Caro Sergio e cari amici di penna,
“grande è la confusione sotto il cielo”, quindi la situazione è eccellente!”, affermava Mao Zedong!
Magari, direi io oggi, 14 gennaio 2021 per l’Italia!
La situazione prodotta dalle dimissioni delle ministre di Italia Viva – volute da Renzi, dice la vulgata – è sicuramente difficile, ma non del tutto incomprensibile, come vogliono far credere tanti “dotti, medici e sapienti”, come Massimo Cacciari, Gad Lerner, e, tra i tanti, anche tu, caro amico Sergio!
Solo Paolo Mieli, ( durante Carta Bianca di qualche giorno fa, l’unica volta che ho ascoltato la Berlinguer in TV!) ha mostrato qualche dubbio rispetto alla vulgata ed ha insinuato che forse “c’è del metodo in questa follia”!!!
Tu dici ” gli abbiamo dato un sacco…per fargli credere di avere ragione”: in verità, se tanto mi dà tanto, gli hanno dato ragione, come per altro riconosceva Massimo Cacciari: se avesse taciuto, il Recovery plan attribuiva 9 miliardi alla sanità, mentre ora ne attribuisce 20!!!
Ed allora, si dirà, perché aprire la crisi?
Mia nonna Rosa, 93enne nel 1980, mi avrebbe ricordato che ” la meglio parola è quella che non esce!!”, ma noi che siamo abituati a parlare non riusciamo a tacere.
Ho letto opinioni di chi contesta ai critici di Renzi un’improvvisa difesa di Conte, il servitor di due padroni, diventato da rospo indigesto improvvisamente principe dopo il bacio del PD ( per non dire di Grillo, che ha offeso tutta la cultura di un popolo con un vaffa gratificante per i vari ignoranti poiché tanto omologante da portarci all’uno vale uno!!!)
Io non nego una mia adesione di pelle ad un simile ragionamento, che so non essere estraneo alla tua sensibilità, caro Sergio, ma voglio stare alla Politica: al di là della tenuta del Paese durante la prima pandemia – marzo giugno 2020 – si possono sapere di quali risultati si possa vantare questo benedetto governo Conte bis: il Sud è allo stremo, la sanità non ha fatto passi avanti riconoscibili ed incontrovertibili ( la stessa gigante Lombardia stenta!), della scuola meglio non parlare, i giovani sono senza lavoro più di prima, le famiglie non fanno figli …
dobbiamo aggiungere altro?
Certo, si dirà, che Conte non è responsabile più di tanto, ma se non è neppure la soluzione, allora perché bisogna farne un totem?
Realisticamente, può un Paese moderno governare una tragedia imprevista ed imprevedibile con una realtà dai piedi d’argilla e con una testa almeno bicefala ( PD e 5 stelle)?
I ritardi sul MES sono una colpa di chi li indica o di chi come i 5 Stelle insistono nel rifiuto per negare un ruolo risolutivo all’Europa?
Per farla breve, a me pare che Renzi abbia detto ad alta voce quello che il PD pensa – poi, certo, ci sono almeno tre o quattro PD! – e che chi ha a cuore le sorti d’Italia ha sottolineato e non da ora, compresa la stampa nazionale che ora sembra cadere dalle nuvole!
Hai letto il Recovery Fund nella prima stesura?
Io l’ho fatto e non ho pianto per pietà: se l’avessi scritto io, senza falsa modestia, avrei fatto molto meglio!!!
Si dirà che questo non è il momento migliore per una crisi di governo: perché, in Italia esiste un momento ottimale per fare chiarezza politica?
Renzi, poi, non ha parlato solo di merito, che è già tanto, ma anche di metodo: tutti noi ci riempiamo la bocca invocando la democrazia con clamore; a me pare che la sovraesposizione di Conte abbia relegato il Parlamento in panchina ed i Partiti ad agire solo con decisioni verticistiche: il Recovery Plan, di cui TUTTI si dicono insoddisfatti, non doveva – e poteva – diventare una grande discussione di massa in tutti i territori italiani ( i territori non sono uno slogan, sono elementi concreti della Nazione)?
Sì, vero, si dirà, ma non ora: invece ora o mai più: questo governo senz’anima e prospettiva o se le dà, smentendo Manzoni, oppure passa la mano! A chi?
Ci sono varie soluzioni, anche con la stessa maggioranza che Renzi non ha escluso!
