Caro Bobo,
tu stai ancora attanagliato nella filosofia comunista e ti spiego perché.
Pensi che la tua teoria sia la migliore e non sia emendabile. Pertanto Chi la pensa diversamente da te va eliminato, ghettizzandolo. Sono però sicuro che non pensi più all’ eliminazione fisica, come pensavamo noi ex comunisti quando invocavamo “Baffone” per risolvere le ingiustizie sociali. Eh sì, caro Bobo, noi ex comunisti che ci siamo convertiti alla democrazia rappresentativa, non possiamo più pensare alla dittatura del proletariato, ma dobbiamo abituarci alle idee diverse dalle nostre con le quali dovremo tentare con costanza ed impegno un compromesso. Quindi non possiamo più fare liste di proscrizione.Rassegnati, non puoi non parlare con Renzi,con Bettini, con Dalema, Berlusconi, con Conte, e via scrivendo. Nessuno, nelle società gestite dalla democrazia rappresentativa, ti chiederà mai di non pensare è scrvere quello che vuoi, ma per risolvere i problemi, non c’è altra strada che il compromesso delle idee., Bobo! non farti considerare un rompi coglioni: abituati al compromesso delle idee. Un grande abbraccio a te e a tutti coloro che leggono su questo blog. Antonio De Matteo Milano
Mamma mia che futuro di merda che mi prospetti. Se è così preferisco andarmene dal PD e parlare con i tanti compagni onesti, ricchi di valori e pronti al sacrificio e alla solidarietà. Tanti che non ci votano più grazie anche a chi ha le idee come le tue: il compromesso continuo sui valori irrinunciabili. Il compromesso si fa con le forze esterne con cui dobbiamo governare, dentro il partito bisogna fare pulizia di chi è dentro solo per opportunismo, non conviverci.
Sergio
Caro Sergio,
“…fare pulizia di chi è dentro solo per opportunismo…”
“Vaste programme”, avrebbe detto De Gaulle.
Qualcuno prima di te ha fatto la scelta di andarsene dal PD, constatando il totale fallimento della ambiziosa missione originaria (veltroniana) di dare casa a tutti i riformisti, sinceramente interessati al progresso del Paese.
E lo dico con la morte nel cuore, perché io ci avevo creduto davvero, povero scemo!
Il problema è che bisognerebbe andar via in tanti, tantissimi, in modo da lasciarli soli, quelli che invece hanno raggiunto una posizione di egemonia e non ci pensano per nulla a cambiare.
Anzi. Stanno lì col culo al caldo e ti guardano come un alieno.
La sinistra avrebbe bisogno di un’operazione verità che non pare alla sua portata.
Ha governato quasi sempre (negli ultimi tanti anni), pur con risultati elettorali modesti, perché solo lei ha una classe di amministratori, molto spesso capaci.
La destra, quasi sempre, ha gente improponibile e la nuova destra, i cinquestelle, men che meno.
Quindi, o ci rassegniamo a tirare a campare con le tatticucce di Bettini, e ci accontentiamo anche di nullità come Conte e i suoi sodali oppure, se la cosa ci fa un po’ schifo, rilanciamo un progetto arioso, alto, ambizioso, coinvolgente, che non guardi in faccia a nessuno e miri solo ed esclusivamente al benessere del Paese.
Lo scrivo, e intanto mi chiedo se e come una cosa simile sia anche solo pensabile e non sia invece un sogno naif, persino un po’ stupido.
Ma senza sogni, dove andiamo? Persino uno come Draghi è parte del sogno, visto che per alcuni sembra un incubo di cui liberarsi il più in fretta possibile.
Hic Rhodus, hic salta: questo è.
Se continuiamo ad avere paura di darci obbiettivi ambiziosi, la risposta è Bettini, con D’Alema, Bersani, Letta, e compagnia cantante.
Se vogliamo forze fresche, bisogna cercarle anche e soprattutto fuori del recinto. E non diffidarne a priori.
Questo problema affligge la sinistra da un secolo, e non si riesce ad archiviarlo.
Massimalismo, opportunismo, situazionismo da una parte, e riformismo dall’altra.
Temo che non ci sia alcuna possibilità di mediazione o compromesso, checché ne dica Antonio.
Mamma mia! quante persone importanti sono uscite dal PD per evitare un futuro di m****. Proviamo a fare un elenco breve.
