Caro Sergio,
sai che cosa non mi piace del sentimento del rancore? Il fatto che si tratta di un sentimento manipolatore, nel senso che impedisce di essere obiettivi e quindi si comporta come un pregiudizio. Pensaci (mi riferisco, ovviamente, alla vignetta).
Un abbraccio,
Grazia
Cara Grazia,
se c’è un difetto che non ho (e se lo ho, lo ho in minima parte) è proprio il rancore. Al contrario, ho sempre combattuto invidiosi e rancorosi, dall’orrido Travaglio al becero Beppe Grillo. Io non porto rancore, io chiudo. Se una persona è brutta dentro, nel senso che è egoista, vanitosa, invidiosa, incolta e presuntuosa, pronta a maneggiare per i propri interessi privati, io chiudo con lei. Per questo ho chiuso con Travaglio, ho chiuso con Grillo, ho chiuso con Lotti, ho chiuso con Bettini e qualcun altro. Perché sono esemplari tipici della cattiveria che aborro. Renzi fa parte di questa categoria, io lo conosco da 25 anni, da quando era portaborse di Lapo Pistelli, ragazzetto pieno di speranze e già furbetto matricolato. Infatti il suo primo “stai sereno” lo rivolse proprio a Pistelli pugnalandolo alla prima occasione. Certo, era un ragazzo intelligente e pronto a rinnovare un istituto già abbastanza sclerotizzato come il PD ma purtroppo tutta una serie di buoni propositi che ci trovavano d’accordo nascondevano un egoismo e un’ambizione smisurata in completa chiave egoistica. Ho cercato di dargli fiducia pensando che mi stessi sbagliando e che esagerassi e ne sono uscito triturato. Si è rimangiato le parole date, ha rinnegato le promesse e ha diffuso bugie in ogni parte. Oggi siamo daccapo. E’ chiaro che il discorso che lui fa a Conte e all’intero governo è un discorso di fondo giusto e anche condivisibile (la mia vignetta del Riformista sul suggerimento della base del PD lo dice chiaramente), tutte le critiche che lui fa al governo Conte sono giuste, lo sbagliato è che le faccia lui perché sarà il primo a sconfessarle quando si tratterà di difendere i suoi interessi personali. Questo vale per tutto quel gruppetto che ti ho elencato all’inizio. E’ rancore questo? Non lo credo. Penso si tratti di una giusta e doverosa profilassi. Non personale o almeno non solo personale ma per l’intera parte generosa e solidale della società.
Baci
Sergio
Caro Sergio,
una sola domanda, semplice e diretta, alla quale vorrei che tu rispondessi in modo non generico:
quali sono gli “interessi personali” che Renzi difende?
Attendo fiducioso.
Ernesto
Amore mio, forse non lo capisci perché non hai la smania di potere che hanno certi signori e non ti metti al centro del mondo come si mettono loro.
Sergio
Ernesto Trotta
15 December 2020 at 12:26
Avevo chiesto una risposta NON generica, ma vedo che non arriva.
Devo dire che ne ero pressoché sicuro. Peccato.
La grandezza dell’Italia, nella fattispecie, NON sarebbe un interesse personale. La sua sarebbe una conseguenza, al massimo.
Era un altro che aveva tangibili interessi “personali”, e li abbiamo denunciati per anni…
Se arrivare ad essere la persona più odiata d’Italia è un interesse personale, i casi sono due: o siamo di fronte ad un patologico masochismo, o forse c’è un pregiudizio di fondo.
“Renzi continua a disturbare”… chi non vuole essere disturbato: Conte è solo l’ultimo della serie.
Sergio Staino
15 December 2020 at 12:57
Te l’ho detto e ridetto: sei accecato dall’amore. Per questo mi sei simpatico ma non posso seguirti politicamente.
Posso nel frattempo consigliare “il colto pubblico e l’inclita guarnigione” di buttare un occhio al servizio di apertura di Piero Sansonetti su “Il Riformista” di oggi?
Solo per avere un’idea di che tipo di manovratori fossero all’opera all’epoca e di come cercassero di difendersi dai disturbatori.
Per rinfrescare la memoria, ricordo che Scafarto era quell’ufficiale dell’Arma che “sbagliava” le trascrizioni delle intercettazioni mettendoci dentro Renzi e suo padre, e che poi finì Assessore alla Sicurezza del Comune di Castellammare di Stabia (pare che ora si sia dimesso …).
