Ormai la Cina è, secondo me, ” la super potenza del nostro pianeta” , mentre America, Russia ed Europa si scontrano fra di loro ed affidano per convenienza la loro vita al grande colosso asiatico che controlla già il continente Africano. Buon inizio settimana a chi legge Antonio De Matteo Milano
Il senatore Matteo Renzi comincia ad ammettere i suoi errori politici. In una intervista ha dichiarato di aver commesso un sbaglio non ritirandosi dalla politica dopo aver perso al referendum costituzionale.
Che dici Sergio lo recuperiamo? Io penso che ammettere i propri errori è sempre salutare. Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo Milano
Caro Antonio,
meno male che ha sbagliato, altrimenti ce lo sognavamo Draghi Presidente …!
In compenso, sto ancora aspettando che qualcuno abbia l’onestà di dichiarare che fu un tragico errore fargli perdere il referendum …
Temo che aspetterò a lungo!
Stai bene.
Caro Ernesto, parafrasando un antico proverbio, possiamo dire: mica tutti gli errori devono per forza nuocere. Io mi aspetto che prima o poi Matteo (e preciso Renzi) ammetta anche che uscire dal PD è stato un errore. Il popolo dem come risulta dai sondaggi, rimane al suo posto, mentre i suoi leader scappano nella speranza vana di essere seguiti. Senza il suddetto popolo, un grande esercito, nessuno generale può vincere la guerra. Io aspetto pazientemente e con speranza quest’ultimo. Intanto mi schiero fermamente con chi si occupa del pronome noi ed in questo momento a fianco di Draghi. Un caro saluto a te ed a chi legge su questo blog. Antonio De Matteo Milano
Il mitico popolo del PD dovrebbe farsi sentire di più da una dirigenza incerta, timorosa, incapace di iniziative forti.
Letta e molti dei suoi stanno regalando Draghi a Salvini che, essendo privo di scrupoli, ha capito che quella è la carta vincente.
In realtà, la stanno usando per ripulirsi la coscienza.
Il PD è ancora lì a domandarsi se il Mario sia di destra o di sinistra, a fare distinguo e analisi del sangue, invece di cogliere al volo l’occasione per promuovere le riforme di cui il Paese ha bisogno.
L’ennesimo treno che stiamo perdendo…
Alcune mie considerazioni sulla principale forza politica italiana ( comunque tra i principali protagonisti politici secondo i sondaggi recenti), il PD.
Il popolo dem, purtroppo e per fortuna , come tutti i popoli, non parla una sola lingua ed aspetta con pazienza e speranza un bravo condottiero che lo guidi ed orienti in una comune, condivisa direzione. Ha però una fede, un dogma che lo tiene fermo e coeso nel luogo di nascita. Crede nel pronome noi e cerca di usarlo con onestà e costanza, nonostante i tentativi degli aspiranti generali capi di spostarlo in luoghi nuovi, dove il pronome io sarebbe preponderante e non accettabile. Resta secondo alcuni sondaggi il primo partito di Italia, o comunque tra i protagonisti principali della politica italiana nonostante le continue scissioni inutili e distruttive. Mi sento di dare, anzi esprimo umilmente il mio pensiero, ai dirigenti del PD. Eccolo.
Utilizziamo di più e meglio le primarie che aiutano ed aiuteranno il popolo del partito democratico italiano a parlare una sola lingua. Grazie per l’attenzione e ricorrendo e credendo alla mia cultura contadina auguro a tutti e tutte una splendida e motivata giornata. Antonio De Matteo Milano
Il PD ha un endemico problema di leadership. Ma leadership vera, non “fasulla”, come le ultime.
Non la vuole e, se si manifesta come avvenuto più volte, la rigetta con violenza.
Non è roba da poco, perché in ordine sparso non si va lontano.
Anche i più riformisti del PD sono prigionieri di questo autentico maleficio.
Tra interessi consolidati (cooperative, gruppi di pressione, ecc.) e vanità personali, sempre molto diffuse e spiccate, sono (siamo) arrivati fin qui.