Partiamo da Rutelli e poi D’Alema, Bersani, Renzi, Calenda e poi Finiamola qui perché mi interessa di capire com’è finita la vita politica di questi personaggi. Mi sbaglio o per sopravvivere i succitati condottieri devono ancora colloquiare con “l’aria di m****” che c’è nel PD” ? Non è forse vero che nonostante la loro mancanza il PD continua ad essere il primo partito italiano intorno al quale volendo o nolendo si dovrà costituire una maggioranza di centro-sinistra per vincere le elezioni e governare? Comunque chi non vuole respirare l’aria “cattiva” per non ripetere l’aggettivo usato da Sergio, non ha che da scegliere una “aria nuova” , come hanno fatto tanti altri già in cammino. Così possono fare “pulizie” nella comunità in cui vivono portando con con loro solamente chi li venera, per poi accorgersi, magari, che con i tanti che resteranno fuori dovranno fare un compromesso per vivere: non credo vogliano eliminarli fisicamente. Certo ci sarà un vantaggio ad adoperare l’algoritmo suddetto: posso continuare a fare il capo e fare quello che voglio nella mia piccola setta sperando che la stessa diventi grande e mi affidi il suo destino. Il desiderio suddetto non è poi fantascientifico : tanti l’hanno realizzato, con i disastri che la storia umana certifica, ed altri ci provano e ci proveranno. Gli esempi si possono citare a iosa e ne cito alcunni: Hitler, Mussolini, Stalin, Mao, e qualcun altro ci ha provato e ci prova in Brasile ed in USA.
Io continuerò a credere, nel poco tempo che mi resta, nel compromesso delle idee, nella democrazia rappresentativa, quella che nel PD si prova a realizzare, con grande difficoltà e sacrificio. Rispetto le idee di Sergio ed Ernesto ed auguro loro Buona fortuna, ma non le condivido anche se loro gentilmente, penso, mi offrirebbero futuri diversi, ma non di,, m****. Grazie per l’attenzione e, mentre spero di poter continuare ad esporre le mie idee opinabili ed ementabili su questo blog, auguro buona giornata a tutti/e coloro che leggono , senza più parlare di m****.
Antonio De Matteo Milano
Caro Ernesto,
hai scritto una cosa di altissima qualità e di grande profondità filosofica e politica: sono completamente d’accordo con te da un punto di vista metodologico ed analitico. Detto questo, non posso non notare le profonde contraddizioni in cui cadi quando cominci a fare dei nomi. Su quello non sono d’accordo su nulla. Come fai a mettermi fra gli opportunisti più fetenti uno come Bettini (ed io sono d’accordo) mentre mi porti come esempio rigeneratore un Bonifazi? Che differenza c’è fra i due, ambiziosi di potere e capaci di distruggere tutto in nome di quest’ultimo? Come puoi sognare un partito che abbia alla base valori e sogni di una società più giusta e solidale e condannare per questo il PD e indicare come risoluzione Renzi? Mi sembra che devi scegliere in modo più attento. Io cerco di farlo e anche Di Matteo, a quanto sembra, ed entrambi, pur contenti e incazzati, tra le due sponde scegliamo il PD. Non è la scelta più giusta?
Sergio
Sergio, ma c’entra Bonifazi?
Io ho parlato (forse vaneggiato) di un progetto aperto, coinvolgente, di risorse fuori dal recinto, di slancio laico e riformista.
Di nomenklatura vedo quella del PD, evidente, ma altre non ne vedo mica ….
Certo, Renzi: tu sai che io ho molta fiducia nelle sue qualità di politico, nella sua visione, doti che fanno premio sull’arroganza e la corrosività, ma non fermiamoci solo a lui, altrimenti diventa un feticcio ingombrante … e invece è una formidabile risorsa.
A mio parere c’è tanta gente, e il numero cresce, che è stufa del politicismo imperante di certa sinistra (vecchia e stantia) e non vede l’ora di impegnarsi in qualcosa di più emozionante che non seguire le circonvoluzioni di gente come Conte e Di Maio.
Del Bue parla di area liberalsocialista. Va bene, purché non ci vincoliamo a schematismi del passato ed abbiamo il coraggio anche di inventare nuovi modelli, nuove parole. Secondo me, ne siamo capaci.
Del passato impariamo ad evitare gli errori, le migliaia di errori fatti e mai riconosciuti, e manteniamo quei quattro o cinque valori imprescindibili che sono e resteranno alla base dell’era moderna.
Abbiamo sfide importanti davanti (la transizione digitale, quella energetica, l’ambiente, le disuguaglianze, …): serve laicità, pragmatismo e visione, sogno, progetto e rigorosa capacità esecutiva.
