Cari amici, vi confesso che ho letto con grande sconforto l’articolo della senatrice a vita e premio Nobel Elena Cattaneo sul tema dell’agricoltura biodinamica uscito sul Messaggero il 20 maggio u.s.. Lo sconforto era prodotto dal notare, nel giudizio negativo che la scienziata da su questo argomento, una profonda superficialità, approssimazione e, soprattutto, un fanatismo scientista paragonabile alle culture più oscurantiste. Non pensavo che una scienziata del valore e della fama di Elena Cattaneo si esprimesse con tanta sicurezza e senza il minimo dubbio su argomenti molto complessi come l’agricoltura biodinamica degna, come tutte le cose umane, di essere studiata, approfondita e valutata al di là di ogni pregiudizio pur comprensibile. Qualche anno fa sono stato ospite ad una convention di agricoltori biodinamici organizzata da Renaissance, l’associazione francese che più opera su questo terreno. Ci sono due fattori enormi importantissimi che non possiamo non notare nell’avvicinarsi ai lavori di questo settore. Il primo è l’altissima qualità dei loro prodotti, a partire dai vini. Il secondo è la qualità della rigenerazione continua dei loro terreni, di gran lunga superiore ai risultati dell’agricoltura tradizionale. E’ vero che nella loro metodologia esistono pratiche che sfociano nell’esoterismo e che lasciano anche me molto sconcertato ma ritengo che questo aspetto sia del tutto secondario in confronto ai risultati raggiunti. Io non so dirvi se questo corno di vacca primipara riempito di letame possa influire beneficamente sui risultati agricoli ma posso dirvi che questi risultati agricoli sono di altissimo livello e che l’impegno che mettono questi agricoltori biodinamici nella cura della terra e delle piante supera di gran lunga le manutenzioni dell’agricoltura tradizionale. Allora perché scagliarsi con tanta violenza ideologica contro chi pratica la biodinamica? Come tutti voi sapete, io sono ateo e sono anche orgoglioso di esser stato nominato da Margherita Hack presidente onorario dell’UAAR, l’associazione atei e agnostici razionalisti italiana. Non credo però che questa mia scelta mi autorizzi a ironizzare sulle tante credenze esoteriche delle religioni, a cominciare da quella cattolica. Ad esempio in pratica non mi interessa se una persona crede che quel dischetto di farina benedetta contenga il corpo di Cristo mentre mi interessa invece che i credenti in ciò operino nella realtà con profondo amore verso il prossimo e con un profondo senso della giustizia sociale. Il resto è affar loro, così come il corno è affare privato dei biodinamici. A supporto di questo mio ragionamento vi invio due articoli molto interessanti usciti uno sul Corriere della Sera e l’altro su La Stampa. Il primo a firma di Alessandro Trocino e il secondo del fondatore di Slow Food, il carissimo amico e compagno Carlin Petrini. Leggeteli con attenzione e cerchiamo di far rinsavire la nostra senatrice che per tantissimi altri versi è sempre stata bravissima. Sergio
Le accuse infondate rischiano di ritardare il riconoscimento normativo. Contro gli scienziati anti-bio per un’agricoltura amica della terra
Conosco personalmente molti produttori italiani, europei e di altre parti del mondo che hanno fatto dell’agricoltura biodinamica il faro delle loro scelte produttive. Definirla una pratica esoterica o un’aberrazione normativa da ciarlatani mi sembra un giudizio pressapochista e sintomo di non conoscenza.
Eppure sono proprio queste le parole con cui alcuni scienziati, poco inclini al dialogo e con la certezza di essere in possesso della verità assoluta, hanno definito il riferimento all’agricoltura biodinamica, nel più ampio disegno di legge sul biologico approvato in Senato lo scorso 20 maggio. Ora, a causa del polverone mediatico sollevato da queste accuse, si teme che la Camera stravolga il testo di legge, allungando ulteriormente un riconoscimento normativo atteso da più di 15 anni.
La situazione che si è generata è sintomo di un vecchio paradigma riduzionista duro a morire, che vede la realtà a compartimenti stagni. E, badate bene, io sono tutto fuorché un oppositore del metodo scientifico. Penso però che questo debba essere applicato con un’attenta dose di buon senso e non con una fiducia – quasi mistica – che possa funzionare sempre e in ogni ambito. Lo scenario agricolo mondiale attuale, con la chimica di sintesi che dalla Rivoluzione Verde in poi è diventata la prassi del ciclo produttivo del cibo, è un esempio lampante delle drammatiche conseguenze di quando ciò avviene. Pensare di poter abusare di input artificiali esterni per perseguire l’aumento delle rese agricole senza incidere negativamente sull’ecosistema, la sua biodiversità e il clima non è stato altro che uno specchietto per le allodole. Nel breve periodo è infatti stato un rimedio valido al problema della fame, abbattendo i costi, aumentando le quantità e rendendo l’attività agricola meno incerta. Sennonché, dopo decenni di applicazione indiscriminata di un modello intensivo e industriale, ci troviamo a fare i conti con un impoverimento della flora e della fauna, suoli degradati, falde acquifere e aria inquinate.
D’altronde anche le esigenze odierne sono cambiate e mi chiedo in quale mondo vivano gli scienziati anti-biologico e biodinamico, quando affermano che l’interesse nazionale sia ancora l’aumento della produttività. In una società dove il sistema alimentare inquina, spreca e ammala, mi sembra molto chiaro che la prerogativa non è più produrre di più con meno, ma meglio. Nel rispetto della Terra attraverso pratiche rigenerative non energivore o depauperanti. Di coloro che la coltivano, nella libertà di compiere le proprie scelte, riconosciuti e tutelati anche dal punto di vista normativo. Di tutti noi cittadini che abbiamo il diritto a un cibo sano e che soddisfi il fabbisogno nutrizionale e non solo quello energetico. Un cibo corredato di un’etichetta trasparente che spieghi come è coltivato e quali sostanze sono state impiegate. Sembra strano che chi coltiva in modo naturale è sottoposto a controlli e lo deve dichiarare, mentre chi usa chimica a manetta non è soggetto a nessuna verifica.
Quindi, miei cari scienziati scettici, non si tratta di favorire gli agricoltori biologici e biodinamici perché ci stanno più simpatici. Bensì di disporre di un modello, anche normativo, alternativo a quello convenzionale. Questa è anche la direzione indicata dall’Unione Europea che individua il 25% della superficie agricola coltivata a biologico entro il 2030 (rispetto al 7% del 2020), come un obiettivo cardine per rendere il sistema agroalimentare più sostenibile e favorire la transizione ecologica. La modernità agricola è nelle mani di coloro che, lavorando la terra, coniugano i vantaggi offerti dalle innovazioni tecnologiche con i saperi e le pratiche ancestrali. Garantendo il rispetto delle esigenze ecosistemiche. Gestendo le risorse naturali e limitando le esternalità. Assicurando una produzione adeguata in qualità e quantità. Un ambito d’azione che deve essere tutelato e rispettato perché in definitiva è il lavoro contadino che sfama il mondo, e non la scienza, che deve quindi essere supporto e non egemonia.
Carlo Petrini, La Stampa, 14 giugno 2021
La biodinamica, tra stregoneria e pratica agricola. Un dibattito che divide
C’è qualcosa di stridente nei toni irridenti che si sono sentiti in questi giorni nel dibattito sulla biodinamica. Una disciplina molto contestata che un provvedimento del Senato ha accomunato, in modo da molti ritenuto improprio, alla biologia, dandogli così una sorta di riconoscimento ufficiale. Che si debbano avere «i piedi ben saldi nel ‘700, secolo dei Lumi», è una massima sacrosanta che ripeteva spesso il compianto docente di diritto penale della Statale di Milano Giorgio Marinucci e che bisogna tenere sempre a mente. Ma forse il modo migliore è persuadere e ragionare, più che ridicolizzare chi lavora in questo campo da decenni. Sul tema si sono esercitati in tanti, dalla scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo al biochimico Enrico Bucci, che da giorni ne parla sul Foglio, con nuovi particolari e nuovi attacchi.
