il tuo En plein air è assolutamente condivisibile, così come le vignette.
Un bel colpo di orizzonte gli interventi, così diversi all’apparenza , da quello più improntato alla emotività a quello più incline alla concretezza.
La difficoltà per me, a proposito del tema della guerra in Ucraina, è quello di dividere il vero dal falso, l’informazione dalla propaganda in entrambi i fronti. Si entra in un mondo dove vero e falso si intrecciano e si confondono. Quindi, ogni volta che esprimiamo una opinione, dovremmo premettere: sulla base delle conoscenze di cui sono in possesso. Ed è proprio sulla base di queste conoscenze che esprimo dubbi sull’invio di armi in Ucraina “perché il popolo possa difendersi”. Le obiezioni che ho letto si riferiscono al fatto che la popolazione non è addestrata per l’uso delle armi che oggi sono in dotazione, armi molto sofisticate che richiedono un addestramento particolare al loro uso. Vero? Falso? e quindi questo potrebbe aumentare i rischi, anziché essere di aiuto?
Un altro argomento – sempre sulla base delle premesse precedenti – è il rischio che queste armi finiscano nelle mani di mercenari che potrebbero quindi farne un uso improprio. Vero? Falso?
Come mio parere personale, sulla base delle poche dichiarazioni attribuite al presidente ucraino, mi sembra una persona esaltata, carente di quelle doti di equilibrio che sarebbero necessarie in questo frangente, una persona che dovrebbe guidare più che aizzare il proprio popolo. Addirittura chiede degli aerei! Cosa vorrebbe fare, bombardare la Russia?. C’è di che preoccuparsi. Ma, ripeto, si tratta sempre di notizie lette qua e là, quindi tutto va preso con molta riserva.
Un aspetto che mi infastidisce molto di questo nostro tempo è che continua a imperare il cosiddetto pensiero unico. O sei di qua o sei di là, o sei con la Nato oppure sei con Putin. E’ una logica aberrante, che porta solo disastri. E’ l’estremismo diventato regola che non si discute. Mi sembra invece condivisibile la posizione assunta da Renzi (non arrabbiarti!), vale a dire quella di assegnare un ruolo di mediazione a Angela Merkel. Gli daranno ascolto?
Cara Grazia,
in guerra la propaganda è un’arma. Lo è sempre stata e sempre lo sarà. E’ un’arma potente, perché provoca o certezze incrollabili (nei seguaci) o dubbi amletici (nelle persone più accorte).
In ogni caso funziona e ottiene i risultati attesi: adesione o dubbio e immobilismo.
Ciò detto, spetta a noi restare lucidi e fare la tara a quello che sentiamo, fermo restando che in caso di guerra le posizioni per forza si radicalizzano, diventano schematiche.
Zelensky è lì e resiste con la sua gente: cosa vuoi che faccia, che si dimetta o faccia elaborate analisi geopolitiche?
E’ illusoria e pericolosa qualsiasi posizione intermedia, vista la sproporzione delle forze in campo e l’assoluta arbitrarietà dell’aggressione.
Non si può stare un po’ con l’Ucraina e un po’ con Putin. Sarebbe farisaico, ed anche un po’ squallido, come d’altronde sono le posizioni della cosiddetta, sedicente, “sinistra” radicale (ma perché continuiamo a chiamarla “sinistra”?).
Adesso le condizioni sono molto chiare: Putin attacca e Zelensky, con il suo popolo, si difende.
Noi (europei, occidentali, paesi democratici) dobbiamo fare tutto quello che ragionevolmente si può fare, senza rischiare la guerra nucleare.
A Zelensky più aerei servirebbero eccome, per difendersi dai bombardieri russi (che stanno già arrivando).
Peccato che fornirglieli sarebbe un atto di guerra verso la Russia, e questo non possiamo farlo per i motivi già detti.
Si cercherà di ovviare con altri armamenti, che non richiedano infrastrutture di supporto.