Altro che tenere in piedi le mille prerogative e privilegi di caste e conventicole.
Il PD ne è schiavo e, finché lo resta, è inutilizzabile.
La gente del PD, quella attiva, quella fiduciosa nel futuro, non attende altro e lo ha dimostrato in mille occasioni.
E non c’è solo la gente del PD, c’è la gente che lavora e vuole vivere in un Paese che funzioni e non in un posto dove, qualsiasi cosa tocchi, c’è sempre qualcuno che si mette di traverso.
Ai vecchi affezionati degli schemi del passato lasciamo pure il giocattolo rotto.
Noi ne dobbiamo costruire uno nuovo e funzionante.
Siamo in un momento straordinariamente favorevole: non facciamocelo sfuggire.
“Le grandi praterie da conquistare” , per coloro che hanno tentato di guidare la corazzata del PD Senza riuscirci e dopo aver illuso il grande popolo di quest’ultimo sono scappati come disertori ingrati, non saranno facile da percorrere. Intanto devono trovarsi un condottiere unico e scegliere ad esempio tra Renzi e Calenda per poi marciare verso Macron ed eventualmente Berlusconi e non è un’impresa facile . Non solo ma sommando le attuali percentuali dei voti che riescono ad ottenere nei sondaggi arriveranno, se va bene, ad un terzo dei voti del PD.
Quindi Con chi si alleeranno per governare? Forse tenteranno di convertire e conquistare i popoli di Le Pen, Meloni o Salvini? Beh se così fosse andrà meglio al PD che dovrà convertire la gente del MoVimento 5 Stelle. che in tanti prima lo votavano, o no?
Ai posteri l’ardua sentenza e ne vedremo delle belle, covid19 permettendo. Tutte le idee, soprattutto nel campo dell’arte politica, pacifiche e non violente, hanno pari diritti, ma meglio le condivise e pacate che le urlate, offensive ed ermetiche. Buona giornata a chi legge, anche a coloro che pensano di avere la “verità” in tasca, da pochi condivisa. Antonio De Matteo Milano
10 Comments
Eh caro Bobo, come se Letta non fosse lì per volere (anche) di Bettini.
Ti ricordi quando i segretari venivano eletti?
Caro Bobo,
tu stai ancora attanagliato nella filosofia comunista e ti spiego perché.
Pensi che la tua teoria sia la migliore e non sia emendabile. Pertanto Chi la pensa diversamente da te va eliminato, ghettizzandolo. Sono però sicuro che non pensi più all’ eliminazione fisica, come pensavamo noi ex comunisti quando invocavamo “Baffone” per risolvere le ingiustizie sociali. Eh sì, caro Bobo, noi ex comunisti che ci siamo convertiti alla democrazia rappresentativa, non possiamo più pensare alla dittatura del proletariato, ma dobbiamo abituarci alle idee diverse dalle nostre con le quali dovremo tentare con costanza ed impegno un compromesso. Quindi non possiamo più fare liste di proscrizione.Rassegnati, non puoi non parlare con Renzi,con Bettini, con Dalema, Berlusconi, con Conte, e via scrivendo. Nessuno, nelle società gestite dalla democrazia rappresentativa, ti chiederà mai di non pensare è scrvere quello che vuoi, ma per risolvere i problemi, non c’è altra strada che il compromesso delle idee., Bobo! non farti considerare un rompi coglioni: abituati al compromesso delle idee. Un grande abbraccio a te e a tutti coloro che leggono su questo blog. Antonio De Matteo Milano
Mamma mia che futuro di merda che mi prospetti. Se è così preferisco andarmene dal PD e parlare con i tanti compagni onesti, ricchi di valori e pronti al sacrificio e alla solidarietà. Tanti che non ci votano più grazie anche a chi ha le idee come le tue: il compromesso continuo sui valori irrinunciabili. Il compromesso si fa con le forze esterne con cui dobbiamo governare, dentro il partito bisogna fare pulizia di chi è dentro solo per opportunismo, non conviverci.
Sergio
Caro Sergio,
“…fare pulizia di chi è dentro solo per opportunismo…”
“Vaste programme”, avrebbe detto De Gaulle.
Qualcuno prima di te ha fatto la scelta di andarsene dal PD, constatando il totale fallimento della ambiziosa missione originaria (veltroniana) di dare casa a tutti i riformisti, sinceramente interessati al progresso del Paese.
E lo dico con la morte nel cuore, perché io ci avevo creduto davvero, povero scemo!