Mi piacerebbe che una indiscussa personalità come Draghi mettesse un po’ d’ordine, ma i nostri ne hanno una fifa boia …
Quindi: mala tempora currunt.
“Corrono tempi cattivi ma si preparano tempi peggiori”.
Così scriveva, tanti secoli fa, l’oratore e scrittore Marco Tullio Cicerone e da allora “La res publica“, intesa come popolo, e’ in continuo travaglio, a volte disastroso, ma comunque sempre in miglioramento. E’ stato, e’ e sarà così anche per il popolo dem. Infatti il PD è meglio del PCI. Certamente nel popolo del partito democratico Italiano, le lingue parlate sono tante e difficile da coordinare, ma i leader presunti che ci hanno provato non sono stati all’altezza del compito da svolgere. Difficile, difficilissimo mettere insieme l’idee, ad esempio, di Sergio Staino, Calenda o Matteo Renzi, ma bisogna provarci e riuscirci se si vuole tenere insieme il popolo dem, altrimenti si approda all’ennesimo partitino che forse può avere un condottiero di “valore”, ma senza esercito, come è successo e succederà a tutti quelli che ci hanno provato. Non è il popolo quindi che bisogna cambiare, ma il leader che bisogna trovare. Io mi auguro e spero che l’attuale segretario del PD, il professor Enrico Letta riesca nel suddetto arduo compito (al momento pare di sì: il PD risulta primo partito o comunque fra le prime organizzazioni politiche italiane, nonostante le continue fuoriuscite e lite furiose.). Deve essere chiaro però a tutti/e che usando l’algoritmo del compromesso delle idee, non si può pretendere di far valere la propria, ma solo una piccola parte di essa. La speranza che guida la vita degli esseri umani è l’ultima a morire ed io che sono alla fine “del cammin di nostra vita” ci credo ancora e spero. Buona giornata e grazie per l’attenzione a chi legge. Antonio De Matteo Milano
9 Comments
Ormai la Cina è, secondo me, ” la super potenza del nostro pianeta” , mentre America, Russia ed Europa si scontrano fra di loro ed affidano per convenienza la loro vita al grande colosso asiatico che controlla già il continente Africano. Buon inizio settimana a chi legge Antonio De Matteo Milano
Il senatore Matteo Renzi comincia ad ammettere i suoi errori politici. In una intervista ha dichiarato di aver commesso un sbaglio non ritirandosi dalla politica dopo aver perso al referendum costituzionale.
Che dici Sergio lo recuperiamo? Io penso che ammettere i propri errori è sempre salutare. Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo Milano
Caro Antonio,
meno male che ha sbagliato, altrimenti ce lo sognavamo Draghi Presidente …!
In compenso, sto ancora aspettando che qualcuno abbia l’onestà di dichiarare che fu un tragico errore fargli perdere il referendum …
Temo che aspetterò a lungo!
Stai bene.
Allego alcune considerazioni sulla delicatezza della situazione nazionale.
https://ilquadernodiet.blogspot.com/2021/06/liberta-vigilata.html
Caro Ernesto, parafrasando un antico proverbio, possiamo dire: mica tutti gli errori devono per forza nuocere. Io mi aspetto che prima o poi Matteo (e preciso Renzi) ammetta anche che uscire dal PD è stato un errore. Il popolo dem come risulta dai sondaggi, rimane al suo posto, mentre i suoi leader scappano nella speranza vana di essere seguiti. Senza il suddetto popolo, un grande esercito, nessuno generale può vincere la guerra. Io aspetto pazientemente e con speranza quest’ultimo. Intanto mi schiero fermamente con chi si occupa del pronome noi ed in questo momento a fianco di Draghi. Un caro saluto a te ed a chi legge su questo blog. Antonio De Matteo Milano
Il mitico popolo del PD dovrebbe farsi sentire di più da una dirigenza incerta, timorosa, incapace di iniziative forti.
Letta e molti dei suoi stanno regalando Draghi a Salvini che, essendo privo di scrupoli, ha capito che quella è la carta vincente.
