Caro Landini, la posizione che hai assunto sull’obbligo di Green Pass è un errore grave.
Stiamo combattendo una guerra, oltre 130.000 morti, impoverimento, licenziamenti, aziende chiuse.
Abbiamo aspettato per un anno i vaccini, ora che li abbiamo non esistono posizioni neutrali. Chiedendo di non sanzionare chi non rispetta la legge, di fatto si accetta di sanzionare coloro che hanno un’idea sana della libertà e che sanno che, accanto ai propri diritti, ci sono i doveri nei confronti degli altri, come recita la nostra Costituzione negli articoli 2 e 32.
A inizio pandemia ci furono alcuni scioperi (pochi per fortuna) contro le mascherine, poi contro la rilevazione della temperatura, poi contro gli screening con test sierologici e molecolari previsti da alcuni protocolli. Vero, la Cgt, in Francia ha proclamato sciopero contro l’obbligo vaccinale e il Green Pass in alcuni settori, ma è la stessa che marciava insieme ai gilet gialli. In Italia il sindacato ha fatto altro, si è mobilitato per protocolli aziendali che garantissero la sicurezza e ha fatto un grande lavoro per rendere i luoghi di lavoro più sicuri delle abitazioni.
In un momento in cui 32 milioni di italiani hanno avuto entrambe le dosi di vaccino e in cui si abbassa l’età dei ricoverati e l’Istituto Superiore di Sanità fornisce settimanalmente i dati dei contagiati, degli ospedalizzati, delle terapie intensive, scorporati per lo status vaccinale a partire dal 4 aprile. Leggili, è gravissimo dire che “vaccino e Green Pass non risolvono i problemi”.
Le norme senza sanzioni valgono meno dell’esortazione a “fare i buoni”. Non solo, l’Inail riconosce come infortunio sul lavoro il Covid, anche se gli effetti emergono dopo parecchi giorni, pertanto anche dal punto di vista formale, ci sono responsabilità nei confronti degli altri lavoratori e in capo al datore di lavoro che ha il dovere di sicurezza e prevenzione nel luogo di lavoro. Ed è sempre stato così. Ma perché da decenni in fabbrica un carrellista, un addetto ai forni, un saldatore, etc. deve fare formazione e analisi periodiche obbligatorie e se vi si sottrae, può essere licenziato, essendo anche un obbligo per il datore di lavoro a tutela del lavoratore e dei suoi colleghi?
Una persona che è stato un riferimento per entrambi e che ha fatto grande il sindacato, nel congresso del 1986 della Cgil disse: “Abbiamo sempre cercato di parlare ai lavoratori come a degli uomini, di parlare al loro cervello e al loro cuore, alla loro coscienza. In questo modo il sindacato è diventato scuola di giustizia, ma anche di democrazia, di libertà; ha contribuito a elevare le virtù civili dei lavoratori e del popolo”. Era Luciano Lama.
Il problema è come sempre chi si ascolta e a chi si parla. Abbiamo visto quanto la sbornia dell’uno vale uno abbia fatto arretrare il buon senso e la democrazia reale. Nell’illusione di ascoltare tutti, ci sono pochi urlanti che parlano di dittatura sanitaria, magari col tatuaggio del duce. Ma ci sono tantissimi lavoratori e lavoratrici che chiedono di poter lavorare senza avere accanto persone che possono contagiarli.
Il vaccino, anche se non lo impedisce al 100% (nessun vaccino esistente ci riesce), riduce drasticamente il contagio. Questo è un dato di fatto che non è possibile negare… Neanche i dieci vaccini obbligatori per tutti i bambini da decenni. Certo ci sono persone fragili che non possono vaccinarsi e serve predisporre al più presto una documentazione che li preservi da ogni problematica. Ma è soprattutto a tutela di questi che serve garantire che tutti gli altri siano vaccinati.
Io sono per l’obbligatorietà dei vaccini, come è sempre avvenuto nella nostra storia, per epidemie che hanno fatto meno morti e in cui, come nei paesi africani, si scende in piazza per poter avere il vaccino, non contro. Caro Landini, mi sarei aspettato un appello a tutte le lavoratrici e ai lavoratori a vaccinarsi, a rispettare le regole. Un invito a modificare i protocolli aziendali per inserire il Green Pass nel rispetto dei fragili che non possono vaccinarsi. È il livello aziendale dove si possono fare cose importanti. E, semmai, una dura battaglia contro quei datori di lavoro che prendono alla leggera l’obbligo di garantire un ambiente di lavoro sicuro per tutti.
