Caro Sergio,
come tanti ho assistito alla lunare intervista di Fazio al candidato leader M5S ieri sera (domenica 12/11).
Esperienza dura, molto dura, ma necessaria, tra Fazio che non vuole mordere neanche con i dentini da latte e l’altro che si atteggia a politico di razza (ma che razza di politico …?).
Ne è venuto fuori un concentrato di nulla (non è un ossimoro, è come il buco nero) davvero spaventoso.
Dati inesatti e manipolati, genericità da liceale distratto, luoghi comuni a raffica, vaghezze che neanche il giovane Berlusconi.
Ecco, appunto, il giovane Berlusconi: altro che Renzi! Ora sappiamo che è Di Maio l’erede vero.
Come il maestro, parla per un pubblico con un’età mentale non superiore ai 13 anni, che non sa cos’è l’analisi, non conosce né storia né la geografia, non ha voglia di riflettere e connettere dati e informazioni, riferisce il sentito dire come al bar, propina quello che pensa faccia effetto, il tutto recitato (perché di recita si tratta) con il fare sicuro di chi sa quel che dice.
Cari compagni ed amici, siamo fortunati! Questo contende voti a quella destra lì. Pesca voti nel bacino nel quale ha pescato per anni Berlusconi, non nel nostro, che siamo persone molto più avvedute politicamente …!
O no?
Cari miei, se noi di sinistra non fossimo i coglioni che siamo sempre stati (mi scuso per il francesismo!) avremmo autostrade davanti.
Una destra grande, sì, ma divisa tra populisti di varia estrazione, tutti incazzati neri, tutti rancorosi, tutti speranzosi nella spugna che pulisce, ma senza graffiare!
Con questi avversari dovrebbe essere facile convincere tutte le persone di buon senso (e ce ne sono tante!) che da quella parte c’è solo il nulla (concentrato!), che non c’è progetto che non sia quello dell’”ognuno per sé e un autocrate per tutti (Berlusconi, Salvini, Casaleggio, Di Maio, facciano loro)”.
E invece no.
A noi ci analizzano il sangue per vedere se davvero è rosso.
Noi coltiviamo derive autoritarie (capirai …!), abbiamo gigli magici (e neri, ovviamente!) che tramano nell’ombra, puzziamo di massoneria (De Bortoli dixit!), insomma rompiamo i coglioni (ancora un francesismo!) per cercare di migliorare questo Paese, che non ne vuol sentire nemmeno parlare, di migliorare.
È evidente che una sinistra unita, che non c’è e forse non ci sarà mai, sarebbe non vincente, ma trionfante, in questo squallore di offerta politica italiana.
Spetta a noi prendere l’autostrada o infilarci in viuzze secondarie, pur di risparmiare il pedaggio.
E il pedaggio è essere inclusivi, guardare un po’ più lontano della punta del proprio naso, capire che l’uovo è meglio della gallina a venire.
Sono luoghi comuni? Sì, lo sono, ma ho la presunzione di credere che abbiamo la capacità di trasformarli in progetti credibili e realizzabili, con il concorso di una quindicina di milioni di italiani che non saranno tutti di sinistra, che ne hanno le palle piene (e dalli coi francesismi!) dell’inconcludenza suicida.
Oggi c’è la Direzione. Riusciremo a venirne fuori compatti e determinati a raccogliere tutti quei milioni di voti che aspettano solo di trovare casa? E farlo insieme a quelli che ci guardano sdegnati?
Vaste programme!
Auguri per un mondo migliore!
Ernesto Trotta
Torino
3 Comments
Non ho visto Di Maio, distolgo la sguardo anche dalla fotografia. Però Di Maio non è l’erede di Berlusconi, che è un furbacchione, ma l’epigono di tutti quei partiti che si sono appellati agli italiani semplici, quelli che faticano già troppo a campare per aggiungerci la fatica di pensare politica. Memorabili L’Uomo Qualunque di Giannini o il Partito della Bistecca. Quello che è cambiato è il numero, enormemente aumentato, degli uomini dimenticati . Come stupirsi? Il mondo cambia a velocità spaventosa e i dispositivi di contatto di massa ( “socials”…accidenti all’inglese…) consentono ai manipolatori di scovarli uno per uno. Possono diventare maggioranza? Sì, basta che i manipolatori si sommino, e lo faranno, ai furbacchioni. La Sinistra ( marxista e cattolica ) è nata da uomini consapevoli, intellettuali, qualche santo, operai politicizzati, sindacalisti, contadini dal sapere lungo secoli. La Sinistra non è un posto da mediocri e mestieranti e ha sulle spalle i ” forgotten man” ( accidenti all’inglese…), i loro destini e anche i nostri. Mah, la vedo dura. Andiamo alle Leopolde chiunque le inventi, facciamo lega. Sergio, vai a dire la tua. Madonna che paura!
Dico anch’io la mia. Di Maio mi rifiuto di guardarlo e, soprattutto, di ascoltarlo perché correrei il rischio di prendere la tv e buttarla dalla finestra! Il mio pensiero è molto in linea con quello di Trotta e francamente ho qualche difficoltà a seguire i ragionamenti di Pasquini. Ma tutto questo grande “disagio” nel Paese dove lo vede? Non è che la tv, soprattutto certe emittenti, tendono a rappresentarci una dimensione esagerata di un fenomeno che è invece abbastanza marginale? Al riguardo ho detto la mia commentando il post di Magi. Personalmente credo che ci sia, e sia “palpabile”, un diffuso sentimento di disagio e insoddisfazione originato più da frustrazione personale che da altro. Cerco di spiegarmi e porto un esempio. Sabato dell’altra settimana mia moglie si era recata al centro commerciale a fare la spesa. Lei va al mattino presto. Mi ha poi raccontato che era il giorno del lancio di un nuovo Smart o Hiphone e all’ingresso del centro c’era una fila di almeno un centinaio di giovani che attendeva di poter entrare ed acquistarlo. Prezzo dell’apparecchio, circa 1.400 euro. Ecco, io mi immagino il grado di “frustrazione” dei loro compagni di studi o colleghi di lavoro nel vederli “esibire” quel apparecchio, enfatizzandone le qualità e dichiarandone il prezzo! Questo per dire come, purtroppo, molte delle frustrazioni e delle “incazzature” di tante persone traggano origine non dal fatto di non riuscire a soddisfare i bisogni primari o, peggio, di vivere “di stenti”, come taluni vorrebbero farci credere, ma dal non poter soddisfare certi “bisogni indotti”, rappresentati da presunti “simboli del benessere”, che una subdola forma di “circonvenzione pubblicitaria” ci fa ritenere come indispensabili! E allora, “piove, governo ladro? Se spalmiamo questo esempio sulla vastissima casistica cui può essere applicato (l’auto, la casa, la vacanza, l’abbigliamento, ecc.) e consideriamo di quanto “esibizionismo” sia permeata la nostra società, forse ci è più agevole capire certe situazioni.
Mi sembri un po’ troppo ottimista, Silvano, i dati sulla povertà purtroppo sono in crescita ovunque. E poi, anche quando sono casi limite, è bene che la stampa li faccia conoscere.
Sergio