Caro Sergio,
lascia fare al tuo amico Renzi… lui sa come trattare.
Ho appena sentito il suo intervento al Senato.
Se lo rivolete come Segretario, se ne può anche parlare…
Stammi bene.
Caro Ernesto, Renzi era alla giuda di una corazzata, dove c’erano e ci sono degli esseri umani pensanti, magari arroganti, presuntuosi, ma onesti e disposti a parlare con il noi, anche se spesso l’io con arroganza primeggiava e continua ancora adesso.
Ha scelto di fare il capo assoluto di un piccolo partito, dove tutti lo implorano ed adorino, dove non fa nessuna fatica a veicolare le sue idee, ma non è riuscito a svotare la corazzata PD che non solo ha resistito, ma ha rafforzato il numero dei suoi votanti dal 19% di Renzi segretario al 21% con la nuova guida Zingaretti. Non è riuscito neanche a recuperare gli elettori che lo avevano scelto alle elezioni Europee del 26 maggio del 2014 portando il PD al 41%. Quanto su scritto dimostra che Renzi non ha saputo diffondere le sue idee alle quali io avevo aderito condividendole e, secondo me, continua a non saperlo fare: lo dimostrano le percentuali della sua formazione “italia viva”che oscillano dal 2-3-%. Forse, come io a suo tempo gli scrissi, senza ricere nessuna risposta, prima di cominciare la guerra da “rottamatore” bisognava accertarsi di quante divisione, nel complesso esercito del PD, aveva. Invece ha attaccato il sindacato, pur sapendo di non poter contare, su nessuna sua divisione all’interno dello stesso.
La dimostrazione è che poi come segretario nazionale della Cgil è stato eletto un suo acerrimo nemico: Landini.
Ha continuato così ad attaccare in tutti gli altri campi, magistratura, forze armate, scuola, avendo pochissimi, se non addirittura nessuno, suoi rappresentanti all’ interno delle stesse.
Nel PD, caro Ernesto, Renzi poteva realizzare le sue idee, ed io l’avrei sostenuto: bastava avere tanta pazienza ed accettare i compromessi, come sta facendo Il capo del PD Zingaretti, che sono l’ anima e la guida della grande politica. Lui ha scelto di fare il filosofo tra tanti che però orientano i popoli, ma non realizzano mai niente di concreto. Io penso che Matteo Renzi si è giocato una grande occasione: rafforzare e far diventare “invincibile” la grande corazzata PD. Peccato: io ci credevo. Un grande abbraccio Ernesto a te ed a tutti coloro che ci leggono.
Antonio De Matteo Pescara
Caro Antonio, non ti sarà sfuggito il tono ironico e vagamente canzonatorio del mio post.
Aldilà di quello, però, resta il folgorante “per il momento non sappiamo come fare…” di Bobo, che fotografa spietatamente la difficoltà del PD zingarettiano di fare politica.
Ecco, di Renzi si può pensare tutto quello che si vuole, dirne peste e corna, criticare, maledire, rimpiangere, rivangare, ma una cosa resta innegabile: l’uomo non rinuncia mai a fare politica, non rinuncia a perseguire obbiettivi, non rinuncia a cercare strade per fare avanzare un po’ di riforme nel Paese.
Qualcosa, e anche di più di qualcosa, ottiene, sempre. E non per lui, che è ormai una delle persone meno ben viste d’Italia (eufemismo…), ma per la causa del riformismo progressista.
Si dica pure la qualunque, ma è così, innegabilmente.
Io spero sempre che il PD, nella cui missione ho confidato a lungo, riacquisti slancio riformista e si svincoli dai legacci un po’ frusti con il Novecento. Se non ci riesce è un guaio per tutti noi.
Ci sono persone formidabili nell’ambiente riformista; faccio due nomi, ma fortunatamente ce ne sono parecchi altri: Stefano Bonaccini e Marco Bentivogli. Mi paiono esemplari per lucidità, visione e capacità politiche. Persone così vanno valorizzate al massimo, coinvolte, supportate.
Smettiamola di distruggere i bravi leader, solo perché sono bravi. La storia ne è piena, da De Gasperi a Prodi, a Veltroni, a Renzi. Basta.
Non si cambia il mondo con i mediocri: ci vogliono i fuoriclasse, anche se rompono le scatole, hanno un caratteraccio e posseggono un ego sovradimensionato.