Il sindacato è sempre stato scuola, agenzia educativa, di responsabilità. Non può essere altrimenti. Abbiamo visto quanto hanno fatto male alle conquiste sindacali il non saper condannare e discernere gli abusi dei diritti dai diritti stessi. Prima o poi l’abuso mette in discussione il sacrosanto diritto. Trattare il furbetto come l’operoso come fanno molti politici, agevola il furbetto e mortifica l’operoso.
L’idea stessa di libertà assoluta, i nostri padri costituenti, l’hanno contenuta nei doveri verso gli altri dentro un principio solidaristico, che in questi casi vale proprio nei confronti di chi ha perso e rischia la vita in caso di contagio. Longanesi diceva che l’Italia è un Paese dove sono tutti estremisti, per prudenza. È sempre più vero ma non bisogna esagerare.
Marco Bentivogli, la Repubblica, 10 agosto 2021
11 Comments
Ormai esistono due sinistre in Italia.
Una è reazionaria, populista, che ragiona ancora con le categorie degli anni ’70 e che non avendo più idee o progetti si attacca alla protesta per la protesta e a un generico essere antisistema. Somiglia sempre di più all’estrema destra e infatti ne condivide molte posizioni, non ultima quella critica verso il green pass.
Un’altra, apparentemente minoritaria secondo i risultati elettorali, ma forse meno minoritaria nel pensiero delle persone è moderna, è socialista, laica e liberale, attenta ai diritti civili, non anticapitalista ma keynesiana.
Queste due sinistre sono perfettamente rappresentate dalle posizioni sul green pass di Landini e Bentivogli, sindacalisti sì, ma a forte vocazione politica.
La posizione di Landini è perfettamente populista: per i diritti di pochi si colpisce il diritto di tutti alla salute. Si colpiscono tutti per educare nessuno.
Quella di Bentivogli è quella che vorrei da un sindacato moderno.
Landini ha fatto solo danni ai lavoratori italiani, a cominciare da quando guidò la FIOM di Pomigliano d’Arco al macello in un assurdo e solitario scontro di retroguardia con la FIAT.
Anche allora era pura reazione contro la voglia (e la necessità) di misurarsi con la modernità della fabbrica, dei nuovi sistemi produttivi ,sui quali l’Azienda era pure in grave ritardo.
Landini ottenne il folgorante risultato di far espellere la FIOM dalla fabbrica, nell’indifferenza, o forse direi la rabbia, dei lavoratori che avevano dovuto subire quello smacco.
Oggi la CGIL è purtroppo persa per le cause dei lavoratori. Qualcuno dovrebbe dirlo chiaramente e soprattutto porci riparo.
Sono convinto, anche come ex sindacalista, che il sindacato, ormai da parecchio tempo, sia diventato uno “stipendificio”, pagato dai pensionati iscritti e da operai, nei lavori più umili, extra comunitari con scarsa conoscenza della lingua e legge italiana.
Conta poco nel mondo del lavoro purtroppo, se non per opporsi in teoria ai licenziamenti con slogan inutili, roboanti e senza nessuna efficacia, tipo: “no ai licenziamenti! il posto di lavoro non si tocca! no alla delocalizzazione!”. Non c’è alternativa, secondo me, alla seguente proposta per l’affermazione del sindacato dei lavoratori/trici, necessario per la difesa degli stessi. È necessario l’ entrata dello stesso nel consiglio di amministrazione delle aziende pubbliche e private, per legge con la possibilità di rappresentare tutti i lavoratori dall’ultima categoria alla massima e poter esprimere e rappresentare anche i vertici delle aziende, come succede, da quello che mi risulta, con la cogestione, in Germania, per esempio. Naturalmente Landini non sarà d’accordo, ma il tempo dei sindacalisti che parlano con i “no” pensando di essere “il messia” dovrà necessariamente finire. Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo Pescara
Visto che questo blog tace ed è un peccato, mi permetto di pubblicare, spero con il consenso di Sergio ed il permesso del senatore Mirabelli Franco del partito democratico Italiano , l’intervento in parlamento di quest’ultimo a proposito del decreto legge Zan che già approvato alla camera è ora approdato, ed è fermo ,al Senato. Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo Pescara
LA LEGGE ZAN RIGUARDA LA VITA DELLE PERSONE, LE TATTICHE VANNO CHIUSE
PUBBLICATO IL 13 LUGLIO 2021.
Intervento in Senato durante la discussione per la calendarizzazione della legge Zan (video).
