Caro Sergio. Ho appena postato una mia mail nella quale dico peste e corna di Sposetti! Queste sue dichiarazioni, che conoscevo già, dimostrano solo una cosa e cioè che Sposetti, essendo tra i beneficiari di quel INDECENTE provvedimento che ha ancorato, almeno fino al 2012 (se ricordo bene), i vitalizi dei parlamentari al sistema “retributivo”, non ha alcuna intenzione di rinunciarvi! Per lui il fatto che i giovani che entrano nel mondo del lavoro oggi abbiano una prospettiva di pensione “da fame” non conta nulla, vuole mantenersi, ripeto, il suo INDECENTE PRIVILEGIO! La Consulta avrebbe bocciato il provvedimento? Era tutto da vedere, anche perché non credo che le critiche feroci lanciate a quei giudici in altre occasioni (vedi “blocco dell’indicizzazione delle pensioni” e/o “contributo del 10% da prelevare sulle pensioni superiori a …”), per provvedimenti da loro giudicati incostituzionali ma che, guarda caso, li toccavano personalmente, siano rimaste inascoltate. A riguardo della Consulta, ritengo che ipotizzarne la riforma sia uno dei temi da proporre per chi, a sinistra, pensa realmente di mettere mano al sistema arcaico su cui si reggono ancora troppe decisive istituzioni del nostro Paese! Concludo con questa considerazione. L’egoismo che traspare dal comportamento di Sposetti mi preoccupa, io lo rifiuto, perché significa significa scatenare un conflitto tra noi vecchi e i giovani, e trovo ciò enormemente ingiusto ed anche immorale! Ieri ho sentito le dichiarazioni di Macron sulla battaglia che il genere umano sta perdendo contro i cambiamenti climatici e mi è venuto spontaneo mettere a confronto il suo comportamento con quello di Trump. Da una parte un giovane che ha ancora molta parte della vita da percorrere e si preoccupa di come farà ad andare avanti; dall’altra un vecchio, più o meno della nostra età, che si dimostra menefreghista e negazionista e porta avanti una politica folle che può solo peggiorare la già gravissima situazione! Vogliamo fare come Trump?
Carissimi tutti,
scusatemi, ma proprio non riesco a godere di questa performance di Sposetti con i giornalisti del Fatto (che gongolano per aver messo ancora una volta in piazza e sbertucciato le nostre contraddizioni!).
Non entro nel merito della questione del ricalcolo degli assegni parlamentari: non ne so abbastanza, anche se, oltre ai benemeriti citati, tra i beneficiari ci troviamo Ilona Staller, Cirino Pomicino, e chissà quanti altri figuri simili, certamente molto meno meritevoli dei nostri vecchi.
E’ l’atteggiamento che non mi convince, quell’aria da reduci, quell’esibito, ostentato conservatorismo da vecchi alpini, quel paternalismo di risulta, come se Sposetti non conoscesse fino in fondo l’ambiente nel quale è vissuto così a lungo, i privilegi dei quali i parlamentari hanno goduto in nome della democrazia, come se non sapesse che il debito pubblico mostruoso, le baby pensioni a quarant’anni, i falsi invalidi, il consociativismo, i pompieri siciliani e calabresi, gli emolumenti spropositati, le spese pazze, non fossero tutti figli di una lunga stagione della quale non possiamo andare fieri: primo, perché c’eravamo anche noi, come uomini e come Partiti; secondo, perché ci ha portato alla situazione di oggi, dalla quale facciamo una fatica boia ad uscire, e chissà se e come ne usciremo.
E allora ci andrei più cauto a mettere insieme Macaluso e Cirino Pomicino.
Nulla li accomuna, se non l’età e la pensione privilegiata.
Sulla prima non c’è nulla da fare. Sulla seconda, forse qualcosa sì.
Vogliamo girarla o no questa pagina della prima (e seconda) Repubblica?
Vogliamo entrare davvero in un presente ed un futuro più razionali, più trasparenti, più … democratici, in fin dei conti?
