GLI OMBRELLINI DELLE TALEBANE RENZIANE
“Abbiamo Matteo, non ci serve altro”
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Quella sconfitta non è mai stata analizzata bene. Si è solo detto che contro aveva tutta l’accozzaglia e che quindi non poteva che perderla. Ma non lo si sapeva anche prima di cominciarla?
Sicuri che non ci sia stato un errore di Renzi? Ad esempio, impostare lo scontro all’insegna dell’ “Io contro tutti”? Questa roba non paga. Gli eroi che sfidano il mondo intero sono sospetti e comunque stanno sulle scatole. Vanno bene solo al cinema (Rambo). Nessuno vuole chi si mette contro tutti. Semmai si desidera chi riesce a fare squadra, al limite anche con gli avversari.
La verità è che ancora oggi il mondo renziano è diviso grosso modo in due parti: i talebani e i riformisti, questi ultimi in netta minoranza, quasi inesistenti.
I talebani (fra cui moltissime signore, scatenate) sono quelli che pensano che qualunque cosa abbia fatto Renzi, dalle scuole elementari in poi, è una genialità. Anzi, pensano che lui sia proprio un genio e che quindi non convenga nemmeno perdere troppo tempo a pensare: “Abbiamo Matteo, cosa altro ci serve?”.
I riformisti pensano invece che sarebbe ora di tornare a parlare di futuro e di cambiamenti. Ma non è facile. Se scrivi che la legge di stabilità (scritta da Padoan e Gentiloni, ma ispirata da Renzi) è una chiavica miserabile, le signore estraggono i loro ombrellini e cominciano a picchiarti in testa: venduto, infame, al soldo dei poteri forti, e via cantando. Esattamente come i grillini peggiori quando parli male di Grillo
Naturalmente si cerca di spiegare che la legge di stabilità è miserabile non perché Padoan non sappia far di meglio, ma solo perché non ci sono i soldi. Il miracolo renziano dei mille giorni ha fatto molte cose, ma non ha trovato pozzi di denaro: poveri eravamo prima e poveri siamo dopo.
Anzi, Renzi (diciamo la verità una buona volta) ci ha messo del suo: in appena mille giorni ha fatto 200 miliardi di nuovi debiti, il 10 per cento di quelli accumulati dall’Italia in tutta la sua storia repubblicana. E aveva proposto di farne ancora di più in futuro (adesso ha smesso di dire questa autentica cretinata, ma forse ci crede ancora).
I riformisti pensano che, ancora oggi, Renzi stia facendo tre errori:
1- Di nuovo, come durante il referendum, si presenta come “Renzi contro tutti”, e si è già spiegato che questo è un film che gli italiani hanno già visto e detestano. Ma la vanità è la vanità.
2- Appena può si mette a inseguire i grillini nella loro coglionate populiste, altro errore. Contro il populismo va eretto un muro invalicabile. Il paese non è rovinato dalle auto blu dei ministri, da ma 40 anni di consociativismo e di non-politica.
3- La commissione bancaria è stato un’altra cretinata. E infatti mezza campagna elettorale si sta facendo su Banca Etruria. La gente non ha tempo e voglia di seguire tutta la complicata storia di quel piccolissimo istituto. Sa solo che il Pd (attraverso Maria Elena Boschi, alter ego di Renzi) vi è stato coinvolto (ingiustamente e indebitamente) e che adesso cerca, faticosamente, di tirarsene fuori. Fra la noia generale. Nessuno segue questa brutta pagina italiana. “Il Pm Rossi accusa Banca d’Italia”, un giorno. Il giorno dopo: “Il Pm Rossi sotto inchiesta per reticenza”. Voltiamo pagina.
Ma poi perché mai il Pd deve presentarsi come un partito anti-sistema (come i grillini)? Qualcuno si è bevuto il cervello nello staff di Matteo? Il Pd deve presentarsi come forza di governo per far andare meglio le cose. Con un programma e uno staff credibile.
Insomma, la gente vorrebbe sapere che cosa accade domani e che cosa sarà dei loro risparmi e del loro destino, e qui invece gli vengono rifilate delle bufale sui mille giorni renziani e complicatissime storie su Banca Etruria.