Ieri su Radio24, nel programma «Uno, nessuno e 100Milan» è andato in onda un dibattito tra Roberto De Fez, del Cnr di Napoli, e Michele Baio, che da anni conduce la sua azienda con metodi biodinamici. Questa disciplina nasce dalle idee di Rudolf Steiner, filosofo, pedagogista ed esoterista, fondatore dell’antroposofia. Le teorie steineriane hanno avuto molte applicazioni: si ricorderà il caso dei figli di Silvio Berlusconi, che per volere della madre Veronica Lario, hanno tutti frequentato la scuola steineriana. Alla fine della sua vita, nel 1924, Steiner ebbe l’idea di fare otto conferenze sull’agricoltura, con un titolo da segnalare: «Impulsi scientifico-spirituali per il progresso dell’agricoltura». E da queste che nasce la biodinamica, poi portata avanti da alcuni seguaci.
La biodinamica ha una visione olistica della natura e considera essenziale l’armonia complessiva di quello che viene chiamato «l’organismo agricolo». Concimazione, coltivazione e allevamento sono aiutati da una serie di «preparati», che hanno il compito di promuovere la fertilità e la vitalità del terreno. La descrizione che ne fa Baio è questa: «Nell’ambito del motodo agroecologico, usiamo preparati da cumulo, inoculati nei compostaggi e nei letami, e da spruzzo, irrorati nel terreno. Si tratta di bioattivatori, starter. Si inseriscono in involucri animali erbe officinali che diventano colloidali, molto simili all’humus, e favoriscono l’interscambio». De Fez li elenca e qui scatta l’allarme: «Il preparato 502 è una vescica urinaria di cervo maschio riempito di fiori di Achillea; il 503 intestino di un vitello con fiori di camomilla; il 504 cranio di animale domestico con corteccia e il 505 mesenterio». E ancora: «Il tutto è nella logica degli spiriti della natura, che ricevono dal cosmo direttive ed energie cosmiche. Si sostiene anche che una donna comincia la gestazione tre mesi prima dell’inseminazione: il cosmo la prepara al parto. Per quello si usano corna del cervo maschio, che sono un utero rovesciato». Elena Cattaneo, unico voto contrario al disegno di legge che ha accomunato biologico e biodinamica, l’aveva detta così, sferzante: «Secondo i principi dell’agricoltura biodinamica, le corna di vacca catturano, quando la vacca è in vita i raggi cosmici affinché, quando sarà morta o a corna espiantate, il letame in quei corni, seppelliti e disseppelliti in funzione di combinazioni astrali, riceverà le forze eteriche astrali catturate dalla punta del corno, aumentando così il potere di quel letame quando è disseminato sul campo. Mi sono sempre chiesta quale sarà la dose di raggi cosmici che le corna devono catturare (le vacche devono essere primipare) affinché tutto ciò risulti efficace». Ironie e critiche che già anni fa faceva il grande smascheratore di bufale gastronomiche, Dario Bressanini.
Alla collezione di stranezze non mancano le ceneri di topo. Insomma, ce n’è abbastanza per liquidare Steiner e la biodinamica come una delle tante pratiche esoteriche in circolazione. Ad aggravare la situazione, c’è il quasi monopolio di Demeter, associazione privata che detiene il marchio, e la parola biodinamica, e il cui comportamento spregiudicato è stato messo in luce in diversi articoli di Bucci sul Foglio. E a indignare ci sono anche i finanziamenti che andrebbero alla biodinamica. Piero Bevilacqua, su Micromega, spiega che la Cattaneo «è l’esponente di una scienza vecchia, che ha guardato all’agricoltura come a un settore produttivo qualunque, impegnato a produrre sempre più a costi decrescenti, senza considerare che essa opera in un ecosistema, consuma risorse irriproducibili, inquina acqua, suolo e aria e altera il clima». La Cattaneo, peraltro, demolisce anche il biologico, considerato una moda inquinante come e peggio del convenzionale. Conferma Silvano Fuso su Micromega: «Sia l’agricoltura biologica che quella biodinamica prevedono il massiccio uso di sali di rame bivalente, sostanza notoriamente tossica che si accumula con gli anni nel terreno».
Resta comunque un ultimo argomento, per non seppellire la biodinamica sotto il marchio infamante della stregoneria. Che, a detta di molti agricoltori che la usano da anni, funziona. Nel senso che i terreni coltivati con la biodinamica sono più fertili, vivi e ricchi dei «convenzionali». In Francia la biodinamica è molto presente. Ha una sua associazione, Renaissance d’Appelation (c’è anche in Italia, ne era presidente Stefano Bellotti). I suoi «guru», come Nicolas Joly. La Regione più attiva, l’Alsazia. E grandi produttori convertiti al verbo steineriano: Domaine Leroy, Coulée de Serrant, Romanée-Conti, Château La Tour Figeac, Domaine Huët et Chapoutier, per dirne alcuni. E l’Italia? Ci sono grandi nomi del vino, le cui bottiglie sono apprezzate da tutti, anche (e forse soprattutto) da chi non sa che sono biodinamici: Emidio Pepe, Foradori, Alois Lageder, 1701, Stefano Amerighi. Gli «esperti» sono molti e molto consultati, da Adriano Zago a Carlo Noro. E tra i più accreditati sostenitori del metodo, c’è lo storico giornalista enogastronomico, fondatore di Porthos Racconta, Sandro Sangiorgi.
Tutti cialtroni? Tutti abili manipolatori dell’opinione pubblica, a fini di marketing, o peggio, creduloni che sono finiti nella rete delle teorie steineriane? Forse. O forse sono agricoltori che non sanno nulla delle strampalate teorie stregonesche (e spesso le contestano) ma usano il sovescio (la pratica della sepoltura di piante a scopo fertilizzante e la rotazione delle colture) e altre pratiche agricole che non hanno nulla di esoterico ma sono frutto di empirismo e pragmatismo. A funzionare non saranno certo le forze astrali, le energie cosmiche, la «dinamizzazione» in odore di omeopatia, le ceneri di topo. E può darsi che la biodinamica non abbia alcun effetto reale. Perché, come sostengono gli scienziati, non basta avere buoni risultati, occorre verificare il nesso causa-effetto. Ecco, fermo restando che noi stiamo saldamente dalla parte della scienza — non perché gli altri posti erano occupati, ma per convinzione —, conviene non ridicolizzare chi lavora da decenni sul campo (anzi, sui campi) e provare invece a indagare più a fondo, con gli strumenti della scienza, e poi trovare un dialogo. Bucci, sul Foglio, ha lanciato un’idea provocatoria: «Vorrei proporre una sfida molto semplice. Si prendano in presenza di osservatori imparziali qualche migliaio di campioni, di terreno e di prodotto, da lotti in cui la coltivazione sia condotta con metodo biodinamico, e altrettanti da lotti identici, a meno dell’uso di preparati e magie varie. Si renda cieca la collezione così ottenuta,mascherando ogni possibile segno distintivo, e si consegnino a caso questi campioni a laboratori, in grado di misurare parametri prestabiliti dai sostenitori del metodo biodinamico, facendo in modo che ogni campione sia misurato in triplo da laboratori diversi. Una volta ottenuti i risultati, si vadano a confrontare i campioni biologici con quelli biodinamici, e si veda se emerge qualunque distinzione. Se emerge, il prezzo più elevato dei prodotti biodinamici potrà essere sostenuto; altrimenti, in assenza di qualunque evidenza, bisognerà domandarsi se la sua insistente giustificazione presso il consumatore, e il conseguente “successo imprenditoriale”, non costituiscano un reato. Fino al momento in cui dati ottenuti in condizioni simili a quelle descritte non saranno disponibili, le chiacchiere di chi vanta superiorità, e denigra gli altri, sono solo autoinganni tinti di verde o frodi intenzionali».
