Caro Sergio,
questo Renzi è davvero diventato un’ossessione.
Proviamo a non pensarci per un po’; semmai, dopo, tutto ci apparirà in un’ottica diversa …
Odio e amore non sono propriamente due categorie della politica. Sarebbe meglio un bel ragionamento, logico e consequenziale.
Ti dedico comunque, come dedico a tutti quelli squassati dal tormento, il famoso distico catulliano:
“Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.”
Nella gustosa traduzione di Stefano Benni (fonte Wikipedia):
“Odio e amo: / fusse che chiedi/ come faccio? / nunn ‘o saccio / ma lo faccio / e mme sient’ nu straccio!”
Strano, Ernesto, quella vignetta era fatta pensando proprio a te. Per me tu ami troppo Renzi o, diciamo meglio, hai una continua paura di non amarlo abbastanza, il che non aiuta.
Mamma mia Sergio, quanto onore; mi sento psicanalizzato!
Comunque, anche se non ci crederai, ti assicuro che il Segretario non è per niente in cima ai miei pensieri, e certamente molto, molto meno di quanto lo sia a chi lo detesta.
Pensaci!
Non può essere Renzi l’argomento dirimente se votare o non votare PD o alleati. Non è così importante. Grazie a dio, siamo un partito ricco di risorse, anche se spesso ce lo dimentichiamo.
Io credo che il maggior male al PD lo facciano quelli che dimenticano che Renzi è il Segretario pro -tempore di un grande partito, complesso, con una squadra alla conduzione e anche al Governo. E fa impressione che l’evidentissima virata di Renzi da una posizione di capo carismatico ( che è servita ) a quella di uno fra tanti passi sotto silenzio. Capisco il silenzio di avversari e ostili, non capisco l’incomprensione di chi sta nel PD. O di chi crede, senza raccapezzarsi, di stare nel PD
Parto dalla vignetta : purtroppo nell’ immaginario – o meglio nel parlato per luoghi comuni – l’ idea del partito avvilito da un Renzi spadroneggiante, domina nonostante la virata poco spontanea,
ma ben evidente, di Renzi stesso.
Invece, per quanto riguarda la battaglia elettorale, l’ odio traspare solo dai LeU. Grasso e D’Alema non hanno nessun argomento politico che non siano le gomitate, date e ricevute.
Nel fare volantinaggio, o negli incontri ai banchetti, il PD non è attaccato per gli atti di governo, ma in quanto rappresentante riconosciuto della sinistra storica. Mentre le risposte “fegatose”
ci arrivano dai cosidetti Liberi e Uguali.
Sandra Festi – Bologna
Cari compagni e amici. Sono tra quelli che si erano “invaghiti” di Renzi quando lui si presentò alle primarie, poi perse con Bersani, malgrado il mio voto a favore! Come ben sa Sergio, anche a seguito delle note vicende de l’Unità, c’è stato un momento in cui il mio “amore” verso di lui s’è raffreddato e ha rischiato di finire. E’ stata l’insistenza quasi violenta (a volte violenta davvero!) con cui lo si è attaccato di continuo, fuori e dentro il Partito, che mi ha fatto riavvicinare a lui. Constatare che aveva contro una minoranza interna che gli creava una mare di problemi, mentre gli avversari esterni usavano metodi “stalinisti” di “dossieraggio”, costruito a tavolino in stile Kgb, Stasi o Cia, mi ha convinto che, come avevo pensato all’inizio, avesse contro il SISTEMA PAESE degli inciuci e del consociativismo, il “gattopardismo” del “bisogna cambiare tutto” perché nulla cambi. E io, d’abitudine, prendo sempre la parte del più debole! Ciò che, da quel gran presuntuoso che sono, contesto a chi continua a criticarlo e di non avergli perdonato i tanti errori commessi, imputandogli arroganza e supponenza quando invece, almeno questo io penso, sono stati originati dalla fretta di voler dimostrare che lui era “il cambiamento”, l’uomo del “fare”. Se anziché fargli la guerra qualcuno dei “vecchi” l’avesse preso da parte e gli avesse fatto un bel discorso serio, offrendosi di aiutarlo con la sua “esperienza”, forse oggi parleremmo d’altro.
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Caro Sergio,
questo Renzi è davvero diventato un’ossessione.