La diplomazia non si ferma mai, non deve fermarsi mai; e mi pare che in tanti siano all’opera.
Se Merkel non ha ancora il ruolo centrale che anch’io auspicherei, è perché evidentemente non ritiene di poter essere, almeno ora, determinante. E’ una risorsa talmente straordinaria che non bisogna bruciarla.
Probabilmente arriverà il suo momento …
La situazione è molto complicata e pensare a soluzioni salvifiche è fuorviante ed illusorio.
Putin alla lunga non vincerà, ma potrebbe resistere a lungo …
Dobbiamo essere lucidi e determinati.
Questo è uno scenario inedito, per tutti, anche per Putin …
Le parole vero e falso non definiscono mai oggettivamente una situazione, ma esprimano un concetto sempre soggettivamente, secondo me. Pertanto i suddetti aggettivi acquistano valore, in una democrazia rappresentativa, come la nostra, per la Comunità solo quando la maggioranza assoluta della stessa li accetta e li usa.
In pratica Però non succede quanto sopra:
spesso sono pochi esseri umani o addirittura uno solo, ad imporre la loro verità falsificando i fatti.
Succede così che il Generale Custer esporta la democrazia tra i peones, il presidente americano Bush figlio porta la civiltà e la democrazi in Iraq, Putin caccia i nazisti dall’ucraina e via scrivendo, per poi scoprire che non era e non è vero. Noi esseri umani mentiamo spudoratamente, ma una cosa dovremmo averla imparata e la Dovremmo ripetere sempre come segue. La guerra non ha mai portato vantaggi agli esseri umani, ma sempre solamente morti, distruzioni e lutti ed è da ripudiare sempre e comunque in qualsiasi modo. Coloro che sono a favore della guerra vanno isolati moralmente e fisicamente e chi la scatena va condannato come criminale di guerra. Su quanto sopra scritto credo che siamo tutti d’accordo, poi Nei fatti non succede da quando esiste l’umanità. Non abbiamo però alternative, se vogliamo vivere in una società libera, democratica e solidale, al ripetere con forza, motivazione ed insistenza la solita e bella frase. ” Sarebbe una festa per tutta la terra fare la pace prima della guerra”
Con questa Speranza nel cuore, auguro a chi legge serenità e pace, ma soprattutto al popolo ucraino in questo momento terribilmente martoriato da un criminale di guerra ancora non arrestato.
Antonio De Matteo Milano
Lettera aperta di due studentesse ucraine a Putin
«Egregio presidente Vladimir Vladimirovic Putin, come procede la sua demilitarizzazione e destabilizzazione dell’Ucraina? O forse dovremmo definirla occupazione, distruzione e repressione dell’identità nazionale del paese? L’Ucraina è una nazione indipendente e – in quanto tale – ha il diritto di intraprendere un cammino proprio, anche decidendo di allontanarsi dalla politica filorussa e di seguire il passo dell’Occidente. Dal 2008 vuole entrare a far parte della Nato – North Atlantic Treaty Organization – ma questo la farebbe sentire minacciato, presidente, in quanto la Nato metterebbe delle basi militari sul territorio ucraino? Lei inizia minacciando una crisi economica, chiudendo i rubinetti dei gasdotti, quindi ammassa le truppe sui confini ucraini (giustificando tale operazione come “un’esercitazione”) per poi invaderla. Fino a dove vuole spingersi? Si rende conto di cosa sta causando? Ma soprattutto si rende conto delle persone civili che sta mettendo in pericolo e che stanno perdendo la vita per la sua guerra? Se ci fosse stato lei al loro posto? “Ci sono tantissimi carri armati con i cannoni per le strade. Sentivo le esplosioni e mi tremavano le finestre di casa”, racconta un testimone. Riesce ad immaginare il terrore e la paura che i bombardamenti e le sparatorie causano alla popolazione? Ci sono mamme e bambini che si rifugiano nelle metropolitane per proteggersi o magari per trovare un rifugio dato che la loro casa è diventata un ammasso di cenere. “Ho lasciato tre figli, tutti pronti a difendere la nostra terra!”. Sono queste le persone che vuole uccidere? Persone di ogni età e di entrambi i sessi che combattono contro uno sconosciuto che vuole appropriarsi della loro terra? È da ammirare la loro resistenza e il loro coraggio nell’imbracciare le armi per una guerra mai voluta. Solo lei vuole la guerra, guardi dentro casa sua, guardi il suo popolo che le si rivolta contro. Lei mette in atto delle repressioni come lo zar Alessandro III, forse è il suo spirito che si tramanda in lei? È davvero sicuro che “democrazia” sia la parola giusta per descrivere il suo governo? Queste sono solo alcune delle domande che noi alunni di terza media ci poniamo. Noi ragazzi speriamo in una fine imminente di questa guerra, perché è inaccettabile che nel 2022 ci sia ancora sete di espansione e che si debba ribadire la sovranità di un paese».