“L’amore” tra due “Vecchietti Bizzosi” uno “ renziano “ e l’altro anti è un buon segno e lo certifica un loro simile. Dimostra che la loro casa e famiglia non può essere che la stessa, con un po’ di
“corna “che girano intorno rendendo l’ambiente più frizzante e passionale. È inutile continuare a predicare e condannare la litigiosità della cosiddetta sinistra: la nostra non è una famiglia dove regna la fedele e l’ordine ipocritamente. Noi vorremmo fare tutti l’allenatore della nazionale di calcio, ma la nostra caratteristica è inconfondibile rispetto ai nostri avversari politici di centro destra. Noi cerchiamo disperatamente confusamente di occuparci del pronome noi con onestà e solidarietà. Poi certo siamo uomini, anzi scusate esseri umani, e spesso qualcuno mette davanti il proprio io, ma da noi ci sono meno ladri e disonesti certificati dalla magistratura. Provate a contare gli amministratori Pubblici della nostra bella Italia, condannati in maniera definitiva
per “appropriazione indebita “ e scoprirete la differenza tra gli amministratori pubblici nostri e quelli del centro destra. Solo qualche esempio. Silvio Berlusconi ex presidente del consiglio ha scontato un anno di carcere ( altri tre grazie alle sue leggi gli sono stati condonati) ai servizi sociali per appropriazione indebita. Umberto Bossi, condannato anche lui per lo stesso motivo…Roberto Formigoni ex governatore della Lombardia sta scontando cinque anni di carcere per la stessa ragione, come il banchiere Verdini ed altri tutti appartenente al centrodestra. Non mi vengono in mente nomi famosi di nostri governatori o comunque dirigenti politici condannati perché ladri. Può darsi che sia una mia dimenticanza o semplicemente tifo politico e quindi invito tutti a verificare le condanne dei politici di destra e di sinistra, ma sono sicuro che alla fine noi risulteremo più onesti di gran lunga. Quindi concludendo la nostra famiglia non può essere confusa con quella del centro destra e nessuno di noi potrà aderire a quest’ultima formazione politica, a meno che non trattasi di un infiltrato che torni alla sua casa. Quindi concludo. Rassegniamoci: nella nostra casa esisteranno sempre, corna, intellettuali boriosi, allenatore della nazionale, vignettisti un po’ rancorosi, Vecchietti-e bizzosi, ma L’onestà, la democrazia, la solidarietà sarà sempre la nostra stella polare che non ci permetterà di cambiare rotta per altre destinazioni. Grazie a tutti per l’attenzione e spero, come te Ernesto, che gli intellettuali partecipanti a questo blog, possano confortarci con il loro importante parere. Antonio De Matteo Milano
Caro Sergio,
Io nella vita ho sempre preferito il lavoro di quelli che una volta si chiamavano “facilitatori” e che ora penso siano in via d’estinzione.Il compito di quest’ultimi era quello di facilitare il compromesso delle idee. In sostanza era un lavoro che si svolgeva in gran segreto, senza soldi e gloria. Io l’ho praticato come dirigente sindacale e come dirigente industriale. Nella mia carriera lavorativa ho firmato una quarantina di accordi sindacali Che sono nati sempre allo stesso modo. In gran segreto contattavo la direzione aziendale per capire fino a che punto erano disposti ad arrivare e poi cercavo di capire se il sindacato poteva accettare. Trovato un punto di equilibrio si procedeva all’incontro ufficiale per la trattativa. In una grande Sala si sedevano una ventina di persone tra rappresentanti sindacali e della direzione aziendale e cominciava un’ estenuante trattativa in cui tutti i Partecipanti chiacchieravano per ore a ruota libera e senza nessuna concretezza, come spesso succede anche su questo blog. Quando la stanchezza diventava pesante e difficile da sopportare io formulavo una proposta per l’accordo, che le parti singolarmente conoscevano già e d’incanto la situazione si sbloccava con la firma di una bozza di contratto. Il suddetto lavoro ho continuato a farlo in famiglia,nelle assemblee di condominio e nella mia associazione di volontariato, sempre con ottimi risultati. D’altra parte tutte le leggi, gli accordi che riguardano la collettività non possono vedere la luce se non entrano in opera i “facilitatori”. A differenza quindi dell’avvocato il facilitatore non rappresenta una parte ma cerca di fare gli interessi delle parti mediante il compromesso delle idee. Secondo me ci vorrebbero meno avvocati e tanti facilitatori, ma purtroppo in pratica eccedono gli avvocati e tutti pensiamo di ricorrerci vincendo.
Un grande abbraccio a tutti i frequentatori di questo sito. Antonio De Matteo Milano
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Caro Sergio,
sai che cosa non mi piace del sentimento del rancore? Il fatto che si tratta di un sentimento manipolatore, nel senso che impedisce di essere obiettivi e quindi si comporta come un pregiudizio. Pensaci (mi riferisco, ovviamente, alla vignetta).
