Caro Danilo,
io sul blog te lo metto ma è per filosofi molto raffinati. O son io troppo grezzo? Aspettiamo il giudizio di qualche altro lettore.
Un abbraccio,
Sergio
Spesso abbiamo la sensazione, dinanzi a ciò che accade e dinanzi ai limiti delle sinistre, di essere al cospetto di cocci e macerie. Proviamo a discernere, però. Le macerie, in effetti, rimandano a un crollo, si riferiscono alle rovine. Sui cocci il discorso è un po’ diverso. Nella discussione del Simposio sull’eros Platone parla di symbola – letteralmente segni di riconoscimento, contrassegni – “come parti di un tutto originario”, alludendo in definitiva “a quelle tessere di terracotta che in Grecia l’ospitante era uso spezzare in due parti perfettamente combacianti per donarne una all’ospite, cosicché anche a distanza di anni e generazioni i discendenti dei due, reincontrandosi, potessero ricongiungerle”1. Dai cocci, dunque, in un contesto mutato possono rinascere relazioni, esperienze da condividere.
Negli anni scorsi mi è capitato di avere l’impressione che i grandi temi etici – i diritti, le libertà – coprissero il vuoto di idee e di analisi della sinistra rispetto ai più generali sommovimenti della società, dell’economia, della cultura. Oggi – prendo spunto dalla Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia – colgo qualcosa d’altro. Quegli argomenti possono esser visti come un momento, come cocci, appunto, come tessere di una concezione aperta e inclusiva della nostra vita associata. Accanto ad altri, si tratta di elementi decisivi per costruire un mondo ospitale, in grado di coniugare libertà, eguaglianza e differenza.
Del resto, anche i discorsi sulla sostenibilità paiono talora un po’ riduttivi, quasi fossero degli slogan di tendenza. Se ci si sofferma però, ad esempio, sulla visione articolata e complessa che della sostenibilità e dei suoi tanti volti e delle sue molte dimensioni ha il filosofo Salvatore Veca, le cose cambiano radicalmente. Lo stesso vale per il generico appello a “tornare alla politica” al cospetto della lucidità di Giacomo Marramao, che scorge una linea di frattura decisiva nella presenza di autorità senza poteri e di poteri privi di autorità.
Insomma, accanto alle macerie vi sono cocci. E da essi si può ripartire.
Danilo Di Matteo
1 P. Montani, Arte e verità dall’antichità alla filosofia contemporanea. Un’introduzione all’estetica, Editori Laterza, Roma-Bari 2003, p. 65.
5 Comments
Vediamo se ho capito.
Le macerie sono un insieme disordinato, proveniente da un unico non più ripristinabile.
I cocci sono frammenti da cui è possibile ricomporre l’unità preesistente, purché non se ne perda alcuno e purché ci sia la volontà di ripristinarla da parte di qualcuno interessato (i platonici discendenti degli avi originali).
Fuor di metafora, la sinistra è ridotta in macerie o in cocci?
Ma soprattutto, ci sarebbe l’interesse a ricostituire, ove possibile, l’unità primordiale?
Rispondo francamente. NO, io non ho interesse a ricostituire alcunché. A parte alcuni episodi folgoranti, l’insieme non mi pare degno di essere rispristinato: troppi danni ha già causato.
Preferisco invece tentare di comporre qualcosa di nuovo , di migliore, di più adatto ai tempi.
Posso conservare qualche tessera del passato, magari quelle più lucide, colorate, con qualche fregio pregiato, ma poi mi impegnerei senz’altro a costruire il nuovo, magari col computer ed una stampante 3D, che mi permette la realizzazione di forme altrimenti non producibili.
Insomma, largo alla creatività: se crediamo di sapere di cosa abbiamo bisogno, ebbene abbiamo la memoria e la capacità (si chiama “cultura”) per progettare e costruire un mondo nuovo, migliore e più adatto alla bisogna di quello che è andato in pezzi.
I musei sono preziosissimi perché conservano le testimonianze, le fanno conoscere, le valorizzano, ma non servono a nulla se non ci danno lo spunto per andare avanti. Il museo è l’anima del futuro, ma non è il futuro, la cui costruzione è, o dovrebbe essere, l’anima della sinistra.
That’s my two cents.
Bene, Ernesto. Penso che per te il coccio lucente con fregio pregiato sia Italia Viva, no? A parte questo grazie per la bella ricostruzione comprensibile del pensiero di Danilo. Ricostruzione e conseguenze che condivido.