Aggiungo che anche tutta l’operazione Liberi e Uguali è permeata da questo conservatorismo, di cui non si sente nessun bisogno.
Simboli vecchi, parole vecchie, slogan fumosi e inconcludenti, immagine di un Pietro Grasso calato dall’alto come un marziano, che pretenderebbe di dare la linea a D’Alema e Bersani, che riceve i “ragazzi” Speranza, Civati e Fratoianni e decide di aiutarli a cambiare l’Italia.
Ma per favore!
Il mondo è un altro: c’è in atto una lotta pazzesca tra il conservatorismo e l’innovazione. Ma da che parte vogliamo stare?
Vogliamo guidare o essere guidati?
Vogliamo applicare i nostri principi di sinistra o coccolarceli a l calduccio dell’opposizione, mentre la destra vince e afferma i suoi, di principi?
Io non avrei molti dubbi, né nostalgie.
Non sono riuscito a leggere l’intervista e me ne dispiaccio, ma per il mio stomaco era troppo il dovermi registrare come sostenitore del Fatto e me la sono rapidamente squagliata.
Mi soffermo sul tema dell’intervista e dico che Sposetti oltre che simpatico e piacevole da sentire ha pienamente ragione. Dico con tutti i problemi che abbiamo è mai possibile andarci a infilare sui vitalizi dei vecchi parlamentari?
Ha ragione lui quando afferma che il problema è stato già affrontato con la soppressione dei vitalizi per i nuovi e che una eventuale approvazione della legge Richetti difficilmente passerebbe al vaglio della Corte, mi sembra che sia già avvenuto in passato.
Ha ragione lui quando accusa la dirigenza del PD di farsi imporre l’agenda dal M5S perchè’ cosi facendo oltre a portare acqua al loro mulino, sai come useranno la mancata approvazione della legge in campagna elettorale, non raggiungiamo nemmeno l’obiettivo di lanciare un segnale di equità verso chi sta sentendo i morsi della crisi.
Infine è proprio necessario aprire un altro punto di scontro a sinistra con passare la palla a Grasso?
Sono un compagno molto critico con l’operazione Liberi e Uguali, con l’investitura di leader di Grasso che non ritengo all’altezza dell’incarico politico,non basta essere stato un bravo magistrato ma evidentemente i veri loro leader sono poco spendibili. detto ciò con questi dopo le elezioni ci dobbiamo parlare ed allora da Dirigenti con la D maiuscolo cercherei di trovare un equilibrio nelle candidature dei collegi ed evitare di farci ulteriore danni e poi nei listini ci si può contare.
Questa sarebbe l’ultima possibilità per evitare la disfatta, io personalmente direi per contenere la sconfitta, ma siamo sicuri che si vuole evitare Caporetto nella speranza di una nuova linea del PIAVE?
Ciò che mi pare sfuggire a Ciro è un principio mancando il quale noi ci esponiamo (e i nostri avversari ne hanno ben donde!) ad attacchi feroci, si chiama EQUITA’. L’attuale sistema dei vitalizi di cui fruiscono gli ex parlamentari, così come, almeno in parte (se ricordo bene per l’anzianità maturata fino al 2012), per quelli che come Sposetti sono in Parlamento da più legislature e ne godranno più avanti, prevedono di ancorarne l’importo al sistema “retributivo” e non al “contributivo”, di fatto caricando sull’Inps altri costi aggiuntivi! Sarà anche vero che la questione, dal punto di vista economico, è piuttosto marginale, ma noi dobbiamo guardare al significato del “segnale politico” da mandare al Paese in un momento in cui una parte significativa della popolazione vive situazioni di disagio, non solo economico. Qui non si tratta di “inseguire il M5s sul piano del populismo”, ma di affermare il principio che ho citato all’inizio. O dobbiamo astenerci dall’attuare giuste e doverose riforme solo perché anche qualcuno all’opposizione ne sostiene la necessità? E per favore, che nessuno tiri in ballo la storia dei “diritti acquisiti”, perché una situazione creata attuando una forma di discriminazione verso altri cittadini non può MAI essere considerata un diritto!