Anastasiia Danylenko, Victoria Burla e i compagni della classe 3^D SMS Baracca di Magenta
Come si fa a non essere d’accordo su quanto scrivono le studentesse Ucraine? Aggiungo anche io qualche domanda sperando che faccia rinsavire il presidente russo e la smetta di uccidere crudelmente i suoi simili. Vale la pena creare distruzione, morti, disperazione e lutti per una losanga di terra in più ed un desiderio di potere e gloria inutile e futile? A 70 anni, quando stai per abbandonare questo mondo, presidente Putin, non vedi da lontano una tomba ignuda coperta di vergogna e crudeltà?! Mi piacerebbe conoscere le risposte di Putin, ma difficilmente chi aggredisce ed ammazza può dare giustificazioni razionali alle sue azioni. Speriamo che il popolo russo si ribelli al suo presidente e lo costringa ad andarsene. Buona giornata e buon inizio settimana a chi legge. Antonio De Matteo Milano
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Caro Sergio,
il tuo En plein air è assolutamente condivisibile, così come le vignette.
Un bel colpo di orizzonte gli interventi, così diversi all’apparenza , da quello più improntato alla emotività a quello più incline alla concretezza.
La difficoltà per me, a proposito del tema della guerra in Ucraina, è quello di dividere il vero dal falso, l’informazione dalla propaganda in entrambi i fronti. Si entra in un mondo dove vero e falso si intrecciano e si confondono. Quindi, ogni volta che esprimiamo una opinione, dovremmo premettere: sulla base delle conoscenze di cui sono in possesso. Ed è proprio sulla base di queste conoscenze che esprimo dubbi sull’invio di armi in Ucraina “perché il popolo possa difendersi”. Le obiezioni che ho letto si riferiscono al fatto che la popolazione non è addestrata per l’uso delle armi che oggi sono in dotazione, armi molto sofisticate che richiedono un addestramento particolare al loro uso. Vero? Falso? e quindi questo potrebbe aumentare i rischi, anziché essere di aiuto?
Un altro argomento – sempre sulla base delle premesse precedenti – è il rischio che queste armi finiscano nelle mani di mercenari che potrebbero quindi farne un uso improprio. Vero? Falso?
Come mio parere personale, sulla base delle poche dichiarazioni attribuite al presidente ucraino, mi sembra una persona esaltata, carente di quelle doti di equilibrio che sarebbero necessarie in questo frangente, una persona che dovrebbe guidare più che aizzare il proprio popolo. Addirittura chiede degli aerei! Cosa vorrebbe fare, bombardare la Russia?. C’è di che preoccuparsi. Ma, ripeto, si tratta sempre di notizie lette qua e là, quindi tutto va preso con molta riserva.