Sergio
Ma su, Sergio, allunghiamo lo sguardo …
Sai bene che di cocci lucenti ce ne sono stati ben altri, dal sorriso di Berlinguer in braccio a Benigni alla pipa di Luciano Lama: ce ne sono molti nel tuo libro, e in quello di Fabrizio Rondolino, ne abbiamo visti nel bel documentario di Capuozzo, ne ho scritto, nel mio piccolissimo, nel pezzo “Qualcuno era comunista …”,
https://ilquadernodiet.blogspot.com/2021/05/qualcuno-era-comunista.html
… e ce ne sono di più recenti, dalla campagna di Walter nel 2008, fino alla stagione riformista di Matteo Renzi. Sì, proprio lui, che un giorno rivaluterai anche tu, come uno che ci ha provato, ci ha messo la faccia e ancora lo fa, col beneficio di tutti, e malgrado le botte che continua ad incassare.
Il problema però è che dobbiamo guardare avanti, e avanti c’è una stagione difficile da gestire: serve saggezza ed equilibrio.
Da qui al 2026 (altro che non potremo permetterci distrazioni né voli pindarici (ditelo anche al nuovo Segretario): ci giochiamo tutto e dobbiamo in tutti i modi aiutare quell’altro, che ci mette la faccia, la reputazione, l’enorme prestigio internazionale.
Bando ai provincialismi, facciamo fruttare al massimo questo frangente. Non ci ricapiterà l’occasione.
Troppi treni abbiamo perso, troppa intelligenza abbiamo sprecato.
Ora dobbiamo dimostrare che abbiamo capito, SE abbiamo capito.
Ho detto chiaramente che auspico la permanenza di Mario Draghi al governo fino al 2026.
Chi davvero vuole modellare un futuro più fausto dovrebbe applicarsi per raggiungere quel risultato, che apporterebbe il massimo del vantaggio per il Paese.
Ma vedo ancora troppa miopia, troppi interessi di bottega, troppe figure incapaci di alzare lo sguardo.
Lasciamo i cocci dove sono: inutile sforzarsi per rimetterli insieme. Costruiamo un nuovo manufatto: i mezzi, culturali, intellettuali, tecnici, anche economici, non ci mancano. Aggiungiamoci fiducia e fantasia.
E non ci ferma nessuno …
Veniamo da lontano e andiam lontano … o no?
Da qui al 2026 (altro che l’anno prossimo…!)
… mancava un pezzetto …
Con i cocci si può ricostruire un oggetto rotto, ma alla fine risulterà più brutto di prima, se era tale. Forse è meglio provare a produrne uno nuovo senza i difetti di quello rotto. Il discorso vale soprattutto per il vecchio centro sinistra politico italiano che si è sciolto come neve al sole di marzo ed i cocci sono difficilmente recuperabili. Quindi coraggio , caro Danilo, lavoriamo, tutti insieme, per la costruzione del nuovo Centro sinistra, magari coinvolgendo altri pezzi della società italiana senza pregiudizi e dogmi, ma tenendo in considerazione il pronome noi al posto dell’io idolatrato ed osannato dal centrodestra. Dobbiamo però, secondo me, stabilire almeno i seguenti principi.
1 ) Non possiamo coinvolgere nel programma di centro sinistra coloro che credono ancora nella rivoluzione proletaria e nel comunismo: sarebbe come avere in casa un “cavallo di Troia”. Lo stesso vale per coloro che invece professano ed inneggiano il proprio io sperando ‘nell’uomo forte o donna forte” che deciderà tutto.
2 ) Nella alleanza di centro sinistra ci potranno essere solo coloro Che accetteranno una unione europea forte a scapito delle sovranità nazionali degli Stati che la compongono.
3 ) Il popolo di centro sinistra dovrà essere composto da gente che ama e difende la democrazia rappresentativa, osservando la costituzione italiana e magari aggiornandola. Dovrà essere chiaro che nel nostro campo tutti dovranno rispettare le istituzioni liberamente elette e soprattutto accettare sempre il seguente principio fondamentale: chi sbaglierà pagherà,come deciderà la magistratura ed i cocci saranno suoi. I cittadini/e saranno innocenti fino a sentenza definitiva.
4 ) La solidarietà nella “cosa”che vogliamo costruire deve essere fondamentale. Il più fortunato dovrà aiutare chi risulterà meno premiato dalla fortuna.
Concludo augurandomi che l’algoritmo sopra esposto possa servire per costruire quello che dovrà seguire il centro sinistra per programmare e governare.
Serena giornata e buona domenica ai frequentatori e frequentatrice di questo blog Antonio De Matteo Milano.