Un abbraccio,
Grazia
Cara Grazia,
se c’è un difetto che non ho (e se lo ho, lo ho in minima parte) è proprio il rancore. Al contrario, ho sempre combattuto invidiosi e rancorosi, dall’orrido Travaglio al becero Beppe Grillo. Io non porto rancore, io chiudo. Se una persona è brutta dentro, nel senso che è egoista, vanitosa, invidiosa, incolta e presuntuosa, pronta a maneggiare per i propri interessi privati, io chiudo con lei. Per questo ho chiuso con Travaglio, ho chiuso con Grillo, ho chiuso con Lotti, ho chiuso con Bettini e qualcun altro. Perché sono esemplari tipici della cattiveria che aborro. Renzi fa parte di questa categoria, io lo conosco da 25 anni, da quando era portaborse di Lapo Pistelli, ragazzetto pieno di speranze e già furbetto matricolato. Infatti il suo primo “stai sereno” lo rivolse proprio a Pistelli pugnalandolo alla prima occasione. Certo, era un ragazzo intelligente e pronto a rinnovare un istituto già abbastanza sclerotizzato come il PD ma purtroppo tutta una serie di buoni propositi che ci trovavano d’accordo nascondevano un egoismo e un’ambizione smisurata in completa chiave egoistica. Ho cercato di dargli fiducia pensando che mi stessi sbagliando e che esagerassi e ne sono uscito triturato. Si è rimangiato le parole date, ha rinnegato le promesse e ha diffuso bugie in ogni parte. Oggi siamo daccapo. E’ chiaro che il discorso che lui fa a Conte e all’intero governo è un discorso di fondo giusto e anche condivisibile (la mia vignetta del Riformista sul suggerimento della base del PD lo dice chiaramente), tutte le critiche che lui fa al governo Conte sono giuste, lo sbagliato è che le faccia lui perché sarà il primo a sconfessarle quando si tratterà di difendere i suoi interessi personali. Questo vale per tutto quel gruppetto che ti ho elencato all’inizio. E’ rancore questo? Non lo credo. Penso si tratti di una giusta e doverosa profilassi. Non personale o almeno non solo personale ma per l’intera parte generosa e solidale della società.
Baci
Sergio
Caro Sergio,
una sola domanda, semplice e diretta, alla quale vorrei che tu rispondessi in modo non generico:
quali sono gli “interessi personali” che Renzi difende?
Attendo fiducioso.
Ernesto
Amore mio, forse non lo capisci perché non hai la smania di potere che hanno certi signori e non ti metti al centro del mondo come si mettono loro.
Sergio
Avevo chiesto una risposta NON generica, ma vedo che non arriva.
Devo dire che ne ero pressoché sicuro. Peccato.
Allego, per chi abba voglia di leggerla, una mia breve riflessione, pubblicata su “Uomini & Business”:
https://www.uominiebusiness.it/default.aspx?c=635&a=28792&tag=13-12-2020-Essererenzianiono?
Come generica? Quali erano gli interessi di Napoleone? La grandeur della Francia e soprattutto la sua, più precisi di così.
La grandezza dell’Italia, nella fattispecie, NON sarebbe un interesse personale. La sua sarebbe una conseguenza, al massimo.
Era un altro che aveva tangibili interessi “personali”, e li abbiamo denunciati per anni…
Se arrivare ad essere la persona più odiata d’Italia è un interesse personale, i casi sono due: o siamo di fronte ad un patologico masochismo, o forse c’è un pregiudizio di fondo.
“Renzi continua a disturbare”… chi non vuole essere disturbato: Conte è solo l’ultimo della serie.
Te l’ho detto e ridetto: sei accecato dall’amore. Per questo mi sei simpatico ma non posso seguirti politicamente.
Adesso rischiamo di apparire come due vecchietti bizzosi … fermiamola qui.
Speriamo di aprire un bel dibattito …
Posso nel frattempo consigliare “il colto pubblico e l’inclita guarnigione” di buttare un occhio al servizio di apertura di Piero Sansonetti su “Il Riformista” di oggi?
Solo per avere un’idea di che tipo di manovratori fossero all’opera all’epoca e di come cercassero di difendersi dai disturbatori.
Per rinfrescare la memoria, ricordo che Scafarto era quell’ufficiale dell’Arma che “sbagliava” le trascrizioni delle intercettazioni mettendoci dentro Renzi e suo padre, e che poi finì Assessore alla Sicurezza del Comune di Castellammare di Stabia (pare che ora si sia dimesso …).
