Discorso emozionante e ben scritto, ma incompleto.
Dov’è l’assunzione di responsabilità dei giovani?
Dov’è il richiamo al secondo comma dell’art. 4 della Costituzione, ovvero:
“Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.”?
Le generalizzazioni fanno male a tutti, anche ai giovani, che non sono una classe antropologica ma il risultato di milioni di storie individuali ognuna diverse l’una dall’altra.
Studiare è una scelta, non un obbligo: lo Stato deve favorire ma non può supplire alle carenze culturali, psicologiche, esistenziali di tutti i giovani.
Allora non basta chiedere, bisogna imparare anche a dare, a mettersi in gioco, a promuoversi, ad emanciparsi.
Qualcuno avrà più difficoltà di altri, e lo Stato deve garantire pari opportunità, ma istituzioni diseducative come il reddito di cittadinanza non aiutano, anzi peggiorano e umiliano le capacità dei giovani.
La lezione della sinistra è sempre stata quella gramsciana: “studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza per cambiare il mondo”.
Discorso che condivido pienamente. Rinvio, nella mia ignoranza, ai saggi di Gardner sulle intelligenze multiple, con particolare riferimento alle classi primarie e secondarie (inferiori e superiori).
La Scuola non può più fare finta che tutte le teste siano uguali! Non so come si deve fare, ma bisogna che chi opera nell’insegnamento (o nell’educazione ?) cominci a pensarci.
Sergio Cassanello
Ho ascoltato con passione e determinazione il discorso postato da Sergio e tenuto da una studentessa dell’Università di Padova, in occasione della cerimonia per gli 800 anni dell’ateneo stesso, qualche giorno fa,di fronte al capo dello Stato Italiano,Mattarella ed altre cariche istituzionali.
Devo però dire che, pure essendo pronunciato con una certa enfasi e passione, mi sembra un elenco di cose che non vanno con nessuna proposta da parte della studentessa.
Non è però la sola a fare l’elenco delle cose che per i giovani non vanno, sono in tanti, ma quello che manca ai giovani/e d’oggi è la facoltà di proporre e battersi per quello proposto.
Ai miei tempi dal 68 in poi nessuno, a noi giovani, ci regalava niente, ma noi abbiamo chiesto e ci siamo battuti per ottenere,lo statuto dei lavoratori i contratti nazionali,le ferie,i permessi sindacali,ecc e li abbiamo conquistati con una dura lotta. Quanti scioperi, quanti picchetti davanti alle fabbriche,alle scuole, quanti blocchi di strade e autostrade rischiando la galera, abbiamo dovuto affrontare noi vecchi attuali. Non solo, ma avevamo idee diverse e si creavano gruppi politici diversamente orientati ai quali noi aderivamo. Vorrei ricordarne solo alcuni eccoli: avanguardie operaie, movimento studentesco, lotta continua, lotta comunista, potere al popolo, Gli studenti cattolici, ecc. Abbiamo poi difeso a costo della vita l’attuale democrazia rappresentativa insediata dalle brigate rosse e nere. Quella stessa democrazia che permette oggi a tutti/e di esprimere il proprio pensiero liberamente senza essere arrestati come in Russia.
Voi giovani/ e di adesso, e non mi rivolgo solo alla studentessa di Padova,non mi pare che abbiate organizzazioni politiche gruppi sociali e stiate lottando per difendere e fare approvare qualcosa, ad esempio Il Il disegno di legge contro l’omotransfobia che prende il nome dal relatore Alessandro Zan, deputato del Pd. Il ddl si è bloccato in Senato il 27 ottobre 2021. L’Aula di Palazzo Madama, con voto segreto, si è espressa a favore della cosiddetta “tagliola” che ha fatto saltare l’esame degli articoli . Non ho visto scioperi, manifestazioni,blocchi stradali e di atenei da parte di voi studenti per protestare contro la mancata approvazione del ddl suddetto.
Sbaglio?