Un aspetto che mi infastidisce molto di questo nostro tempo è che continua a imperare il cosiddetto pensiero unico. O sei di qua o sei di là, o sei con la Nato oppure sei con Putin. E’ una logica aberrante, che porta solo disastri. E’ l’estremismo diventato regola che non si discute. Mi sembra invece condivisibile la posizione assunta da Renzi (non arrabbiarti!), vale a dire quella di assegnare un ruolo di mediazione a Angela Merkel. Gli daranno ascolto?
Un abbraccio
Grazia
Cara Grazia,
in guerra la propaganda è un’arma. Lo è sempre stata e sempre lo sarà. E’ un’arma potente, perché provoca o certezze incrollabili (nei seguaci) o dubbi amletici (nelle persone più accorte).
In ogni caso funziona e ottiene i risultati attesi: adesione o dubbio e immobilismo.
Ciò detto, spetta a noi restare lucidi e fare la tara a quello che sentiamo, fermo restando che in caso di guerra le posizioni per forza si radicalizzano, diventano schematiche.
Zelensky è lì e resiste con la sua gente: cosa vuoi che faccia, che si dimetta o faccia elaborate analisi geopolitiche?
E’ illusoria e pericolosa qualsiasi posizione intermedia, vista la sproporzione delle forze in campo e l’assoluta arbitrarietà dell’aggressione.
Non si può stare un po’ con l’Ucraina e un po’ con Putin. Sarebbe farisaico, ed anche un po’ squallido, come d’altronde sono le posizioni della cosiddetta, sedicente, “sinistra” radicale (ma perché continuiamo a chiamarla “sinistra”?).
Adesso le condizioni sono molto chiare: Putin attacca e Zelensky, con il suo popolo, si difende.
Noi (europei, occidentali, paesi democratici) dobbiamo fare tutto quello che ragionevolmente si può fare, senza rischiare la guerra nucleare.
A Zelensky più aerei servirebbero eccome, per difendersi dai bombardieri russi (che stanno già arrivando).
Peccato che fornirglieli sarebbe un atto di guerra verso la Russia, e questo non possiamo farlo per i motivi già detti.
Si cercherà di ovviare con altri armamenti, che non richiedano infrastrutture di supporto.
La diplomazia non si ferma mai, non deve fermarsi mai; e mi pare che in tanti siano all’opera.
Se Merkel non ha ancora il ruolo centrale che anch’io auspicherei, è perché evidentemente non ritiene di poter essere, almeno ora, determinante. E’ una risorsa talmente straordinaria che non bisogna bruciarla.
Probabilmente arriverà il suo momento …
La situazione è molto complicata e pensare a soluzioni salvifiche è fuorviante ed illusorio.
Putin alla lunga non vincerà, ma potrebbe resistere a lungo …
Dobbiamo essere lucidi e determinati.
Questo è uno scenario inedito, per tutti, anche per Putin …
Le parole vero e falso non definiscono mai oggettivamente una situazione, ma esprimano un concetto sempre soggettivamente, secondo me. Pertanto i suddetti aggettivi acquistano valore, in una democrazia rappresentativa, come la nostra, per la Comunità solo quando la maggioranza assoluta della stessa li accetta e li usa.
In pratica Però non succede quanto sopra:
spesso sono pochi esseri umani o addirittura uno solo, ad imporre la loro verità falsificando i fatti.
Succede così che il Generale Custer esporta la democrazia tra i peones, il presidente americano Bush figlio porta la civiltà e la democrazi in Iraq, Putin caccia i nazisti dall’ucraina e via scrivendo, per poi scoprire che non era e non è vero. Noi esseri umani mentiamo spudoratamente, ma una cosa dovremmo averla imparata e la Dovremmo ripetere sempre come segue. La guerra non ha mai portato vantaggi agli esseri umani, ma sempre solamente morti, distruzioni e lutti ed è da ripudiare sempre e comunque in qualsiasi modo. Coloro che sono a favore della guerra vanno isolati moralmente e fisicamente e chi la scatena va condannato come criminale di guerra. Su quanto sopra scritto credo che siamo tutti d’accordo, poi Nei fatti non succede da quando esiste l’umanità. Non abbiamo però alternative, se vogliamo vivere in una società libera, democratica e solidale, al ripetere con forza, motivazione ed insistenza la solita e bella frase. ” Sarebbe una festa per tutta la terra fare la pace prima della guerra”
Con questa Speranza nel cuore, auguro a chi legge serenità e pace, ma soprattutto al popolo ucraino in questo momento terribilmente martoriato da un criminale di guerra ancora non arrestato.