Proviamo a non pensarci per un po’; semmai, dopo, tutto ci apparirà in un’ottica diversa …
Odio e amore non sono propriamente due categorie della politica. Sarebbe meglio un bel ragionamento, logico e consequenziale.
Ti dedico comunque, come dedico a tutti quelli squassati dal tormento, il famoso distico catulliano:
“Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.”
Nella gustosa traduzione di Stefano Benni (fonte Wikipedia):
“Odio e amo: / fusse che chiedi/ come faccio? / nunn ‘o saccio / ma lo faccio / e mme sient’ nu straccio!”
Strano, Ernesto, quella vignetta era fatta pensando proprio a te. Per me tu ami troppo Renzi o, diciamo meglio, hai una continua paura di non amarlo abbastanza, il che non aiuta.
Mamma mia Sergio, quanto onore; mi sento psicanalizzato!
Comunque, anche se non ci crederai, ti assicuro che il Segretario non è per niente in cima ai miei pensieri, e certamente molto, molto meno di quanto lo sia a chi lo detesta.
Pensaci!
Non può essere Renzi l’argomento dirimente se votare o non votare PD o alleati. Non è così importante. Grazie a dio, siamo un partito ricco di risorse, anche se spesso ce lo dimentichiamo.
Ti voglio bene, Ernesto
Io credo che il maggior male al PD lo facciano quelli che dimenticano che Renzi è il Segretario pro -tempore di un grande partito, complesso, con una squadra alla conduzione e anche al Governo. E fa impressione che l’evidentissima virata di Renzi da una posizione di capo carismatico ( che è servita ) a quella di uno fra tanti passi sotto silenzio. Capisco il silenzio di avversari e ostili, non capisco l’incomprensione di chi sta nel PD. O di chi crede, senza raccapezzarsi, di stare nel PD
Parto dalla vignetta : purtroppo nell’ immaginario – o meglio nel parlato per luoghi comuni – l’ idea del partito avvilito da un Renzi spadroneggiante, domina nonostante la virata poco spontanea,
ma ben evidente, di Renzi stesso.
Invece, per quanto riguarda la battaglia elettorale, l’ odio traspare solo dai LeU. Grasso e D’Alema non hanno nessun argomento politico che non siano le gomitate, date e ricevute.
Nel fare volantinaggio, o negli incontri ai banchetti, il PD non è attaccato per gli atti di governo, ma in quanto rappresentante riconosciuto della sinistra storica. Mentre le risposte “fegatose”
ci arrivano dai cosidetti Liberi e Uguali.
Sandra Festi – Bologna
Staino e Trotta è un piacere leggervi.
Cari compagni e amici. Sono tra quelli che si erano “invaghiti” di Renzi quando lui si presentò alle primarie, poi perse con Bersani, malgrado il mio voto a favore! Come ben sa Sergio, anche a seguito delle note vicende de l’Unità, c’è stato un momento in cui il mio “amore” verso di lui s’è raffreddato e ha rischiato di finire. E’ stata l’insistenza quasi violenta (a volte violenta davvero!) con cui lo si è attaccato di continuo, fuori e dentro il Partito, che mi ha fatto riavvicinare a lui. Constatare che aveva contro una minoranza interna che gli creava una mare di problemi, mentre gli avversari esterni usavano metodi “stalinisti” di “dossieraggio”, costruito a tavolino in stile Kgb, Stasi o Cia, mi ha convinto che, come avevo pensato all’inizio, avesse contro il SISTEMA PAESE degli inciuci e del consociativismo, il “gattopardismo” del “bisogna cambiare tutto” perché nulla cambi. E io, d’abitudine, prendo sempre la parte del più debole! Ciò che, da quel gran presuntuoso che sono, contesto a chi continua a criticarlo e di non avergli perdonato i tanti errori commessi, imputandogli arroganza e supponenza quando invece, almeno questo io penso, sono stati originati dalla fretta di voler dimostrare che lui era “il cambiamento”, l’uomo del “fare”. Se anziché fargli la guerra qualcuno dei “vecchi” l’avesse preso da parte e gli avesse fatto un bel discorso serio, offrendosi di aiutarlo con la sua “esperienza”, forse oggi parleremmo d’altro.
Ma perché si parla sempre e solo di Renzi ???? Perché non parliamo sempre e SOLO del PD ?? Ma per favore!!!! Almeno in questi ultimi giorni…..