Caro Staino, “ammesso che ci siamo” può essere il commento comune di un adolescente e un di anziano, quale sono. Hai ben centrato il punto: proiettare la scadenza della “svolta” in un tempo così lontano, da sbiadire anche agli occhi dei ragazzi d’oggi, è velleitario e disarmante. Gli Stati, le nazioni, i gruppi dirigenti, le élites scientifiche rimangono divise dentro il mare caldo e confortevole delle ideologie cosmopolite. E’ lo stato reale delle cose dal quale partire e che ci deve guidare nell’azione. Prendere coscienza della illusorietà degli universalismi ‘à la carte’ è già un passo in avanti.
Un caro saluto.
Emanuele ceglie
A proposito di clima, di G20, di cop 26 ecc, mi pongo, a voce alta, alcune domande, sperando di non disturbare nessuno e ricevere un aiuto. Siamo proprio sicuri che noi umani singolarmente non possiamo fare niente per difendere la nostra esistenza sul nostro bel pianeta Terra?
Dobbiamo proprio aspettare che qualcuno ci vieti di mangiare troppa carne scaldandoci e bevendo più del necessario, fino a farci male? Dobbiamo per forza praticare l’usanza ” dell’uso e getta” con disinvoltura e piacere libidinoso? Del domani c’è certezza con i divieti non condivisi? Io penso che prima di accusare gli altri, cercando un capro espiatorio nel proprio prossimo, dovremmo analizzare con coscienza, onestà e sincerità I nostri comportamenti. Da un po di tempo ci provo e scrivo ora qui come. Al mattino, quando esco dal mio appartamento, Spengo il riscaldamento e lo riaccendo quando torno dopo aver cambiato l’aria in casa. Garantisco che la temperatura ambiente nei miei locale non scende mai al di sotto dei 19° c, anche quando fuori ci sono meno 4 gradi centigradi. In camera da letto lascio sempre spento il riscaldamento, se non sono ammalato, con temperature intorno ai 17 /18°c e dormo meglio con meno raffreddori di quando avevo 21/22°c e per tutta la notte. Quando scaldo l’acqua per farmi il tè non la faccio bollire come prima, ma la lascio tiepida. Cerco di usare il più possibile l’acqua del rubinetto e con parsimonia, Ma se uso le bottiglie di plastica le schiaccio bene e le metto con cura nella raccolta differenziata. Mangio la carne non più di due volte alla settimana ed al massimo 100 grammi per volta; mentre i legumi sono la mia scorta ed essendo quasi sempre singolo di notte non disturbo nessuno.
Oh! non mi pare di essere scemo e ne tanto meno bravo o megalomane, ma semplicemente provo ad essere utile a me stesso ed al mio prossimo. No? Sono “fuori di testa”, indisponente, canzonatore, qualunquista e da ricoverare? Spero di no e che qualcuno mi aiuti a vivere meglio, magari un intellettuale. Un caro saluto a chi legge su questo comunicativo e gioioso blog ed ancora un grazie al nostro Sergio. Antonio De Matteo Milano
Caro De Matteo, è un piacere discutere con te e, ancor di più, leggerti. Naturalmente concordo che, come quasi per tutto, è meglio partire dal basso se vogliamo raggiungere la vetta di un proposito ambizioso e, nel caso della salute del pianeta, partire dalle best practices quotidiane, come tu fai diligentemente e vantaggiosamente. Anch’io ho provato a fare e dire le cose che tu scrivi e, sai cosa mi hanno risposto? Che facevo del bigottismo ecologista, che dovevo dedicarmi a scrivere il manuale delle giovani e verdi marmotte e che il “problema” va declinato in una dimensione strutturale, del tipo: nucleare sì-nucleare no, ad esempio.
