Complimenti Sergio: ottimo contributo. Noi proveniamo da un’epoca nella quale il rispetto per l’altro e per le Istituzioni era un valore non un fastidioso precetto. A me il qualunquismo del genovese non ha mai convinto e sono certo che lo spensierato “vaffa day” in realtà nascondesse un disegno politico ben preciso, modificare la democrazia partecipativa in una sorta di webcrazia fredda e anonima, incentrata sulla delega incondizionata del consenso popolare ad una entità virtuale che può governare i processi solo con l’insulto e la denigrazione di chiunque apra con essa un momento di confronto sul presente che prepari il futuro, un’entità astratta sempre rivolta al passato. Anche non necessariamente prossimo. E qui un ruolo importante l’hanno avuto i mezzi di informazione, ancor di più i mezzi-busto che in uno sguaiato urlo collettivo hanno cavalcato l’insulto con lo scopo di spuntare un interessante “ascolto” da negoziare con gli inserzionisti. Evidentemente non tutti. Poi c’è Bobo, una fetta importante della coscienza collettiva cui noi, almeno io, ci aggrappiamo come uno dei pochi approdi sicuri.
Comment
Complimenti Sergio: ottimo contributo. Noi proveniamo da un’epoca nella quale il rispetto per l’altro e per le Istituzioni era un valore non un fastidioso precetto. A me il qualunquismo del genovese non ha mai convinto e sono certo che lo spensierato “vaffa day” in realtà nascondesse un disegno politico ben preciso, modificare la democrazia partecipativa in una sorta di webcrazia fredda e anonima, incentrata sulla delega incondizionata del consenso popolare ad una entità virtuale che può governare i processi solo con l’insulto e la denigrazione di chiunque apra con essa un momento di confronto sul presente che prepari il futuro, un’entità astratta sempre rivolta al passato. Anche non necessariamente prossimo. E qui un ruolo importante l’hanno avuto i mezzi di informazione, ancor di più i mezzi-busto che in uno sguaiato urlo collettivo hanno cavalcato l’insulto con lo scopo di spuntare un interessante “ascolto” da negoziare con gli inserzionisti. Evidentemente non tutti. Poi c’è Bobo, una fetta importante della coscienza collettiva cui noi, almeno io, ci aggrappiamo come uno dei pochi approdi sicuri.