Si perde tempo prezioso?
E quanti mesi abbiamo perso fino ad oggi da giugno, senza fare un passo avanti in nessuna direzione???
Ringraziamo il cielo che la destra italiana è senza testa, senza identità, senza coscienza, altrimenti avremmo dovuto resistere alle barricate!
Ma così si consegna l’Italia alla destra! E se fosse?
Vorrebbe dire che la maggioranza degli elettori è di destra, ed allora è giusto che sia essa a governare i processi, mentre gli altri si preparano per la rivincita, cercando anche di capire perché molti elettori si astengono: non è questa una bella domanda?
Se esistesse una sinistra, o un centrosinistra, o un centro-sinistra, allora. a mio avviso, dovrebbe ragionare così e ringraziare Renzi che, consapevole o meno, per narcisismo o follia – ma continuare a personalizzare non è ragionare di politica! non è certo da solo, è pur sempre alla testa di un gruppo di persone dotate di buon senso, però! – ha detto che Conte è nudo; io direi che come voleva il buon Calvino, Conte è un semplice “cavaliere inesistente”, uno dei tanti che vivono in una “città invisibile”!!
Grazie per la pazienza ed un abbraccio
Gerardo Vespucci
Questa riflessione di Gerardo mi conforta e mi amareggia allo stesso tempo. Mi conforta perché i giudizi che lui dà sull’operato del governo Conte sono da me totalmente condivisi e credo, per quanto riesca a capire il nostro PD, siano condivisi anche da una larga parte dei nostri militanti. In pratica vi si dice che Renzi ha portato alla luce problematiche reali che richiedono urgente risposta e che per questo quindi va ascoltato e rispettato. Ascoltato soprattutto mettendo in atto alcune soluzioni necessarie al cambio di passo, la prima delle quali è la sostituzione di Conte. Mi sembra molto chiaro che l’impostazione politica del discorso di Renzi non tiene alcun conto della strategia e della tattica da attuare per metterla in atto. Lui spara e si nasconde: questi sono i malanni, questo è il rimedio, o lo si fa o me ne vado. Questo non capire che il metodo è politica è il guaio più grosso che sta vivendo Renzi e che lo porta a distruggere anche le cose più utili che ha portato alla luce.
Tutto questo è esattamente quello che ho tentato di far capire alla compagna Bellanova e anche a lui ma non ci si parla, ormai la loro posizione è drastica: muoia Sansone con tutti i filistei. Non si rendono conto che con questo atteggiamento estremista e non puritano stanno non solo aiutando oggettivamente i partiti di destra ma soprattutto spostando molti dei nostri compagni su posizioni di antipolitica filo grillina.
Io ho sperato fino all’ultimo che Matteo ci ripensasse facendosi cogliere da un attimo di umiltà e forse anche lui, ma soprattutto la Bellanova, ha sperato in un atto di remissione dei peccati da parte di Zingaretti. Sta di fatto che questo non è avvenuto e rischiamo la catastrofe.
Tra poco è mezzogiorno, vediamo che succede.
Sergio
Caro Sergio, sai bene che per trattare bisogna essere in più d’uno e che non bisogna mai irridere la controparte, come stanno sistematicamente facendo Casalino, Conte e Travaglio, da mesi. Allego in proposito una riflessione su:
I modi di Renzi
Lasciamo temporaneamente da parte Marco Travaglio e la sua corte che, come è evidente a tutti, vivono in una bolla mediatica abilmente costruita e manutenuta con ogni mezzo. Lasciamolo da parte.
Dobbiamo però constatare che praticamente tutti i commentatori di ogni media, che sia piccolo, grande, di città o di provincia, direi perfino di destra o di sinistra, concordano che l’azione del Governo è insufficiente, che il Piano di Rinascita e Resilienza è ancora largamente inadeguato (e lo era ancora di più nella ridicola stesura di dicembre), che si procede troppo lentamente sulla strada della gestione della crisi e del risanamento del Paese, e via così.
A parte Travaglio, che è un caso a sé, nessuno si azzarda a sostenere che le cose stanno andando bene, che tutto procede speditamente, che strategia e tattica sono le migliori, che la strada è giusta e che bisogna solo andare avanti verso un luminoso futuro. Nessuno. Ultimo esempio, il direttore de “La Stampa” Giannini che, in un lungo editoriale, elenca tutte le mancanze del Governo (esattamente quelle denunciate da Renzi), tutti i limiti dell’azione del Presidente Conte, e poi si augura che comunque si metta insieme una maggioranza in qualche modo per andare avanti.
