Caro Sergio, ti chiedo scusa se invado spesso il tuo blog ( occupy Staino’s blog!) ma credo che su Letta bisogna avere i fari puntati, perché, un po’ come per Draghi, è l’ultima carta che c’è in giro per salvare il PD, così com’é!
Per ora, voglio sospendere il giudizio – ed è già tanto per un galileiano come me, convinto della necessità di sensate esperienze- e lascio correre anche sulla scelta di Boccia quale membro della Segreteria, per carità di Patria!
Tuttavia, credo che a breve ci saranno alcune decisioni che non ammetteranno né troppe furbizie e né troppi compromessi se Letta non vuole perdere la credibilità che si è conquistata grazie ad una reclamata – ritrovata? – autonomia di giudizio sulla questione delle alleanze e ad una decisa scelta in sostegno del Governo Draghi, finalmente virtù e non necessità, come segno indiscutibile di difesa dell’interesse della Nazione, come era tradizione dei grandi Partiti popolari del Novecento, ognuno a suo modo, e che ora si ritrovano nel PD!
Ebbene, andando al sodo, tra pochi mesi si voterà in tanti comuni e Province ( voto di secondo livello), tra cui Roma, Napoli, Milano e Torino.
Se il PD vuol cambiare davvero la sua visione politica e fondarla sulla conoscenza rigorosa della realtà, con occhi attenti ai territori, in questa fase deve sentirsi più lievito che farina: ossia farsi umile – l’interesse Nazionale! – e mettersi a disposizione, più che imporre, per aggregare tutte le forze politiche dell’area di centro-sinistra ( col trattino!) interessate ad evitare la vittoria della destra, non intesa finalmente come il male, solo per i programmi e le idee che essa destra ancora sostiene, insomma, una gara per l’egemonia: si può ancora dire?
In soldoni: sbaglierebbe a far eleggere un Sindaco di Roma che sia del PD e non invece Calenda! Pare che abbia bloccato Gualtieri, ed è un buon segnale, ma se non si candida Calenda sarebbe un errore imperdonabile: al primo turno passerebbe la destra e la Raggi, mentre il nostro campo sarebbe come quello di Agramante. Altro sarebbe dire ai 5 Stelle: al primo turno noi candidiamo Calenda e voi Raggi, chi va al ballottaggio contro la destra ha il sostegno dell’altro! Allo stesso modo, sbaglierebbe a candidare Fico a Napoli contro Bassolino. In tutto questo riorganizzare le fila del centro sinistra per il grande confronto del 2023 credo opportuno lasciare Torino ai 5 Stelle e Sala a Milano. Questo sarebbe fare politica! Mentre il Governo Draghi traghetta l’Italia in ben altri lidi, finalmente più Europei!
Hic Rhodus hic salta, caro Letta, senza queste scelte è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto ( Galileo).
Abbracci, Gerardo
Un proverbio latino dice testualmente: “gutta cavat lapidem, non vi sed saepe cadendo”. Traduco per coloro che non hanno la possibilità di usare un traduttore o non hanno studiato latino per diventare filosofi, ingegneri, ecc, insomma quasi intellettuali.
La goccia scava la pietra non con la forza ma cadendo spesso.