Ma, se provate a spiegare questo, attenti gli ombrellini delle signore talebane renziane.
4 Comments
Al solito l’intervento di Turani risulta ironicamente spiritoso e stimolante ma non largamente condivisibile. Quanto agli ombrellini delle gentili signore mi permetto di segnalare i più inquietanti robusti ombrelli da pastore, che ho visto alla stazione di Massa (era una notte che pioveva e che tirava un forte vento – vedasi canzone degli alpini) in mano a robusti montanari (forse cavatori) osannanti al nostro Matteo. Quanto al rapporto talebani/riformisti dissento completamente. Se è vero che la quasi unanimità sostiene il segretario (compresi orlandiani ed emiliani) è altrettanto vero che i “riformisti” credo siano in netta e crescente maggioranza. Io stesso mi sento a disagio (non sto a spiegarne i motivi) nel sentirmi definito “renziano” e forse preferirei essere definito spregiativamente sovversivo o, in positivo, riformatore anziché riformista. Ma sono solo differenze lessicali! Concordo in pieno sul punto 3° e largamente con il 2°, mentre dissento sul 1°. E’ del tutto evidente lo sforzo, coronato da successo, di superare la vulgata dell’uno contro tutti. Si è formata al contrario una bella squadra: Martina, Gentiloni, Minniti, Orlando, Serracchiani, Rosato, Zanda, Franceschini, Richetti ed aspettiamo con ansia Pisapia e Tabacci per avere l’undici completo, C.T. Renzi. Non mancano buone riserve che ometto per concisione. Non inserisco per ora Emiliano che considero un po’ come Niang (sono un tifoso granata!) persona di grande qualità e spessore ma attualmente “fuori forma”, ma di sicuro farà goal in campagna elettorale. Perfetti il penultimo e terz’ultimo capoverso, ma mi sembra innegabile lo sforzo in quel senso, testimoniato dall’impegno di Gentiloni, in netta crescita nella stima e considerazione generale. Per concludere vorrei esprimere il mio pessimismo cosmico che mi porta a ritenere probabile, se non sicura, la nostra vittoria finale. Risate generali e prese …… in giro di tutti gli amici/compagni quando lo dico. Non ho creduto e sempre rifiutato la vulgata reazionaria del “popolo bue” e stavolta mi rifiuto di credere in un successo dei due comici Mangiafuoco e Dulcamara e di Sparafucile.
Caro Turani,
suggestiva l’immagine delle signore con l’ombrellino, anche se forse il riferimento calzava meglio alle seguaci di Berlusconi, non avendo mai visto ombrellini alle Feste dell’Unità, dove Renzi pure va alla grande!
Comunque sia, io non sono una signora, non ho ombrellini e soprattutto non sono un talebano.
Nulla di più lontano da ogni fondamentalismo, per tradizione, cultura e pratica politica!
Ciononostante, qualche puntualizzazione mi sento di farla, perché a volte la foga anti-renziana rischia di diventare una vera furia iconoclasta, poco rispettosa della realtà dei fatti.
Andiamo con ordine.
La sconfitta al referendum: è vero, Renzi personalizzò lo scontro in modo forse eccessivo, ma qualcuno può pensare che, se anche egli si fosse nascosto sotto un cavolo, non ci avrebbero pensato i suoi tanti avversari a caricarlo della responsabilità della riforma? A chi poteva sfuggire un’occasione tanto ghiotta di toglierlo di mezzo?
Il suo atteggiamento ha solo anticipato (forse nel vano tentativo di esorcizzarlo) qualcosa che sarebbe inevitabilmente successo.
Ed infatti è successo.
Il debito pubblico: dalla seguente tabella, copiata dal sito del Tesoro, si evince che l’aumento dal 2013 al 2016 (i famosi mille giorni) è stato di circa 150 miliardi; inoltre, dopo il 2013, l’aumento è andato di pari passo con l’aumento del PIL, tant’è che il rapporto è rimasto pressoché costante.
Anno Debito Pubblico PIL Debito/PIL
(mil. €) (mil. €) (%)
2013 2.070.228 1.604.599 129,0
2014 2.137.316 1.621.827 131,8
2015 2.173.329 1.652.153 131,5
2016 2.218.471 1.680.523 132,0
Ora, oltre ad operazioni contabili come Capricorn, ci sono altri modi per abbattere il debito, se non la vendita (non la svendita) di qualche asset strategico e la crescita del PIL, che riduce il rapporto e fa crescere le entrate?