Lo stesso Annunziata, Mieli, e potrei continuare.
Allora perché Renzi è così isolato, perché tutti escludono di cercare e soprattutto trovare accordi che permettano di avviare un programma di Governo efficace, correttamente cadenzato, effettivo?
Perché si è attirato addosso una tale quantità di improperi, anatemi, critiche feroci, accuse di voler sfasciare tutto?
Si possono dare molte risposte, e alcune forse ci porterebbero molto lontano, ma su una pare concordino tutti: questo non è il modo di sollevare i problemi. Troppo tranchant, troppo vigoroso, troppo fuori dall’etichetta della politica. Insomma, non si alza così la voce!
A parte che sarebbe facile obbiettare che queste critiche sono state avanzate per mesi e non tutt’a un tratto, e che le risposte sono state sempre e solo spallucce, risposte di sufficienza, traccheggiamenti, ma a parte questo: ma chi l’ha detto che in certe circostanze non si debba alzare la voce ed usare toni anche molto decisi? Chi l’ha detto?
Chi di noi non ha mai alzato la voce con un figlio, un nipote, un compagno, un fratello, persino con i genitori, oppure con un amico, un collega, un collaboratore? Chi di noi non ha in un certo momento sentito l’urgenza di attirare l’attenzione su richieste, opinioni, rivendicazioni che ci parevano trascurate o addirittura denegate, e lo ha fatto sbattendo un pugno sul tavolo, o tirando due madonne?
Chi è senza peccato …
E possiamo forse dire che è sempre inutile farlo? Che non ne vale la pena? Ognuno di noi ha esperienza di rapporti sociali, ed ognuno di noi sa che a volte i rapporti devono essere chiariti, per il bene di tutti. Anche alzando i toni e lasciando da parte l’etichetta. E se qualcuno ci impedisce di farlo, o insistiamo, con forza, quanto basta, oppure ci ritiriamo dal rapporto entrato in crisi.
A volte i rapporti si troncano. Non è certo un buon risultato, ma talvolta è inevitabile.
A suo tempo abbiamo tutti apprezzato il capitano di fregata de Falco che, certamente non sussurrando e non con buone maniere, intimava al comandante Schettino: “Torni a bordo, cazzo!”, mentre questi stava allontanandosi con una scialuppa dalla sua nave semi naufragata. L’abbiamo apprezzato, vero? E qual era la situazione? Un marinaio professionista che giudicava il comportamento di un altro marinaio professionista inadeguato alle circostanze e, con modi alquanto bruschi e diretti, glielo faceva presente, ottenendo peraltro che lo Schettino tornasse a bordo, almeno temporaneamente, per dirigere le operazioni di salvataggio.
Usò modi cortesi ed urbani? Certamente no, ma fu un modo efficace, oltre che sacrosanto. Doveva forse essere più educato, più delicato, perfino più rispettoso?
E adesso non abbiamo un Paese in piena crisi, ripiegato su un fianco, ferito, con persone in grande difficoltà, che aspetta di essere rimesso in ordine, che aspetta di essere messo al più presto in grado di navigare in un mondo complicato e terribilmente competitivo, mentre la sua classe dirigente perde tempo, produce documenti inadeguati, si rifiuta di affrontare i nodi strutturali che impediscono un’efficace azione di risanamento?
Lo dicono e lo scrivono tutti (eccetto Travaglio). E allora perché, se una forza politica pone il problema con forza, viene sistematicamente ignorata e anzi viene invitata a non disturbare il manovratore?
Se non ora, quando è lecito alzare la voce?
Matteo Renzi sarà antipatico quanto si vuole, sarà ingombrante, sarà pure malato di protagonismo, ma un uomo politico cos’altro ha da fare se non sostenere le proprie idee? E se nessuno vuole darti ascolto, come fa a rimanere dentro un’alleanza di governo?
L’Italia ha bisogno di fatti, non di buona educazione, e questi fatti non stanno avvenendo. Questo è un fatto a sua volta.
Viene quindi naturale il sospetto che non si voglia che i fatti avvengano. E quindi si parla degli esecrabili ed inurbani modi di Renzi.
