Amara e molto vera, ma non possiamo chiedere a Bezos di farsi carico dei problemi dell’umanità.
A ciascuno il suo ruolo: Bezos deve fare l’imprenditore correttamente (pagando il giusto dipendenti e tasse, rispettando l’ambiente), la politica deve farsi carico del resto (compreso fargli pagare più tasse e salari).
E sulla politica, ahinoi, hanno più influenza i comportamenti dei tanti singoli (sciagurati) che quelli di Bezos.
Attenzione a non ricadere nel bertinottismo di “Anche i ricchi piangano …!”.
Il problema sono i poveri, non i ricchi, come diceva Olaf Palme.
Mi attendo qualche commento su quanto espresso ruvidamente da Renzi riguardo alla volontà di applicarsi e “spaccarsi la schiena”… piuttosto che aspettare i sussidi statali.
Il grande poeta dialettale romano,noto come Trilussa descriveva nei pochi versi sottostante come di solito avviene la distribuzione delle ricchezze nel nostro mondo. Rispetto ai tempi del poeta romano, la situazione attuale è ulteriormente peggiorato, secondo me: i ricchi sono diventati sempre più potenti ed i poveri sono, sempre più poveri e non riescono più nemmeno a trovare un lavoretto per mantenersi, come ai tempi di mio nonno. La tecnologia avanza e non si può fermare, ma riduce sempre di più i posti di lavoro e diventa sempre più difficile occupare le persone col poco lavoro che rimane. Anche qui però è stato messo in piedi un altro algoritmo come quello del “pollo di Trilussa”Infatti si sostiene che la tecnologia nuova distrugge i posti in manuale e crea i posti da intellettuale, che potrebbe anche essere vero, ma manda a casa 50 operai e li sostituisce con tre ingegneri. Quindi il mondo politico dovrebbe seriamente prendere in considerazione la nuova situazione tecnologica e cercare di distribuire il poco lavoro che rimane, tassando anche la tecnologia, con un algoritmo innovativo che potrebbe sintetizzarsi come segue: lavoriamo poco per lavorare tutti/e. Diversamente da quanto sopra detto dovremmo dare ragione ai versi sottostanti diTrilussa, anzi peggiorerà la situazione: ci sarà qualcuno che mangerà tre polli e non +2.
È inutile continuare a dire che la gente non ha voglia “di lavorare e di sudare”. Basta cercare un posto di lavoro per rendersi conto di quanto sia difficile, quasi impossibile, trovarlo.
Grazie per l’attenzione e buona giornata a tutti/e. Antonio De Matteo Milano
da li conti che se fanno seconno le statistiche d’adesso risulta che te tocca un pollo all’anno: e, se nun entra nelle spese tue, t’entra ne la statistica lo stesso perch’è c’è un antro che ne magna due.
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Amara e molto vera, ma non possiamo chiedere a Bezos di farsi carico dei problemi dell’umanità.
A ciascuno il suo ruolo: Bezos deve fare l’imprenditore correttamente (pagando il giusto dipendenti e tasse, rispettando l’ambiente), la politica deve farsi carico del resto (compreso fargli pagare più tasse e salari).
E sulla politica, ahinoi, hanno più influenza i comportamenti dei tanti singoli (sciagurati) che quelli di Bezos.
Attenzione a non ricadere nel bertinottismo di “Anche i ricchi piangano …!”.
Il problema sono i poveri, non i ricchi, come diceva Olaf Palme.
Mi attendo qualche commento su quanto espresso ruvidamente da Renzi riguardo alla volontà di applicarsi e “spaccarsi la schiena”… piuttosto che aspettare i sussidi statali.
Il grande poeta dialettale romano,noto come Trilussa descriveva nei pochi versi sottostante come di solito avviene la distribuzione delle ricchezze nel nostro mondo. Rispetto ai tempi del poeta romano, la situazione attuale è ulteriormente peggiorato, secondo me: i ricchi sono diventati sempre più potenti ed i poveri sono, sempre più poveri e non riescono più nemmeno a trovare un lavoretto per mantenersi, come ai tempi di mio nonno. La tecnologia avanza e non si può fermare, ma riduce sempre di più i posti di lavoro e diventa sempre più difficile occupare le persone col poco lavoro che rimane. Anche qui però è stato messo in piedi un altro algoritmo come quello del “pollo di Trilussa”Infatti si sostiene che la tecnologia nuova distrugge i posti in manuale e crea i posti da intellettuale, che potrebbe anche essere vero, ma manda a casa 50 operai e li sostituisce con tre ingegneri. Quindi il mondo politico dovrebbe seriamente prendere in considerazione la nuova situazione tecnologica e cercare di distribuire il poco lavoro che rimane, tassando anche la tecnologia, con un algoritmo innovativo che potrebbe sintetizzarsi come segue: lavoriamo poco per lavorare tutti/e. Diversamente da quanto sopra detto dovremmo dare ragione ai versi sottostanti diTrilussa, anzi peggiorerà la situazione: ci sarà qualcuno che mangerà tre polli e non +2.
È inutile continuare a dire che la gente non ha voglia “di lavorare e di sudare”. Basta cercare un posto di lavoro per rendersi conto di quanto sia difficile, quasi impossibile, trovarlo.
Grazie per l’attenzione e buona giornata a tutti/e. Antonio De Matteo Milano
da li conti che se fanno seconno le statistiche d’adesso risulta che te tocca un pollo all’anno: e, se nun entra nelle spese tue, t’entra ne la statistica lo stesso perch’è c’è un antro che ne magna due.
Bellissima vignetta, ancorchè amara…
Un bacione!