Caro Sergio,
questa non ti è venuta bene.
Per cambiare la società BISOGNA accaparrarsi i voti elettorali.
Bisogna farlo con proposte serie, ma bisogna farlo.
Altrimenti ha ragione Grasso quando dice che non è importante vincere o perdere.
Invece il risultato è semplicemente INDISPENSABILE.
Buona settimana.
Ernesto Trotta
Torino
Ernesto mi meravigli. Mi è venuta benissimo, devi dire: “non sono d’accordo”. Speravo che il verbo “accaparrare” segnalasse la superficialità dell’azione, vorrei tanto che invece di accaparrarci i voti con delle offerte immediate e passeggere, ce li guadagnassimo convincendo su un progetto a lunga scadenza.
Ernesto Trotta
15 January 2018 at 20:26
Ce li possiamo “accaparrare”, o guadagnare, vedi tu, solo con quello che abbiamo fatto finora e con quello che, in continuità e di conseguenza, possiamo ancora fare nei prossimi cinque anni.
La “lunga scadenza” la lascerei ai posteri. Non ho tempo per aspettare.
Mi rifiuto di credere che possiamo non essere d’accordo sulla necessità di vincere le elezioni …!
Il problema, Ernesto, è che a mio avviso annullando il canone Rai o cose simili ti fai votare solo dai più emotivi e impreparati, non da quelli più seri e profondi che insieme al PD dovrebbero costruire il nostro futuro. E se questo futuro non lo facciamo vedere come bellezza e come raggiungibilità, costruiamo solo quel 40% di voti che alle prime difficoltà passano ai grillini. Non farmi lo scettico blu per il quale, come i soldi, anche i voti non hanno odore.
Un abbraccio
Ernesto Trotta
16 January 2018 at 11:05
Vedi, Sergio, i voti della mafia puzzano, quelli dei razzisti sono vomitevoli, ed infatti un partito di sinistra non vincerà mai con QUEI voti, perché non li cercherà, anzi, li rigetterà con proposte di sviluppo e di legalità.
Ma il canone RAI è una piccolissima cosa (peraltro fortemente anti-berlusconiana!!), all’interno di un programma che ha fatto e fa dell’abbattimento delle tasse un punto di distinzione.
E dio sa quanto la pressione fiscale in Italia sia da tempo intollerabile e costituisca un freno allo sviluppo.
Nel merito, mentre l’abolizione “tout court” delle tasse universitarie è un provvedimento socialmente iniquo, l’eventuale abolizione del canone RAI è fortemente redistributiva, specie se fatta selettivamente sui redditi, come ha detto Gentiloni. In più, riequilibrerebbe la concorrenza con le reti private, oggi avvantaggiate dal tetto pubblicitario della RAI.
In ogni caso, è una cosetta … che non qualifica da sola una proposta politica articolata e complessa come quella del PD.
Ma noi ci indigniamo, e discutiamo, di più per queste minuzie, piuttosto che sulla follia, sulla pura follia, di LeU in Lombardia, per di più mascherata da posizione politica!
Sinceramente io mi vergogno non poco di questi cosiddetti e totalmente autoreferenziali “organismi locali” della sinistra lombarda e dell’incapacità politica dei dirigenti nazionali.
Siamo sicuri di volere i loro voti?
Risposta: sì, li prendo volentieri, soprattutto perché gli elettori veri (e non un branco di polverosi burocrati di partito) non sono ciechi come quelli che pretendono di rappresentarli …!
PS: grande, la vignetta su Gori e Zingaretti!
Che lo facciano gli altri, passi, possiamo riderci su e ironizzare sulle boiate elettorali. Ma che il nostro segretario, dopo averci fatto ingoiare il canone Rai in bolletta, perfino difeso dagli utenti che lo pagavano regolarmente, si metta sulla stessa scia e ne proclami l’abolizione come rimedio ai mali del paese, è penoso, ridicolo, buffonesco! e spiacevole, perché indifendibile.
Scusa Rosanna, dove hai sentito il Segretario “proclamare l’abolizione del canone come rimedio ai mali del Paese”?
Io non ho trovato traccia di una tale bestialità: forse l’hanno riportata così alcuni famosi editorialisti “indipendenti” …,
dei quali dovremmo imparare a diffidare.
E poi, preferivi quando la metà degli italiani il canone non lo pagava affatto?
