Ieri 467 morti. Ma non fa più notizia. Oggi ho mandato il mio abbraccio a Giorgio Airaudo, amico e compagno in anni lontani quando entrambi militavamo nella federazione giovanile del Pci, poi deputato della sinistra e ora tornato alla sua passione sindacale nella Fiom piemontese. Giorni fa aveva raccontato la morte del padre, ultraottantenne senza vaccino, ieri se ne è andata anche la madre nella stessa condizione. Sempre nei giorni scorsi a denunciare il trattamento riservato a chi per età e condizioni di salute è più fragile era stato Michele Salvati sulle colonne del Corriere della Sera. Persone diverse, ceti diversi, mondi diversi, accomunati dalla ferita più profonda alla nostra civiltà. Vaccini usati come merce di scambio, pressioni lobbistiche di corporazioni senz’altro motivo per avere precedenza che il loro potere.
Vaccinare gli anziani, procedere per fasce d’età, proteggere gli operatori sanitari e chi vive davvero a contatto coi rischi maggiori di contagio, eliminare ogni condizione di privilegio ingiustificato. Se alla civiltà vogliamo tornare lo si deve fare. Ora e subito. Soprattutto, ovunque, dalla Lombardia alla Sicilia passando per la Toscana.
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Mi dispiace, ma devo dissentire, anche questa volta, dal pensiero del dirigente del PD Gianni Cuperlo.
Io sono vecchio e, con 72 anni di età ed in pensione, corro pochissimi rischi di essere infettato dal COVID-19, visto che esco poco e solo per fare un giretto, munito di mascherina e disinfettante, da solo nel parco adiacente al mio appartamento o quando mi reco a comprare qualcosa. Alla spesa grossa ed alle incombenze complicate ci pensa mio figlio e mia nuora.
Darei volentieri il mio vaccino, o perlomeno darei la precedenza, ai giovani e le giovane che lavorano nei supermercati, a coloro che fanno le consegne negli appartamenti a chi in sostanza è costretto a lavorare per vivere e farci vivere. Per quanto mi riguarda non è un problema se hanno vaccinato gli avvocati che sono costretti a presidiare i processi o il personale amministrativo della scuola che e’costretto ad assicurare il rapporto con il pubblico. Dirò di più; se anche hanno vaccinato prima di me qualcun altro/a che magari poteva anche aspettare, non me ne frega niente. Non voglio essere difeso perché mi sembra una presa in giro. Il problema non è vaccinare qualcuno prima o dopo,ma insistere per far arrivare i vaccini per tutti/e. Essere vaccinati prima o dopo cambia relativamente poco per le persone anziane come me.
Caro Cuperlo, occupati delle persone che perdono il lavoro, delle ditte che chiudono,i vaccini che non arrivano e lascia in pace gli anziani che tanto corrono pochi rischi e comunque siamo,noi anziani, alla fine del nostro cammin di vita e più prima che poi, Covid si covid no ce ne dobbiamo andare. Buona giornata a tutti e a tutte coloro che leggono. Antonio De Matteo Milano
Dopo la La pausa pasquale, ricomincia la competizione umana che ho sintetizzato nel seguente aforisma.
Io,noi ed il desiderio oscuro.
Io sono l’essere più importante:
sono un armadio a tante ante
con dentro tu,egli e voi
e quindi noi.
Si,ma il tuo e’ preponderante
al volere maggiorante
che battere vuoi
per difendere gli interessi tuoi.
Antonio De Matteo Milano 5/4/2021