E tornare per qualche anno al 2,9 % di rapporto deficit/PIL non è un modo serio di spingere la crescita?
Cosa vogliamo fare, licenziare qualche decina di migliaia di dipendenti pubblici per abbattere la spesa pubblica, la cui parte preponderante è dovuta agli stipendi?
Non bisogna invece investire in riduzione del costo del lavoro, riduzione delle imposte sul reddito, opere pubbliche?
Le banche: ci rendiamo conto che sono state usate come una clava contro il Governo (qualcuno ha paragonato, con sommo sprezzo del ridicolo, il conflitto di interessi di Berlusconi con quello di Renzi/Boschi) malgrado (o forse proprio per quello …) la riforma delle popolari, attesa da decenni, e l’intervento a favore dei danneggiati (almeno quelli in buona fede), mentre qualcun altro aveva fatto passare il bail-in senza colpo ferire?
Questo paese, che è nato con lo scandalo della Banca Romana ed è passato attraverso scandali su scandali nei decenni, dalla Commerciale all’Ambrosiano e allo IOR, un Governatore arrestato per vendetta, per finire con MPS, un Paese che ha visto di tutto e di più, ora deve tremare per quattro banchette di provincia?
Cosa si doveva fare, finta di niente?
La Commissione qualche punto fermo dovrà pur metterlo, o no?
E la Banca d’Italia, qualche riflessione dovrà pur farla? O diciamo che è andato tutto bene?
Qui nel frattempo è successo di tutto, abbiamo già dimenticato le prove false contro Tiziano Renzi?
Caro Turani, su una cosa sono assolutamente d’accordo.
“Il Pd deve presentarsi come forza di governo per far andare meglio le cose. Con un programma e uno staff credibile.”
Ma, senza le spallate, forse anche un po’ scomposte, di Matteo Renzi, il sistema si sarebbe mosso da solo?
Bastava Enrico Letta?
Io non credo.
Quindi, apprestiamoci a questa campagna elettorale parlando di programmi veri, realistici, fattibili. Renzi e tutti gli altri del PD mi pare si stiano sforzando in tal senso.
Se gli italiani non ci crederanno, sarà senz’altro per colpa nostra, ma anche l’informazione dovrebbe fare la sua parte, dando le giuste proporzioni alle cose, per evitare di mettere pericoli pubblici come Di Maio, Salvini o Berlusconi alla guida di questo Paese.
Mi scuso per la lunghezza; ora vado a cercarmi un ombrellino …!
Il Turani che spesso, altre volte, ho apprezzato, stavolta non mi sembra invece “molto in forma” e che lui, da giornalista specializzato in economia quale è abbia fatto, come si suole dire, i “conti della serva”, facendo la cresta sulla spesa! E in questa occasione mi pare anche che faccia un qualche esercizio da “cerchiobottista”. Concordo con Ernesto e, stavolta, dissento da Giovanni (al quale, tra l’altro, mi unisce il tifo per il Toro!). Ed è proprio il punto 3- quello sul quale il mio dissenso è maggiore, perché (ed ecco il “cerchiobottismo”) mi pare che Turani si sia allineato a coloro che hanno fatto di una pulce l’elefante! Non entro di più nel merito, ma per chi ha tempo e voglia di leggerlo, qui di seguito posto, col copia/incolla, la mail che ho mandato stamane a Renzi. Mi scuso per la lunghezza, che era però necessaria.
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Poiché per un qualche motivo la mail a Renzi non è finita nel mio commento la riporto qui.
Caro Matteo.
Vogliamo provare a fare un po’ di chiarezza sulla vicenda Banca Etruria? Bene!
Dice Consob, se ho capito bene, che da un controllo effettuato (dai loro ispettori) sarebbe emerso che i “prospetti informativi utilizzati dalla banca non erano in regola”.