Non siamo quelli del “pagare tutti, pagare meno”?
7 Comments
Caro Sergio,
questa non ti è venuta bene.
Per cambiare la società BISOGNA accaparrarsi i voti elettorali.
Bisogna farlo con proposte serie, ma bisogna farlo.
Altrimenti ha ragione Grasso quando dice che non è importante vincere o perdere.
Invece il risultato è semplicemente INDISPENSABILE.
Buona settimana.
Ernesto Trotta
Torino
Ernesto mi meravigli. Mi è venuta benissimo, devi dire: “non sono d’accordo”. Speravo che il verbo “accaparrare” segnalasse la superficialità dell’azione, vorrei tanto che invece di accaparrarci i voti con delle offerte immediate e passeggere, ce li guadagnassimo convincendo su un progetto a lunga scadenza.
Ce li possiamo “accaparrare”, o guadagnare, vedi tu, solo con quello che abbiamo fatto finora e con quello che, in continuità e di conseguenza, possiamo ancora fare nei prossimi cinque anni.
La “lunga scadenza” la lascerei ai posteri. Non ho tempo per aspettare.
Mi rifiuto di credere che possiamo non essere d’accordo sulla necessità di vincere le elezioni …!
Il problema, Ernesto, è che a mio avviso annullando il canone Rai o cose simili ti fai votare solo dai più emotivi e impreparati, non da quelli più seri e profondi che insieme al PD dovrebbero costruire il nostro futuro. E se questo futuro non lo facciamo vedere come bellezza e come raggiungibilità, costruiamo solo quel 40% di voti che alle prime difficoltà passano ai grillini. Non farmi lo scettico blu per il quale, come i soldi, anche i voti non hanno odore.
Un abbraccio
Vedi, Sergio, i voti della mafia puzzano, quelli dei razzisti sono vomitevoli, ed infatti un partito di sinistra non vincerà mai con QUEI voti, perché non li cercherà, anzi, li rigetterà con proposte di sviluppo e di legalità.
Ma il canone RAI è una piccolissima cosa (peraltro fortemente anti-berlusconiana!!), all’interno di un programma che ha fatto e fa dell’abbattimento delle tasse un punto di distinzione.
E dio sa quanto la pressione fiscale in Italia sia da tempo intollerabile e costituisca un freno allo sviluppo.
Nel merito, mentre l’abolizione “tout court” delle tasse universitarie è un provvedimento socialmente iniquo, l’eventuale abolizione del canone RAI è fortemente redistributiva, specie se fatta selettivamente sui redditi, come ha detto Gentiloni. In più, riequilibrerebbe la concorrenza con le reti private, oggi avvantaggiate dal tetto pubblicitario della RAI.
In ogni caso, è una cosetta … che non qualifica da sola una proposta politica articolata e complessa come quella del PD.
Ma noi ci indigniamo, e discutiamo, di più per queste minuzie, piuttosto che sulla follia, sulla pura follia, di LeU in Lombardia, per di più mascherata da posizione politica!
Sinceramente io mi vergogno non poco di questi cosiddetti e totalmente autoreferenziali “organismi locali” della sinistra lombarda e dell’incapacità politica dei dirigenti nazionali.
Siamo sicuri di volere i loro voti?
Risposta: sì, li prendo volentieri, soprattutto perché gli elettori veri (e non un branco di polverosi burocrati di partito) non sono ciechi come quelli che pretendono di rappresentarli …!
PS: grande, la vignetta su Gori e Zingaretti!
Che lo facciano gli altri, passi, possiamo riderci su e ironizzare sulle boiate elettorali. Ma che il nostro segretario, dopo averci fatto ingoiare il canone Rai in bolletta, perfino difeso dagli utenti che lo pagavano regolarmente, si metta sulla stessa scia e ne proclami l’abolizione come rimedio ai mali del paese, è penoso, ridicolo, buffonesco! e spiacevole, perché indifendibile.
Scusa Rosanna, dove hai sentito il Segretario “proclamare l’abolizione del canone come rimedio ai mali del Paese”?
Io non ho trovato traccia di una tale bestialità: forse l’hanno riportata così alcuni famosi editorialisti “indipendenti” …,
dei quali dovremmo imparare a diffidare.
E poi, preferivi quando la metà degli italiani il canone non lo pagava affatto?
Non siamo quelli del “pagare tutti, pagare meno”?