E’ chiaro che io, te e altre non più giovani marmotte dobbiamo perseverare nelle buone pratiche (chiamatele pure bigottismo, chissenefrega!) ma dobbiamo fare un po’ di più. Per quanto mi riguarda è capire chi sta pilotando questa “rivoluzione” verde, perché a me pare che sia la nuova frontiera di un neo-capitalismo globale, élitario ma potentissimo che, rispetto a quello degli anni ’60, non ha un un serio antagonista qual è stato il movimento operaio. ma solo il volontarismo moral-giovanilistico della brava Greta. Lo so, neo-capitalismo è un parolone rispetto alla nostra scorta di legumi, ma sarebbe un peccato sprecare la nostra maturità solo nei manuali del viver sano. Un caro saluto a te e a Sergio che ci ospita.
Emanuele Ceglie
Caro Emanuele Ceglie,
grazie per i tuoi apprezzamenti, ma soprattutto Ti sono grato per aver condiviso con me il seguente principio di vita che i miei avi, a partire dai miei nonni proseguendo con i miei genitori ed in particolare mio padre, mi hanno inculcato.
” Saremo Ricordati per quello che faremo e non per quello che diremo”.
Chi dice di non rubare, Ma poi ruba dai posteri Sarà ricordato come ladro e non certo come filantropo illuminato. Quindi continuiamo pure ” a perseverare nelle buone pratiche”. Sono certo che i giovani/e come Massimiliano Crotti , frequentatore attivo di questo blog, sapranno scegliere tra chi chiacchiera e chi opera con fatti concreti. Io faccio molto fatica a credere nell’aldilà e quindi in un “creatore del cielo e della terra”. Sono sicuro però che La gioventù suddetta, se dovrà scegliere tra il prelato Che predica bonda’ ed umanità e poi stupra le sue giovane/i catechiste e chi, pur non frequentando parrocchie, aiuta i poveri senza, contropartita, non avrà dubbi sulla scelta. L’ associazione di volontariato denominata ” comitato bicocca”, della quale mi onore di far parte ha cercato, cerca e cercherà di aiutare le famiglie in difficoltà, raccogliendo generi alimentari ed anche soldi e distribuendoli con discrezione a chi è in difficoltà, ma si vergogna nel chiedere aiuto, anche collaborando con la chiesa.
Saranno “piccole cose”, rispetto ai grandi discorsi filosofici, Ma sono contento di praticarle tutti i giorni nel tentivo di aiutare chi è più sfortunato di me, rischiando anche gli improperi. Grazie per l’attenzione ed Un grande abbraccio a te, caro Emenuele, e a tutto il gruppo del blog e continuiamo a marciare sulla strada che fino ad ora abbiamo percorso.
Antonio De Matteo Milano
Caro De Matteo, non me ne vorrai per questa brevissima replica. Con il garbo che appartiene a intelligenze e sensibilità non comuni, introduci un pensiero che presenta un dissenso e una linea sottile di frattura con la impostazione che ho tentato di dare al tema in questione. La contrapposizione tra azione individuale e azione sociale (organizzata con finalità sociali e in forma politica) o, detto ancora, tra soggetto-individuo che opera nella società e “soggetto collettivo” che nell’azione introduce un senso politico, è antica quanto la diversità tra liberalismo e socialismo che può applicarsi alle piccole come alle grandi cose. E’ in questa cornice che metterei le nostre riflessioni. Visto che ci sto rilevo, da un punto di vista rigorosamente laico, che la riduzione del ruolo della Chiesa alla pedofilia è una incredibile caduta ermeneutica (diciamo).
Un carissimo saluto.
Emanuele Ceglie
P.S.: E’ il padre di tutti i filosofi (Platone) che, ironizzando su se stesso, diceva che i filosofi camminando con la testa tra le nuvole inciampavano cadendo nei burroni. In realtà Platone, ben consapevole di quanta filosofia c’è nella storia dell’uomo, stava tracciando la linea su cui s’è avviata la civilizzazione europea.
