Le prediche servono a poco, se non a spingere i fedeli verso il dogma idolatrando verso chi può risolvere tutto pregandolo. Mi risulta strano poi leggere le accuse ed i consigli sui partiti politici attuali da parte di un personaggio politico del passato, come l’ex ministro Formica, che non è riuscito a difendere e far resistere il suo partito ed ora lo indica come una grande realtà da imitare. Forse sarebbe meglio dire che l’Europa e la nato stanno andando nella direzione giusta: gli stati nell’ambito europeo ed atlantico hanno capito che bisogna rafforzare i poteri dell’Unione al posto dei propri, se si vuole combattere utilmente Putin e soprattutto la Cina. Prova ne sia la richiesta attuale, continua e pressante di tanti stati sovrani di adesione alle unioni suddette. Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo Milano
la diagnosi ad ampio raggio relativa alla situazione politica attuale da parte di Rino Formica lascia poco spazio alle illusioni: “le forze politiche non sono cambiate per rinnovamento ma per successivi adattamenti, trasformismi … allo stato attuale appaiono più come insiemi di protesi tenute dal collante della sopravvivenza”. Non so come lo si sarebbe potuto dire meglio. E se la sopravvivenza politica è comunque garantita, perché mai detti partiti dovrebbero prendersi il disturbo di rimettersi in gioco, di rischiare, di porsi veramente al servizio della collettività? L’astensionismo non è stato praticato a causa di “cattivi maestri”, ma nasce dalla profonda delusione nei confronti della Cosa pubblica rappresentata dai partiti. Se i cittadini non vanno nemmeno più a votare i sindaci, se non si sentono rappresentati da questi candidati che si ha l’impressione rappresentino soltanto se stessi, allora la democrazia è agonizzante. Leggo che il Governo ha raddoppiato, spalmandoli in tre anni, vale a dire fino al 2025, gli emolumenti per gli amministratori locali. Ad esempio, Un sindaco di città metropolitana, ad esempio, verrebbe a percepire, a regime, 16.0000 euro mensili lordi. E’ fare antipolitica dire che, per questa cifra, ci si aspetterebbe un impegno adeguato? Formica dice che mancano i partiti di cultura da statista collettivo. Può darsi che in futuro emergano, questi leader credibili, per ora purtroppo la situazione è questa.
Anche il discorso sull’Europa e quello che dovrebbe diventare, vale a dire una forza autonoma fuori dalla stretta di banchieri e militari, appare sfocata e ancora molto lontana dall’essere realizzata. E l’esortazione di Formica secondo la quale i partiti devono dire qual è l’idea di una nuova Europa politica, temo cadrà nel vuoto.
Grazia Valente
3 Comments
A proposito di campagna elettorale … ecco alcuni consigli non richiesti.
https://ilquadernodiet.blogspot.com/2022/07/consigli-non-richiesti.html
Le prediche servono a poco, se non a spingere i fedeli verso il dogma idolatrando verso chi può risolvere tutto pregandolo. Mi risulta strano poi leggere le accuse ed i consigli sui partiti politici attuali da parte di un personaggio politico del passato, come l’ex ministro Formica, che non è riuscito a difendere e far resistere il suo partito ed ora lo indica come una grande realtà da imitare. Forse sarebbe meglio dire che l’Europa e la nato stanno andando nella direzione giusta: gli stati nell’ambito europeo ed atlantico hanno capito che bisogna rafforzare i poteri dell’Unione al posto dei propri, se si vuole combattere utilmente Putin e soprattutto la Cina. Prova ne sia la richiesta attuale, continua e pressante di tanti stati sovrani di adesione alle unioni suddette. Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo Milano
Caro Sergio,
la diagnosi ad ampio raggio relativa alla situazione politica attuale da parte di Rino Formica lascia poco spazio alle illusioni: “le forze politiche non sono cambiate per rinnovamento ma per successivi adattamenti, trasformismi … allo stato attuale appaiono più come insiemi di protesi tenute dal collante della sopravvivenza”. Non so come lo si sarebbe potuto dire meglio. E se la sopravvivenza politica è comunque garantita, perché mai detti partiti dovrebbero prendersi il disturbo di rimettersi in gioco, di rischiare, di porsi veramente al servizio della collettività? L’astensionismo non è stato praticato a causa di “cattivi maestri”, ma nasce dalla profonda delusione nei confronti della Cosa pubblica rappresentata dai partiti. Se i cittadini non vanno nemmeno più a votare i sindaci, se non si sentono rappresentati da questi candidati che si ha l’impressione rappresentino soltanto se stessi, allora la democrazia è agonizzante. Leggo che il Governo ha raddoppiato, spalmandoli in tre anni, vale a dire fino al 2025, gli emolumenti per gli amministratori locali. Ad esempio, Un sindaco di città metropolitana, ad esempio, verrebbe a percepire, a regime, 16.0000 euro mensili lordi. E’ fare antipolitica dire che, per questa cifra, ci si aspetterebbe un impegno adeguato? Formica dice che mancano i partiti di cultura da statista collettivo. Può darsi che in futuro emergano, questi leader credibili, per ora purtroppo la situazione è questa.
Anche il discorso sull’Europa e quello che dovrebbe diventare, vale a dire una forza autonoma fuori dalla stretta di banchieri e militari, appare sfocata e ancora molto lontana dall’essere realizzata. E l’esortazione di Formica secondo la quale i partiti devono dire qual è l’idea di una nuova Europa politica, temo cadrà nel vuoto.
Grazia Valente