Il problema è che bisognerebbe andar via in tanti, tantissimi, in modo da lasciarli soli, quelli che invece hanno raggiunto una posizione di egemonia e non ci pensano per nulla a cambiare.
Anzi. Stanno lì col culo al caldo e ti guardano come un alieno.
La sinistra avrebbe bisogno di un’operazione verità che non pare alla sua portata.
Ha governato quasi sempre (negli ultimi tanti anni), pur con risultati elettorali modesti, perché solo lei ha una classe di amministratori, molto spesso capaci.
La destra, quasi sempre, ha gente improponibile e la nuova destra, i cinquestelle, men che meno.
Quindi, o ci rassegniamo a tirare a campare con le tatticucce di Bettini, e ci accontentiamo anche di nullità come Conte e i suoi sodali oppure, se la cosa ci fa un po’ schifo, rilanciamo un progetto arioso, alto, ambizioso, coinvolgente, che non guardi in faccia a nessuno e miri solo ed esclusivamente al benessere del Paese.
Lo scrivo, e intanto mi chiedo se e come una cosa simile sia anche solo pensabile e non sia invece un sogno naif, persino un po’ stupido.
Ma senza sogni, dove andiamo? Persino uno come Draghi è parte del sogno, visto che per alcuni sembra un incubo di cui liberarsi il più in fretta possibile.
Hic Rhodus, hic salta: questo è.
Se continuiamo ad avere paura di darci obbiettivi ambiziosi, la risposta è Bettini, con D’Alema, Bersani, Letta, e compagnia cantante.
Se vogliamo forze fresche, bisogna cercarle anche e soprattutto fuori del recinto. E non diffidarne a priori.
Questo problema affligge la sinistra da un secolo, e non si riesce ad archiviarlo.
Massimalismo, opportunismo, situazionismo da una parte, e riformismo dall’altra.
Temo che non ci sia alcuna possibilità di mediazione o compromesso, checché ne dica Antonio.
Mamma mia! quante persone importanti sono uscite dal PD per evitare un futuro di m****. Proviamo a fare un elenco breve.
Partiamo da Rutelli e poi D’Alema, Bersani, Renzi, Calenda e poi Finiamola qui perché mi interessa di capire com’è finita la vita politica di questi personaggi. Mi sbaglio o per sopravvivere i succitati condottieri devono ancora colloquiare con “l’aria di m****” che c’è nel PD” ? Non è forse vero che nonostante la loro mancanza il PD continua ad essere il primo partito italiano intorno al quale volendo o nolendo si dovrà costituire una maggioranza di centro-sinistra per vincere le elezioni e governare? Comunque chi non vuole respirare l’aria “cattiva” per non ripetere l’aggettivo usato da Sergio, non ha che da scegliere una “aria nuova” , come hanno fatto tanti altri già in cammino. Così possono fare “pulizie” nella comunità in cui vivono portando con con loro solamente chi li venera, per poi accorgersi, magari, che con i tanti che resteranno fuori dovranno fare un compromesso per vivere: non credo vogliano eliminarli fisicamente. Certo ci sarà un vantaggio ad adoperare l’algoritmo suddetto: posso continuare a fare il capo e fare quello che voglio nella mia piccola setta sperando che la stessa diventi grande e mi affidi il suo destino. Il desiderio suddetto non è poi fantascientifico : tanti l’hanno realizzato, con i disastri che la storia umana certifica, ed altri ci provano e ci proveranno. Gli esempi si possono citare a iosa e ne cito alcunni: Hitler, Mussolini, Stalin, Mao, e qualcun altro ci ha provato e ci prova in Brasile ed in USA.
Io continuerò a credere, nel poco tempo che mi resta, nel compromesso delle idee, nella democrazia rappresentativa, quella che nel PD si prova a realizzare, con grande difficoltà e sacrificio. Rispetto le idee di Sergio ed Ernesto ed auguro loro Buona fortuna, ma non le condivido anche se loro gentilmente, penso, mi offrirebbero futuri diversi, ma non di,, m****. Grazie per l’attenzione e, mentre spero di poter continuare ad esporre le mie idee opinabili ed ementabili su questo blog, auguro buona giornata a tutti/e coloro che leggono , senza più parlare di m****.
Antonio De Matteo Milano
Correzione: e, mentre spero di poter continuare ad esporre su questo blog le mie idee opinabili ed emendabili…..