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Caro Sergio e cari amici di penna,
“grande è la confusione sotto il cielo”, quindi la situazione è eccellente!”, affermava Mao Zedong!
Magari, direi io oggi, 14 gennaio 2021 per l’Italia!
La situazione prodotta dalle dimissioni delle ministre di Italia Viva – volute da Renzi, dice la vulgata – è sicuramente difficile, ma non del tutto incomprensibile, come vogliono far credere tanti “dotti, medici e sapienti”, come Massimo Cacciari, Gad Lerner, e, tra i tanti, anche tu, caro amico Sergio!
Solo Paolo Mieli, ( durante Carta Bianca di qualche giorno fa, l’unica volta che ho ascoltato la Berlinguer in TV!) ha mostrato qualche dubbio rispetto alla vulgata ed ha insinuato che forse “c’è del metodo in questa follia”!!!
Tu dici ” gli abbiamo dato un sacco…per fargli credere di avere ragione”: in verità, se tanto mi dà tanto, gli hanno dato ragione, come per altro riconosceva Massimo Cacciari: se avesse taciuto, il Recovery plan attribuiva 9 miliardi alla sanità, mentre ora ne attribuisce 20!!!
Ed allora, si dirà, perché aprire la crisi?
Mia nonna Rosa, 93enne nel 1980, mi avrebbe ricordato che ” la meglio parola è quella che non esce!!”, ma noi che siamo abituati a parlare non riusciamo a tacere.
Ho letto opinioni di chi contesta ai critici di Renzi un’improvvisa difesa di Conte, il servitor di due padroni, diventato da rospo indigesto improvvisamente principe dopo il bacio del PD ( per non dire di Grillo, che ha offeso tutta la cultura di un popolo con un vaffa gratificante per i vari ignoranti poiché tanto omologante da portarci all’uno vale uno!!!)
Io non nego una mia adesione di pelle ad un simile ragionamento, che so non essere estraneo alla tua sensibilità, caro Sergio, ma voglio stare alla Politica: al di là della tenuta del Paese durante la prima pandemia – marzo giugno 2020 – si possono sapere di quali risultati si possa vantare questo benedetto governo Conte bis: il Sud è allo stremo, la sanità non ha fatto passi avanti riconoscibili ed incontrovertibili ( la stessa gigante Lombardia stenta!), della scuola meglio non parlare, i giovani sono senza lavoro più di prima, le famiglie non fanno figli …
dobbiamo aggiungere altro?
Certo, si dirà, che Conte non è responsabile più di tanto, ma se non è neppure la soluzione, allora perché bisogna farne un totem?
Realisticamente, può un Paese moderno governare una tragedia imprevista ed imprevedibile con una realtà dai piedi d’argilla e con una testa almeno bicefala ( PD e 5 stelle)?
I ritardi sul MES sono una colpa di chi li indica o di chi come i 5 Stelle insistono nel rifiuto per negare un ruolo risolutivo all’Europa?
Per farla breve, a me pare che Renzi abbia detto ad alta voce quello che il PD pensa – poi, certo, ci sono almeno tre o quattro PD! – e che chi ha a cuore le sorti d’Italia ha sottolineato e non da ora, compresa la stampa nazionale che ora sembra cadere dalle nuvole!
Hai letto il Recovery Fund nella prima stesura?
Io l’ho fatto e non ho pianto per pietà: se l’avessi scritto io, senza falsa modestia, avrei fatto molto meglio!!!
Si dirà che questo non è il momento migliore per una crisi di governo: perché, in Italia esiste un momento ottimale per fare chiarezza politica?
Renzi, poi, non ha parlato solo di merito, che è già tanto, ma anche di metodo: tutti noi ci riempiamo la bocca invocando la democrazia con clamore; a me pare che la sovraesposizione di Conte abbia relegato il Parlamento in panchina ed i Partiti ad agire solo con decisioni verticistiche: il Recovery Plan, di cui TUTTI si dicono insoddisfatti, non doveva – e poteva – diventare una grande discussione di massa in tutti i territori italiani ( i territori non sono uno slogan, sono elementi concreti della Nazione)?
Sì, vero, si dirà, ma non ora: invece ora o mai più: questo governo senz’anima e prospettiva o se le dà, smentendo Manzoni, oppure passa la mano! A chi?
Ci sono varie soluzioni, anche con la stessa maggioranza che Renzi non ha escluso!
