Cari amici,
quest’oggi a Sanremo parte il “Tenco”, cinque giorni dedicati alla musica d’autore e dintorni.
Questa sera alle 19 in piazza Siro Carli con Bobo Rondelli, il grande e malinconico livornese erede di Piero Ciampi. A seguire, alle 21, in piazza Bresca, Peppe Voltarelli & Alessandro D’Alessandro.
Domattina la ormai canonica master class al Teatro Ariston per le scuole secondarie, dedicata quest’anno al ricordo di Fabrizio De André, sul palco Vittorio De Scalzi, Morgan, Michele Serra e con la partecipazione straordinaria di Dori Ghezzi. A seguire una nutrita serie di eventi, dalla A di Achille Lauro alle Z di Claudia Crabuzza, i dettagli dei quali trovate cliccando qui.
Ieri sera intorno alle 22 su Rai Radio 2 ha parlato della Rassegna Tenco Gino Castaldo, il grande e conosciutissimo storico e critico della canzone italiana. Ne ha parlato soprattutto per confutare con intelligenza e ironia le ingenerose critiche cadute sulla rassegna a partire da un non felice comunicato degli eredi di Luigi Tenco. Ho chiesto a Gino di mettere per iscritto le cose dette per radio ed ecco qui il suo testo. A seguire troverete anche una piccola rubrica scritta da Marinella Venegoni, giornalista che ha sempre seguito il “Tenco” per conto de La Stampa fin dai primi anni della gestione Rambaldi.
Vi saluto rinnovando l’invito a tutti coloro che ne hanno la possibilità di partecipare in qualche modo a questo per me, ma non solo per me, importante appuntamento.
Sergio
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Cari amici,
ho letto con disagio e dispiacere le considerazioni con le quali gli eredi Tenco hanno deciso di dissociarsi dalla rassegna. In particolare mi ha colpito quella che riguarda la partecipazione di Achille Lauro, ovvero l’eccentrico, multiforme, provocatorio Achille Lauro, che a quanto pare è riuscito nell’incredibile impresa di risultare “scandaloso” sia al Festival di Sanremo che nella rassegna culturalmente opposta, quella che si svolge sullo stesso palco, ma con diverse motivazioni, ed è stata intitolata al genio di Luigi Tenco che proprio nei giorni del festival si tolse la vita. Possibile? Davvero si possono fare distinzioni così sommarie tra “alto” e “basso”, e per di più nel nome di Tenco, come fosse un’istituzione ingessata e inviolabile? Quello che stiamo vivendo in campo musicale è uno strano e meraviglioso periodo. Sono tempi complessi, sfacciatamente innovativi, siamo nel mezzo di una trasformazione che non ha precedenti nella storia, e si mette in dubbio la legittimità della scelta di affidare ad Achille Lauro la sigla dell’edizione di quest’anno?
Stiamo parlando di Lontano lontano, una canzone meravigliosa che uscì dal genio di Luigi nel lontano 1966, e fu pubblicata come lato A di un 45 giri che come lato B aveva Ognuno è libero, appunto. “Ognuno è libero di fare quello che gli va”, così pensava l’autore, che a suo tempo risultava “nuovo”, spiazzante, alla bisogna perfino scandaloso. Certo la scelta di affidare Lontano lontano ad Achille Lauro è una scelta forte, ma per quanto mi riguarda la prima reazione è stata di forte curiosità. La verità è che non vedo l’ora di ascoltarla, per scoprire come Achille possa averla rivista, riletta, fatta sua. Io me lo immagino come avrebbe reagito Amilcare Rambaldi, lo avrebbe chiamato “ragazzo”, magari lo avrebbe preso in giro come un geniale e promettente monello e poi gli avrebbe detto bravo, vai avanti. Me lo immagino Achille che guarda ironico le sedie dell’Ariston pensando che pochi mesi prima è stato su quello stesso palco, per tutt’altri scopi, accarezzando l’ennesimo cortocircuito, l’ennesimo guizzo di questo periodo così indecifrabile e misterioso. Ma lui non è uno qualsiasi. Ascoltando il suo ultimo disco ho pensato che quello che stavo ascoltando era il perfetto anello mancante tra la tradizione e il futuro della canzone italiana. La musica, cari eredi Tenco, ha sempre bisogno di un orizzonte futuro. E per averlo qualche volta bisogna rischiare, almeno un poco.
Col massimo rispetto, appassionatamente
Gino Castaldo
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La famiglia Tenco contro il Premio – Marinella Venegoni
E’ una faccenda brutta, ma anche triste, l’intervento a gamba tesa, con un comunicato, della famiglia Tenco contro la veneranda rassegna intitolata all’artista scomparso nel ‘67, che andrà in scena all’Ariston di Sanremo dal 17 al 19 ottobre. Passata per tempi gloriosi, dei cantautori storici come Guccini Paolo Conte o Vecchioni, ad altri momenti meno luminosi per via dello scemarsi, con i punti di riferimento, anche delle risorse economiche, in realtà il Premio Tenco ha trovato un punto di equilibrio e vitalità, abbracciando il mondo attuale per non diventare un museo dal vivo.
Ma la famiglia Tenco non è d’accordo sulla linea 2019, ne critica lo «snaturamento». A non piacere è tra l’altro che a cantare la sigla di apertura, «Lontano Lontano», sia stato scelto Achille Lauro, che di questi tempi è un prototipo interessante; né è piaciuto il topic della kermesse, «Dove vola colomba bianca», che sottolinea un’idea intelligente nel trionfo del pop in atto: scrutare il panorama della musica leggera nazionale dall’osservatorio della canzone d’autore.
Forse la famiglia Tenco non seguirà con la logica della competenza specifica la linea artistica del Premio intitolato al suo illustre Familiare, forse neanche il Direttivo – tutti volontari, non a tempo pieno – li ha tenuti al corrente dell’evoluzione delle correnti e delle strategie, ed essi stessi lo ammettono in un comunicato di risposta. Ma Luigi Tenco è da tempo di tutti, come quelle canzoni che quando diventano troppo famose non appartengono nemmeno più agli autori. Luigi Tenco sarebbe molto probabilmente contento di questa edizione con la Nannini e Capossela, Silvestri e Nina Zilli, Cammariere e gli Stadio e pure Levante e Anchille Lauro. E magari gli piacerebbe persino l’AperiTenco o la MovidaTenco, piccole simpatiche idee dei commercianti che per una volta si sono svegliati pure loro in una città in fondo mai troppo generosa con le manifestazioni che le danno visibilità. Forse la famiglia Tenco dovrebbe sorridere di tutto questo, come farà di lassù – siamo certi – l’illustre titolare della Rassegna della Canzone d’Autore.
Comment
Grazie Sergio per questa istruttiva rassegna di interventi.
Provo amarezza per l’intervento dei Tenco.
Ma si cresce anche così.
Porca miseria se avessi un reddito e una macchina non mancherei a questi appuntamenti, pur vivendo a Napoli.
Poi ci racconti come è stato?
A giudicare dagli ospiti dovrà essere straordinario..
Massimiliano