Però Sergio, c’è un problema di fondo: una pratica esoterica non può entrare in un disegno di legge.
Ciò che non può essere provato con metodo scientifico non può essere normato nel consesso civile, perché manca del presupposto di oggettività.
Sempre a Steiner risale la medicina omeopatica. Anni di studi non hanno trovato differenze di efficacia fra i placebo e le i prodotti omeopatici. Che facciamo, la equipariamo alla medicina scientifica, solo perché qualcuno ci crede?
Poi ognuno è libero di credere e fare ciò che preferisce, ma “equiparare” in una legge non mi trova affatto d’accordo perché introduce una vaghezza e una indeterminatezza molto pericolosa
Se i prodotti biodinamici seguono i disciplinari di agricoltura biologica, allora sono biologici, altrimenti no. Tertium non datur
ho detto chiaramente che bisogna guardare i risultati. I risultati della medicina omeopatica sono molto, molto aleatori.
l’agricoltura biodinamica non è antitetica all’agricoltura biologica e non usa sostanze chimiche pericolose come fa invece l’agricoltura tradizionale
il giorno che chiuderanno i finanziamenti all’organizzazione esoterica come la chiesa cattolica, rivedrò la mia posizione sui finanziamenti all’agricoltura biodinamica.
Caro Sergio, parli di risultati ma se ci fossero risultati misurabili allora ci sarebbe un fondamento scientifico. Se i risultati sono che “mio cuggino mi a detto che il suo sugo al pomodoro è più buono” stiamo parlando di altra cosa, allora approviamo anche finanziamenti ai guaritori (così non si usano prodotti chimici e medicinali) e a cartomanti, mia zia conosce uno che ci azzecca sempre…
Carissimo Sergio,
con questa tua nuova mail, mi hai solleticato alcune riflessioni che vado a esporti.
Credo che la biodinamica stia alla scienza come il chewing-gum alla filosofia: cioè non c’azzeccano nulla.
Certo, nell’economia della cultura massificata, dove i film di Tarantino sono messi allo stesso livello dei saggi di Karl Marx o di Christopher Lasch è chiaro che tutto sta sul tavolo alla stessa maniera, cioè “uno vale uno”… Ma noi sappiamo che “uno NON vale uno”.
Se non ricordo male l’Antroposofia fondata da Rudolf Steiner non fu ben vista dal nazismo, mentre la biodinamica fu ampiamente sostenuta e promossa dal nazismo, nelle figure di Himmler e Haas soprattutto. Non è un caso se ancora oggi, in svariate comuni rurali total-green dell’America profonda, ispirate ai principi del nazional-socialismo, si formano i bambini secondo le rigorose discipline steineriane e si adotta appunto l’agricoltura biodinamica per produrre i cibi utili al sostentamento della comune stessa.
Io ho capito perché moltissimi apprezzano ancora oggi Rudolf Steiner, perché se guardi una sua foto è bellissimo!
Guardi la foto e dici: ma questo è Jeremy Irons! Guardi meglio e dici: ma questo qua è il fratello più bello di Jeremy Irons!
Ecco il motivo di tanto splendore.
Che la biodinamica in agricoltura possa funzionare va anche bene, come dice uno degli articoli che hai suggerito, moltissimi contadini (compresa la zia di mia madre) soltanto con l’atto del sovescio fanno funzionare meglio organoletticamente la terra che poi vanno a coltivare. Ma ciò non può assecondare follie e credenze assurde e non può far equiparare, per legge, cose serie con atti religiosi.
Non penso che nessuno preghi per far passare il tumore a un parente, o almeno non farà soltanto quell’atto religioso, ma si affiderà a farmaci e protocolli sanitari riconosciuti validi dalla sperimentazione. Che poi la preghiera (come il nameyorenghekyio buddista; i mantra indiani, o il canto delle sure del Corano) facciano bene alla mente perché la sgombrano dai pensieri è risaputo, ma nessuno chiede che per legge vengano assimilate ai protocolli della Fondazione Umberto Veronesi…
Per esempio, tornando alla zia di mia madre, Zia Luisa, che viveva al podere Le Ronne, sotto Massa Marittima, vicino al Lago dell’Accesa (sposata con un Fusi, i parenti di Flavio per intenderci), lei mandava avanti un podere facendo delle cose che non ha mai visto fare a nessun manager del Sole 24 Ore (e ho pure lavorato a Radio 24 e so di cosa parlo). Era una vecchietta bassa e rinsecchita. Era sempre vestita di nero, con una pezzola (si chiamava così il foulard) nera in testa. Aveva due mani più grandi e dure di quelle di Gianni Morandi e da sola dava da mangiare ai maiali, ai conigli, alle galline, faceva il pane, faceva la pasta, cuoceva la verdura e raccoglieva la frutta. Lavorava dalle 4 di mattina alle 6 di sera senza sosta e rideva sempre. Ecco, lei faceva senz’altro cose vicine all’agricoltura biodinamica nelle sue pratiche, ma non sapeva manco chi fosse Rudolf Steiner e, chiaramente, nemmeno Jeremy Irons…
Per dire, anche i chirurghi d’emergenza americani, in Vietnam, si accorsero che in alcuni casi non serviva tagliare e intervenire per togliere una pallottola dal corpo di un soldato se non aveva compromesso organi vitali. Scoprirono che il corpo, rifornito di antibiotici e medicine e igienizzato nella ferita, si autocurava e riprendeva da solo, pur avendo una pallottola dentro. Non è fantascienza e Gino Paoli può testimoniarlo.
Quindi non serve diventare fanatici di una religione come quella di Rudolf Steiner per capire che la natura trova in sé le proprie compensazioni e che agire secondo le stagioni, secondo le fasi lunari, secondo dei principi antichi fa sicuramente meglio a noi stessi e alla terra che l’agricoltura industriale del mais, per esempio.
Dal “mondo steineriano” arriva tutto ciò che oggi agisce nella contemporaneità come pericolosa forza ostativa alla scienza e alla ragione: asili privati e scuole familiari dove i bambini e i giovani scompaiono dalla scuola pubblica (in alcuni casi lasciati nelle mani di madri ideologizzate tipo la moglie di Goebbels, in molti casi in strutture private per ricchi); comunità no-vax che sull’onda di credenze diffuse sul web e nei social diffondono vecchie bufale contro la scienza.
Nessuno crede che la scuola privata cattolica sia migliore, certo. Ma non è che se c’è un’aberrazione in giro si sconfigge dando la stura ad altre aberrazioni…
Poi c’è la questione economica. Per esempio la biodinamica è in mano a Demeter e a pochi altri produttori che fanno miliardi di dollari alle spalle di gente onesta e forse un po’ credulona. Come la massima parte dell’omeopatia (altra bufala geniale che agisce da un lato come i chirurghi americani in Vietnam,cioè non facendo niente; in altra parte come placebo, cioè ti dico che ti do una pillola che ti cura e il tuo cervello si predispone all’inganno e si autocura da solo così guarisci – accade per esempio col raffreddore dei bambini: gli diamo l’oscilloccinum e gli passa il raffreddore in 4 giorni. Fantastico! Quanto dura di solito il raffreddore in un bambino? Dai 4 ai 6 giorni. Ahhhh,OK, perfetto!) è in mano a Boiron che fa miliardi di dollari alle spalle di tanta gente onesta e forse un po’ credulona.
La Cattaneo non ha ragione! La Cattaneo è l’ultimo scoglio contro la deriva del populismo culturale.
il “metodo scientifico”, inaugurato da Galileo Galilei intorno al 1600, che ha sostanzialmente partorito l’età moderna, la Prima, la Seconda, la Terza e pure la Quarta Rivoluzione Industriale, ovvero lo sviluppo delle scienze e delle tecnologie, insomma tutto il mondo, bello o brutto che lo si voglia considerare, nel quale viviamo, il “metodo scientifico”, dicevo, è una cosa seria.