“L’amore” tra due “Vecchietti Bizzosi” uno “ renziano “ e l’altro anti è un buon segno e lo certifica un loro simile. Dimostra che la loro casa e famiglia non può essere che la stessa, con un po’ di
“corna “che girano intorno rendendo l’ambiente più frizzante e passionale. È inutile continuare a predicare e condannare la litigiosità della cosiddetta sinistra: la nostra non è una famiglia dove regna la fedele e l’ordine ipocritamente. Noi vorremmo fare tutti l’allenatore della nazionale di calcio, ma la nostra caratteristica è inconfondibile rispetto ai nostri avversari politici di centro destra. Noi cerchiamo disperatamente confusamente di occuparci del pronome noi con onestà e solidarietà. Poi certo siamo uomini, anzi scusate esseri umani, e spesso qualcuno mette davanti il proprio io, ma da noi ci sono meno ladri e disonesti certificati dalla magistratura. Provate a contare gli amministratori Pubblici della nostra bella Italia, condannati in maniera definitiva
per “appropriazione indebita “ e scoprirete la differenza tra gli amministratori pubblici nostri e quelli del centro destra. Solo qualche esempio. Silvio Berlusconi ex presidente del consiglio ha scontato un anno di carcere ( altri tre grazie alle sue leggi gli sono stati condonati) ai servizi sociali per appropriazione indebita. Umberto Bossi, condannato anche lui per lo stesso motivo…Roberto Formigoni ex governatore della Lombardia sta scontando cinque anni di carcere per la stessa ragione, come il banchiere Verdini ed altri tutti appartenente al centrodestra. Non mi vengono in mente nomi famosi di nostri governatori o comunque dirigenti politici condannati perché ladri. Può darsi che sia una mia dimenticanza o semplicemente tifo politico e quindi invito tutti a verificare le condanne dei politici di destra e di sinistra, ma sono sicuro che alla fine noi risulteremo più onesti di gran lunga. Quindi concludendo la nostra famiglia non può essere confusa con quella del centro destra e nessuno di noi potrà aderire a quest’ultima formazione politica, a meno che non trattasi di un infiltrato che torni alla sua casa. Quindi concludo. Rassegniamoci: nella nostra casa esisteranno sempre, corna, intellettuali boriosi, allenatore della nazionale, vignettisti un po’ rancorosi, Vecchietti-e bizzosi, ma L’onestà, la democrazia, la solidarietà sarà sempre la nostra stella polare che non ci permetterà di cambiare rotta per altre destinazioni. Grazie a tutti per l’attenzione e spero, come te Ernesto, che gli intellettuali partecipanti a questo blog, possano confortarci con il loro importante parere. Antonio De Matteo Milano
Vedi che sei quasi avvocato?
Caro Sergio,
Io nella vita ho sempre preferito il lavoro di quelli che una volta si chiamavano “facilitatori” e che ora penso siano in via d’estinzione.Il compito di quest’ultimi era quello di facilitare il compromesso delle idee. In sostanza era un lavoro che si svolgeva in gran segreto, senza soldi e gloria. Io l’ho praticato come dirigente sindacale e come dirigente industriale. Nella mia carriera lavorativa ho firmato una quarantina di accordi sindacali Che sono nati sempre allo stesso modo. In gran segreto contattavo la direzione aziendale per capire fino a che punto erano disposti ad arrivare e poi cercavo di capire se il sindacato poteva accettare. Trovato un punto di equilibrio si procedeva all’incontro ufficiale per la trattativa. In una grande Sala si sedevano una ventina di persone tra rappresentanti sindacali e della direzione aziendale e cominciava un’ estenuante trattativa in cui tutti i Partecipanti chiacchieravano per ore a ruota libera e senza nessuna concretezza, come spesso succede anche su questo blog. Quando la stanchezza diventava pesante e difficile da sopportare io formulavo una proposta per l’accordo, che le parti singolarmente conoscevano già e d’incanto la situazione si sbloccava con la firma di una bozza di contratto. Il suddetto lavoro ho continuato a farlo in famiglia,nelle assemblee di condominio e nella mia associazione di volontariato, sempre con ottimi risultati. D’altra parte tutte le leggi, gli accordi che riguardano la collettività non possono vedere la luce se non entrano in opera i “facilitatori”. A differenza quindi dell’avvocato il facilitatore non rappresenta una parte ma cerca di fare gli interessi delle parti mediante il compromesso delle idee. Secondo me ci vorrebbero meno avvocati e tanti facilitatori, ma purtroppo in pratica eccedono gli avvocati e tutti pensiamo di ricorrerci vincendo.
Un grande abbraccio a tutti i frequentatori di questo sito. Antonio De Matteo Milano