A volte sbagliano. Ma noi siamo quelli sempre alla ricerca di “chi ha sbagliato più forte”, “che per avere tutto il mondo fra le braccia …”
Stammi bene.
Scusate se intervengo sul blog di Antonio, visto che ormai è rimasto solo con le sue masturbazioni celebrali.
Caro Antonio, tu non sei mai stato Renziano o non hai capito nulla
Poiché Renzi ha sempre detto a chiare lettere che voleva cambiare questo paese, dai rapporti sindacali, alla scuola alla magistratura e quant’. Ora tu mi dici che doveva cercare compromessi, per fare che ? Per festeggiare le vittorie a tarallucci e vino e continuare come sempre. Non avevi capito che questo faceva sul serio e a te come alla stragrande maggioranza di questo paese va bene così. Bene andiamo avanti così
Marco bs
Ogni generale, per vincere deve saper motivare ed accrescere i suoi “sottoposti”: le battaglie e poi le guerre non si vincono con la sola propria abilità. L’abilità di un capo, sia esso generale o meno, si vede osservando i fatti, le battaglie vinte ed i successi.
Facciamo la conta dei “sucessi o battaglie vinte” tra Zingaretti e Renzi.
Renzi è uscito dal PD per svuotarlo in “italia viva” e si è ritrovato in un partitino del 3%,
che non riesce ad influenzare le scelte piu importante per l’Italia e l’Europa se non in maniera molto limitata,
Zingaretti, che non ho votato, ha preso in mano un PD, che tanti davano per finito, a partire da Renzi, l’ha rafforzato ed accettando la proposta di Renzi, suo “avversario” ha contribuito a formare il governo attuale e lo difende con determinazione e passione. Non solo riesce ad inserire nelle istituzioni Europee due sui importanti rappresentanti: il presidente del parlamento Europeo, David Sassoli ed il commissario alla economia, on Gentiloni Paolo che hanno contribuito in modo determinante alle attuali impensabili riforme Europee.
Ha ottenuto a livello nazionale il ministero dell’ economia e finanze, con l’on Roberto Gualtieri che sta gestendo con grande intelligenza la grave crisi attuale italiana.
Sta amministrando, con buoni risultati la regione Lazio, nonostante sia stato colpito pesantemente dal terribile covid 19. Con il suo PD ha contribuito in modo lampante alla vittoria di Bonaccina in Emlia-Romagna portando il PD
al secondo posto nella classifica dei partiti nazionali.
Attualmente il PD di Zingaretti si attesta intorno al 22% con Renzi eravamo al 19%.
Questi sono alcuni fatti a favore di Zingaretti, mi sembra. Poi ognuno puo’ pensare quello che vuole a partire da Sergio che scrive ” noi del PD non sappiamo cosa fare per frenare i grillini” senza considerare che fino ad adesso i 5 stelle collaborano grazie al PD. Un caro saluto a te, Ernesto, e a tutti i lettori di questo blog, anche a Marco che non si ” fa le masturbazioni celebrali”, come farei io, ma che pensa di cambiare il mondo con un 3% di italiani offendendo liberamente e gratuitamente chi non la pensa come lui e che difende il PD.
Antonio De Matteo Pescara
Mi sembra che le argomentazioni di Antonio siano ricchissime di buon senso e, come si sa, il buon senso deve sempre far parte della grande politica. Mi piace molto l’atteggiamento sereno con cui si svolge questo dialogo e mi piacciono molto i riferimenti a Bonaccini e Bentivogli. Anch’io li apprezzo molto però, contrariamente a quanto afferma Ernesto, per la loro diversità da Renzi: sono leader che sanno fare squadra e sanno scegliersi persone pensanti da mettere al loro fianco. Renzi, purtroppo per lui o per noi, ha sempre scelto degli yes men dannosissimi.
Sergio
Hai una bella faccia tosta a dire che offendo chi non la pensa come me, proprio te che dell’io , che odi tanto, sei il portabandiera.
Su un blog ogniuno dice la propria idea senza cercare di imporla agli altri come fai tu. Forse da ex sindacalista eri abituato così.
Marco bs
Dico a tutti: evitiamo il tifo da stadio e stiamo alle cose scritte e non a quelle ipotizzate, altrimenti diventiamo un pollaio social.
