Sergio carissimo,
ho trovato molto interessante quanto scritto da Elisabetta Malantrucco sia nella prima che nella seconda parte del suo scritto.
E’ vero il Governo con i 5 stelle si poteva pensare di farlo anche ad inizio legislatura, ma era molto difficile visto che l’odio tra grillini e renziani, che allora guidavano il PD, era molto più forte di quello con la Lega. Renzi pensava di tornare subito alle urne in quanto non vi era la possibilità di una maggioranza. Pensava di riuscire a recuperare i voti di sinistra che erano passati ai grillini per salvarsi dal centrodestra che avanzava. Ma poi fu trovato l’accordo tra M5S e Lega. Sapendo che alla fine non sarebbero durati tanto, mise sul piatto la battuta del “pop corn” e dello “staremo a vedere” o “il tempo è galantuomo”.
Salvini, essendo molto più politico dei pentastellati, ha preso il potere, ma ha anche preso la sua arroganza, senza capire che se ti comporti in modo eccessivo, puoi cadere in modo altrettanto brutale. Credo che se Salvini chiedendo la sfiducia al Governo si fosse dimesso dal Viminale e i suoi ministri lo avessero seguito, la Lega non sarebbe scesa così tanto dai sondaggi e come scrive Malantrucco “Salvini in maniera avida e stolida ha avviato questa crisi consapevole che a Zingaretti comunque sarebbe convenuto andare a votare, perché avrebbe aumentato comunque di gran lunga i consensi, perché il movimento si sarebbe polverizzato riconquistando voti a sinistra (e se non il Pd, formazioni nuove, un domani necessariamente alleate) e perché avrebbe risolto il problema dei gruppi parlamentari ancora troppo vicini a Renzi.” Salvini però non aveva fatto i conti proprio con l’altro Matteo che con il suo intervento al Senato ha segnato un bel goal, uscendo al momento opportuno, spiazzando anche Zingaretti, nel dire che “per il bene del paese” si doveva cercare di fare un governo con i 5stelle, sinceramente più affini al PD che alla Lega.
Concordo sempre con Malantrucco quando scrive “… preferisco che la mia parte politica sia quella responsabile. Quella che difende la forza della cultura e delle cose fatte per bene. Del rispetto dei conti anche. Dei patti, degli impegni presi. Ho pensato che sì: che forse loro possono imparare da noi a lavorare con criterio. A studiare bene le cose. A vivere sulla pelle la necessità a volte del compromesso. Della mediazione e del farsi incontro. Ho pensato che a riportare la loro rivoluzione dentro alle istituzioni possiamo essere noi se anche noi perdiamo la nostra indignazione chic. Ho pensato che noi da loro possiamo recuperare quella spinta al cambiamento, quella spinta al “perché no?” che nella sinistra italiana sembra non esistere più. Ho pensato che no. Non possiamo permettere che ad eleggere il Presidente della Repubblica sia un parlamento fatta a maggioranza di questa nostra orrenda destra. Che mostra i denti, che rivendica vecchi contenuti, che si fa cattiva, razzista, qualunquista. Che non si chiama fascista. Ma del fascismo dentro sente il richiamo ogni momento… E poi ho fretta che si interrompa l’orrore del mare. Questo blocco dei porti, questo andare contro ad ogni principio e valore dell’umanità. Questo nostro Mediterraneo devastato dal dolore, che inghiotte ogni giorno speranze sogni ricordi e amore di persone che stanno cercando di vivere. La vita è un diritto assoluto. Non voglio vivere in un Paese dove la gente è contenta che altra gente muoia. Un paese che ha fastidio di vedere immigrati per la strada perché sono scuri di pelle. No per carità. Aiuto. Basta. Cacciatelo da lì dentro. Prima possibile.”
Condivido anche il suo pensiero su Conte: anch’io come Zingaretti lo considero ormai il leader di riferimento del movimento in quanto su di sé riunisce la corrente Di Maio, quella di Di Battista, quella di Casaleggio, quella di Grillo e anche quella di Fico. Ormai anche il 5stelle hanno più correnti della vecchia DC.
Comprendo benissimo i dubbi di Bobo della tua vignetta che sono anche i miei e di molti di noi.
Speriamo Bene.
Un abbraccio,
Anna Benedetti
4 Comments
grazie davvero
Certo carissima Anna, come la stai dicendo tu la questione è molto più lineare e reale di come l’ha scritta la sig.ra Elisabetta.
Comunque bel dibattito, un po’ rude ma chiaro.
Grazie e tutti.
Camillo
Condivido considerazioni e sentimenti, ma vorrei sottolineare (forse inutilmente!) come ci si stia giocando tutto. O riusciamo ad imprimere una svolta tale da far riavvicinare i tanti che ci hanno lasciato o sarà davvero una disfatta. Tante sarebbero le idee ma soprattutto mi preme una raccomandazione: il Partito. Solo rilanciando l’azione politico organizzativa del Partito possiamo sperare di superare la barriera corallina. Spero nell’azione di ottimi dirigenti rimasti fuori dal governo: Martina, Cuperlo, Orlando, Orfini ma anche Barca e tanti altri. Facciamo una buona volta squadra. Giovanni
Il difetto piu grave degli esseri umani, in particolare di quelli presenti nel PD, è quello di sentirsi generali, pur sapendo di non aver
soldati. I capi veri non si preoccupano se le loro unità sono comandati dai loro giovani inesperti: quest’ultimi sanno di contare sulla stima e l’aiuto dei loro superiori. Speriamo, Giovanni, che sia cosi anche per i ” vecchi ” dirigenti del PD. Buona giornata a tutti. Antonio De MAtteo MI