Mamma mia che brutte lettere che mi scrivete, compagni, meno male che c’è Ciro che dice esattamente quello che avrei dovuto rispondere io. Dire che Sposetti ha questa posizione perché interessato a difendere la sua pensione è un discorso squisitamente grillino e ancor più grillino e leghista è citare per far colpo le Ilona Staller e i Cirino Pomicino, non è il nostro stile. Sposetti è persona degna, un grande compagno che ha lavorato in uno spirito generoso e attento ai tanti dirigenti di base del nostro partito. I vitalizi sono stati aboliti ed è questo che conta, solo un rancore incontrollato può spingere ad un’operazione di vendetta postuma come questa; le istituzioni si rispettano anche rispettando scelte del passato che oggi risultano anacronistiche e che per questo sono state corrette. Questo avremmo dovuto dire ai grillini, non mettersi alla loro coda.
Sergio
Sono d’accordo con Ciro e Sergio. La proposta Richetti forse andava fatta ma solo per parare il colpo e non trasformarla in una battaglia senza capo ne coda. Ma forse era ancor meglio non farla.
Pensare che Sposetti ragiona per un tornaconto personale è offensivo nei riguardi della Storia di quel Compagno.
A me non sfugge il principio dell’Equità perchè solo di questo si tratta, ma tale principio si scontra anche con quello dei diritti acquisiti e non so se la Corte avrebbe ceduto a pressioni esterne, Ma compagni come si fa ad esprimere concetti cosi pericolosi con tanta faciloneria, a me sembra gravissima una tale affermazione, qui è in gioco l’equilibrio dei poteri costituzionali.
A Renzi e Richetti direi di lasciar perdere i 5 stelle, il populismo non si contrasta con il populismo e soprattutto lasciamolo nelle di chi ci è abituato altrimenti diventa un boomerang.
E’ davvero molto triste, e dispiace, constatare come si possa spendere del tempo a scrivere commenti e riflessioni, pesando attentamente le parole ed i concetti, per poi ritrovarsi interpretati in tutt’altro modo, quasi all’opposto delle intenzioni originali.
E così mi becco del leghista grillino per avere accostato Sposetti alla Staller e a Pomicino!
Ma quando mai? Era proprio il contrario, e fortuna che il testo scritto è lì da leggere, per chi ha tempo e voglia.
Mi esprimo proprio così male?
O forse si presume che io scriva una cosa per dirne un’altra, subdolamente?
Se scrivo male, è solo colpa mia, e cercherò di migliorare.
Ma se si presume il mio pensiero, aldilà dello scritto, ebbene questa è operazione scorretta e da evitare, soprattutto tra persone che hanno comune appartenenza politica.
Siamo ancora capaci di sostenere un dialogo tra noi, che sia aperto, limpido, senza sottintesi da retroscenisti?
Inoltre, e non voglio farla troppo lunga, io commentavo piuttosto un atteggiamento, uno spirito ostentatamente conservatore, un po’ tardo consociativista ed anche corporativo, sul quale forse valeva la pena spendere due parole:
proprio per NON mettere insieme Macaluso e Pomicino, che in comune hanno solo l’età.
Però forse queste sono riflessioni non consone ad un leghista grillino …
Ernesto, sei troppo intelligente per offenderti, non è da te. Io l’ho colta così e così te l’ho detta, tu mi dici che l’ho capita al rovescio. Probabilmente ci abbiamo messo qualcosa tutti e due, tu nello scriverlo ed io nel leggerlo. Stima ed affetto inalterati.
Un grande abbraccio
Compagno Trotta tu scrivi molto bene ed esprimi sempre idee condivisibili, purtroppo è il problema vitalizi che si presta a certe speculazioni ed anche fraintendimenti.
Infatti quando poi nel tuo commento passi a parlare di Liberi e Uguali e soprattutto di Grasso come al solito sei preciso, puntuale e efficace.