Prima di leggere “tra” le righe, leggiamo le righe. E’ pura igiene dialettica.
Siamo in un momento molto delicato, nel quale si gioca una partita molto complessa, dal risultato incerto e con regole ballerine.
Il centrosinistra, qualunque cosa si intenda con questo termine, deve decidere se vuole mettere mano ai problemi del Paese o se vuole solo tirare a campare fino alle prossime elezioni.
A mio parere si è aperta una finestra di opportunità per fare anche riforme importanti: una per tutte, il sistema fiscale.
E poi la gestione delle opere pubbliche, la semplificazione dei rapporti Stato-Cittadino, forse persino la scuola.
Bisogna procedere con determinazione e coraggio. Ci sono circa 300 deputati 5 stelle terrorizzati dall’idea di andare a casa: bisogna pressarli, convincerli con ogni mezzo a lasciare il loro paralizzante ideologismo e partecipare al processo riformatore. Tranne i più esposti e più fanatici, forse non è impresa impossibile. Non hanno alcuna guida, non hanno alternative, sono pressoché allo sbando.
Altro discorso per il PD: per certi aspetti è persino più grave, viste le incrostazioni presenti in buona parte della sua classe dirigente.
Italia Viva è snella, agile, con un leader indiscusso, quindi può fare una politica corsara ed incunearsi nelle divisioni dell’avversario o anche dell’alleato.
Il PD dovrebbe intelligentemente assecondare mediando, ma deve anche a sua volta abbandonare posizioni tardo ideologiche alla Orlando o alla Cuperlo. Sono davvero inadeguati e costituiscono un freno oggettivo allo svolgimento del processo di riforma. Dimentichino la loro ossessione renziana e guardino al sodo.
Ho citato Bonaccini e Bentivogli perché sono persone concrete e ben radicate nel loro tempo. Potrei citarne altri, ma non voglio mettermi a fare il totonomi.
Ultima cosa: non pensiamo alle prossime elezioni. Saranno tra tre anni, se non vogliamo suicidarci prima, e quindi gli assetti politici saranno tutti da vedere.
Adesso, testa bassa e pedalare. Il paese può diventare una polveriera, senza una scossa. L’inerzia è un atteggiamento politicamente criminale.
Devo dire con tutta sincerità che gli interventi di Orlando e Cuperlo mi hanno lasciato molto perplesso. Sto cercando di capire ma a tutt’oggi l’unico intervento concreto sull’affaire FCA mi è sembrato quello di Bentivogli. Anche l’atteggiamento verso la Repubblica e La Stampa mi sembra eccessivamente liquidatorio. Detto questo l’autoreferenzialità di Renzi rimane il danno più grosso della sinistra. Come ho già detto altre volte c’è qualcosa di drammaticamente simile all’atteggiamento autoliquidatorio di D’Alema.
Sergio
Caro Ernesto, io non sono un tifoso, ma non ho mai detto a nessuno che le sue idee sono “masturbazioni cerebrali” e che si presenta con una “bella faccia tosta” neanche quando facevo il sindacalista ed incontravo imprenditori molto “tosti”. Non è comunque un problema. Io nella vita ho sempre scelto le persone con cui dialogare. Continuerò volentieri a scrivere su questo blog leggendo con attenzione e rispetto i tuoi scritti ed ignorando i ” i tifosi maleducati”.
Grazie Sergio per la tua ospitalità e non esitare a vietarmi questo spazio se dovessi diventare un “tifoso maleducato”. Io sono per la liberta’ di parola nel rispetto del prossimo. Un caro saluto a tutti Antonio De Matteo Pescara
Caro Antonio, scusami ma io oggi ho dei problemi un po’ più grandi del blog, sto dando la paghetta settimanale ai miei dipendenti perché la CIG ancora non si vede e in questi momenti affiora il carattere di noi bresciani ( gross, sgress, gnocc, e gnecc e gnucc con la dieresi sulla u).
Scusa ancora ma mi girano le palle quando si deridono gli altri con la battuta ( avete a mala pena il 2/3% ) , noi con la ns. grande avanzata siamo dal 19.3 al 20.7 con il vento in poppa. Mi domando ma con questo popo di numeri perché il PD si fa dettare l’agenda politica da un coglione che rappresenta il 2/3% ? che è pure antipatico?. Ci sarà un perché.
