La crisi di governo investe il sistema politico messo insieme dal populismo antisistema di Cinquestelle e dal populismo leghista che ha assunto, con Salvini, i caratteri di una forza eversiva e razzista. Entrambi questi populismi confliggono con la storia della Repubblica. E, insieme, i due tronconi senza differenziazioni sostanziali, governando, hanno approvato leggi infami come quelle della cosiddetta sicurezza e leggi che hanno scassato le finanze pubbliche. E, insieme, hanno creato un clima in cui sono cresciuti paura ed anche razzismo; dove è stata accettata la tolleranza e, spesso la complicità, su episodi che richiamano il fascismo.
In questo contesto, tra i due tronconi populisti è prevalso quello leghista di Salvini erodendo l’altro troncone che si è caratterizzato, con i Di Maio e i Conte, come forza ausiliaria senza storia e senza identità. La Lega di Salvini ha aperto la crisi per tentare l’arrembaggio alla presidenza del Consiglio insieme agli orfani del fascismo della Meloni e a quel che resta di Forza Italia. La coalizione populista non aveva più spazio per governare e si è spaccata.
Così stando le cose, il dovere dell’opposizione, della sinistra e di tutte le forze che si richiamano alla Costituzione, è la lotta politica, sociale ed elettorale. Contro la destra populista e chi ad essa è stata associata sino all’ultimo respiro. L’ultimo atto del M5Sul è stata la miserabile invocazione alla Lega di non separarsi, e restare ancora insieme per sgovernare ancora.
La posizione di chi oggi vorrebbe dare una scialuppa ai grillini, che la cercano, mollati da Salvini dopo averlo nutrito, è insensata. Un governicchio fatto insieme ai residuati del populismo grillino in ritirata, significherebbe tamponare la loro crisi, dare argomenti alla destra, colpire l’anima dell’opposizione che in questo caso, rifiuterebbe il combattimento. Leggo oggi sul Corriere della Sera un’intervista a Goffredo Bettini, dopo la sortita di Renzi, che avrebbe proprio questo segno. Finiamola con giochi e giochetti. Questa è l’ora del combattimento per garantire libertà, democrazia costituzionale (non quella diretta e digitale dei grillini) e giustizia sociale.
Emanuele Macaluso, 13 agosto 2019
Comment
Caro Sergio,
dev’essere bello avere le idee chiare sul da farsi in questo momento, senza dubbi né tentennamenti. Io purtroppo non ho questa fortuna. Speriamo solo che alla fine, sia che prevalga la posizione di chi vuole andare comunque alle elezioni oppure che venga adottata quella di chi vuole utilizzare altre strade dilatorie sperando che il pallone nel frattempo si sgonfi, speriamo dicevo che non se ne esca tutti troppo ammaccati. Una poesia epigrammatica di molti anni fa di Giovanni Arpino in piemontese, ma che trascrivo in italiano, diceva : E’ tardi, è proprio tardi, sempre più tardi, ci tocca aver fiducia nei bastardi.
Buon Ferragosto
Grazia