Nei molti articoli dedicati in questi giorni al compleanno del Movimento 5 stelle – che lo scorso otto settembre ha festeggiato il decimo anniversario del suo primo sobrio, pacato e misurato vaffanculo day (qualcuno prima o poi dovrebbe spiegarci come si può parlare di una svolta moderata di un partito nato su un vaffanculo) – la nascita del partito fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio è stata descritta con la stessa immagine usata dalla Bauli per promuovere il Buondì Motta: come un meteorite che improvvisamente arriva sulla scena pubblica senza che nessuno sappia minimamente il perché. L’idea che la nascita del Movimento 5 stelle possa essere considerata un evento casuale e misterioso e forse inspiegabile riecheggia, per esempio, in un titolo comparso mercoledì scorso sulle pagine di Repubblica. L’articolo, pulito e gustoso, è di Sebastiano Messina e il titolo sintetizza così il ragionamento del giornalista di Rep: “Dieci anni dopo il ‘Vaffa Day’. Quando Grillo inaugurò l’era dell’insulto permanente”. Dieci anni dopo il primo Vaffa Day possiamo dire con una ragionevole certezza che Beppe Grillo non inaugurò affatto l’era dell’insulto libero, ma fece qualcosa di diverso, di più drammatico, di più sottile, di più perverso: si limitò semplicemente a raccogliere i frutti di un’Italia già avvelenata da anni.
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Ho letto Cerasa e condivido larga parte di ciò che scrive sul perché e come è nato il M5s. Tuttavia, nella sua ampia analisi a mio avviso ha trascurato due aspetti non marginali che hanno concorso a “portare vento” alle vele del movimento. Il primo, del tutto casuale, la gravissima crisi economica che ha colpito il pianeta fra il 2008 e il 2010, particolarmente grave per l’Italia, che ha ingenerato frustrazione e rabbia in grandi masse di cittadini. Il secondo, in parte conseguenza diretta del primo, la capacità del movimento di strumentalizzare il malcontento diffuso fra la popolazione per i problemi derivanti dalla crisi, indirizzandolo anche in forma violenta (oltre che volgare, minacciosa e infarcita di falsità – basterebbe rivedere cosa circolava sul web!) contro chi era al potere. In tale contesto una mossa astuta da parte del movimento è stato il lancio del “reddito di cittadinanza”, che ha aperto a milioni di persone l’aspettativa di mettersi in tasca quattrini senza dover fare alcunché! E non dimentichiamo qual è il livello culturale medio dei nostri concittadini (anche qui, basterebbe visitare il web per rendersene conto), per cui dei congiuntivi sbagliati (con tutto il resto) di Di Maio loro se ne fregano!