Caro Ernesto, non sono mai stato tifoso per nessuno anzi si, per quelli che lavorano sodo e si sbattono per il paese contro tutte le burocrazie inventate per occupare posti di lavoro inutili.
Voglio ricordare a tutti che un partito con il 2/3% e con un leader che ho odiato e amato sopra ogni altra cosa, un certo Pannella Marco ha portato questo paese a conquiste sociali epocali. Se avesse aspettato il nostro PCI chissà ancora dove saremmo. In sintesi amo e odio quelli con le palle.
Marco bs
Forza e coraggio Marco: noi del centrosinistra siamo abituati a lottare e come scrive Sergio il peggiore dei nostri e più valido del migliore del centrodestra. Matteo Renzi non è un “coglione”, ma una risorsa.
Grazie per l’aiuto che dai ai tuoi dipendenti: anche loro sono una risorsa per la tua azienda e per noi del centrosinistra. La cassa integrazione arriverà: governiamo noi e ci occupiamo di tutti il popolo Italiano senza lasciare indietro nessuno. Un grande abbraccio Marco a te ed a tutti coloro che leggono e scrivono su questo. Antonio De Matteo Pescara
Perché lo stato Italiano, nella attuale situazione, non dovrebbe chiedere garanzie per la collettività alla FCA ( ex FIAT ) e a tutte le altre aziende per garantire il loro debito, come previsto dalla legge, presso le banche ? Io credo che il popolo Italiano debba difendere le aziende che si occupino della collettività e non solo del mero profitto destinato ai soli imprenditori. Quest’ ultimi se non pagano le tasse alla stato e licenziano i propri dipendenti per aumentare i guadagni personali, non devono essere aiutati e devono essere isolati e combattuti. Naturalmente quanto su detto è il mio pensierio. Comunque sono pronto al confronto democratico con il prossimo.
Antonio De Matteo Pescara
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Caro Sergio,
lascia fare al tuo amico Renzi… lui sa come trattare.
Ho appena sentito il suo intervento al Senato.
Se lo rivolete come Segretario, se ne può anche parlare…
Stammi bene.
Caro Ernesto, Renzi era alla giuda di una corazzata, dove c’erano e ci sono degli esseri umani pensanti, magari arroganti, presuntuosi, ma onesti e disposti a parlare con il noi, anche se spesso l’io con arroganza primeggiava e continua ancora adesso.
Ha scelto di fare il capo assoluto di un piccolo partito, dove tutti lo implorano ed adorino, dove non fa nessuna fatica a veicolare le sue idee, ma non è riuscito a svotare la corazzata PD che non solo ha resistito, ma ha rafforzato il numero dei suoi votanti dal 19% di Renzi segretario al 21% con la nuova guida Zingaretti. Non è riuscito neanche a recuperare gli elettori che lo avevano scelto alle elezioni Europee del 26 maggio del 2014 portando il PD al 41%. Quanto su scritto dimostra che Renzi non ha saputo diffondere le sue idee alle quali io avevo aderito condividendole e, secondo me, continua a non saperlo fare: lo dimostrano le percentuali della sua formazione “italia viva”che oscillano dal 2-3-%. Forse, come io a suo tempo gli scrissi, senza ricere nessuna risposta, prima di cominciare la guerra da “rottamatore” bisognava accertarsi di quante divisione, nel complesso esercito del PD, aveva. Invece ha attaccato il sindacato, pur sapendo di non poter contare, su nessuna sua divisione all’interno dello stesso.
La dimostrazione è che poi come segretario nazionale della Cgil è stato eletto un suo acerrimo nemico: Landini.
Ha continuato così ad attaccare in tutti gli altri campi, magistratura, forze armate, scuola, avendo pochissimi, se non addirittura nessuno, suoi rappresentanti all’ interno delle stesse.
Nel PD, caro Ernesto, Renzi poteva realizzare le sue idee, ed io l’avrei sostenuto: bastava avere tanta pazienza ed accettare i compromessi, come sta facendo Il capo del PD Zingaretti, che sono l’ anima e la guida della grande politica. Lui ha scelto di fare il filosofo tra tanti che però orientano i popoli, ma non realizzano mai niente di concreto. Io penso che Matteo Renzi si è giocato una grande occasione: rafforzare e far diventare “invincibile” la grande corazzata PD. Peccato: io ci credevo. Un grande abbraccio Ernesto a te ed a tutti coloro che ci leggono.