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Caro Staino, “ammesso che ci siamo” può essere il commento comune di un adolescente e un di anziano, quale sono. Hai ben centrato il punto: proiettare la scadenza della “svolta” in un tempo così lontano, da sbiadire anche agli occhi dei ragazzi d’oggi, è velleitario e disarmante. Gli Stati, le nazioni, i gruppi dirigenti, le élites scientifiche rimangono divise dentro il mare caldo e confortevole delle ideologie cosmopolite. E’ lo stato reale delle cose dal quale partire e che ci deve guidare nell’azione. Prendere coscienza della illusorietà degli universalismi ‘à la carte’ è già un passo in avanti.
Un caro saluto.
Emanuele ceglie
Mi permetto di allegare alcune riflessioni in proposito:
https://ilquadernodiet.blogspot.com/2021/10/che-tempo-che-fa.html
A proposito di clima, di G20, di cop 26 ecc, mi pongo, a voce alta, alcune domande, sperando di non disturbare nessuno e ricevere un aiuto. Siamo proprio sicuri che noi umani singolarmente non possiamo fare niente per difendere la nostra esistenza sul nostro bel pianeta Terra?
Dobbiamo proprio aspettare che qualcuno ci vieti di mangiare troppa carne scaldandoci e bevendo più del necessario, fino a farci male? Dobbiamo per forza praticare l’usanza ” dell’uso e getta” con disinvoltura e piacere libidinoso? Del domani c’è certezza con i divieti non condivisi? Io penso che prima di accusare gli altri, cercando un capro espiatorio nel proprio prossimo, dovremmo analizzare con coscienza, onestà e sincerità I nostri comportamenti. Da un po di tempo ci provo e scrivo ora qui come. Al mattino, quando esco dal mio appartamento, Spengo il riscaldamento e lo riaccendo quando torno dopo aver cambiato l’aria in casa. Garantisco che la temperatura ambiente nei miei locale non scende mai al di sotto dei 19° c, anche quando fuori ci sono meno 4 gradi centigradi. In camera da letto lascio sempre spento il riscaldamento, se non sono ammalato, con temperature intorno ai 17 /18°c e dormo meglio con meno raffreddori di quando avevo 21/22°c e per tutta la notte. Quando scaldo l’acqua per farmi il tè non la faccio bollire come prima, ma la lascio tiepida. Cerco di usare il più possibile l’acqua del rubinetto e con parsimonia, Ma se uso le bottiglie di plastica le schiaccio bene e le metto con cura nella raccolta differenziata. Mangio la carne non più di due volte alla settimana ed al massimo 100 grammi per volta; mentre i legumi sono la mia scorta ed essendo quasi sempre singolo di notte non disturbo nessuno.
Oh! non mi pare di essere scemo e ne tanto meno bravo o megalomane, ma semplicemente provo ad essere utile a me stesso ed al mio prossimo. No? Sono “fuori di testa”, indisponente, canzonatore, qualunquista e da ricoverare? Spero di no e che qualcuno mi aiuti a vivere meglio, magari un intellettuale. Un caro saluto a chi legge su questo comunicativo e gioioso blog ed ancora un grazie al nostro Sergio. Antonio De Matteo Milano
Caro De Matteo, è un piacere discutere con te e, ancor di più, leggerti. Naturalmente concordo che, come quasi per tutto, è meglio partire dal basso se vogliamo raggiungere la vetta di un proposito ambizioso e, nel caso della salute del pianeta, partire dalle best practices quotidiane, come tu fai diligentemente e vantaggiosamente. Anch’io ho provato a fare e dire le cose che tu scrivi e, sai cosa mi hanno risposto? Che facevo del bigottismo ecologista, che dovevo dedicarmi a scrivere il manuale delle giovani e verdi marmotte e che il “problema” va declinato in una dimensione strutturale, del tipo: nucleare sì-nucleare no, ad esempio.
