Caro Sergio,
quando parli da intellettuale con le tue vignette mi piaci tantissimo, un po’ meno quando tiri fuori la tua “filosofia dell’anima”. Un’immagine una parola precisa e chiara aiutano a capire sicuramente di più di tanti discorsi lunghi, forbiti. complicati ed inutili, secondo me. Comunque a Natale, Niente polemiche e tanti auguri a tutti i frequentatori e le frequentatrice del tuo blog, compreso gli intellettuali che non capisco e non condivido quindi, Un grande abbraccio, dalla grande Milano in clausura, ma prontissima a ripartire. Antonio De Matteo
Auguri a Sergio e a tutto il blog anche da me…
Un abbraccio a tutti!
Massimiliano
(da una Napoli silenziosa ma pur sempre confusionaria e anarchica, anche se forse, stavolta, più disciplinata di quanto io mi immagini).
Cari amici ed amiche del blog,
dopo la splendida vignetta di Sergio, provo anch’io con un aneddoto/ barzelletta a rendere meno triste il ricordo dell’appena passato Natale in clausura e senza abbracci.
Buon Santo Stefano a tutti e tutte. Antonio De Matteo Milano
L’abitudine in barzelletta.
Un signore parcheggia in una autorimessa privata la sua macchina. Si dirige poi frettolosamente e in ansia, leggendo una lettera di accertamento dell’agenzia dell’entrate verso l’uscita pedonale. Arriva davanti al portone di vetro e sempre in agitazione spinge la maniglia, ma senza risultato: la porta non si apre nonostante i suoi numerosi tentativi di spinta. Agitandosi ancora di più schiaccia il tasto dell’allarme. Subito una voce gentile risponde: “ buongiorno! in che cosa posso aiutarla?”. L’automobilista, in preda ancora di più all’ansia ed all’agitazione, risponde: “Sto uscendo dall’autorimessa ma la porta d’uscita non si apre nonostante I miei tentativi di spinta, cosa devo fare per uscire?“ Risposta: “signore sotto la maniglia c’è una indicazione la legga a voce alta.” L’automobilista si agita ancora di più e mentre continua a spingere risponde: “c’è scritto tirare ed io sto spingendo come un ossesso,ma non si apre nulla.”.
Risposta: “bene signore, continui pure a spingere finché sotto la maniglia non compare l’indicazione spingere e buona fortuna.”
Il debito pubblico italiano continua a crescere ed è molto alto. Supera ormai i 2500 miliardi di euro, ma come si calcola l’importo di questo macigno? Ecco cosa ho trovato sul web. Naturalmente non ho capito nulla. Qualcuno me lo sa spiegare?
“l costo medio del capitale di debito dovrebbe essere calcolato moltiplicando il costo del prestito per la quota che rappresenta sul totale (€ 25.000 / € 100.000 = 0,25) e aggiungendo al risultato il costo delle obbligazioni moltiplicato per la quota che rappresentano sul totale (€ 75.000 / € 100.000 = 0,75).”
Io penso che i politici, tutti, dovrebbero insieme agli economisti spiegare di più che i debiti prima o poi bisogna pagarli e forse è meglio non continuare a chiedere soldi per ripianare i danni da COVID-19. Eppure nessuno parla del nostro grande problema, il debito pubblico che continua allegramente a crescere, senza che qualcuno si preoccupi di come cresce, di che cos’è e quali sono i rischi. Economisti, politici, intellettuali, aiutateci a capire ed a fermare il debito pubblico italiano che è uno dei più alti al mondo,
Partendo dai problemi di una comunità, si può costruire una filosofia. Carlo Marx lo fece inventando il comunismo che messo in atto nelle società passate si rilevò un fallimento. Forza intellettuali attuali dateci un algoritmo per risolvere il problema del debito pubblico italiano. Buona giornata e buon inizio settimana tutti e tutte. Antonio De Matteo Milano
6 Comments
Grande Sergio!!
Auguri a tutti il blog!!!