Non può essere strattonato, forzato, manomesso, in alcun modo. E questo proprio perché NON è un metodo dogmatico (ipse dixit!), ma un metodo che viene messo in discussione ogni giorno, costantemente, STRUTTURALMENTE, e non per semplice consuetudine.
Tra le altre cose il metodo prevede che l’onere della prova sia a carico di chi propone un’idea nuova e non viceversa.
Mi spiego: se voglio sostenere che la terra è piatta, devo essere io a fornire le prove inoppugnabili, verificabili, riproducibili, della piattezza e non chiedere che la teoria mi venga confutata (“perché no?”).
Se propongo cure omeopatiche, sono io che devo dimostrare che funzionano e soprattutto perché funzionano. E non limitarmi a dire che funzionano e chiedere che mi si dimostri il contrario.
Se propongo il metodo Di Bella, o le staminali di Vannoni, per i tumori, o qualsiasi altra fantasiosa terapia, devo fornire prove del meccanismo che le rende concrete alternative terapeutiche e non solo portare casi in cui il paziente è migliorato o addirittura guarito (che è la normale procedura per la valutazione dei miracoli …).
Stesso approccio vale per l’agricoltura biodinamica: non basta dire che chi la pratica fa buoni prodotti. Le motivazioni per tale bontà possono essere mille e una e non avere alcuna attinenza scientifica con le corna di vacca, nel senso che spetta a chi propone i metodi biodinamici spiegare, dimostrare perché funzionano. E dimostrare in modo non fideistico o empirico, ma scientifico, quali rapporti di causa-effetto si instaurano.
Questo non è ottuso scientismo, è solo una legittima difesa dalla diffusa ciarlataneria che purtroppo impera nella nostra società.
Non si vuole offendere nessuno, ma solo mantenere la barra dritta su concetti basilari del nostro vivere comune.
Ci vuole molto poco per passare dallo steinerismo al fideismo; d’altronde nessuno dei compiacenti simpatizzanti del biodinamico, te incluso, riesce a nascondere lo scetticismo per le pratiche sciamaniche e per i raggi cosmici intrappolati nelle corna.
Qui nessuno vuole imporre a nessuno di abbandonare le pratiche biodinamiche liberamente adottate sui terreni di chi vuole farlo.
Qui si chiede solo che lo Stato, inteso come comunità organizzata di cittadini, non sovvenzioni qualcosa di non sostenibile scientificamente.
Il che non sarebbe neppure la prima volta: vorrei ricordare che a Vannoni furono affidati corposi finanziamenti, e così pure Di Bella divenne la bandiera della destra nazionale.
Per non parlare dell’omeopatia, per la quale a fine secolo scorso ci fu un generale innamoramento (specie in Francia) e che adesso è stata fortunatamente messa da parte e relegata nell’ambito delle scelte personali insondabili, ma NON FINANZIABILI con soldi pubblici.
A me non pare di vedere nessuna discriminazione, nessun accanimento, nessuna mancanza di rispetto. È solo mettere le cose al posto giusto e mantenere saldi i principi fondamentali NON per affezione fideistica, ma solo perché funzionano e danno continuamente prova di funzionare.
Tralascio di commentare la pelosa e scorretta mescolanza mediatica tra biologico e biodinamico: tutti sanno, o dovrebbero sapere, che sono cose diverse, come l’astronomia e l’astrologia …
Allego per completezza un articolo un po’ scherzoso che ho pubblicato qualche giorno fa:
Clamoroso al Cibali, … no, al Senato! (ilquadernodiet.blogspot.com)
Mi accorgo ora che la cosa sta diventando tutt’altro che scherzosa e che merita di ragionarci su molto seriamente.
Caro Ernesto,
il giorno che criticherai lo stato italiano perché finanzia la chiesa cattolica che si basa su pratiche esoteriche senza produrre nessuna prova dell’efficacia delle sue preghiere e dei suoi riti, prenderò in considerazione le cose che scrivi adesso e che non hanno per me nessun senso. Io ritengo che le prove stiano nei risultati, l’omeopatia o le altre cose che tu citi, non hanno mai avuto una serie di risultati concreti, positivi e, soprattutto continuativi. La chiesa cattolica e la biodinamica sì, la bontà politica di un papa Francesco e la qualità altissima dei vini biodinamici stanno lì a dimostrarlo.
Ciao,
Sergio
Caro Sergio,
tanto per chiarire, io toglierei il Concordato dalla Costituzione e abolirei qualsiasi forma di privilegio verso qualsiasi Chiesa.
Ciò detto, gradirei che tu rispondessi, se del caso, alla sostanza dei miei, e non solo miei, argomenti, invece di gettare un po’ stizzosamente la palla in tribuna.
Ho appena scritto che vale la pena provare a discutere seriamente, ma per farlo bisogna mantenere dritta la barra sugli argomenti e sulle motivazioni.
Senza divagare.
La bio dinamica è simile all’omeopatia e non è la Senatrice Cattaneo che deve dimostrare checché.
L’onere della prova spetta agli altri.
Mi sembra di essere stato chiaro.
Il fatto che i prodotti siano buoni non dimostra un bel niente, così come non dimostrava nulla che qualche paziente di Vannoni o di Di Bella fosse guarito o fosse migliorato.
Con affetto.
Sergio Staino
15 June 2021 at 11:38
Non ti accorgi, Ernesto, che quando parli dei risultati dell’omeopatia dici giustamente che “qualcuno è andato bene”? Anche Astrazeneca “a qualcuno fa male” fino alla morte. Credo che la prova ce l’abbiamo quando quasi tutti i risultati sono buoni, come succede infatti in biodinamica. Anche la stessa Elena Cattaneo non voleva e non doveva provare nulla, il suo era solo un attacco isterico contro una pratica antiscientifica che non provoca danni ma aiuta a far buone cose. A me continua a sembrare un’uscita stupida, inutile e inopportuna.
Caro Sergio, dal lontano 1980 ho scelto di preferire le botteghe alimentari – a quel tempo abbastanza rare – specializzate in prodotti provenienti da Agricoltura Biologica e, grazie a questa frequentazione, già da allora ho iniziato a conoscere i prodotti con marchio “Demeter”, ossia i prodotti biodinamici.
Quando in TV ho sentito la senatrice Elena Cattaneo scagliarsi contro l’equiparazione dei prodotti “biodinamici” con quelli “biologici” mi sono molto sorpreso perché, per quello che so, esistono i prodotti “biologici” tra i quali quelli “biodinamici” che oltre a rispettare le norme a cui i produttori si devono attenere per ricevere il marchio “Bio” praticano un surplus di azioni che, esoteriche o no, sembra garantiscano una miglior qualità del prodotto alimentare come, del resto, raccontato anche dai due articoli che oggi hai inviato.
I coltivatori “biodinamici”, che io sappia, da sempre sono in primo luogo coltivatori “biologici” e anche “biodinamici” quindi non comprendo il problema dell’equiparazione.
Da utente storico del “biologico” – e tutt’ora mi sobbarco chilometri per raggiungere i negozi “Bio” della Val d’Elsa che, purtroppo sono lontani da casa mia – mi aspetterei che venga effettuato un serio, e anche più severo, lavoro di controllo sulle pratiche di coltivazione dei prodotti agroalimentari Bio – oggi divenuti di gran moda anche nelle pubblicità televisive – per scoraggiare qualsiasi tipo di truffa che spacci per biologico ciò che Bio non è (c’è un disciplinare da rispettare). Se poi alcuni prodotti biologici, che per essere definiti tali hanno superato tutti i controlli di legge, sono anche biodinamici e magari sono anche di buona qualità, che problema c’è? Sembra che il problema stia nell’esoterismo anti scientifico della biodinamica ma sono 2.020 anni che la religione cattolica e ogni altro tipo di religione difendono e diffondono liberamente assurdità anti scientifiche, perché accanirsi con i biodinamici? Vogliamo scherzare?