Antonio De Matteo Milano
Lettera aperta di due studentesse ucraine a Putin
«Egregio presidente Vladimir Vladimirovic Putin, come procede la sua demilitarizzazione e destabilizzazione dell’Ucraina? O forse dovremmo definirla occupazione, distruzione e repressione dell’identità nazionale del paese? L’Ucraina è una nazione indipendente e – in quanto tale – ha il diritto di intraprendere un cammino proprio, anche decidendo di allontanarsi dalla politica filorussa e di seguire il passo dell’Occidente. Dal 2008 vuole entrare a far parte della Nato – North Atlantic Treaty Organization – ma questo la farebbe sentire minacciato, presidente, in quanto la Nato metterebbe delle basi militari sul territorio ucraino? Lei inizia minacciando una crisi economica, chiudendo i rubinetti dei gasdotti, quindi ammassa le truppe sui confini ucraini (giustificando tale operazione come “un’esercitazione”) per poi invaderla. Fino a dove vuole spingersi? Si rende conto di cosa sta causando? Ma soprattutto si rende conto delle persone civili che sta mettendo in pericolo e che stanno perdendo la vita per la sua guerra? Se ci fosse stato lei al loro posto? “Ci sono tantissimi carri armati con i cannoni per le strade. Sentivo le esplosioni e mi tremavano le finestre di casa”, racconta un testimone. Riesce ad immaginare il terrore e la paura che i bombardamenti e le sparatorie causano alla popolazione? Ci sono mamme e bambini che si rifugiano nelle metropolitane per proteggersi o magari per trovare un rifugio dato che la loro casa è diventata un ammasso di cenere. “Ho lasciato tre figli, tutti pronti a difendere la nostra terra!”. Sono queste le persone che vuole uccidere? Persone di ogni età e di entrambi i sessi che combattono contro uno sconosciuto che vuole appropriarsi della loro terra? È da ammirare la loro resistenza e il loro coraggio nell’imbracciare le armi per una guerra mai voluta. Solo lei vuole la guerra, guardi dentro casa sua, guardi il suo popolo che le si rivolta contro. Lei mette in atto delle repressioni come lo zar Alessandro III, forse è il suo spirito che si tramanda in lei? È davvero sicuro che “democrazia” sia la parola giusta per descrivere il suo governo? Queste sono solo alcune delle domande che noi alunni di terza media ci poniamo. Noi ragazzi speriamo in una fine imminente di questa guerra, perché è inaccettabile che nel 2022 ci sia ancora sete di espansione e che si debba ribadire la sovranità di un paese».
Anastasiia Danylenko, Victoria Burla e i compagni della classe 3^D SMS Baracca di Magenta
Come si fa a non essere d’accordo su quanto scrivono le studentesse Ucraine? Aggiungo anche io qualche domanda sperando che faccia rinsavire il presidente russo e la smetta di uccidere crudelmente i suoi simili. Vale la pena creare distruzione, morti, disperazione e lutti per una losanga di terra in più ed un desiderio di potere e gloria inutile e futile? A 70 anni, quando stai per abbandonare questo mondo, presidente Putin, non vedi da lontano una tomba ignuda coperta di vergogna e crudeltà?! Mi piacerebbe conoscere le risposte di Putin, ma difficilmente chi aggredisce ed ammazza può dare giustificazioni razionali alle sue azioni. Speriamo che il popolo russo si ribelli al suo presidente e lo costringa ad andarsene. Buona giornata e buon inizio settimana a chi legge. Antonio De Matteo Milano
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