Continua a scrivere perchè è un piacere leggerti
12 Comments
Caro Sergio. Ho appena postato una mia mail nella quale dico peste e corna di Sposetti! Queste sue dichiarazioni, che conoscevo già, dimostrano solo una cosa e cioè che Sposetti, essendo tra i beneficiari di quel INDECENTE provvedimento che ha ancorato, almeno fino al 2012 (se ricordo bene), i vitalizi dei parlamentari al sistema “retributivo”, non ha alcuna intenzione di rinunciarvi! Per lui il fatto che i giovani che entrano nel mondo del lavoro oggi abbiano una prospettiva di pensione “da fame” non conta nulla, vuole mantenersi, ripeto, il suo INDECENTE PRIVILEGIO! La Consulta avrebbe bocciato il provvedimento? Era tutto da vedere, anche perché non credo che le critiche feroci lanciate a quei giudici in altre occasioni (vedi “blocco dell’indicizzazione delle pensioni” e/o “contributo del 10% da prelevare sulle pensioni superiori a …”), per provvedimenti da loro giudicati incostituzionali ma che, guarda caso, li toccavano personalmente, siano rimaste inascoltate. A riguardo della Consulta, ritengo che ipotizzarne la riforma sia uno dei temi da proporre per chi, a sinistra, pensa realmente di mettere mano al sistema arcaico su cui si reggono ancora troppe decisive istituzioni del nostro Paese! Concludo con questa considerazione. L’egoismo che traspare dal comportamento di Sposetti mi preoccupa, io lo rifiuto, perché significa significa scatenare un conflitto tra noi vecchi e i giovani, e trovo ciò enormemente ingiusto ed anche immorale! Ieri ho sentito le dichiarazioni di Macron sulla battaglia che il genere umano sta perdendo contro i cambiamenti climatici e mi è venuto spontaneo mettere a confronto il suo comportamento con quello di Trump. Da una parte un giovane che ha ancora molta parte della vita da percorrere e si preoccupa di come farà ad andare avanti; dall’altra un vecchio, più o meno della nostra età, che si dimostra menefreghista e negazionista e porta avanti una politica folle che può solo peggiorare la già gravissima situazione! Vogliamo fare come Trump?
Carissimi tutti,
scusatemi, ma proprio non riesco a godere di questa performance di Sposetti con i giornalisti del Fatto (che gongolano per aver messo ancora una volta in piazza e sbertucciato le nostre contraddizioni!).
Non entro nel merito della questione del ricalcolo degli assegni parlamentari: non ne so abbastanza, anche se, oltre ai benemeriti citati, tra i beneficiari ci troviamo Ilona Staller, Cirino Pomicino, e chissà quanti altri figuri simili, certamente molto meno meritevoli dei nostri vecchi.
E’ l’atteggiamento che non mi convince, quell’aria da reduci, quell’esibito, ostentato conservatorismo da vecchi alpini, quel paternalismo di risulta, come se Sposetti non conoscesse fino in fondo l’ambiente nel quale è vissuto così a lungo, i privilegi dei quali i parlamentari hanno goduto in nome della democrazia, come se non sapesse che il debito pubblico mostruoso, le baby pensioni a quarant’anni, i falsi invalidi, il consociativismo, i pompieri siciliani e calabresi, gli emolumenti spropositati, le spese pazze, non fossero tutti figli di una lunga stagione della quale non possiamo andare fieri: primo, perché c’eravamo anche noi, come uomini e come Partiti; secondo, perché ci ha portato alla situazione di oggi, dalla quale facciamo una fatica boia ad uscire, e chissà se e come ne usciremo.
E allora ci andrei più cauto a mettere insieme Macaluso e Cirino Pomicino.
Nulla li accomuna, se non l’età e la pensione privilegiata.
Sulla prima non c’è nulla da fare. Sulla seconda, forse qualcosa sì.
Vogliamo girarla o no questa pagina della prima (e seconda) Repubblica?
Vogliamo entrare davvero in un presente ed un futuro più razionali, più trasparenti, più … democratici, in fin dei conti?
Aggiungo che anche tutta l’operazione Liberi e Uguali è permeata da questo conservatorismo, di cui non si sente nessun bisogno.