A difesa dei poco scientifici biodinamici aggiungerei che sono, grazie anche agli insegnamenti di Stainer, belle, pacifiche e visionarie persone come, del resto anche molti semplici agricoltori biologici.
Naturalmente queste mie riflessioni sono di natura istintiva, non supportate da profonde analisi ma solo da un poco di esperienza personale. Ma se la dottoressa Cattaneo, che apprezzo e stimo, può dimostrare che i prodotti biodinamici non sono prodotti biologici, che sono prodotti di cattiva qualità e, magari, fanno pure male alla salute – come molti prodotti alimentari presenti sugli scaffali dei supermercati – sono pronto a rivedere le mie convinzioni non tanto sulla validità del metodo biodinamico ma sulla qualità Bio di questa tipologia di prodotti.
Un caro abbraccio e grazie per il tuo sempre interessante e bel Blog,
Carlo
Caro Sergio, permettimi una domanda impertinente, provocatoria, ai limiti dell’irriverenza e perdonami in nome della mia vecchiaia. Eccola.
Perche un rivoluzionario, convinto della esattezza, dei suoi principi, della sua filosofia, non ammette che il prossimo possa pensarla diversamente senza subire le sue offese? In particolare perché il pensiero sulla agricoltura biodinamica della senatrice a vita Elena Cattaneo è “stupido, fuori luogo, ed inopportuno”? A me sembra che esprima un’idea molto sensata e spiego il perché. La scienza è la casa dei dubbi e la regola principale che vige in essa è la dimostrazione matematica e concreta dei fenomeni scientifici. Come fa una scienzata/o ad accettare come valido l’esoterismo?
Il significato di esoterismo secondo i vari dizionari dovrebbe essere il seguente:
“qualsiasi orientamento spirituale, rito, dottrina e conoscenza riservato a pochi eletti, da non diffondere pubblicamente”.
Se è così siamo a livello dell’operato mistico e può essere accettato e finanziato solo se la maggioranza di una Comunità lo vuole, come nel caso della religione cattolica. Non mi pare che l’agricoltura biodinamica sia paragonabile al cristianesimo. Naturalmente chi crede in questa ultima è libero di continuare a mangiare i suddetti prodotti, senza però costringermi a finanziarli, almeno fino a quanto non diventino richiesti dalla maggioranza del popolo Italiano.
Concludo dicendo che io sono stato un rivoluzionario, ma non lo sono più perché ho imparato a rispettare il pensiero altrui, anche quello che non condivido, privo di offese però. Un caro saluto a tutte/i coloro che leggono Antonio De Matteo Milano
caro Sergio,
sono comunque e sempre fra quelli che vogliono e sentono di dover ‘presenziare’ ai dibattiti di una certa importanza. Com’è certamente quello sull’agricoltura biodinamica.
Quanto meno ‘per partecipare’ una libera opinione. Confesso, intanto, che sull’argomento specifico sono impreparato e quasi del tutto ‘ignorante’, e tuttavia desidero esprimere il mio concetto – forse non peregrino – che è il seguente: il ‘NUOVO’ (in ogni settore: dalla politica alla scienza all’alimentazione al costume sociale, e chi più ne ha…), PRIMA di essere esaltato a priori DEVE essere necessariamente analizzato con serena e larga coscienza critica. Nonché pratica.
Sperimentare, modificare, stravolgere e addomesticare la natura significa entrare ‘a gamba tesa’ in un equilibrio sofisticatissimo: se, di conseguenza, non si rispettassero le infinite e immortali leggi ‘naturali’ è facile immaginare un autentico ‘collasso’ mondiale.
In definitiva – in qualsivoglia settore – la ‘chiave’ di un successo risiede sempre nell’equilibrio fra i canoni certi e sperimentati della tradizione e quelli (in certa misura imprevedibili) dell’innovazione. L’agricoltura – peraltro – non è semplicemente o per nulla una scienza: è tradizione, partecipazione, sentimento, fatica, passione, partecipazione, condivisione, cura personale, amore.
Antonio Mele ‘Melanton’, contadino ‘dilettante’ quando gli capita di fermarsi nel suo piccolo pezzo di terra (affidato alle cure di un contadino provetto) fra Galatina e Lecce, nel Salento.
Caro Sergio,
in questo tuo messaggio non mi ci riconosco. L’articolo della Cattaneo e la sua posizione nel chiedere degli emendamenti li ritengo sostanzialmente corretti. Non credo proprio che la senatrice sia una sostenitrice della pratica agricola basata sulla chimica e sul profitto a tutti i costi. Ritengo invece che sia del tutto legittimo stabilire una distinzione tra una pratica agricola che rifiuti l’uso indiscriminato della chimica e un’altra agricoltura che abbia nei suoi principi pratiche, oltreché idee, d’origine steineriana o simili.
Antonio Cupellini
Non voglio monopolizzare il dibattito (la mia parte la chiudo qui), ma il problema è il rapporto causa-effetto.
L’omeopatia non ha causa (è solo acqua) e non dà effetto.
Di Astrazeneca o ogni altro vaccino si conosce perfettamente il meccanismo di funzionamento e questo non esclude rarissimi effetti nefasti (come per tutti i farmaci).
Della biodinamica non si conosce alcuna correlazione causa-effetto dimostrabile.
Se mio nonno mi dà in sogno il 25 e il 25 esce, non vuol dire che mio nonno mi parla nel sogno e azzecca i numeri.
E’ così difficile da accettare che non è importante che una cosa avvenga, ma è importante (dal punto di vista scientifico) che si sappia perché avviene e con quali meccanismi?
Perché insistete in una posizione che finisce per gettare ombra anche sulle sacrosante pratiche biologiche, mescolandole con le legittime ma esoteriche pratiche biodinamiche? Perché vi fidate di Demeter e non di un intero consesso di scienziati?
Buonasera, intervengo solo per ringraziare tutti del dibattito davvero democratico che ho avuto il piacere di leggere.
Non riesco ancora a maturare una opinione mia strutturata in maniera forte, perchè apprezzo della logica stringente in Ernesto, ad esempio, ma comprendo benissimo il punto di vista “politico” di Sergio. In ogni caso sono contento di aver impiegato del tempo a leggere tutti gli interventi. La democrazia è faticosa, “dolorosa” ma proprio per questo é l’unico modo per provare ad avvicinarsi alla complessità delle cose.
Da cattolico (illuminista e anticlericale, ma cattolico) sento di dover ringraziare Sergio per i toni di grande, anzi enorme rispetto che ha avuto nei confronti delle pratiche cristiane, lui che è presidente dell’Unione Atei Agnostici Razionalisti. Nel dibattito le ha sempre citate con discrezione e tenerezza (che non vuol dire “pena per una sciocchezza”), laddove altri, nello stesso dibattito, le hanno definite precisamente “assurdità”, cosa che ovviamente non ha potuto non ferirmi. Ma non fa niente, sono sicuro che l’intenzione non era quella.
Per il resto, credo che per un ateo sia cogente il parallelo tra cristianesimo e particolari credenze esoteriche riguardanti energie cosmiche, biochimiche o telluriche.
Quindi, ripeto, credo che il dibattito ci stia facendo crescere e continuerò a seguirlo, anche se non riuscissi a maturare una posizione forte in merito.
Ribadisco : “scientificamente” Ernesto o Antonio mi persuadono (ho una educazione pronunciatamente scientifica – sì, si può avere una educazione cattolica e marcatamente scientifica e filosofica insieme, la mia laurea ad esempio è in filosofia – ) però, come dire, “politicamente” mi persuade Sergio.
Ma sono lieto di questo, perchè non si finisce mai di imparare la democrazia.
