“Giovani e Sud sono il primo problema dell’Italia, eppure a questo Governo non interessano, entrambi i due temi si intersecano con il tema della povertà educativa, che non è un’astrazione ma sono i numeri su cui affonda il Sud. E la ripresa del Sud non può che partire da questo. I numeri drammatici raccontano le promesse mancate, le distrazioni delle classi dirigenti nazionali e locali su questi temi, raccontano gli investimenti mai fatti o fatti male, sono gli asili che mancano e il tempo pieno che non esiste quasi, creando un’ingiustizia che viola persino il mandato costituzionale.
Le conseguenze dell’inazione? Gli studenti meridionali, senza tempo pieno, sommano due anni in meno di scuola rispetto a un coetaneo lombardo, scontano fragilità all’ingresso per l’assenza di asili, specie nelle aree marginali, asili che tutte le indagini indicano come decisivi per il successo scolastico successivo; il risultato: sono da anni in fondo alle classifiche dei test Pisa e Invalsi.Sono primi per dispersione scolastica e primi per formazione professionale dequalificata. Il più alto tasso di disoccupazione e inattività, e il più basso tasso di laureati.
La situazione dei giovani nel Sud Italia è la vera questione meridionale, la causa più sicura della povertà del Mezzogiorno a cui è urgente porre a contrasto azioni concrete e strutturali nel verso della riqualificazione e intensificazione dell’offerta formativa.
Invece le politiche del “Governo del cambiamento” non cambieranno un bel nulla. Ai giovani il governo riserva la schiavitù del sussidio.
Al Sud Salvini e Di Maio riservano la sorpresa di depauperamento di risorse: la flat tax, il progetto di redistribuzione fiscale che porterà ingenti risorse dal Sud al Nord (vi invito a firmare e diffondere la petizione al riguardo che ha scritto con il prof. Viesti dell’Università di Napoli e di cui sono tra le prime firmatarie: https://www.change.org/p/gianfranco-viesti-no-alla-secessione-dei-ricchi ), lo scippo dei soldi alle periferie (massimo in Sicilia), sono tutte misure nel verso del segno meno al Sud e ai Giovani.
Non un solo euro è messo sugli asili, nessuno parla di qualificazione della formazione professionale e meno che mai di diritto allo studio, meno che mai poi porsi il tema in forma strutturale, come azione di sistema e non di singolo docente, del recupero degli ultimi a scuola, non ne parlano a Roma e non ne parlano in Sicilia gli alleati di Roma, ogni tanto si accenna al tempo pieno, ma sembra una litania più che un’azione concreta.
Salvini vaneggia di “giovani che rimarranno in Italia”.
I giovani formati lasciano il Sud e quelli poco formati, mai recuperati, dispersi, sono abbandonati a ingrossare la massa dei Neet, giovani che non studiano e non lavorano, e che lavoro gli spetterebbe? di cui la nostra regione ha la percentuale più alta in Europa, destinata a crescere con il reddito di cittadinanza.
Quando si parla di reagire io dico che si deve iniziare da questo e dico che il PD deve fare le barricate su questi temi: Sud e giovani, perché è sul Sud, sulla scuola e sui giovani che si è perso; ma non ha perso solo il PD: hanno perso il Sud e l’Italia, perché non esiste una ripresa italiana senza una ripresa del Sud;
Va detto che asili, tempo pieno, qualificazione formativa e azione sulle aree marginali erano tra i primi punti del nostro programma elettorale ma sono arrivati “tiepidi” nel dibattito elettorale meridionale, direi quasi assenti, nonostante alcuni di noi non hanno desistito un attimo in questi anni dal tenerli al centro dei temi.
Per un motivo: le classi dirigenti nazionali hanno la scusa di non mettere risorse “perchè tanto poi il Sud non le spende e le famiglie di aree marginali non ci tengono” e le classi dirigenti meridionali ancora non hanno chiaro che sono queste le vere infrastrutture dello sviluppo sano delle nazioni, come ha anche certificato l’Unione Europea nelle sue tante risoluzioni e direttive sulla società e sull’economia della conoscenza. Ma in Sicilia e al Sud ancora non appare chiarissimo, tutto viene prima e tutto è sempre più urgente: forse perchè i bambini, specie se figli degli ultimi, a cui poco offriamo, non votano?