Il Presidente della Commissione Giustizia ha raccontato la sua versione, che devo dire è abbastanza forzata se non fantasiosa.
Visto che il Presidente in questi giorni, in queste settimane, in questi mesi ha una sorta di idiosincrasia sul voto, non tiene conto che quest’Aula ha già votato per la calendarizzazione in Aula del disegno di legge Zan. Oggi il Presidente Ostellari ci ha impedito di votare in Commissione Giustizia, dove la maggioranza avrebbe ribadito la volontà di discutere in Aula questo provvedimento.
Questo è un provvedimento importante: serve a proteggere le persone.
Non è possibile fare la mediazione che propone Ostellari perché dei diritti umani e dei diritti civili qui in Senato c’è una parte che non se ne interessa.
Il disegno di legge Zan è un provvedimento importante che riguarda diritti umani e diritti civili, non altre cose e serve a proteggere delle persone deboli per la propria condizione e per la propria natura, che spesso vengono discriminate e spesso subiscono violenze.
Non è opportuno che su questo si facciano giochini politici e strategie.
Mi sento in dovere di raccontare all’Aula del Senato cos’è successo.
Basta aver letto i giornali in questi 8 mesi per sapere cos’è successo in Commissione Giustizia, dove ci è stato impedito di discutere della legge Zan fino a marzo.
A marzo abbiamo dovuto votare.
Il disegno di legge Zan è già approvato dalla Camera dei Deputati e abbiamo dovuto votare a maggioranza la calendarizzazione.
Ci è stato detto che era un disegno di legge che non avrebbe dovuto andare avanti perché era divisivo nella maggioranza di Governo. Poi si è cercato di congiungerlo ad altri testi. Poi si sono fatte 170 audizioni, tutte uguali e contro la legge Zan. È evidente, quindi, che si voleva bloccare, affossare questo provvedimento, come ha raccontato lo stesso Presidente della Commissione Giustizia, perché il racconto e le posizioni che ha espresso in Senato sono posizioni di parte, di chi è contrario alla legge Zan, altro che mediatore!
Ostellari ha spiegato che la legge Zan non va bene.
Diciamoci la verità.
Siamo qui in Aula, ci guardiamo negli occhi e entriamo nel merito della discussione e ci assumiamo ognuno le proprie responsabilità perché abbiamo di fronte un provvedimento che riguarda la vita delle persone e i giochini, le tattiche, le furbizie vanno chiuse.
Adesso basta: si è deciso un percorso e lo si faccia; lo si faccia bene in Aula perché purtroppo in Commissione non ci sono state le condizioni neanche per aprire la discussione.
Video dell’intervento»
Dichiarazioni ai Tg su quanto stava avvenendo in Senato»
Intervista di INews24»
Intervento a Omnibus»
INDOVINELLO (scaccia pensieri ammesso che su questo blog ne circolino ancora.)
Inizia con la lettera “C” e finisce con la “O”, è duro e peloso. Cos’è? Risposta.
La noce di cocco, tra l’altro non fa ingrassare e può essere consumata con piacere senza correre grossi rischi. Infatti non contiene colesterolo, ma molti acidi grassi saturi a catena media (acido laurico), non a catena lunga come i grassi animali tipo burro e formaggi. Quindi Il suo olio bianco non fa ingrassare. Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo Milano
PER TENERE VIVO QUESTO BLOG PUBBLICO UNA NOTIZIA CHE IL WEB USA COME SCOOP ALLARMANTE ED I GRANDI GIORNALI IGNORANO.
Allarme rientrato a Mi,dal 25/8/ al 26/8 del 2021, per un forte odore di plastica e gomma bruciata.
Per fortuna nessun’ altra sciagura in questo brutto periodo segnato pesantemente dal maledetto covid19. Bruciano alcune baracche di legno che si trovano in un’area verde tra Via Giuseppe Gabetti e via Domokos, accanto al parco Piazza D’Armi, alle spalle dell’ospedale San Carlo. Le fiamme hanno incenerito anche quanto c’era all’interno e nelle immediate vicinanze dei capanni – per cui plastica e gomma – ma fortunatamente non hanno provocato feriti, né intossicati. Sul web girano ancora falsi allarmi inutili e dannosi. Buona giornata a chi legge Antonio De Matte
A proposito di filosofia politica e sindacale,ho letto la corrispondenza tra Ernesto Trotta ed il famoso giornalista Michele Serra ed ho cercato di estrapolare il contenuto molto lungo dei due articoli evidenziando le due frasi principali di quest’ultimi. Sì penso proprio che la lunga e complicata corrispondenza suddetta stia tutta nelle seguenti frasi dei protagonisti.
