123.giorgiobottoni@gmail.com
Caro Sergio, ti invio la lettera che la NUova Ferrara, oggi ha pubblicato. Non mi sento un gonzo, benchè abbia sostenuto Matteo Renzi,sperando nella sua opera di rinnovamente, ma ora sta facendo come gli altri,anzi peggio. Gentile Direttore,
Vorrei potere esprimere tutta la mia preoccupazione per la situazione politica Italiana. La vittoria conseguita dal Centro sinistra in Emilia Romagna, oltre ad assicurare una buona guida alla nostra Regione, poteva aprire il capitolo principale, come battere una Destra a dominio leghista, che con molta spavalderia punta alla vittoria elettorale e lo sta prospettando con tanta disinvoltura, citando l’Inghilterra, includendovi perciò,anche l’uscita dell’Italia dalla Comunità europea. La sinistra invece di essere impegnata per sconfiggere tali disastrosi propositi, ed operando per dare un prospettiva all’Italia, viene invece dilaniata da enormi e abbastanza insensate divisioni, facilitando in tal modo i propositi della Destra.
Il PD uscito sconfitto dalle ultime elezioni politiche, con Matteo Renzi che ne era il segretario dimissionario e nel contempo sostenitore della posizione, che il PD fosse stato mandato all’opposizione dagli elettori e quindi andava evitato qualsiasi compromesso ed anche il dialogo con i 5 Stelle, i principali vincitori di quelle elezioni. A seguito del fallimento della successiva prova di governo giallo verde, anche per la particolare irruenza del Capitano, tanto mortificante per il più grosso alleato, si prospettavano le condizioni e la necessità della partecipazione del PD, che lo faceva con l’intervento promozionale dello stesso Renzi, che però nel contempo e inaspettatamente costituiva una propria compagine politica, portandovi una quarantina di parlamentari provenienti dal PD. Nello stesso tempo un’altra parte condotta da Carlo Calenda, in disaccordo con la partecipazione del PD al governo, promuoveva un’altra scissione. Il PD indebolito da queste due scelte affrontava l’ardua prova, che richiedeva e richiede tanta coesione da parte di tutti, per poter essere all’altezza della particolarissima situazione e delle enormi necessità di governo dell’Italia .
Si tratta di una navigazione inusitata e particolarmente complessa. Nella lettera pubblicata oggi a firma di Italia Viva viene affermato, che non intendono aprire la crisi, non hanno cambiato idea e che intendono confrontarsi con gli alleati trovando soluzioni. E tuttavia a mio parere per ragioni di chiarezza significa cambiare: Smetterla di votare con le minoranze, come è avvenuto al Senato alla commissione giustizia. Partecipare alle riunioni decisionali, quali lo è il Consiglio dei ministri, che non va disertato, se si vogliono ricercare le soluzioni ragionevoli e possibili. Senza mettere le dita negli occhi degli alleati di governo.
Giorgio Bottoni
Gentile Direttore,
Vorrei potere esprimere tutta la mia preoccupazione per la situazione politica Italiana. La vittoria conseguita dal Centro sinistra in Emilia Romagna, oltre ad assicurare una buona guida alla nostra Regione, poteva aprire il capitolo principale, come battere una Destra a dominio leghista, che con molta spavalderia punta alla vittoria elettorale e lo sta prospettando con tanta disinvoltura, citando l’Inghilterra, includendovi perciò,anche l’uscita dell’Italia dalla Comunità europea. La sinistra invece di essere impegnata per sconfiggere tali disastrosi propositi, ed operando per dare un prospettiva all’Italia, viene invece dilaniata da enormi e abbastanza insensate divisioni, facilitando in tal modo i propositi della Destra.
Il PD uscito sconfitto dalle ultime elezioni politiche, con Matteo Renzi che ne era il segretario dimissionario e nel contempo sostenitore della posizione, che il PD fosse stato mandato all’opposizione dagli elettori e quindi andava evitato qualsiasi compromesso ed anche il dialogo con i 5 Stelle, i principali vincitori di quelle elezioni. A seguito del fallimento della successiva prova di governo giallo verde, anche per la particolare irruenza del Capitano, tanto mortificante per il più grosso alleato, si prospettavano le condizioni e la necessità della partecipazione del PD, che lo faceva con l’intervento promozionale dello stesso Renzi, che però nel contempo e inaspettatamente costituiva una propria compagine politica, portandovi una quarantina di parlamentari provenienti dal PD. Nello stesso tempo un’altra parte condotta da Carlo Calenda, in disaccordo con la partecipazione del PD al governo, promuoveva un’altra scissione. Il PD indebolito da queste due scelte affrontava l’ardua prova, che richiedeva e richiede tanta coesione da parte di tutti, per poter essere all’altezza della particolarissima situazione e delle enormi necessità di governo dell’Italia .
Si tratta di una navigazione inusitata e particolarmente complessa. Nella lettera pubblicata oggi a firma di Italia Viva viene affermato, che non intendono aprire la crisi, non hanno cambiato idea e che intendono confrontarsi con gli alleati trovando soluzioni. E tuttavia a mio parere per ragioni di chiarezza significa cambiare: Smetterla di votare con le minoranze, come è avvenuto al Senato alla commissione giustizia. Partecipare alle riunioni decisionali, quali lo è il Consiglio dei ministri, che non va disertato, se si vogliono ricercare le soluzioni ragionevoli e possibili. Senza mettere le dita negli occhi degli alleati di governo.
