Un brano di Gramsci tratto da una lettera alla moglie scritta nel 1924 dopo il delitto Matteotti. E’ stupefacente l’attualità politica e filosofica dell’analisi.
Sergio
Dei fanciulli e degli idioti si trovano ad essere l’espressione politica della situazione e piangono o impazziscono sotto il peso della responsabilità storica che all’improvviso grava sulle loro spalle di dilettanti ambiziosi irresponsabili; la tragedia e la farsa si alternano sulla scena senza alcuna connessione; il disordine raggiunge gradi che parevano impossibili alla fantasia più sfrenata.
Antonio Gramsci, 10 novembre 1924
Ripresa da Strisciarossa
3 Comments
Carissimo Direttore omonimo,
nonostante le nuove “direzioni”, per me (e, sono certo, per molti altri) resti sempre il Compagno Direttore de L’UNITA’: come, peraltro, prova lo splendido e commovente articolo del compagno Gramsci che hai voluto riportare alla nostra memoria.
Nella mia ignoranza crassa, peraltro, mi assale un dubbio: il Compagno Gramsci avrebbe collocato DI MAIO fra i fanciulli o fra gli idioti?.
Ciao, Compagno Direttore
Buon lavoro.
Sergio Cassanello
grazie Sergio, una frase di oltre 70 anni, ma attualissima nella situazione che spero ci veda protagonisti per contrastare certi argomenti ventilati, ma spero non attuati.
Repetti Camillo
da brividi! Se c’era qualche dubbio adesso è definitivamente fugato: la nostra storia contemporanea parte da Gramsci e non solo, certo, per questa frase (o intuizione!?). Purtroppo, se non stiamo con le antenne ben dritte….. G.B.Vico insegna: corsi e ricorsi storici!!!!