Mila Spicola
Segreteria Nazionale del Partito Democratico
3 Comments
Benvenuta alla segreteria nazionale del partito democratico sul blog di Sergio Staino!!!
Mi auguro che finalmente i dirigenti attuali del PD ci mettano la faccia rispondendo agli interrogativi di tanta gente che su questo blog scrive. Condivido abbastanza quanto ha scritto Mila spigola, ma mi piacerebbe conoscere le proposte del Partito democratico per i giovani del sud: anch’io 54 anni fa sono stato costretto ad abbandonare il sud per venire a Milano, dove con grantissimi sacrifici, ho studiato e mi sono integrato nella società lombarda. La situazione al sud per i giovani ed in generale non è migliorata, io penso che sia peggiorata, nonostante i numerosi scioperi effettuati per “lo sviluppo del mezzogiorno”. Il problema non è di facile soluzione, anzi è difficile molto difficile da risolvere, ma certamente non si risolve con il reddito di cittadinanza: la suddetta misura equivale secondo me alle pensioni di invalidità che negli anni trascorsi sono state usate per “eliminare la povertà”, come dicono gli attuali governanti.
Per quanto mi riguarda io penso che per lo sviluppo del mezzogiorno siano necessari due misure nei confronti delle imprese che vogliono investire al sud:
1) rendere conveniente l’investimento con la riduzione del costo del lavoro;
2) garantire agli imprenditori la sicurezza e la legalità combattendo con tutte le forze armate i fenomeni mafiosi e malavitosi che controllano l’Italia meridionale.
Queste sono le mie idee, ma mi piacerebbe tanto conoscere quelle degli esperti del PD che sono bravissimi ma non parlano,
e non capisco perché. Ringrazio coloro che mi leggono ed un caro saluto a tutti. Antonio De Matteo Milano
Ma vi ricordate l’Alfa Sud e altri carrozzoni?
Il PD deve dare altra risposte più moderne che attirino i giovani.
Saluti
Camillo
Caro Camillo,
Io non voglio i “carrozzoni”, ma qualche proposta bisogna pur avanzarla. Come fa il Sud Italia a svilupparsi se viene lasciato in mano allla camorra, alla mafia, alla, sacra corona unita?
I politici, anche se onesti e reali,devono tener conto, delle suddette organizzazioni malavitosi e non di uno stato forte e garante, che purtroppo non c’è, e gli imprenditori si devono adeguare. Chi non si adegua viene politicamente o fisicamente distrutto. Quindi noi del PD dobbiamo dire chiaro e forte che la legge si rispetta sempre e non quando ci fa comodo, poi ci batteremo per cambiarle le leggi sbagliate. Dobbiamo abituare la nostra gente al rispetto dell’autorità legale che deve garantire la protezione e la sicurezza del cittadino. Le organizzazioni malavitosi usano molto bene l’autorità e la protezione ed è per questo che sono rispettate e votate. Sì ho detto votate perché il mafioso , il camorrista eccetera, che ti offre il posto di lavoro che ti da i soldi per sopravvivere a differenza dello Stato che se ne frega, vince. Quindi non esistono, secondo me, che sono un meridionale emigrato a Milano da cinquant’anni, proposte salvifiche se non risolviamo il problema della legalità al sud Italia ed anche al nord.
Io sono per la politica dei piccoli passi e ben vengano gli accordi tra Zingaretti , De Luca e magari anche con Richetti, ma basta che alla fine esca una proposta unitaria da presentare al popolo del Partito democratico. Io non mi dispero non mi strappo i capelli e sono fiducioso ed ottimista: credo nel compromesso tra gli essere umani che fino ad ora ha fatto progredire il nostro mondo, sotto gli occhi di tutti. I filosofi sono importante per la teoria ma per la pratica occorrono politici preparati onesti e disposti a sporcarsi le mani, pur sapendo che non avranno mai il consenso dei filosofi.
e neanche dei vignettisti. Ognuno faccia il proprio mestiere rispettando le idee degli altri e l’umanità guadagnerà,secondo me.
Buona giornata a tutti, anche coloro che la pensano diversamente da me. Antonio De Matteo Milano