Si perde tempo prezioso?
E quanti mesi abbiamo perso fino ad oggi da giugno, senza fare un passo avanti in nessuna direzione???
Ringraziamo il cielo che la destra italiana è senza testa, senza identità, senza coscienza, altrimenti avremmo dovuto resistere alle barricate!
Ma così si consegna l’Italia alla destra! E se fosse?
Vorrebbe dire che la maggioranza degli elettori è di destra, ed allora è giusto che sia essa a governare i processi, mentre gli altri si preparano per la rivincita, cercando anche di capire perché molti elettori si astengono: non è questa una bella domanda?
Se esistesse una sinistra, o un centrosinistra, o un centro-sinistra, allora. a mio avviso, dovrebbe ragionare così e ringraziare Renzi che, consapevole o meno, per narcisismo o follia – ma continuare a personalizzare non è ragionare di politica! non è certo da solo, è pur sempre alla testa di un gruppo di persone dotate di buon senso, però! – ha detto che Conte è nudo; io direi che come voleva il buon Calvino, Conte è un semplice “cavaliere inesistente”, uno dei tanti che vivono in una “città invisibile”!!
Grazie per la pazienza ed un abbraccio
Gerardo Vespucci
Questa riflessione di Gerardo mi conforta e mi amareggia allo stesso tempo. Mi conforta perché i giudizi che lui dà sull’operato del governo Conte sono da me totalmente condivisi e credo, per quanto riesca a capire il nostro PD, siano condivisi anche da una larga parte dei nostri militanti. In pratica vi si dice che Renzi ha portato alla luce problematiche reali che richiedono urgente risposta e che per questo quindi va ascoltato e rispettato. Ascoltato soprattutto mettendo in atto alcune soluzioni necessarie al cambio di passo, la prima delle quali è la sostituzione di Conte. Mi sembra molto chiaro che l’impostazione politica del discorso di Renzi non tiene alcun conto della strategia e della tattica da attuare per metterla in atto. Lui spara e si nasconde: questi sono i malanni, questo è il rimedio, o lo si fa o me ne vado. Questo non capire che il metodo è politica è il guaio più grosso che sta vivendo Renzi e che lo porta a distruggere anche le cose più utili che ha portato alla luce.
Tutto questo è esattamente quello che ho tentato di far capire alla compagna Bellanova e anche a lui ma non ci si parla, ormai la loro posizione è drastica: muoia Sansone con tutti i filistei. Non si rendono conto che con questo atteggiamento estremista e non puritano stanno non solo aiutando oggettivamente i partiti di destra ma soprattutto spostando molti dei nostri compagni su posizioni di antipolitica filo grillina.
Io ho sperato fino all’ultimo che Matteo ci ripensasse facendosi cogliere da un attimo di umiltà e forse anche lui, ma soprattutto la Bellanova, ha sperato in un atto di remissione dei peccati da parte di Zingaretti. Sta di fatto che questo non è avvenuto e rischiamo la catastrofe.
Tra poco è mezzogiorno, vediamo che succede.
Sergio
Caro Sergio, sai bene che per trattare bisogna essere in più d’uno e che non bisogna mai irridere la controparte, come stanno sistematicamente facendo Casalino, Conte e Travaglio, da mesi. Allego in proposito una riflessione su:
I modi di Renzi
Lasciamo temporaneamente da parte Marco Travaglio e la sua corte che, come è evidente a tutti, vivono in una bolla mediatica abilmente costruita e manutenuta con ogni mezzo. Lasciamolo da parte.
Dobbiamo però constatare che praticamente tutti i commentatori di ogni media, che sia piccolo, grande, di città o di provincia, direi perfino di destra o di sinistra, concordano che l’azione del Governo è insufficiente, che il Piano di Rinascita e Resilienza è ancora largamente inadeguato (e lo era ancora di più nella ridicola stesura di dicembre), che si procede troppo lentamente sulla strada della gestione della crisi e del risanamento del Paese, e via così.
A parte Travaglio, che è un caso a sé, nessuno si azzarda a sostenere che le cose stanno andando bene, che tutto procede speditamente, che strategia e tattica sono le migliori, che la strada è giusta e che bisogna solo andare avanti verso un luminoso futuro. Nessuno. Ultimo esempio, il direttore de “La Stampa” Giannini che, in un lungo editoriale, elenca tutte le mancanze del Governo (esattamente quelle denunciate da Renzi), tutti i limiti dell’azione del Presidente Conte, e poi si augura che comunque si metta insieme una maggioranza in qualche modo per andare avanti.