Un bacio a tutti
Massimiliano
15 Comments
Però Sergio, c’è un problema di fondo: una pratica esoterica non può entrare in un disegno di legge.
Ciò che non può essere provato con metodo scientifico non può essere normato nel consesso civile, perché manca del presupposto di oggettività.
Sempre a Steiner risale la medicina omeopatica. Anni di studi non hanno trovato differenze di efficacia fra i placebo e le i prodotti omeopatici. Che facciamo, la equipariamo alla medicina scientifica, solo perché qualcuno ci crede?
Poi ognuno è libero di credere e fare ciò che preferisce, ma “equiparare” in una legge non mi trova affatto d’accordo perché introduce una vaghezza e una indeterminatezza molto pericolosa
Se i prodotti biodinamici seguono i disciplinari di agricoltura biologica, allora sono biologici, altrimenti no. Tertium non datur
Con affetto
alessandro
Caro Alessandro,
ho detto chiaramente che bisogna guardare i risultati. I risultati della medicina omeopatica sono molto, molto aleatori.
l’agricoltura biodinamica non è antitetica all’agricoltura biologica e non usa sostanze chimiche pericolose come fa invece l’agricoltura tradizionale
il giorno che chiuderanno i finanziamenti all’organizzazione esoterica come la chiesa cattolica, rivedrò la mia posizione sui finanziamenti all’agricoltura biodinamica.
Ciao,
Sergio
Caro Sergio, parli di risultati ma se ci fossero risultati misurabili allora ci sarebbe un fondamento scientifico. Se i risultati sono che “mio cuggino mi a detto che il suo sugo al pomodoro è più buono” stiamo parlando di altra cosa, allora approviamo anche finanziamenti ai guaritori (così non si usano prodotti chimici e medicinali) e a cartomanti, mia zia conosce uno che ci azzecca sempre…
Carissimo Sergio,
con questa tua nuova mail, mi hai solleticato alcune riflessioni che vado a esporti.
Credo che la biodinamica stia alla scienza come il chewing-gum alla filosofia: cioè non c’azzeccano nulla.
Certo, nell’economia della cultura massificata, dove i film di Tarantino sono messi allo stesso livello dei saggi di Karl Marx o di Christopher Lasch è chiaro che tutto sta sul tavolo alla stessa maniera, cioè “uno vale uno”… Ma noi sappiamo che “uno NON vale uno”.
Se non ricordo male l’Antroposofia fondata da Rudolf Steiner non fu ben vista dal nazismo, mentre la biodinamica fu ampiamente sostenuta e promossa dal nazismo, nelle figure di Himmler e Haas soprattutto. Non è un caso se ancora oggi, in svariate comuni rurali total-green dell’America profonda, ispirate ai principi del nazional-socialismo, si formano i bambini secondo le rigorose discipline steineriane e si adotta appunto l’agricoltura biodinamica per produrre i cibi utili al sostentamento della comune stessa.
Io ho capito perché moltissimi apprezzano ancora oggi Rudolf Steiner, perché se guardi una sua foto è bellissimo!
Guardi la foto e dici: ma questo è Jeremy Irons! Guardi meglio e dici: ma questo qua è il fratello più bello di Jeremy Irons!
Ecco il motivo di tanto splendore.
Che la biodinamica in agricoltura possa funzionare va anche bene, come dice uno degli articoli che hai suggerito, moltissimi contadini (compresa la zia di mia madre) soltanto con l’atto del sovescio fanno funzionare meglio organoletticamente la terra che poi vanno a coltivare. Ma ciò non può assecondare follie e credenze assurde e non può far equiparare, per legge, cose serie con atti religiosi.
Non penso che nessuno preghi per far passare il tumore a un parente, o almeno non farà soltanto quell’atto religioso, ma si affiderà a farmaci e protocolli sanitari riconosciuti validi dalla sperimentazione. Che poi la preghiera (come il nameyorenghekyio buddista; i mantra indiani, o il canto delle sure del Corano) facciano bene alla mente perché la sgombrano dai pensieri è risaputo, ma nessuno chiede che per legge vengano assimilate ai protocolli della Fondazione Umberto Veronesi…
Per esempio, tornando alla zia di mia madre, Zia Luisa, che viveva al podere Le Ronne, sotto Massa Marittima, vicino al Lago dell’Accesa (sposata con un Fusi, i parenti di Flavio per intenderci), lei mandava avanti un podere facendo delle cose che non ha mai visto fare a nessun manager del Sole 24 Ore (e ho pure lavorato a Radio 24 e so di cosa parlo). Era una vecchietta bassa e rinsecchita. Era sempre vestita di nero, con una pezzola (si chiamava così il foulard) nera in testa. Aveva due mani più grandi e dure di quelle di Gianni Morandi e da sola dava da mangiare ai maiali, ai conigli, alle galline, faceva il pane, faceva la pasta, cuoceva la verdura e raccoglieva la frutta. Lavorava dalle 4 di mattina alle 6 di sera senza sosta e rideva sempre. Ecco, lei faceva senz’altro cose vicine all’agricoltura biodinamica nelle sue pratiche, ma non sapeva manco chi fosse Rudolf Steiner e, chiaramente, nemmeno Jeremy Irons…
Per dire, anche i chirurghi d’emergenza americani, in Vietnam, si accorsero che in alcuni casi non serviva tagliare e intervenire per togliere una pallottola dal corpo di un soldato se non aveva compromesso organi vitali. Scoprirono che il corpo, rifornito di antibiotici e medicine e igienizzato nella ferita, si autocurava e riprendeva da solo, pur avendo una pallottola dentro. Non è fantascienza e Gino Paoli può testimoniarlo.
Quindi non serve diventare fanatici di una religione come quella di Rudolf Steiner per capire che la natura trova in sé le proprie compensazioni e che agire secondo le stagioni, secondo le fasi lunari, secondo dei principi antichi fa sicuramente meglio a noi stessi e alla terra che l’agricoltura industriale del mais, per esempio.
Dal “mondo steineriano” arriva tutto ciò che oggi agisce nella contemporaneità come pericolosa forza ostativa alla scienza e alla ragione: asili privati e scuole familiari dove i bambini e i giovani scompaiono dalla scuola pubblica (in alcuni casi lasciati nelle mani di madri ideologizzate tipo la moglie di Goebbels, in molti casi in strutture private per ricchi); comunità no-vax che sull’onda di credenze diffuse sul web e nei social diffondono vecchie bufale contro la scienza.
Nessuno crede che la scuola privata cattolica sia migliore, certo. Ma non è che se c’è un’aberrazione in giro si sconfigge dando la stura ad altre aberrazioni…
Poi c’è la questione economica. Per esempio la biodinamica è in mano a Demeter e a pochi altri produttori che fanno miliardi di dollari alle spalle di gente onesta e forse un po’ credulona. Come la massima parte dell’omeopatia (altra bufala geniale che agisce da un lato come i chirurghi americani in Vietnam,cioè non facendo niente; in altra parte come placebo, cioè ti dico che ti do una pillola che ti cura e il tuo cervello si predispone all’inganno e si autocura da solo così guarisci – accade per esempio col raffreddore dei bambini: gli diamo l’oscilloccinum e gli passa il raffreddore in 4 giorni. Fantastico! Quanto dura di solito il raffreddore in un bambino? Dai 4 ai 6 giorni. Ahhhh,OK, perfetto!) è in mano a Boiron che fa miliardi di dollari alle spalle di tanta gente onesta e forse un po’ credulona.
La Cattaneo non ha ragione! La Cattaneo è l’ultimo scoglio contro la deriva del populismo culturale.
Baci.
alessandro
Caro Sergio,
il “metodo scientifico”, inaugurato da Galileo Galilei intorno al 1600, che ha sostanzialmente partorito l’età moderna, la Prima, la Seconda, la Terza e pure la Quarta Rivoluzione Industriale, ovvero lo sviluppo delle scienze e delle tecnologie, insomma tutto il mondo, bello o brutto che lo si voglia considerare, nel quale viviamo, il “metodo scientifico”, dicevo, è una cosa seria.