Ernesto Trotta, dalla sabauda Torino
“tutto il blog”…
Caro Sergio,
quando parli da intellettuale con le tue vignette mi piaci tantissimo, un po’ meno quando tiri fuori la tua “filosofia dell’anima”. Un’immagine una parola precisa e chiara aiutano a capire sicuramente di più di tanti discorsi lunghi, forbiti. complicati ed inutili, secondo me. Comunque a Natale, Niente polemiche e tanti auguri a tutti i frequentatori e le frequentatrice del tuo blog, compreso gli intellettuali che non capisco e non condivido quindi, Un grande abbraccio, dalla grande Milano in clausura, ma prontissima a ripartire. Antonio De Matteo
Auguri a Sergio e a tutto il blog anche da me…
Un abbraccio a tutti!
Massimiliano
(da una Napoli silenziosa ma pur sempre confusionaria e anarchica, anche se forse, stavolta, più disciplinata di quanto io mi immagini).
Cari amici ed amiche del blog,
dopo la splendida vignetta di Sergio, provo anch’io con un aneddoto/ barzelletta a rendere meno triste il ricordo dell’appena passato Natale in clausura e senza abbracci.
Buon Santo Stefano a tutti e tutte. Antonio De Matteo Milano
L’abitudine in barzelletta.
Un signore parcheggia in una autorimessa privata la sua macchina. Si dirige poi frettolosamente e in ansia, leggendo una lettera di accertamento dell’agenzia dell’entrate verso l’uscita pedonale. Arriva davanti al portone di vetro e sempre in agitazione spinge la maniglia, ma senza risultato: la porta non si apre nonostante i suoi numerosi tentativi di spinta. Agitandosi ancora di più schiaccia il tasto dell’allarme. Subito una voce gentile risponde: “ buongiorno! in che cosa posso aiutarla?”. L’automobilista, in preda ancora di più all’ansia ed all’agitazione, risponde: “Sto uscendo dall’autorimessa ma la porta d’uscita non si apre nonostante I miei tentativi di spinta, cosa devo fare per uscire?“ Risposta: “signore sotto la maniglia c’è una indicazione la legga a voce alta.” L’automobilista si agita ancora di più e mentre continua a spingere risponde: “c’è scritto tirare ed io sto spingendo come un ossesso,ma non si apre nulla.”.
Risposta: “bene signore, continui pure a spingere finché sotto la maniglia non compare l’indicazione spingere e buona fortuna.”
Il debito pubblico italiano continua a crescere ed è molto alto. Supera ormai i 2500 miliardi di euro, ma come si calcola l’importo di questo macigno? Ecco cosa ho trovato sul web. Naturalmente non ho capito nulla. Qualcuno me lo sa spiegare?
“l costo medio del capitale di debito dovrebbe essere calcolato moltiplicando il costo del prestito per la quota che rappresenta sul totale (€ 25.000 / € 100.000 = 0,25) e aggiungendo al risultato il costo delle obbligazioni moltiplicato per la quota che rappresentano sul totale (€ 75.000 / € 100.000 = 0,75).”
Io penso che i politici, tutti, dovrebbero insieme agli economisti spiegare di più che i debiti prima o poi bisogna pagarli e forse è meglio non continuare a chiedere soldi per ripianare i danni da COVID-19. Eppure nessuno parla del nostro grande problema, il debito pubblico che continua allegramente a crescere, senza che qualcuno si preoccupi di come cresce, di che cos’è e quali sono i rischi. Economisti, politici, intellettuali, aiutateci a capire ed a fermare il debito pubblico italiano che è uno dei più alti al mondo,
Partendo dai problemi di una comunità, si può costruire una filosofia. Carlo Marx lo fece inventando il comunismo che messo in atto nelle società passate si rilevò un fallimento. Forza intellettuali attuali dateci un algoritmo per risolvere il problema del debito pubblico italiano. Buona giornata e buon inizio settimana tutti e tutte. Antonio De Matteo Milano