Caro Ernesto,
hai scritto una cosa di altissima qualità e di grande profondità filosofica e politica: sono completamente d’accordo con te da un punto di vista metodologico ed analitico. Detto questo, non posso non notare le profonde contraddizioni in cui cadi quando cominci a fare dei nomi. Su quello non sono d’accordo su nulla. Come fai a mettermi fra gli opportunisti più fetenti uno come Bettini (ed io sono d’accordo) mentre mi porti come esempio rigeneratore un Bonifazi? Che differenza c’è fra i due, ambiziosi di potere e capaci di distruggere tutto in nome di quest’ultimo? Come puoi sognare un partito che abbia alla base valori e sogni di una società più giusta e solidale e condannare per questo il PD e indicare come risoluzione Renzi? Mi sembra che devi scegliere in modo più attento. Io cerco di farlo e anche Di Matteo, a quanto sembra, ed entrambi, pur contenti e incazzati, tra le due sponde scegliamo il PD. Non è la scelta più giusta?
Sergio
Sergio, ma c’entra Bonifazi?
Io ho parlato (forse vaneggiato) di un progetto aperto, coinvolgente, di risorse fuori dal recinto, di slancio laico e riformista.
Di nomenklatura vedo quella del PD, evidente, ma altre non ne vedo mica ….
Certo, Renzi: tu sai che io ho molta fiducia nelle sue qualità di politico, nella sua visione, doti che fanno premio sull’arroganza e la corrosività, ma non fermiamoci solo a lui, altrimenti diventa un feticcio ingombrante … e invece è una formidabile risorsa.
A mio parere c’è tanta gente, e il numero cresce, che è stufa del politicismo imperante di certa sinistra (vecchia e stantia) e non vede l’ora di impegnarsi in qualcosa di più emozionante che non seguire le circonvoluzioni di gente come Conte e Di Maio.
Del Bue parla di area liberalsocialista. Va bene, purché non ci vincoliamo a schematismi del passato ed abbiamo il coraggio anche di inventare nuovi modelli, nuove parole. Secondo me, ne siamo capaci.
Del passato impariamo ad evitare gli errori, le migliaia di errori fatti e mai riconosciuti, e manteniamo quei quattro o cinque valori imprescindibili che sono e resteranno alla base dell’era moderna.
Abbiamo sfide importanti davanti (la transizione digitale, quella energetica, l’ambiente, le disuguaglianze, …): serve laicità, pragmatismo e visione, sogno, progetto e rigorosa capacità esecutiva.
Altro che tenere in piedi le mille prerogative e privilegi di caste e conventicole.
Il PD ne è schiavo e, finché lo resta, è inutilizzabile.
La gente del PD, quella attiva, quella fiduciosa nel futuro, non attende altro e lo ha dimostrato in mille occasioni.
E non c’è solo la gente del PD, c’è la gente che lavora e vuole vivere in un Paese che funzioni e non in un posto dove, qualsiasi cosa tocchi, c’è sempre qualcuno che si mette di traverso.
Ai vecchi affezionati degli schemi del passato lasciamo pure il giocattolo rotto.
Noi ne dobbiamo costruire uno nuovo e funzionante.
Siamo in un momento straordinariamente favorevole: non facciamocelo sfuggire.
Ma “che” c’entra …
“Le grandi praterie da conquistare” , per coloro che hanno tentato di guidare la corazzata del PD Senza riuscirci e dopo aver illuso il grande popolo di quest’ultimo sono scappati come disertori ingrati, non saranno facile da percorrere. Intanto devono trovarsi un condottiere unico e scegliere ad esempio tra Renzi e Calenda per poi marciare verso Macron ed eventualmente Berlusconi e non è un’impresa facile . Non solo ma sommando le attuali percentuali dei voti che riescono ad ottenere nei sondaggi arriveranno, se va bene, ad un terzo dei voti del PD.
Quindi Con chi si alleeranno per governare? Forse tenteranno di convertire e conquistare i popoli di Le Pen, Meloni o Salvini? Beh se così fosse andrà meglio al PD che dovrà convertire la gente del MoVimento 5 Stelle. che in tanti prima lo votavano, o no?
Ai posteri l’ardua sentenza e ne vedremo delle belle, covid19 permettendo. Tutte le idee, soprattutto nel campo dell’arte politica, pacifiche e non violente, hanno pari diritti, ma meglio le condivise e pacate che le urlate, offensive ed ermetiche. Buona giornata a chi legge, anche a coloro che pensano di avere la “verità” in tasca, da pochi condivisa. Antonio De Matteo Milano