Simboli vecchi, parole vecchie, slogan fumosi e inconcludenti, immagine di un Pietro Grasso calato dall’alto come un marziano, che pretenderebbe di dare la linea a D’Alema e Bersani, che riceve i “ragazzi” Speranza, Civati e Fratoianni e decide di aiutarli a cambiare l’Italia.
Ma per favore!
Il mondo è un altro: c’è in atto una lotta pazzesca tra il conservatorismo e l’innovazione. Ma da che parte vogliamo stare?
Vogliamo guidare o essere guidati?
Vogliamo applicare i nostri principi di sinistra o coccolarceli a l calduccio dell’opposizione, mentre la destra vince e afferma i suoi, di principi?
Io non avrei molti dubbi, né nostalgie.
Non sono riuscito a leggere l’intervista e me ne dispiaccio, ma per il mio stomaco era troppo il dovermi registrare come sostenitore del Fatto e me la sono rapidamente squagliata.
Basta cliccare sul video, senza registrarsi come sostenitori.
Ci mancherebbe pure …!
Mi soffermo sul tema dell’intervista e dico che Sposetti oltre che simpatico e piacevole da sentire ha pienamente ragione. Dico con tutti i problemi che abbiamo è mai possibile andarci a infilare sui vitalizi dei vecchi parlamentari?
Ha ragione lui quando afferma che il problema è stato già affrontato con la soppressione dei vitalizi per i nuovi e che una eventuale approvazione della legge Richetti difficilmente passerebbe al vaglio della Corte, mi sembra che sia già avvenuto in passato.
Ha ragione lui quando accusa la dirigenza del PD di farsi imporre l’agenda dal M5S perchè’ cosi facendo oltre a portare acqua al loro mulino, sai come useranno la mancata approvazione della legge in campagna elettorale, non raggiungiamo nemmeno l’obiettivo di lanciare un segnale di equità verso chi sta sentendo i morsi della crisi.
Infine è proprio necessario aprire un altro punto di scontro a sinistra con passare la palla a Grasso?
Sono un compagno molto critico con l’operazione Liberi e Uguali, con l’investitura di leader di Grasso che non ritengo all’altezza dell’incarico politico,non basta essere stato un bravo magistrato ma evidentemente i veri loro leader sono poco spendibili. detto ciò con questi dopo le elezioni ci dobbiamo parlare ed allora da Dirigenti con la D maiuscolo cercherei di trovare un equilibrio nelle candidature dei collegi ed evitare di farci ulteriore danni e poi nei listini ci si può contare.
Questa sarebbe l’ultima possibilità per evitare la disfatta, io personalmente direi per contenere la sconfitta, ma siamo sicuri che si vuole evitare Caporetto nella speranza di una nuova linea del PIAVE?
Ciò che mi pare sfuggire a Ciro è un principio mancando il quale noi ci esponiamo (e i nostri avversari ne hanno ben donde!) ad attacchi feroci, si chiama EQUITA’. L’attuale sistema dei vitalizi di cui fruiscono gli ex parlamentari, così come, almeno in parte (se ricordo bene per l’anzianità maturata fino al 2012), per quelli che come Sposetti sono in Parlamento da più legislature e ne godranno più avanti, prevedono di ancorarne l’importo al sistema “retributivo” e non al “contributivo”, di fatto caricando sull’Inps altri costi aggiuntivi! Sarà anche vero che la questione, dal punto di vista economico, è piuttosto marginale, ma noi dobbiamo guardare al significato del “segnale politico” da mandare al Paese in un momento in cui una parte significativa della popolazione vive situazioni di disagio, non solo economico. Qui non si tratta di “inseguire il M5s sul piano del populismo”, ma di affermare il principio che ho citato all’inizio. O dobbiamo astenerci dall’attuare giuste e doverose riforme solo perché anche qualcuno all’opposizione ne sostiene la necessità? E per favore, che nessuno tiri in ballo la storia dei “diritti acquisiti”, perché una situazione creata attuando una forma di discriminazione verso altri cittadini non può MAI essere considerata un diritto!