In realtà, la stanno usando per ripulirsi la coscienza.
Il PD è ancora lì a domandarsi se il Mario sia di destra o di sinistra, a fare distinguo e analisi del sangue, invece di cogliere al volo l’occasione per promuovere le riforme di cui il Paese ha bisogno.
L’ennesimo treno che stiamo perdendo…
Alcune mie considerazioni sulla principale forza politica italiana ( comunque tra i principali protagonisti politici secondo i sondaggi recenti), il PD.
Il popolo dem, purtroppo e per fortuna , come tutti i popoli, non parla una sola lingua ed aspetta con pazienza e speranza un bravo condottiero che lo guidi ed orienti in una comune, condivisa direzione. Ha però una fede, un dogma che lo tiene fermo e coeso nel luogo di nascita. Crede nel pronome noi e cerca di usarlo con onestà e costanza, nonostante i tentativi degli aspiranti generali capi di spostarlo in luoghi nuovi, dove il pronome io sarebbe preponderante e non accettabile. Resta secondo alcuni sondaggi il primo partito di Italia, o comunque tra i protagonisti principali della politica italiana nonostante le continue scissioni inutili e distruttive. Mi sento di dare, anzi esprimo umilmente il mio pensiero, ai dirigenti del PD. Eccolo.
Utilizziamo di più e meglio le primarie che aiutano ed aiuteranno il popolo del partito democratico italiano a parlare una sola lingua. Grazie per l’attenzione e ricorrendo e credendo alla mia cultura contadina auguro a tutti e tutte una splendida e motivata giornata. Antonio De Matteo Milano
Il PD ha un endemico problema di leadership. Ma leadership vera, non “fasulla”, come le ultime.
Non la vuole e, se si manifesta come avvenuto più volte, la rigetta con violenza.
Non è roba da poco, perché in ordine sparso non si va lontano.
Anche i più riformisti del PD sono prigionieri di questo autentico maleficio.
Tra interessi consolidati (cooperative, gruppi di pressione, ecc.) e vanità personali, sempre molto diffuse e spiccate, sono (siamo) arrivati fin qui.
Mi piacerebbe che una indiscussa personalità come Draghi mettesse un po’ d’ordine, ma i nostri ne hanno una fifa boia …
Quindi: mala tempora currunt.
A proposito ancora di popoli e partiti.
“Corrono tempi cattivi ma si preparano tempi peggiori”.
Così scriveva, tanti secoli fa, l’oratore e scrittore Marco Tullio Cicerone e da allora “La res publica“, intesa come popolo, e’ in continuo travaglio, a volte disastroso, ma comunque sempre in miglioramento. E’ stato, e’ e sarà così anche per il popolo dem. Infatti il PD è meglio del PCI. Certamente nel popolo del partito democratico Italiano, le lingue parlate sono tante e difficile da coordinare, ma i leader presunti che ci hanno provato non sono stati all’altezza del compito da svolgere. Difficile, difficilissimo mettere insieme l’idee, ad esempio, di Sergio Staino, Calenda o Matteo Renzi, ma bisogna provarci e riuscirci se si vuole tenere insieme il popolo dem, altrimenti si approda all’ennesimo partitino che forse può avere un condottiero di “valore”, ma senza esercito, come è successo e succederà a tutti quelli che ci hanno provato. Non è il popolo quindi che bisogna cambiare, ma il leader che bisogna trovare. Io mi auguro e spero che l’attuale segretario del PD, il professor Enrico Letta riesca nel suddetto arduo compito (al momento pare di sì: il PD risulta primo partito o comunque fra le prime organizzazioni politiche italiane, nonostante le continue fuoriuscite e lite furiose.). Deve essere chiaro però a tutti/e che usando l’algoritmo del compromesso delle idee, non si può pretendere di far valere la propria, ma solo una piccola parte di essa. La speranza che guida la vita degli esseri umani è l’ultima a morire ed io che sono alla fine “del cammin di nostra vita” ci credo ancora e spero. Buona giornata e grazie per l’attenzione a chi legge. Antonio De Matteo Milano