Non può essere strattonato, forzato, manomesso, in alcun modo. E questo proprio perché NON è un metodo dogmatico (ipse dixit!), ma un metodo che viene messo in discussione ogni giorno, costantemente, STRUTTURALMENTE, e non per semplice consuetudine.
Tra le altre cose il metodo prevede che l’onere della prova sia a carico di chi propone un’idea nuova e non viceversa.
Mi spiego: se voglio sostenere che la terra è piatta, devo essere io a fornire le prove inoppugnabili, verificabili, riproducibili, della piattezza e non chiedere che la teoria mi venga confutata (“perché no?”).
Se propongo cure omeopatiche, sono io che devo dimostrare che funzionano e soprattutto perché funzionano. E non limitarmi a dire che funzionano e chiedere che mi si dimostri il contrario.
Se propongo il metodo Di Bella, o le staminali di Vannoni, per i tumori, o qualsiasi altra fantasiosa terapia, devo fornire prove del meccanismo che le rende concrete alternative terapeutiche e non solo portare casi in cui il paziente è migliorato o addirittura guarito (che è la normale procedura per la valutazione dei miracoli …).
Stesso approccio vale per l’agricoltura biodinamica: non basta dire che chi la pratica fa buoni prodotti. Le motivazioni per tale bontà possono essere mille e una e non avere alcuna attinenza scientifica con le corna di vacca, nel senso che spetta a chi propone i metodi biodinamici spiegare, dimostrare perché funzionano. E dimostrare in modo non fideistico o empirico, ma scientifico, quali rapporti di causa-effetto si instaurano.
Questo non è ottuso scientismo, è solo una legittima difesa dalla diffusa ciarlataneria che purtroppo impera nella nostra società.
Non si vuole offendere nessuno, ma solo mantenere la barra dritta su concetti basilari del nostro vivere comune.
Ci vuole molto poco per passare dallo steinerismo al fideismo; d’altronde nessuno dei compiacenti simpatizzanti del biodinamico, te incluso, riesce a nascondere lo scetticismo per le pratiche sciamaniche e per i raggi cosmici intrappolati nelle corna.
Qui nessuno vuole imporre a nessuno di abbandonare le pratiche biodinamiche liberamente adottate sui terreni di chi vuole farlo.
Qui si chiede solo che lo Stato, inteso come comunità organizzata di cittadini, non sovvenzioni qualcosa di non sostenibile scientificamente.
Il che non sarebbe neppure la prima volta: vorrei ricordare che a Vannoni furono affidati corposi finanziamenti, e così pure Di Bella divenne la bandiera della destra nazionale.
Per non parlare dell’omeopatia, per la quale a fine secolo scorso ci fu un generale innamoramento (specie in Francia) e che adesso è stata fortunatamente messa da parte e relegata nell’ambito delle scelte personali insondabili, ma NON FINANZIABILI con soldi pubblici.
A me non pare di vedere nessuna discriminazione, nessun accanimento, nessuna mancanza di rispetto. È solo mettere le cose al posto giusto e mantenere saldi i principi fondamentali NON per affezione fideistica, ma solo perché funzionano e danno continuamente prova di funzionare.
Tralascio di commentare la pelosa e scorretta mescolanza mediatica tra biologico e biodinamico: tutti sanno, o dovrebbero sapere, che sono cose diverse, come l’astronomia e l’astrologia …
Allego per completezza un articolo un po’ scherzoso che ho pubblicato qualche giorno fa:
Clamoroso al Cibali, … no, al Senato! (ilquadernodiet.blogspot.com)
Mi accorgo ora che la cosa sta diventando tutt’altro che scherzosa e che merita di ragionarci su molto seriamente.
Proviamoci.
Ernesto Trotta
Torino
Caro Ernesto,
il giorno che criticherai lo stato italiano perché finanzia la chiesa cattolica che si basa su pratiche esoteriche senza produrre nessuna prova dell’efficacia delle sue preghiere e dei suoi riti, prenderò in considerazione le cose che scrivi adesso e che non hanno per me nessun senso. Io ritengo che le prove stiano nei risultati, l’omeopatia o le altre cose che tu citi, non hanno mai avuto una serie di risultati concreti, positivi e, soprattutto continuativi. La chiesa cattolica e la biodinamica sì, la bontà politica di un papa Francesco e la qualità altissima dei vini biodinamici stanno lì a dimostrarlo.
Ciao,
Sergio
Caro Sergio,
tanto per chiarire, io toglierei il Concordato dalla Costituzione e abolirei qualsiasi forma di privilegio verso qualsiasi Chiesa.
Ciò detto, gradirei che tu rispondessi, se del caso, alla sostanza dei miei, e non solo miei, argomenti, invece di gettare un po’ stizzosamente la palla in tribuna.
Ho appena scritto che vale la pena provare a discutere seriamente, ma per farlo bisogna mantenere dritta la barra sugli argomenti e sulle motivazioni.
Senza divagare.
La bio dinamica è simile all’omeopatia e non è la Senatrice Cattaneo che deve dimostrare checché.
L’onere della prova spetta agli altri.
Mi sembra di essere stato chiaro.
Il fatto che i prodotti siano buoni non dimostra un bel niente, così come non dimostrava nulla che qualche paziente di Vannoni o di Di Bella fosse guarito o fosse migliorato.
Con affetto.
Non ti accorgi, Ernesto, che quando parli dei risultati dell’omeopatia dici giustamente che “qualcuno è andato bene”? Anche Astrazeneca “a qualcuno fa male” fino alla morte. Credo che la prova ce l’abbiamo quando quasi tutti i risultati sono buoni, come succede infatti in biodinamica. Anche la stessa Elena Cattaneo non voleva e non doveva provare nulla, il suo era solo un attacco isterico contro una pratica antiscientifica che non provoca danni ma aiuta a far buone cose. A me continua a sembrare un’uscita stupida, inutile e inopportuna.
Caro Sergio, dal lontano 1980 ho scelto di preferire le botteghe alimentari – a quel tempo abbastanza rare – specializzate in prodotti provenienti da Agricoltura Biologica e, grazie a questa frequentazione, già da allora ho iniziato a conoscere i prodotti con marchio “Demeter”, ossia i prodotti biodinamici.
Quando in TV ho sentito la senatrice Elena Cattaneo scagliarsi contro l’equiparazione dei prodotti “biodinamici” con quelli “biologici” mi sono molto sorpreso perché, per quello che so, esistono i prodotti “biologici” tra i quali quelli “biodinamici” che oltre a rispettare le norme a cui i produttori si devono attenere per ricevere il marchio “Bio” praticano un surplus di azioni che, esoteriche o no, sembra garantiscano una miglior qualità del prodotto alimentare come, del resto, raccontato anche dai due articoli che oggi hai inviato.
I coltivatori “biodinamici”, che io sappia, da sempre sono in primo luogo coltivatori “biologici” e anche “biodinamici” quindi non comprendo il problema dell’equiparazione.
Da utente storico del “biologico” – e tutt’ora mi sobbarco chilometri per raggiungere i negozi “Bio” della Val d’Elsa che, purtroppo sono lontani da casa mia – mi aspetterei che venga effettuato un serio, e anche più severo, lavoro di controllo sulle pratiche di coltivazione dei prodotti agroalimentari Bio – oggi divenuti di gran moda anche nelle pubblicità televisive – per scoraggiare qualsiasi tipo di truffa che spacci per biologico ciò che Bio non è (c’è un disciplinare da rispettare). Se poi alcuni prodotti biologici, che per essere definiti tali hanno superato tutti i controlli di legge, sono anche biodinamici e magari sono anche di buona qualità, che problema c’è? Sembra che il problema stia nell’esoterismo anti scientifico della biodinamica ma sono 2.020 anni che la religione cattolica e ogni altro tipo di religione difendono e diffondono liberamente assurdità anti scientifiche, perché accanirsi con i biodinamici? Vogliamo scherzare?