“ La parola cambiamento, Spesso ripetuta a vanvera, senza sapere bene che cosa metterci dentro. E però detta perché dirla significava che quello, non altro, era il mestiere della sinistra: cambiare i rapporti di potere, la scala dei valori, la priorità dei bisogni. O addirittura cambiare il modo di produzione, che sarebbe la sola riforma davvero strutturale e difatti: nessuno ne parla più.” ( Michele Serra)
“Senza la conquista del potere (nell’accezione del verbo più che del sostantivo), i cambiamenti (o la conservazione) la realizzano “gli altri”. “
( Ernesto Trotta)
Siamo di fronte a due persone che stimo,rispetto e leggo molto volentieri e spesso scrivono, come in questo caso, cose che si possono condividere entrambi in teoria. Infatti per adeguarsi alla tecnologia che avanza inesorabilmente e velocemente non si possono evitare i cambiamenti e per farli bisogna conquistare il potere, il tutto non fa una piega e penso che tutte/i lo condividano. Il problema principale però, secondo me, è un altro e provo a scriverlo qui di seguito,ma nessuno degli opinionisti ne parla per convenienza personale, visto che è meglio stare sul generico filosofico che tutti possono condividere.
I cambiamenti, le riforme per trovare il modo di produrre diversamente per farli bisogna chiedere il consenso del popolo della nostra comunità che ovviamente deve essere motivato e coinvolto. Quindi possiamo essere d’accordo quando diciamo che bisogna fare i cambiamenti, ma se precisiamo come attuarli litighiamo immancabilmente. Comunque bisogna provare a convincere il popolo su un algoritmo che gli opinionisti i Mas media dovrebbero spiegare e non avversare a priori. Per fare un esempio e rendere l’argomento più semplice, parliamo della riforma della sanità nazionale. Non è sufficiente dire che la sanità va riformata rendendo protagonista il medico di base, ma bisogna dire come, quando e perché. Allora cominciamo a dire qualcosa di più preciso senza nasconderci dietro al discorso : “ma ci penseranno gli esperti a dirlo”. Siamo noi cittadini e cittadine che dobbiamo esprimere le nostre esigenze e poi gli esperti ci aiuteranno a modellarle coordinarle. Io ad esempio dico che al medico di famiglia bisogna dare quelle tecnologie semplice,quegli strumenti semplici per poter fare una prima diagnosi e deve essere lui o lei a decidere dove e quando ricoverare in ospedale l’ammalato. Per fare ciò i cosiddetti medici di base devono essere presenti durante tutto il giorno 24 ore su 24. La mia ovviamente è un’opinione, ma se tutti dicessero la propria forse potremmo proporre una mediazione, qualcosa di concreto ed ad aiutare la politica a fare le riforme condivise.
Purtroppo vedo che comunque continueremo a parlare di teorie condivise generalmente da tutti e tutte ed attuate da nessuno. In compenso però Michele Serra continuerà ad occupare un posto di responsabilità nel grande giornale come Repubblica ed Ernesto Trotta continuerà col suo piccolo blog personale a predicare la sua filosofia.
Buon inizio settimana e un caro saluto a tutti Antonio De Matteo Milano
Forse è il caso di allegare lo scambio di lettere a cui Antionio fa riferimento, di modo che si possa avere (chi mai possa esserne interessato …) una visione più completa del nostro dibattito.
https://ilquadernodiet.blogspot.com/2021/08/caro-michele-serra.html
https://ilquadernodiet.blogspot.com/2021/08/caro-michele-serra-2.html
https://ilquadernodiet.blogspot.com/2021/08/caro-michele-3.html
Forse può essere utile allegare lo scambio di lettere a cui Antonio fa riferimento …
https://ilquadernodiet.blogspot.com/2021/08/caro-michele-serra.html
https://ilquadernodiet.blogspot.com/2021/08/caro-michele-serra-2.html
https://ilquadernodiet.blogspot.com/2021/08/caro-michele-3.html
Sul mio “piccolo blog personale” chi è interessato può trovare l’epistolario completo.
Ammesso che interessi …
Per la predica, passare più tardi …
Caro Ernesto hanno ragione, purtroppo,i Francesi quando dicono: chacun pour soi et Dieu pour tous. Stammi bene.
Traduzione in italiano per coloro che non conoscono il francese: ciascuno per se e Dio per tutti/e. Che tristezza questo mondo.
Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo Milano