Io spero che questa volta, il nuovo segretario nazionale del partito democratico Italiano, Enrico Letta, applichi la massima latina e non faccia come gli altri sei segretari scorsi che hanno imposto il loro piano cercando di “rottamare” tutti quelli che erano contrari senza rendersi conto che così facendo le Fila del loro esercito diminuivano paurosamente e progressivamente . Solo trovando un accordo con i vari “Masaniello” si può tentare di realizzare pochi obiettivi per volta tenendo insieme il proprio esercito. Certo che è difficile accontentare tutti, ma bisogna almeno trovare, con costanza e pazienza, come la goccia sulla pietra, un compromesso delle idee il più ampio possibile che ti garantisca la possibilità di governare una comunità: non c’è un’altra strada, secondo me. Sono tanti quelli bravi a costruire i palazzi con le chiacchiere, ma pochi sono quelli che sono in grado di procurarsi materiale,progetti,uomini/donne per farlo sul serio. Spero e mi auguro che il professor Enrico Letta riesca in questo compito.Buona giornata a tutti coloro che leggono Antonio De Matteo Milano
Una considerazione. Il PD, e prim’ancora il pci, ha contribuito a lanciare tanti personaggi che poi sono diventati famosi, ma nessuno di questi ha mai avuto riconoscenza nei suoi confronti. Qualche esempio recente , Di Pietro, Rutelli, Calenda,Renzi,Bersani e tutti quelli della “ditta” ecc Non ultimo il sindaco di Milano Beppe Sala che ha deciso di aderire ai verdi, chiedendo però i voti al popolo del PD. Spero prima o poi di votare qualcuno che resti nel PD insieme con noi popolo dello stesso. Forse sarebbe meglio scegliere i candidati da farci votare con più lungimiranza ed impegno. I suddetti personaggi senza i votanti del PD non sarebbero andati da nessuna parte e lo dimostra la realtà: usciti dal PD sono in breve tempo scomparsi o quasi dalla scena politica.
“Io ho avuto una carriera nel Pci piena di ripensamenti critici, per esempio ho messo in discussione progressivamente alcuni capisaldi del leninismo. Dopo ho avuto torto, quando mi sono dimesso, non ho condotto la giusta lotta politica per impedire la deriva dal partito di idee a quella fusione a freddo di cui ho parlato”.
Quanto sopra lo dice, in una intervista al “giornale” Achille Occhetto. L’ultimo leader del PCI, ripercorre tutti gli errori del campo progressista. Guarda con fiducia a Enrico Letta e Mario Draghi. Spero che oltre a lui tutti gli ex PCI tornino nel PD per farlo tornare il partito delle idee e del loro compromesso, con il nuovo segretario prof Enrico Letta. Buon inizio settimana a chi legge. Antonio De Matteo MI
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Caro Sergio, ti chiedo scusa se invado spesso il tuo blog ( occupy Staino’s blog!) ma credo che su Letta bisogna avere i fari puntati, perché, un po’ come per Draghi, è l’ultima carta che c’è in giro per salvare il PD, così com’é!
Per ora, voglio sospendere il giudizio – ed è già tanto per un galileiano come me, convinto della necessità di sensate esperienze- e lascio correre anche sulla scelta di Boccia quale membro della Segreteria, per carità di Patria!
Tuttavia, credo che a breve ci saranno alcune decisioni che non ammetteranno né troppe furbizie e né troppi compromessi se Letta non vuole perdere la credibilità che si è conquistata grazie ad una reclamata – ritrovata? – autonomia di giudizio sulla questione delle alleanze e ad una decisa scelta in sostegno del Governo Draghi, finalmente virtù e non necessità, come segno indiscutibile di difesa dell’interesse della Nazione, come era tradizione dei grandi Partiti popolari del Novecento, ognuno a suo modo, e che ora si ritrovano nel PD!
Ebbene, andando al sodo, tra pochi mesi si voterà in tanti comuni e Province ( voto di secondo livello), tra cui Roma, Napoli, Milano e Torino.
Se il PD vuol cambiare davvero la sua visione politica e fondarla sulla conoscenza rigorosa della realtà, con occhi attenti ai territori, in questa fase deve sentirsi più lievito che farina: ossia farsi umile – l’interesse Nazionale! – e mettersi a disposizione, più che imporre, per aggregare tutte le forze politiche dell’area di centro-sinistra ( col trattino!) interessate ad evitare la vittoria della destra, non intesa finalmente come il male, solo per i programmi e le idee che essa destra ancora sostiene, insomma, una gara per l’egemonia: si può ancora dire?