Antonio De Matteo Pescara
Caro Antonio, non ti sarà sfuggito il tono ironico e vagamente canzonatorio del mio post.
Aldilà di quello, però, resta il folgorante “per il momento non sappiamo come fare…” di Bobo, che fotografa spietatamente la difficoltà del PD zingarettiano di fare politica.
Ecco, di Renzi si può pensare tutto quello che si vuole, dirne peste e corna, criticare, maledire, rimpiangere, rivangare, ma una cosa resta innegabile: l’uomo non rinuncia mai a fare politica, non rinuncia a perseguire obbiettivi, non rinuncia a cercare strade per fare avanzare un po’ di riforme nel Paese.
Qualcosa, e anche di più di qualcosa, ottiene, sempre. E non per lui, che è ormai una delle persone meno ben viste d’Italia (eufemismo…), ma per la causa del riformismo progressista.
Si dica pure la qualunque, ma è così, innegabilmente.
Io spero sempre che il PD, nella cui missione ho confidato a lungo, riacquisti slancio riformista e si svincoli dai legacci un po’ frusti con il Novecento. Se non ci riesce è un guaio per tutti noi.
Ci sono persone formidabili nell’ambiente riformista; faccio due nomi, ma fortunatamente ce ne sono parecchi altri: Stefano Bonaccini e Marco Bentivogli. Mi paiono esemplari per lucidità, visione e capacità politiche. Persone così vanno valorizzate al massimo, coinvolte, supportate.
Smettiamola di distruggere i bravi leader, solo perché sono bravi. La storia ne è piena, da De Gasperi a Prodi, a Veltroni, a Renzi. Basta.
Non si cambia il mondo con i mediocri: ci vogliono i fuoriclasse, anche se rompono le scatole, hanno un caratteraccio e posseggono un ego sovradimensionato.
A volte sbagliano. Ma noi siamo quelli sempre alla ricerca di “chi ha sbagliato più forte”, “che per avere tutto il mondo fra le braccia …”
Stammi bene.
Scusate se intervengo sul blog di Antonio, visto che ormai è rimasto solo con le sue masturbazioni celebrali.
Caro Antonio, tu non sei mai stato Renziano o non hai capito nulla
Poiché Renzi ha sempre detto a chiare lettere che voleva cambiare questo paese, dai rapporti sindacali, alla scuola alla magistratura e quant’. Ora tu mi dici che doveva cercare compromessi, per fare che ? Per festeggiare le vittorie a tarallucci e vino e continuare come sempre. Non avevi capito che questo faceva sul serio e a te come alla stragrande maggioranza di questo paese va bene così. Bene andiamo avanti così
Marco bs
Grandi Ernesto e Marco, io la penso esattamente come voi.
Camillo
Ogni generale, per vincere deve saper motivare ed accrescere i suoi “sottoposti”: le battaglie e poi le guerre non si vincono con la sola propria abilità. L’abilità di un capo, sia esso generale o meno, si vede osservando i fatti, le battaglie vinte ed i successi.
Facciamo la conta dei “sucessi o battaglie vinte” tra Zingaretti e Renzi.
Renzi è uscito dal PD per svuotarlo in “italia viva” e si è ritrovato in un partitino del 3%,
che non riesce ad influenzare le scelte piu importante per l’Italia e l’Europa se non in maniera molto limitata,
Zingaretti, che non ho votato, ha preso in mano un PD, che tanti davano per finito, a partire da Renzi, l’ha rafforzato ed accettando la proposta di Renzi, suo “avversario” ha contribuito a formare il governo attuale e lo difende con determinazione e passione. Non solo riesce ad inserire nelle istituzioni Europee due sui importanti rappresentanti: il presidente del parlamento Europeo, David Sassoli ed il commissario alla economia, on Gentiloni Paolo che hanno contribuito in modo determinante alle attuali impensabili riforme Europee.
Ha ottenuto a livello nazionale il ministero dell’ economia e finanze, con l’on Roberto Gualtieri che sta gestendo con grande intelligenza la grave crisi attuale italiana.
