C’era una volta il rispetto rigoroso delle istituzioni e dei ruoli che al loro interno venivano rivestiti. In particolare ciò valeva per la seconda carica dello stato per la quale l’imparzialità era la regola aurea non trasgredibile. Oggi il fosso è stato saltato con una candidatura dell’esimio Grasso a capo di un costituendo partito che riunisce (forse) tutte la costellazione variegata di partitini alla sinistra del PD con personaggi del calibro di Fratoianni (no comment), di Civati (il nulla che avanza), di D’Alema (il rancore fatto persona), di Bersani (pietà umana mi impedisce di darne una definizione) etc. (Ma Rizzo dov’è finito? Forse ha perso l’indirizzo della convention o ha sbagliato strada?) Una sorta di corte dei miracoli che ha cercato un re travicello per tentare di riunirsi sotto un’unica egida per potere poi sciogliersi al primo alito di vento. Ma mentre è del tutto normale che i partiti indichino e votino candidati alle massime cariche dello stato è inconcepibile che una carica diventi esponente prioritaria di un settore delle forze politiche. Con questo vulnus potremmo anche aspettarci che Mattarella (che si trova solo un gradino – uno solo – più in alto del presidente del senato) formi un suo partito e ne diventi il segretario. Gridare al bassissimo impero, alla sete di potere, all’individualismo e a tutti i i difetti che si possono immaginare sarebbe quasi pleonastico. Ma all’esimio è mai venuto in mente che nel momento in cui iniziava a fare politica attiva un minimo di dignità istituzionale avrebbe dovuto imporgli le dimissioni da presidente del senato? No, si tiene la carica e i relativi privilegi e nel contempo la utilizza a fini di lotta politica. Vedremo il presidente del senato partecipare a talk shows politici, fare appelli al voto, infamare gli avversari (come è costume ormai vigente dei politici)? E in caso di problemi di salute chiamerà Mattarella a sostituirlo? Ecco dopo il “bunga bunga” e tutto il corollario di infami esibizioni (cui nessun politico, onestamente, si sottrae) dovremo aggiungere anche questo tassello alla perdita di prestigio internazionale dell’Italia? Grazie, esimio.
Giovanni Neri – Bertoldo Blog
3 Comments
Condivido la sostanza delle osservazioni di Giovanni Neri, anche se credo che un tono diverso e dei giudizi sulle persone meno aggressivi e lapidari possano essere di aiuto al recupero di un linguaggio più consono alla nostra cultura politica, anche esso un elemento che ci deve distinguere dall’arrembante decadenza dialettica del dibattito politico.
Ciò premesso ho letto sul Corriere della Sera che il Presidente Grasso è stato destinatario di un sollecito da parte del tesoriere PD in relazione al mancato versamento del contributo ( 70 mila euro) che ogni eletto nelle liste è chiamato a riconoscere al Partito.
Ebbene, se la notizia risponde al vero, trovo questo atteggiamento grave nei cnfronti della comunità politica che lo ha candidato, eletto, valorizzato alla seconda carica dello Stato, nonchè lesivo di quel minimo di solidarietà che viene richiesto a chi si professa di sinistra ( ragazzo di sinistra …) nei confronti di quei lavoratori in cassa integrazione cui detto contributo sarebbe, tra l’ altro, indirizzato.
Con quale coerenza si vuole scrivere una “nuova” pagina politica, se viene meno un così elementare elemento di correttezza di comportamento?
Per onestà va detto che anche altri esponenti del PD risultano morosi, mentre tra i protagonisti della inopinata ed astorica scissione Bersani, Epifani ed altri hanno puntualmente onorato il loro debito. A loro, almeno sul punto, va la stima dei militanti PD.
Savatore Bini
A differenza di Bini, non mi sembra che i toni di Neri fossero, come lui sembra affermare, “sopra le righe” bensì molto appropriati. Personalmente ritengo che la campagna elettorale, di fatto già in corso, sarà MOLTO dura e che i colpi bassi ci saranno e anche in abbondanza. L’ho detto anche a Renzi che col suo “buonismo” (mi riferivo al racconto fatto da Fazio del suo incontro col disabile) dimostrerà di avere sì buoni sentimenti, ma che non raccoglieremo un voto in più. Ho fatto anche una considerazione dicendogli che non vorrei facessimo la fine dei polacchi, che mandarono i loro reggimenti a cavallo contro i panzer tedeschi, facendoli massacrare! A’ la guerre comme à la guerre, mes compagnons! Non significa mancare di rispetto a chi è rispettoso, ma ribattere colpo su colpo, anche nei toni e nei termini, ai villanzoni e ai tanti cialtroni che si sentono autorizzati a lanciare nei nostri confronti i peggiori appellativi e le accuse più offensive ed infamati! Spero di essere stato chiaro.
sarà forse per il mio tifo granata ma io con Grasso ho un conto di vecchia data in sospeso. Correva l’anno 2003 (se non sbaglio) e Caselli (super tifoso granata) venne fatto fuori da una leggina ad personam di Berlu, il tutto a favore di Grasso, concorrente con minori titoli, che ringraziò il Berlu per le sue fattive leggi antimafia. Coincidenze? Ragazzo di Sinistra?