Sono stato “promotore finanziario” e per quanto mi consta la Consob i “prospetti informativi” li deve vagliare, e autorizzare, prima che le SIM (società d’intermediazione mobiliare) li utilizzino! Nella vicenda di B. Etruria le ipotesi sono due: 1) la banca ha fatto utilizzare prospetti “non autorizzati”, nel qual caso la responsabilità, addirittura penale, è della banca stessa; 2) la Consob ha autorizzato i prospetti inviati dalla banca, senza di fatto controllarli, e si è accorta solo a “disastro” avvenuto della loro irregolarità, contestandola alla banca. In questo secondo caso la responsabilità è TOTALMENTE a carico di Consob! Ma la questione relativa al collocamento di prodotti finanziari da parte delle banche presenta altri lati oscuri, sui quali sia Banca d’Italia che Consob dovrebbero essere chiamate a rispondere. Il primo riguarda l’abilitazione, concessa a tantissimi dipendenti bancari, ad operare come “promotori finanziari” sulla base del possesso (?) di non meglio precisati “titoli equipollenti”. Non è questione da poco perché, quando io superai l’esame scritto di abilitazione alla professione (in seguito quello orale), nella mia sezione c’erano moltissimi impiegati e funzionari di banca (parecchi li conoscevo personalmente, altri mi sono stati indicati) e furono tutti bocciati! Dopo alcuni mesi, poiché quel esito era divenuto per le banche una costante, seppi dal responsabile della filiale del Banco Ambrosiano Veneto di cui ero cliente, anche lui allora bocciato, che avevano ottenuto la qualifica, come detto, con i titoli equipollenti. E già questo fatto rappresenta, a mio avviso, una grave anomalia. Quali sono questi “titoli equipollenti? E come si conciliava il possesso di tali titoli con la conoscenza delle normative di legge specifiche del settore, relative alle modalità di collocamento dei prodotti finanziari, che io avevo studiato per mesi, prima dell’esame, e per le quali dovetti poi seguire continui corsi di aggiornamento, stante che venivano spesso modificate? Il secondo aspetto, però, è ancora più importante e decisivo ai fini della determinazione delle responsabilità, in questo caso di Consob, nella mancata azione di controllo. Mi riferisco all’applicazione della normativa MIFID, che prevede, come premessa e presupposto irrinunciabile a qualsiasi operazione di collocamento di prodotti finanziari, la PROFILAZIONE DEL potenziale CLIENTE. Sta a significare che l’intermediario ha l’OBBLIGO di “indagare” la persona intenzionata ad investire dei quattrini, suo tramite, per individuare, attraverso una serie piuttosto lunga e complessa di domande, quale sia la sua PROPENSIONE AL RISCHIO così da proporgli forme di investimento in linea con la propensione manifestata. Il mio convincimento è che Consob, al di là dell’aver o meno controllato i “prospetti informativi”, sarà SICURAMENTE colta in fallo sui “MODULI DI PROFILAZIONE” che le banche, se li avranno, se li vedranno contestare nella sostanza dai clienti interessati, vuoi per il fatto di non averli mai visti prima e, magari, indicando come falsa la firma apposta dove previsto! Ma una domanda sorge spontanea: perché tutto questo “casino” su una “banchetta” che avrà avuto poche decine di migliaia di clienti, mentre su Veneto Banca, Popolare di Vicenza e MPS che, assieme, assommeranno almeno 2 (due) milioni di clienti TUTTO TACE? Ricordo, en passant, che un certo Zonin, ex presidente di Popolare di Vicenza, quando ha capito che si avvicinava il redde rationem della sua dissennata gestione della banca, ha provveduto a sbarazzarsi di tutti i suoi (molti e ricchi) beni, facendone “dono” ai figli! Su queste PORCHERIE nessuno dice nulla, né interviene per “bonificarle”? Sul caso MPS c’è ancora da chiarire la vicenda di quel dirigente “suicidato” (forse da qualcuno), ma più nessuno ne parla! Quello che anche agli occhi di un profano appare chiaro, oltre ogni ragionevole dubbio, è che nella vicenda “banche” sia Banca d’Italia che Consob NON hanno adempiuto, in tutto o in parte, agli obblighi di VIGILANZA loro affidati ed è opportuno e giusto che siano chiamate a risponderne nelle persone dei loro dirigenti responsabili! Pantalone si è rotto, non paga più, paghi chi ha fatto il danno!
Avanti, insieme!