Sta amministrando, con buoni risultati la regione Lazio, nonostante sia stato colpito pesantemente dal terribile covid 19. Con il suo PD ha contribuito in modo lampante alla vittoria di Bonaccina in Emlia-Romagna portando il PD
al secondo posto nella classifica dei partiti nazionali.
Attualmente il PD di Zingaretti si attesta intorno al 22% con Renzi eravamo al 19%.
Questi sono alcuni fatti a favore di Zingaretti, mi sembra. Poi ognuno puo’ pensare quello che vuole a partire da Sergio che scrive ” noi del PD non sappiamo cosa fare per frenare i grillini” senza considerare che fino ad adesso i 5 stelle collaborano grazie al PD. Un caro saluto a te, Ernesto, e a tutti i lettori di questo blog, anche a Marco che non si ” fa le masturbazioni celebrali”, come farei io, ma che pensa di cambiare il mondo con un 3% di italiani offendendo liberamente e gratuitamente chi non la pensa come lui e che difende il PD.
Antonio De Matteo Pescara
Mi sembra che le argomentazioni di Antonio siano ricchissime di buon senso e, come si sa, il buon senso deve sempre far parte della grande politica. Mi piace molto l’atteggiamento sereno con cui si svolge questo dialogo e mi piacciono molto i riferimenti a Bonaccini e Bentivogli. Anch’io li apprezzo molto però, contrariamente a quanto afferma Ernesto, per la loro diversità da Renzi: sono leader che sanno fare squadra e sanno scegliersi persone pensanti da mettere al loro fianco. Renzi, purtroppo per lui o per noi, ha sempre scelto degli yes men dannosissimi.
Sergio
Hai una bella faccia tosta a dire che offendo chi non la pensa come me, proprio te che dell’io , che odi tanto, sei il portabandiera.
Su un blog ogniuno dice la propria idea senza cercare di imporla agli altri come fai tu. Forse da ex sindacalista eri abituato così.
Marco bs
A tempo ho scritto che mi piaceva la serenità del dialogo, a volte sono proprio coglione…
Sergio
Dico a tutti: evitiamo il tifo da stadio e stiamo alle cose scritte e non a quelle ipotizzate, altrimenti diventiamo un pollaio social.
Prima di leggere “tra” le righe, leggiamo le righe. E’ pura igiene dialettica.
Siamo in un momento molto delicato, nel quale si gioca una partita molto complessa, dal risultato incerto e con regole ballerine.
Il centrosinistra, qualunque cosa si intenda con questo termine, deve decidere se vuole mettere mano ai problemi del Paese o se vuole solo tirare a campare fino alle prossime elezioni.
A mio parere si è aperta una finestra di opportunità per fare anche riforme importanti: una per tutte, il sistema fiscale.
E poi la gestione delle opere pubbliche, la semplificazione dei rapporti Stato-Cittadino, forse persino la scuola.
Bisogna procedere con determinazione e coraggio. Ci sono circa 300 deputati 5 stelle terrorizzati dall’idea di andare a casa: bisogna pressarli, convincerli con ogni mezzo a lasciare il loro paralizzante ideologismo e partecipare al processo riformatore. Tranne i più esposti e più fanatici, forse non è impresa impossibile. Non hanno alcuna guida, non hanno alternative, sono pressoché allo sbando.
Altro discorso per il PD: per certi aspetti è persino più grave, viste le incrostazioni presenti in buona parte della sua classe dirigente.
Italia Viva è snella, agile, con un leader indiscusso, quindi può fare una politica corsara ed incunearsi nelle divisioni dell’avversario o anche dell’alleato.
Il PD dovrebbe intelligentemente assecondare mediando, ma deve anche a sua volta abbandonare posizioni tardo ideologiche alla Orlando o alla Cuperlo. Sono davvero inadeguati e costituiscono un freno oggettivo allo svolgimento del processo di riforma. Dimentichino la loro ossessione renziana e guardino al sodo.
Ho citato Bonaccini e Bentivogli perché sono persone concrete e ben radicate nel loro tempo. Potrei citarne altri, ma non voglio mettermi a fare il totonomi.
Ultima cosa: non pensiamo alle prossime elezioni. Saranno tra tre anni, se non vogliamo suicidarci prima, e quindi gli assetti politici saranno tutti da vedere.