In soldoni: sbaglierebbe a far eleggere un Sindaco di Roma che sia del PD e non invece Calenda! Pare che abbia bloccato Gualtieri, ed è un buon segnale, ma se non si candida Calenda sarebbe un errore imperdonabile: al primo turno passerebbe la destra e la Raggi, mentre il nostro campo sarebbe come quello di Agramante. Altro sarebbe dire ai 5 Stelle: al primo turno noi candidiamo Calenda e voi Raggi, chi va al ballottaggio contro la destra ha il sostegno dell’altro! Allo stesso modo, sbaglierebbe a candidare Fico a Napoli contro Bassolino. In tutto questo riorganizzare le fila del centro sinistra per il grande confronto del 2023 credo opportuno lasciare Torino ai 5 Stelle e Sala a Milano. Questo sarebbe fare politica! Mentre il Governo Draghi traghetta l’Italia in ben altri lidi, finalmente più Europei!
Hic Rhodus hic salta, caro Letta, senza queste scelte è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto ( Galileo).
Abbracci, Gerardo
E Letta?
Letta non sta sereno …!
https://ilquadernodiet.blogspot.com/2021/03/letta-non-sta-sereno.html
Un proverbio latino dice testualmente: “gutta cavat lapidem, non vi sed saepe cadendo”. Traduco per coloro che non hanno la possibilità di usare un traduttore o non hanno studiato latino per diventare filosofi, ingegneri, ecc, insomma quasi intellettuali.
La goccia scava la pietra non con la forza ma cadendo spesso.
Io spero che questa volta, il nuovo segretario nazionale del partito democratico Italiano, Enrico Letta, applichi la massima latina e non faccia come gli altri sei segretari scorsi che hanno imposto il loro piano cercando di “rottamare” tutti quelli che erano contrari senza rendersi conto che così facendo le Fila del loro esercito diminuivano paurosamente e progressivamente . Solo trovando un accordo con i vari “Masaniello” si può tentare di realizzare pochi obiettivi per volta tenendo insieme il proprio esercito. Certo che è difficile accontentare tutti, ma bisogna almeno trovare, con costanza e pazienza, come la goccia sulla pietra, un compromesso delle idee il più ampio possibile che ti garantisca la possibilità di governare una comunità: non c’è un’altra strada, secondo me. Sono tanti quelli bravi a costruire i palazzi con le chiacchiere, ma pochi sono quelli che sono in grado di procurarsi materiale,progetti,uomini/donne per farlo sul serio. Spero e mi auguro che il professor Enrico Letta riesca in questo compito.Buona giornata a tutti coloro che leggono Antonio De Matteo Milano
Una considerazione. Il PD, e prim’ancora il pci, ha contribuito a lanciare tanti personaggi che poi sono diventati famosi, ma nessuno di questi ha mai avuto riconoscenza nei suoi confronti. Qualche esempio recente , Di Pietro, Rutelli, Calenda,Renzi,Bersani e tutti quelli della “ditta” ecc Non ultimo il sindaco di Milano Beppe Sala che ha deciso di aderire ai verdi, chiedendo però i voti al popolo del PD. Spero prima o poi di votare qualcuno che resti nel PD insieme con noi popolo dello stesso. Forse sarebbe meglio scegliere i candidati da farci votare con più lungimiranza ed impegno. I suddetti personaggi senza i votanti del PD non sarebbero andati da nessuna parte e lo dimostra la realtà: usciti dal PD sono in breve tempo scomparsi o quasi dalla scena politica.
“Io ho avuto una carriera nel Pci piena di ripensamenti critici, per esempio ho messo in discussione progressivamente alcuni capisaldi del leninismo. Dopo ho avuto torto, quando mi sono dimesso, non ho condotto la giusta lotta politica per impedire la deriva dal partito di idee a quella fusione a freddo di cui ho parlato”.
Quanto sopra lo dice, in una intervista al “giornale” Achille Occhetto. L’ultimo leader del PCI, ripercorre tutti gli errori del campo progressista. Guarda con fiducia a Enrico Letta e Mario Draghi. Spero che oltre a lui tutti gli ex PCI tornino nel PD per farlo tornare il partito delle idee e del loro compromesso, con il nuovo segretario prof Enrico Letta. Buon inizio settimana a chi legge. Antonio De Matteo MI