Può essere, ma cominciate a scrivere, anche su questo blog,le vostre proposte, fatele diventare più concrete,chiare e poi sostenetele con tutta la vostra determinazione fino alla loro realizzazione.
Noi giovani di una volta abbiamo gridato per anni, nelle piazze, occupando strade, università, posti di lavoro:
“Vietnam libero! Vietnam libero!” ed abbiamo sconfitto L’imperialismo americano che si è ritirato dal Vietnam.
Altrimenti con la solita litania, che spesso anche su questo blog mi tocca ascoltare, non andiamo da nessuna parte.
Aspetto le vostre proposte, ma non solo io: le aspettano, ì vostri rettori/trici, i vostri superiori, insomma li aspettano i nostri governanti che poi le respingeranno, ma se voi le sosterrete riuscirete a farle passare.
Le chiacchiere le prediche, i lunghi sermoni che spesso leggete anche su questo blog non servono a nulla, se poi non sono seguiti da fatti concreti e sostenuti.
Uscite dalle vostre università, dalle vostre scuole e proponete e sostenete le vostre proposte sulla migliore redistribuzione del reddito nazionale e mondiale,sulla riduzione dell’orario di lavoro per salvare i posti di lavoro, sulla sanità pubblica, ecc. Tantissimi auguri ragazzi e ragazze per il cammin della vostra vita,ma datevi da fare.
Fate presto non avete molto tempo per salvare il vostro futuro. Grazie per l’attenzione e buona giornata a chi l’hai già Antonio De Matteo Milano
Caro Antonio,
forse dimentichi che noi “giovani di una volta” avevamo anche la fortuna di dialogare con dirigenti politici “di una volta”: Pintor, Vittorio Foa, Rossana Rossanda, Berlinguer, Bruno Trentin, Ingrao… Tira tu le conclusioni.
Comunque a me sembra già meraviglioso che una ragazza possa prendere la parola in un contesto simile e dire ciò che pensa con chiarezza e durezza al proprio Capo dello Stato. Come minimo significa che è molto bravo anche lui. Mica è roba da poco, con i tempi che corrono.
Correzioni: grazie per l’attenzione e Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo
Scusate l’errore, ma la frase suddetta il mio iPad quando gliela detto la traduce: “ a chi l’hai già” ed io qualche volta distraendomi rileggo quello che avevo in mente e resto fregato. La vecchiaia, soprattutto quando si è solo, può bastare come scusa? Io spero di sì e mi affido alla vostra clemenza.
Serena giornata a chi accetta le mie scuse. Antonio De Matteo.
Caro Sergio,
per quanto mi riguarda, non erano i leader da te citati qui sopra, che contestavamio, a spingere noi, “giovani di una volta”, Sulla strada della vita, ma la necessità del pane quotidiano.
La gioventù attuale non ha i problemi da noi vissuti: vitto e alloggio sono assicurati e possono scegliere il loro futuro con calma e sempre col nostro aiuto amorevole di genitori. A quanto sopra va poi aggiunto che i nostri ideali si sono sciolti come neve al sole e non sono più proponibile ed attraenti, anche se la convivenza umana va comunque gestita.
Soprattutto ora che la tecnologia e la intelligenza artificiale avanzano inesorabilmente e giustamente togliendo spazio sempre di più a l’essere umano.
Questo appena esposto è il problema principale, secondo me, che i nostri posteri devono affrontare e non è semplice, ma se vogliono portare a casa il pane quotidiano prima o poi lo devono affrontare. Forza gioventù: tocca a voi gestire il mondo e noi vecchi possiamo offrirvi ora solo i nostri limiti ed i nostri errori in attesa del traguardo ormai vicino della nostra corsa, Tantissimi Auguri con Amore ed ammirazioni a tutto il mondo giovanile ed un abbraccio a te caro Sergio e che sia sempre serena e motivata la giornata per chi legge. Antonio De Matteo Milano.