Lo stesso Annunziata, Mieli, e potrei continuare.
Allora perché Renzi è così isolato, perché tutti escludono di cercare e soprattutto trovare accordi che permettano di avviare un programma di Governo efficace, correttamente cadenzato, effettivo?
Perché si è attirato addosso una tale quantità di improperi, anatemi, critiche feroci, accuse di voler sfasciare tutto?
Si possono dare molte risposte, e alcune forse ci porterebbero molto lontano, ma su una pare concordino tutti: questo non è il modo di sollevare i problemi. Troppo tranchant, troppo vigoroso, troppo fuori dall’etichetta della politica. Insomma, non si alza così la voce!
A parte che sarebbe facile obbiettare che queste critiche sono state avanzate per mesi e non tutt’a un tratto, e che le risposte sono state sempre e solo spallucce, risposte di sufficienza, traccheggiamenti, ma a parte questo: ma chi l’ha detto che in certe circostanze non si debba alzare la voce ed usare toni anche molto decisi? Chi l’ha detto?
Chi di noi non ha mai alzato la voce con un figlio, un nipote, un compagno, un fratello, persino con i genitori, oppure con un amico, un collega, un collaboratore? Chi di noi non ha in un certo momento sentito l’urgenza di attirare l’attenzione su richieste, opinioni, rivendicazioni che ci parevano trascurate o addirittura denegate, e lo ha fatto sbattendo un pugno sul tavolo, o tirando due madonne?
Chi è senza peccato …
E possiamo forse dire che è sempre inutile farlo? Che non ne vale la pena? Ognuno di noi ha esperienza di rapporti sociali, ed ognuno di noi sa che a volte i rapporti devono essere chiariti, per il bene di tutti. Anche alzando i toni e lasciando da parte l’etichetta. E se qualcuno ci impedisce di farlo, o insistiamo, con forza, quanto basta, oppure ci ritiriamo dal rapporto entrato in crisi.
A volte i rapporti si troncano. Non è certo un buon risultato, ma talvolta è inevitabile.
A suo tempo abbiamo tutti apprezzato il capitano di fregata de Falco che, certamente non sussurrando e non con buone maniere, intimava al comandante Schettino: “Torni a bordo, cazzo!”, mentre questi stava allontanandosi con una scialuppa dalla sua nave semi naufragata. L’abbiamo apprezzato, vero? E qual era la situazione? Un marinaio professionista che giudicava il comportamento di un altro marinaio professionista inadeguato alle circostanze e, con modi alquanto bruschi e diretti, glielo faceva presente, ottenendo peraltro che lo Schettino tornasse a bordo, almeno temporaneamente, per dirigere le operazioni di salvataggio.
Usò modi cortesi ed urbani? Certamente no, ma fu un modo efficace, oltre che sacrosanto. Doveva forse essere più educato, più delicato, perfino più rispettoso?
E adesso non abbiamo un Paese in piena crisi, ripiegato su un fianco, ferito, con persone in grande difficoltà, che aspetta di essere rimesso in ordine, che aspetta di essere messo al più presto in grado di navigare in un mondo complicato e terribilmente competitivo, mentre la sua classe dirigente perde tempo, produce documenti inadeguati, si rifiuta di affrontare i nodi strutturali che impediscono un’efficace azione di risanamento?
Lo dicono e lo scrivono tutti (eccetto Travaglio). E allora perché, se una forza politica pone il problema con forza, viene sistematicamente ignorata e anzi viene invitata a non disturbare il manovratore?
Se non ora, quando è lecito alzare la voce?
Matteo Renzi sarà antipatico quanto si vuole, sarà ingombrante, sarà pure malato di protagonismo, ma un uomo politico cos’altro ha da fare se non sostenere le proprie idee? E se nessuno vuole darti ascolto, come fa a rimanere dentro un’alleanza di governo?
L’Italia ha bisogno di fatti, non di buona educazione, e questi fatti non stanno avvenendo. Questo è un fatto a sua volta.
Viene quindi naturale il sospetto che non si voglia che i fatti avvengano. E quindi si parla degli esecrabili ed inurbani modi di Renzi.