Considero un fatto positivo l’accordo tra Emma Bonino e Bruno Tabacci. Il quale è stato un dirigente della sinistra dc con Marcora e, anche dopo la crisi dei vecchi partiti, è stato sempre un sostenitore combattivo del centrosinistra, con Prodi e Pisapia, con i Ds e il Pd anche quando questo partito era diretto da Veltroni e Bersani. Tabacci è stato anche assessore a Milano con Pisapia e con quest’ultimo ha tentato l’avventura politica di Campo Progressista che si è conclusa come sappiamo.
Oggi, su un terreno diverso, si riapre il discorso del centrosinistra largo e realmente plurale. In uno dei miei scritti ripresi una dichiarazione di Matteo Renzi il quale diceva che ogni volta che si parla del Pd che si allea con altri si perdono voti. Infatti, Renzi ha sempre pensato e agito per una battaglia elettorale incentrata, ancora una volta, sul suo personale Pd. Leggendo l’intervista rilasciata al Corriere della Sera dal capogruppo Ettore Rosato, autore della legge elettorale, si capisce bene che ha digerito male l’accordo che consente la presentazione della lista ad Emma Bonino. Anche Rosato, come Renzi, pensa che sia il Pd, in ogni modo, a vincere le prossime elezioni e lo ripete anche in questa intervista. Ma proprio nel Pd le cose sono cambiate anche perché, a leggere molti giornali, si capisce che il presidente Gentiloni costituisce ormai una possibile alternativa come leader in grado di guidare una coalizione.
Emma Bonino ha messo al centro la battaglia europeista e la necessità di una politica che finalmente si ponga il problema di una vera riduzione del debito pubblico per avere credibilità e forza anche in Europa. Certo, dice cose del tutto diverse da coloro che promettono, a destra e a manca, mance più o meno consistenti. Ma è proprio la riduzione del debito pubblico che può dare credibilità anche ad una politica sociale che si regga su solide basi. Bene hanno fatto dunque Bonino e Tabacci nel chiarire che con il Pd o c’è un confronto vero su questi temi e sul complesso del programma oppure la lista sarà autonoma e farà campagna per un centrosinistra rinnovato. Insomma, la lista non sarà un cespuglio.
Spero che anche Pisapia e tutti i giovani che si erano impegnati nella sua battaglia continuino a farla con la lista di Bonino e Tabacci. Un loro successo può cambiare le cose nell’area del centrosinistra e anche nel Pd. E spero che anche la formazione di “Liberi e Uguali” presieduta da Piero Grasso abbia come riferimento politico un centrosinistra largo e non possibili intese anche con i grillini. Vedremo come si svolgerà questa matassa politica ma la battaglia mi sembra aperta e non monotona.
5 Comments
Mi pare una posizione da condividere, e forse anche finalmente vi è qualche probabilità di un discorso concreto, non velleitario e persino con una prospettiva che non è quella di “evitiamo il peggio”. S´pero che si avvii una discussione davvero approfondita su questo
Leggo sempre con molto attenzione i post di EM.MA e sono quasi sempre d’accordo con Lui ma questa volta la sua più che una analisi politica mi sembra sia un auspicio.
Legge nelle intenzioni di Renzi e del PD di Renzi (anche Lui si adegua alla moda) la voglia che in fondo in fondo l’accordo con la Bonino non lo vuole, un retropensiero che smentisce la logica “apparente” di come si sta muovendo il PD con Fassino.
Poi si contraddice auspicando un accordo allargato anche a Pisapia e perchè no anche a Liberi e Giusti di Grasso (?).
La contraddizione secondo me, e se ci arrivo io perchè no Macaluso, sta nella diversa concezione di politica economica fra la Bonino liberale e Liberi e Giusti statalista.
Leggevo sulla Stampa dei punti programmatici di Grasso: Imu prima casa, ripristino art. 18, patrimoniale e perchè no Legge Fornero che non mi sembrano entusiasmare tanto ne il PD e ancor di più la Bonino.
P.S. Scusate il refuso intendevo Liberi e Uguali. Chiedo scusa ma non mi sono ancora abituato al nuovo nome.
sono d’accordo sulla riflessione di Rosiello Ciro. Aggiungo che molti analisti parlano sempre di quello che pensa Renzi e non commentano mai quello che dice realmente. Spero che Maccaluso non si accodi a questi.
Camillo Repetti
Ho sempre grande rispetto per Macaluso ma già da parecchio tempo non condivido ciò che scrive. A mio avviso continua a considerare il PD come “di Renzi” ma non si rende conto della contraddizione quando indica la figura di Gentiloni come possibile leader. La questione, poi, delle alleanze che “toglierebbero” voti al PD, anziché portarne, credo stia in altri termini e che cioè il problema sia rappresentato da quanti “posti sicuri” in lista chiedono i potenziali alleati! Si dice, ad esempio, che Emma Bonino, o per lei Dalla Vedova, abbia chiesto 10 (dieci) posti, a mio avviso decisamente troppi! Comunque, l’ipotesi di un’alleanza con L&U secondo me non regge, sia perché le dichiarazioni fatte dai vari “leaderini” nei confronti di Renzi sono di rottura totale, ma anche per le continue manifestazioni di “amorosi sensi” che da quella formazione, estremamente eterogenea vengono rivolte al m5s. Come dice quel proverbio “chi s’assomiglia si piglia”! E sono curioso di vedere cosa ne sarà di L&U dopo le elezioni, se cioè non diventerà L&UD (Liberi, uguali e divisi!).