Adesso, testa bassa e pedalare. Il paese può diventare una polveriera, senza una scossa. L’inerzia è un atteggiamento politicamente criminale.
Devo dire con tutta sincerità che gli interventi di Orlando e Cuperlo mi hanno lasciato molto perplesso. Sto cercando di capire ma a tutt’oggi l’unico intervento concreto sull’affaire FCA mi è sembrato quello di Bentivogli. Anche l’atteggiamento verso la Repubblica e La Stampa mi sembra eccessivamente liquidatorio. Detto questo l’autoreferenzialità di Renzi rimane il danno più grosso della sinistra. Come ho già detto altre volte c’è qualcosa di drammaticamente simile all’atteggiamento autoliquidatorio di D’Alema.
Sergio
Caro Ernesto, io non sono un tifoso, ma non ho mai detto a nessuno che le sue idee sono “masturbazioni cerebrali” e che si presenta con una “bella faccia tosta” neanche quando facevo il sindacalista ed incontravo imprenditori molto “tosti”. Non è comunque un problema. Io nella vita ho sempre scelto le persone con cui dialogare. Continuerò volentieri a scrivere su questo blog leggendo con attenzione e rispetto i tuoi scritti ed ignorando i ” i tifosi maleducati”.
Grazie Sergio per la tua ospitalità e non esitare a vietarmi questo spazio se dovessi diventare un “tifoso maleducato”. Io sono per la liberta’ di parola nel rispetto del prossimo. Un caro saluto a tutti Antonio De Matteo Pescara
Caro Antonio, scusami ma io oggi ho dei problemi un po’ più grandi del blog, sto dando la paghetta settimanale ai miei dipendenti perché la CIG ancora non si vede e in questi momenti affiora il carattere di noi bresciani ( gross, sgress, gnocc, e gnecc e gnucc con la dieresi sulla u).
Scusa ancora ma mi girano le palle quando si deridono gli altri con la battuta ( avete a mala pena il 2/3% ) , noi con la ns. grande avanzata siamo dal 19.3 al 20.7 con il vento in poppa. Mi domando ma con questo popo di numeri perché il PD si fa dettare l’agenda politica da un coglione che rappresenta il 2/3% ? che è pure antipatico?. Ci sarà un perché.
Caro Ernesto, non sono mai stato tifoso per nessuno anzi si, per quelli che lavorano sodo e si sbattono per il paese contro tutte le burocrazie inventate per occupare posti di lavoro inutili.
Voglio ricordare a tutti che un partito con il 2/3% e con un leader che ho odiato e amato sopra ogni altra cosa, un certo Pannella Marco ha portato questo paese a conquiste sociali epocali. Se avesse aspettato il nostro PCI chissà ancora dove saremmo. In sintesi amo e odio quelli con le palle.
Marco bs
Forza e coraggio Marco: noi del centrosinistra siamo abituati a lottare e come scrive Sergio il peggiore dei nostri e più valido del migliore del centrodestra. Matteo Renzi non è un “coglione”, ma una risorsa.
Grazie per l’aiuto che dai ai tuoi dipendenti: anche loro sono una risorsa per la tua azienda e per noi del centrosinistra. La cassa integrazione arriverà: governiamo noi e ci occupiamo di tutti il popolo Italiano senza lasciare indietro nessuno. Un grande abbraccio Marco a te ed a tutti coloro che leggono e scrivono su questo. Antonio De Matteo Pescara
Perché lo stato Italiano, nella attuale situazione, non dovrebbe chiedere garanzie per la collettività alla FCA ( ex FIAT ) e a tutte le altre aziende per garantire il loro debito, come previsto dalla legge, presso le banche ? Io credo che il popolo Italiano debba difendere le aziende che si occupino della collettività e non solo del mero profitto destinato ai soli imprenditori. Quest’ ultimi se non pagano le tasse alla stato e licenziano i propri dipendenti per aumentare i guadagni personali, non devono essere aiutati e devono essere isolati e combattuti. Naturalmente quanto su detto è il mio pensierio. Comunque sono pronto al confronto democratico con il prossimo.
Antonio De Matteo Pescara
Complimenti a Marco per la perfetta conoscenza onomatopeica fumettistica.
Sergio