E’ chiaro che io, te e altre non più giovani marmotte dobbiamo perseverare nelle buone pratiche (chiamatele pure bigottismo, chissenefrega!) ma dobbiamo fare un po’ di più. Per quanto mi riguarda è capire chi sta pilotando questa “rivoluzione” verde, perché a me pare che sia la nuova frontiera di un neo-capitalismo globale, élitario ma potentissimo che, rispetto a quello degli anni ’60, non ha un un serio antagonista qual è stato il movimento operaio. ma solo il volontarismo moral-giovanilistico della brava Greta. Lo so, neo-capitalismo è un parolone rispetto alla nostra scorta di legumi, ma sarebbe un peccato sprecare la nostra maturità solo nei manuali del viver sano. Un caro saluto a te e a Sergio che ci ospita.
Emanuele Ceglie
Caro Emanuele Ceglie,
grazie per i tuoi apprezzamenti, ma soprattutto Ti sono grato per aver condiviso con me il seguente principio di vita che i miei avi, a partire dai miei nonni proseguendo con i miei genitori ed in particolare mio padre, mi hanno inculcato.
” Saremo Ricordati per quello che faremo e non per quello che diremo”.
Chi dice di non rubare, Ma poi ruba dai posteri Sarà ricordato come ladro e non certo come filantropo illuminato. Quindi continuiamo pure ” a perseverare nelle buone pratiche”. Sono certo che i giovani/e come Massimiliano Crotti , frequentatore attivo di questo blog, sapranno scegliere tra chi chiacchiera e chi opera con fatti concreti. Io faccio molto fatica a credere nell’aldilà e quindi in un “creatore del cielo e della terra”. Sono sicuro però che La gioventù suddetta, se dovrà scegliere tra il prelato Che predica bonda’ ed umanità e poi stupra le sue giovane/i catechiste e chi, pur non frequentando parrocchie, aiuta i poveri senza, contropartita, non avrà dubbi sulla scelta. L’ associazione di volontariato denominata ” comitato bicocca”, della quale mi onore di far parte ha cercato, cerca e cercherà di aiutare le famiglie in difficoltà, raccogliendo generi alimentari ed anche soldi e distribuendoli con discrezione a chi è in difficoltà, ma si vergogna nel chiedere aiuto, anche collaborando con la chiesa.
Saranno “piccole cose”, rispetto ai grandi discorsi filosofici, Ma sono contento di praticarle tutti i giorni nel tentivo di aiutare chi è più sfortunato di me, rischiando anche gli improperi. Grazie per l’attenzione ed Un grande abbraccio a te, caro Emenuele, e a tutto il gruppo del blog e continuiamo a marciare sulla strada che fino ad ora abbiamo percorso.
Antonio De Matteo Milano
Caro De Matteo, non me ne vorrai per questa brevissima replica. Con il garbo che appartiene a intelligenze e sensibilità non comuni, introduci un pensiero che presenta un dissenso e una linea sottile di frattura con la impostazione che ho tentato di dare al tema in questione. La contrapposizione tra azione individuale e azione sociale (organizzata con finalità sociali e in forma politica) o, detto ancora, tra soggetto-individuo che opera nella società e “soggetto collettivo” che nell’azione introduce un senso politico, è antica quanto la diversità tra liberalismo e socialismo che può applicarsi alle piccole come alle grandi cose. E’ in questa cornice che metterei le nostre riflessioni. Visto che ci sto rilevo, da un punto di vista rigorosamente laico, che la riduzione del ruolo della Chiesa alla pedofilia è una incredibile caduta ermeneutica (diciamo).
Un carissimo saluto.
Emanuele Ceglie
P.S.: E’ il padre di tutti i filosofi (Platone) che, ironizzando su se stesso, diceva che i filosofi camminando con la testa tra le nuvole inciampavano cadendo nei burroni. In realtà Platone, ben consapevole di quanta filosofia c’è nella storia dell’uomo, stava tracciando la linea su cui s’è avviata la civilizzazione europea.