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Discorso emozionante e ben scritto, ma incompleto.
Dov’è l’assunzione di responsabilità dei giovani?
Dov’è il richiamo al secondo comma dell’art. 4 della Costituzione, ovvero:
“Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.”?
Le generalizzazioni fanno male a tutti, anche ai giovani, che non sono una classe antropologica ma il risultato di milioni di storie individuali ognuna diverse l’una dall’altra.
Studiare è una scelta, non un obbligo: lo Stato deve favorire ma non può supplire alle carenze culturali, psicologiche, esistenziali di tutti i giovani.
Allora non basta chiedere, bisogna imparare anche a dare, a mettersi in gioco, a promuoversi, ad emanciparsi.
Qualcuno avrà più difficoltà di altri, e lo Stato deve garantire pari opportunità, ma istituzioni diseducative come il reddito di cittadinanza non aiutano, anzi peggiorano e umiliano le capacità dei giovani.
La lezione della sinistra è sempre stata quella gramsciana: “studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza per cambiare il mondo”.
Discorso che condivido pienamente. Rinvio, nella mia ignoranza, ai saggi di Gardner sulle intelligenze multiple, con particolare riferimento alle classi primarie e secondarie (inferiori e superiori).
La Scuola non può più fare finta che tutte le teste siano uguali! Non so come si deve fare, ma bisogna che chi opera nell’insegnamento (o nell’educazione ?) cominci a pensarci.
Sergio Cassanello
Ho ascoltato con passione e determinazione il discorso postato da Sergio e tenuto da una studentessa dell’Università di Padova, in occasione della cerimonia per gli 800 anni dell’ateneo stesso, qualche giorno fa,di fronte al capo dello Stato Italiano,Mattarella ed altre cariche istituzionali.
Devo però dire che, pure essendo pronunciato con una certa enfasi e passione, mi sembra un elenco di cose che non vanno con nessuna proposta da parte della studentessa.
Non è però la sola a fare l’elenco delle cose che per i giovani non vanno, sono in tanti, ma quello che manca ai giovani/e d’oggi è la facoltà di proporre e battersi per quello proposto.
Ai miei tempi dal 68 in poi nessuno, a noi giovani, ci regalava niente, ma noi abbiamo chiesto e ci siamo battuti per ottenere,lo statuto dei lavoratori i contratti nazionali,le ferie,i permessi sindacali,ecc e li abbiamo conquistati con una dura lotta. Quanti scioperi, quanti picchetti davanti alle fabbriche,alle scuole, quanti blocchi di strade e autostrade rischiando la galera, abbiamo dovuto affrontare noi vecchi attuali. Non solo, ma avevamo idee diverse e si creavano gruppi politici diversamente orientati ai quali noi aderivamo. Vorrei ricordarne solo alcuni eccoli: avanguardie operaie, movimento studentesco, lotta continua, lotta comunista, potere al popolo, Gli studenti cattolici, ecc. Abbiamo poi difeso a costo della vita l’attuale democrazia rappresentativa insediata dalle brigate rosse e nere. Quella stessa democrazia che permette oggi a tutti/e di esprimere il proprio pensiero liberamente senza essere arrestati come in Russia.
Voi giovani/ e di adesso, e non mi rivolgo solo alla studentessa di Padova,non mi pare che abbiate organizzazioni politiche gruppi sociali e stiate lottando per difendere e fare approvare qualcosa, ad esempio Il Il disegno di legge contro l’omotransfobia che prende il nome dal relatore Alessandro Zan, deputato del Pd. Il ddl si è bloccato in Senato il 27 ottobre 2021. L’Aula di Palazzo Madama, con voto segreto, si è espressa a favore della cosiddetta “tagliola” che ha fatto saltare l’esame degli articoli . Non ho visto scioperi, manifestazioni,blocchi stradali e di atenei da parte di voi studenti per protestare contro la mancata approvazione del ddl suddetto.