Mamma mia che brutte lettere che mi scrivete, compagni, meno male che c’è Ciro che dice esattamente quello che avrei dovuto rispondere io. Dire che Sposetti ha questa posizione perché interessato a difendere la sua pensione è un discorso squisitamente grillino e ancor più grillino e leghista è citare per far colpo le Ilona Staller e i Cirino Pomicino, non è il nostro stile. Sposetti è persona degna, un grande compagno che ha lavorato in uno spirito generoso e attento ai tanti dirigenti di base del nostro partito. I vitalizi sono stati aboliti ed è questo che conta, solo un rancore incontrollato può spingere ad un’operazione di vendetta postuma come questa; le istituzioni si rispettano anche rispettando scelte del passato che oggi risultano anacronistiche e che per questo sono state corrette. Questo avremmo dovuto dire ai grillini, non mettersi alla loro coda.
Sergio
Sono d’accordo con Ciro e Sergio. La proposta Richetti forse andava fatta ma solo per parare il colpo e non trasformarla in una battaglia senza capo ne coda. Ma forse era ancor meglio non farla.
Pensare che Sposetti ragiona per un tornaconto personale è offensivo nei riguardi della Storia di quel Compagno.
A me non sfugge il principio dell’Equità perchè solo di questo si tratta, ma tale principio si scontra anche con quello dei diritti acquisiti e non so se la Corte avrebbe ceduto a pressioni esterne, Ma compagni come si fa ad esprimere concetti cosi pericolosi con tanta faciloneria, a me sembra gravissima una tale affermazione, qui è in gioco l’equilibrio dei poteri costituzionali.
A Renzi e Richetti direi di lasciar perdere i 5 stelle, il populismo non si contrasta con il populismo e soprattutto lasciamolo nelle di chi ci è abituato altrimenti diventa un boomerang.
E’ davvero molto triste, e dispiace, constatare come si possa spendere del tempo a scrivere commenti e riflessioni, pesando attentamente le parole ed i concetti, per poi ritrovarsi interpretati in tutt’altro modo, quasi all’opposto delle intenzioni originali.
E così mi becco del leghista grillino per avere accostato Sposetti alla Staller e a Pomicino!
Ma quando mai? Era proprio il contrario, e fortuna che il testo scritto è lì da leggere, per chi ha tempo e voglia.
Mi esprimo proprio così male?
O forse si presume che io scriva una cosa per dirne un’altra, subdolamente?
Se scrivo male, è solo colpa mia, e cercherò di migliorare.
Ma se si presume il mio pensiero, aldilà dello scritto, ebbene questa è operazione scorretta e da evitare, soprattutto tra persone che hanno comune appartenenza politica.
Siamo ancora capaci di sostenere un dialogo tra noi, che sia aperto, limpido, senza sottintesi da retroscenisti?
Inoltre, e non voglio farla troppo lunga, io commentavo piuttosto un atteggiamento, uno spirito ostentatamente conservatore, un po’ tardo consociativista ed anche corporativo, sul quale forse valeva la pena spendere due parole:
proprio per NON mettere insieme Macaluso e Pomicino, che in comune hanno solo l’età.
Però forse queste sono riflessioni non consone ad un leghista grillino …
Ernesto, sei troppo intelligente per offenderti, non è da te. Io l’ho colta così e così te l’ho detta, tu mi dici che l’ho capita al rovescio. Probabilmente ci abbiamo messo qualcosa tutti e due, tu nello scriverlo ed io nel leggerlo. Stima ed affetto inalterati.
Un grande abbraccio
Compagno Trotta tu scrivi molto bene ed esprimi sempre idee condivisibili, purtroppo è il problema vitalizi che si presta a certe speculazioni ed anche fraintendimenti.
Infatti quando poi nel tuo commento passi a parlare di Liberi e Uguali e soprattutto di Grasso come al solito sei preciso, puntuale e efficace.
Continua a scrivere perchè è un piacere leggerti