e sul Nuovo Ulivo.
Un abbraccio
Grazia
Comment
Quella “sinistra” (metto le virgolette perché ho forti dubbi che lo sia, almeno in termini moderni e non novecenteschi), oltre a proporre un programma assolutamente fuori dalla realtà, sarebbe votata a prendere il 15-20% al massimo (come Melenchon o giù di lì).
Questo forse vi scalderebbe il cuore, ma sarebbe la rovina dei lavoratori e dei cittadini in generale, in quanto consegnerebbe il Paese alla destra più retriva.
Vi accontentate?
IO NO.
Una sinistra che non cerca in ogni modo di vincere e governare è una sinistra inutile e dannosa.
Voi “sognatori” non lo capirete mai: vi basta appagare la vostra coscienza.
PS: Scusate la durezza del pensiero, ma il 25 settembre ci giochiamo davvero l’osso del collo e tremo al danno che può fare un approccio così poco razionale …
Allego, per chi ha voglia di leggerle, alcune riflessione più compiute:
https://ilquadernodiet.blogspot.com/2022/07/la-corsa-degli-sgusci.html