Sbaglio?
Può essere, ma cominciate a scrivere, anche su questo blog,le vostre proposte, fatele diventare più concrete,chiare e poi sostenetele con tutta la vostra determinazione fino alla loro realizzazione.
Noi giovani di una volta abbiamo gridato per anni, nelle piazze, occupando strade, università, posti di lavoro:
“Vietnam libero! Vietnam libero!” ed abbiamo sconfitto L’imperialismo americano che si è ritirato dal Vietnam.
Altrimenti con la solita litania, che spesso anche su questo blog mi tocca ascoltare, non andiamo da nessuna parte.
Aspetto le vostre proposte, ma non solo io: le aspettano, ì vostri rettori/trici, i vostri superiori, insomma li aspettano i nostri governanti che poi le respingeranno, ma se voi le sosterrete riuscirete a farle passare.
Le chiacchiere le prediche, i lunghi sermoni che spesso leggete anche su questo blog non servono a nulla, se poi non sono seguiti da fatti concreti e sostenuti.
Uscite dalle vostre università, dalle vostre scuole e proponete e sostenete le vostre proposte sulla migliore redistribuzione del reddito nazionale e mondiale,sulla riduzione dell’orario di lavoro per salvare i posti di lavoro, sulla sanità pubblica, ecc. Tantissimi auguri ragazzi e ragazze per il cammin della vostra vita,ma datevi da fare.
Fate presto non avete molto tempo per salvare il vostro futuro. Grazie per l’attenzione e buona giornata a chi l’hai già Antonio De Matteo Milano
Caro Antonio,
forse dimentichi che noi “giovani di una volta” avevamo anche la fortuna di dialogare con dirigenti politici “di una volta”: Pintor, Vittorio Foa, Rossana Rossanda, Berlinguer, Bruno Trentin, Ingrao… Tira tu le conclusioni.
Comunque a me sembra già meraviglioso che una ragazza possa prendere la parola in un contesto simile e dire ciò che pensa con chiarezza e durezza al proprio Capo dello Stato. Come minimo significa che è molto bravo anche lui. Mica è roba da poco, con i tempi che corrono.
Correzioni: grazie per l’attenzione e Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo
Scusate l’errore, ma la frase suddetta il mio iPad quando gliela detto la traduce: “ a chi l’hai già” ed io qualche volta distraendomi rileggo quello che avevo in mente e resto fregato. La vecchiaia, soprattutto quando si è solo, può bastare come scusa? Io spero di sì e mi affido alla vostra clemenza.
Serena giornata a chi accetta le mie scuse. Antonio De Matteo.
Caro Sergio,
per quanto mi riguarda, non erano i leader da te citati qui sopra, che contestavamio, a spingere noi, “giovani di una volta”, Sulla strada della vita, ma la necessità del pane quotidiano.
La gioventù attuale non ha i problemi da noi vissuti: vitto e alloggio sono assicurati e possono scegliere il loro futuro con calma e sempre col nostro aiuto amorevole di genitori. A quanto sopra va poi aggiunto che i nostri ideali si sono sciolti come neve al sole e non sono più proponibile ed attraenti, anche se la convivenza umana va comunque gestita.
Soprattutto ora che la tecnologia e la intelligenza artificiale avanzano inesorabilmente e giustamente togliendo spazio sempre di più a l’essere umano.
Questo appena esposto è il problema principale, secondo me, che i nostri posteri devono affrontare e non è semplice, ma se vogliono portare a casa il pane quotidiano prima o poi lo devono affrontare. Forza gioventù: tocca a voi gestire il mondo e noi vecchi possiamo offrirvi ora solo i nostri limiti ed i nostri errori in attesa del traguardo ormai vicino della nostra corsa, Tantissimi Auguri con Amore ed ammirazioni a tutto il mondo giovanile ed un abbraccio a te caro Sergio e che sia sempre serena e motivata la giornata per chi legge. Antonio De Matteo Milano.