Giorgio Bottoni
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123.giorgiobottoni@gmail.com
Caro Sergio, ti invio la lettera che la NUova Ferrara, oggi ha pubblicato. Non mi sento un gonzo, benchè abbia sostenuto Matteo Renzi,sperando nella sua opera di rinnovamente, ma ora sta facendo come gli altri,anzi peggio. Gentile Direttore,
Vorrei potere esprimere tutta la mia preoccupazione per la situazione politica Italiana. La vittoria conseguita dal Centro sinistra in Emilia Romagna, oltre ad assicurare una buona guida alla nostra Regione, poteva aprire il capitolo principale, come battere una Destra a dominio leghista, che con molta spavalderia punta alla vittoria elettorale e lo sta prospettando con tanta disinvoltura, citando l’Inghilterra, includendovi perciò,anche l’uscita dell’Italia dalla Comunità europea. La sinistra invece di essere impegnata per sconfiggere tali disastrosi propositi, ed operando per dare un prospettiva all’Italia, viene invece dilaniata da enormi e abbastanza insensate divisioni, facilitando in tal modo i propositi della Destra.
Il PD uscito sconfitto dalle ultime elezioni politiche, con Matteo Renzi che ne era il segretario dimissionario e nel contempo sostenitore della posizione, che il PD fosse stato mandato all’opposizione dagli elettori e quindi andava evitato qualsiasi compromesso ed anche il dialogo con i 5 Stelle, i principali vincitori di quelle elezioni. A seguito del fallimento della successiva prova di governo giallo verde, anche per la particolare irruenza del Capitano, tanto mortificante per il più grosso alleato, si prospettavano le condizioni e la necessità della partecipazione del PD, che lo faceva con l’intervento promozionale dello stesso Renzi, che però nel contempo e inaspettatamente costituiva una propria compagine politica, portandovi una quarantina di parlamentari provenienti dal PD. Nello stesso tempo un’altra parte condotta da Carlo Calenda, in disaccordo con la partecipazione del PD al governo, promuoveva un’altra scissione. Il PD indebolito da queste due scelte affrontava l’ardua prova, che richiedeva e richiede tanta coesione da parte di tutti, per poter essere all’altezza della particolarissima situazione e delle enormi necessità di governo dell’Italia .
Si tratta di una navigazione inusitata e particolarmente complessa. Nella lettera pubblicata oggi a firma di Italia Viva viene affermato, che non intendono aprire la crisi, non hanno cambiato idea e che intendono confrontarsi con gli alleati trovando soluzioni. E tuttavia a mio parere per ragioni di chiarezza significa cambiare: Smetterla di votare con le minoranze, come è avvenuto al Senato alla commissione giustizia. Partecipare alle riunioni decisionali, quali lo è il Consiglio dei ministri, che non va disertato, se si vogliono ricercare le soluzioni ragionevoli e possibili. Senza mettere le dita negli occhi degli alleati di governo.
Giorgio Bottoni
Gentile Direttore,
Vorrei potere esprimere tutta la mia preoccupazione per la situazione politica Italiana. La vittoria conseguita dal Centro sinistra in Emilia Romagna, oltre ad assicurare una buona guida alla nostra Regione, poteva aprire il capitolo principale, come battere una Destra a dominio leghista, che con molta spavalderia punta alla vittoria elettorale e lo sta prospettando con tanta disinvoltura, citando l’Inghilterra, includendovi perciò,anche l’uscita dell’Italia dalla Comunità europea. La sinistra invece di essere impegnata per sconfiggere tali disastrosi propositi, ed operando per dare un prospettiva all’Italia, viene invece dilaniata da enormi e abbastanza insensate divisioni, facilitando in tal modo i propositi della Destra.
Il PD uscito sconfitto dalle ultime elezioni politiche, con Matteo Renzi che ne era il segretario dimissionario e nel contempo sostenitore della posizione, che il PD fosse stato mandato all’opposizione dagli elettori e quindi andava evitato qualsiasi compromesso ed anche il dialogo con i 5 Stelle, i principali vincitori di quelle elezioni. A seguito del fallimento della successiva prova di governo giallo verde, anche per la particolare irruenza del Capitano, tanto mortificante per il più grosso alleato, si prospettavano le condizioni e la necessità della partecipazione del PD, che lo faceva con l’intervento promozionale dello stesso Renzi, che però nel contempo e inaspettatamente costituiva una propria compagine politica, portandovi una quarantina di parlamentari provenienti dal PD. Nello stesso tempo un’altra parte condotta da Carlo Calenda, in disaccordo con la partecipazione del PD al governo, promuoveva un’altra scissione. Il PD indebolito da queste due scelte affrontava l’ardua prova, che richiedeva e richiede tanta coesione da parte di tutti, per poter essere all’altezza della particolarissima situazione e delle enormi necessità di governo dell’Italia .
Si tratta di una navigazione inusitata e particolarmente complessa. Nella lettera pubblicata oggi a firma di Italia Viva viene affermato, che non intendono aprire la crisi, non hanno cambiato idea e che intendono confrontarsi con gli alleati trovando soluzioni. E tuttavia a mio parere per ragioni di chiarezza significa cambiare: Smetterla di votare con le minoranze, come è avvenuto al Senato alla commissione giustizia. Partecipare alle riunioni decisionali, quali lo è il Consiglio dei ministri, che non va disertato, se si vogliono ricercare le soluzioni ragionevoli e possibili. Senza mettere le dita negli occhi degli alleati di governo.
Giorgio Bottoni