A difesa dei poco scientifici biodinamici aggiungerei che sono, grazie anche agli insegnamenti di Stainer, belle, pacifiche e visionarie persone come, del resto anche molti semplici agricoltori biologici.
Naturalmente queste mie riflessioni sono di natura istintiva, non supportate da profonde analisi ma solo da un poco di esperienza personale. Ma se la dottoressa Cattaneo, che apprezzo e stimo, può dimostrare che i prodotti biodinamici non sono prodotti biologici, che sono prodotti di cattiva qualità e, magari, fanno pure male alla salute – come molti prodotti alimentari presenti sugli scaffali dei supermercati – sono pronto a rivedere le mie convinzioni non tanto sulla validità del metodo biodinamico ma sulla qualità Bio di questa tipologia di prodotti.
Un caro abbraccio e grazie per il tuo sempre interessante e bel Blog,
Carlo
Caro Sergio, permettimi una domanda impertinente, provocatoria, ai limiti dell’irriverenza e perdonami in nome della mia vecchiaia. Eccola.
Perche un rivoluzionario, convinto della esattezza, dei suoi principi, della sua filosofia, non ammette che il prossimo possa pensarla diversamente senza subire le sue offese? In particolare perché il pensiero sulla agricoltura biodinamica della senatrice a vita Elena Cattaneo è “stupido, fuori luogo, ed inopportuno”? A me sembra che esprima un’idea molto sensata e spiego il perché. La scienza è la casa dei dubbi e la regola principale che vige in essa è la dimostrazione matematica e concreta dei fenomeni scientifici. Come fa una scienzata/o ad accettare come valido l’esoterismo?
Il significato di esoterismo secondo i vari dizionari dovrebbe essere il seguente:
“qualsiasi orientamento spirituale, rito, dottrina e conoscenza riservato a pochi eletti, da non diffondere pubblicamente”.
Se è così siamo a livello dell’operato mistico e può essere accettato e finanziato solo se la maggioranza di una Comunità lo vuole, come nel caso della religione cattolica. Non mi pare che l’agricoltura biodinamica sia paragonabile al cristianesimo. Naturalmente chi crede in questa ultima è libero di continuare a mangiare i suddetti prodotti, senza però costringermi a finanziarli, almeno fino a quanto non diventino richiesti dalla maggioranza del popolo Italiano.
Concludo dicendo che io sono stato un rivoluzionario, ma non lo sono più perché ho imparato a rispettare il pensiero altrui, anche quello che non condivido, privo di offese però. Un caro saluto a tutte/i coloro che leggono Antonio De Matteo Milano
Non ho dubbi.
Sergio
caro Sergio,
sono comunque e sempre fra quelli che vogliono e sentono di dover ‘presenziare’ ai dibattiti di una certa importanza. Com’è certamente quello sull’agricoltura biodinamica.
Quanto meno ‘per partecipare’ una libera opinione. Confesso, intanto, che sull’argomento specifico sono impreparato e quasi del tutto ‘ignorante’, e tuttavia desidero esprimere il mio concetto – forse non peregrino – che è il seguente: il ‘NUOVO’ (in ogni settore: dalla politica alla scienza all’alimentazione al costume sociale, e chi più ne ha…), PRIMA di essere esaltato a priori DEVE essere necessariamente analizzato con serena e larga coscienza critica. Nonché pratica.
Sperimentare, modificare, stravolgere e addomesticare la natura significa entrare ‘a gamba tesa’ in un equilibrio sofisticatissimo: se, di conseguenza, non si rispettassero le infinite e immortali leggi ‘naturali’ è facile immaginare un autentico ‘collasso’ mondiale.
In definitiva – in qualsivoglia settore – la ‘chiave’ di un successo risiede sempre nell’equilibrio fra i canoni certi e sperimentati della tradizione e quelli (in certa misura imprevedibili) dell’innovazione. L’agricoltura – peraltro – non è semplicemente o per nulla una scienza: è tradizione, partecipazione, sentimento, fatica, passione, partecipazione, condivisione, cura personale, amore.
Antonio Mele ‘Melanton’, contadino ‘dilettante’ quando gli capita di fermarsi nel suo piccolo pezzo di terra (affidato alle cure di un contadino provetto) fra Galatina e Lecce, nel Salento.
Caro Sergio,
in questo tuo messaggio non mi ci riconosco. L’articolo della Cattaneo e la sua posizione nel chiedere degli emendamenti li ritengo sostanzialmente corretti. Non credo proprio che la senatrice sia una sostenitrice della pratica agricola basata sulla chimica e sul profitto a tutti i costi. Ritengo invece che sia del tutto legittimo stabilire una distinzione tra una pratica agricola che rifiuti l’uso indiscriminato della chimica e un’altra agricoltura che abbia nei suoi principi pratiche, oltreché idee, d’origine steineriana o simili.
Antonio Cupellini
Non voglio monopolizzare il dibattito (la mia parte la chiudo qui), ma il problema è il rapporto causa-effetto.
L’omeopatia non ha causa (è solo acqua) e non dà effetto.
Di Astrazeneca o ogni altro vaccino si conosce perfettamente il meccanismo di funzionamento e questo non esclude rarissimi effetti nefasti (come per tutti i farmaci).
Della biodinamica non si conosce alcuna correlazione causa-effetto dimostrabile.
Se mio nonno mi dà in sogno il 25 e il 25 esce, non vuol dire che mio nonno mi parla nel sogno e azzecca i numeri.
E’ così difficile da accettare che non è importante che una cosa avvenga, ma è importante (dal punto di vista scientifico) che si sappia perché avviene e con quali meccanismi?
Perché insistete in una posizione che finisce per gettare ombra anche sulle sacrosante pratiche biologiche, mescolandole con le legittime ma esoteriche pratiche biodinamiche? Perché vi fidate di Demeter e non di un intero consesso di scienziati?
Buonasera, intervengo solo per ringraziare tutti del dibattito davvero democratico che ho avuto il piacere di leggere.
Non riesco ancora a maturare una opinione mia strutturata in maniera forte, perchè apprezzo della logica stringente in Ernesto, ad esempio, ma comprendo benissimo il punto di vista “politico” di Sergio. In ogni caso sono contento di aver impiegato del tempo a leggere tutti gli interventi. La democrazia è faticosa, “dolorosa” ma proprio per questo é l’unico modo per provare ad avvicinarsi alla complessità delle cose.
Da cattolico (illuminista e anticlericale, ma cattolico) sento di dover ringraziare Sergio per i toni di grande, anzi enorme rispetto che ha avuto nei confronti delle pratiche cristiane, lui che è presidente dell’Unione Atei Agnostici Razionalisti. Nel dibattito le ha sempre citate con discrezione e tenerezza (che non vuol dire “pena per una sciocchezza”), laddove altri, nello stesso dibattito, le hanno definite precisamente “assurdità”, cosa che ovviamente non ha potuto non ferirmi. Ma non fa niente, sono sicuro che l’intenzione non era quella.
Per il resto, credo che per un ateo sia cogente il parallelo tra cristianesimo e particolari credenze esoteriche riguardanti energie cosmiche, biochimiche o telluriche.
Quindi, ripeto, credo che il dibattito ci stia facendo crescere e continuerò a seguirlo, anche se non riuscissi a maturare una posizione forte in merito.
Ribadisco : “scientificamente” Ernesto o Antonio mi persuadono (ho una educazione pronunciatamente scientifica – sì, si può avere una educazione cattolica e marcatamente scientifica e filosofica insieme, la mia laurea ad esempio è in filosofia – ) però, come dire, “politicamente” mi persuade Sergio.
Ma sono lieto di questo, perchè non si finisce mai di imparare la democrazia.
Un bacio a tutti
Massimiliano