Cari amici, vedo che sull’agricoltura biodinamica è nato un bel dibattito e allora vi chiedo: e sul PD? Vi metto questo articolo di Massimo Adinolfi dal Mattino di oggi, a me sembra stupendo. Sbaglio? Lo trovate cliccando qui. Sergio
mi sono già espressa altre volte, con te, sul PD e i suoi problemi, e non voglio ripetermi. Qui a Torino si è data molta importanza alla comunicazione, vale a dire alla pubblicità delle primarie, e già questo dice tutto. Te ne do un assaggio: “Vogliamo una campagna che riempia la città di colori. Vogliamo le forme, le note, le emozioni …” Il relativo manifesto, ispirato ai manifesti futuristi, più adatto a una Biennale che a parlare a una cittadinanza stremata dalla crisi e dalla pandemia, non era di immediata comprensione. Se la strada è questa, allora la vedo dura. E se le primarie sono disertate dai giovani, quale futuro si prospetta per il PD?
Del resto, questi candidati erano sconosciuti ai più, i programmi presentati adatti per la serie “vaste programme” che, come sappiamo , lasciano per lo più il tempo che trovano. Credo di interpretare un senso comune di stanchezza e di delusione soprattutto relativa alle parole, anzi, alle vane parole. Comunque, come saprai, è risultato più votato il candidato espressione di un PD cittadino refrattario all’alleanza con i 5 Stelle, almeno a parole, mentre l’altro candidato ,che ha avuto l’appoggio indiretto della sindaca, è risultato terzo, dopo il candidato civico. Insomma, i torinesi hanno dimostrato di voler punire l’attuale amministrazione. E’ difficile capire quanto questa delusione e questo scontento influiranno sul voto vero e proprio. Certo, se non verrà votato da buona parte dei 5 Stelle, sarà molto difficile per il candidato PD diventare sindaco. Per quanto riguarda i 5 Stelle, se riescono ancora ad avere, nei sondaggi, una percentuale del 17-18 per cento è evidente che sia grazie al reddito di cittadinanza, una bella mancia di 600 euro mensili senza alcuna contropartita lavorativa. Qualcuno parla ancora dei navigator, che avrebbero dovuto sottoporre offerte di lavoro che, dopo due rifiuti, avrebbero comportato l’esclusione dal reddito? Per questa ragione penso che, nonostante la demolizione pressoché sistematica del progetto iniziale di cui parla Mattia Feltri, i 5 Stelle continueranno a sopravvivere e l’elargizione del reddito sarà un punto fermo nel loro programma, come ha già dichiarato Conte. Per fortuna, un insegnamento alla dirigenza del PD spesso arriva dalla “base”, come ci racconta Federica Fantozzi sull’Huffington Post (“Roma sottosopra”) a proposito della visita a un circolo romano del VI Municipio, che aveva dato la vittoria alla Raggi, del candidato sindaco Gualtieri, al quale i compagni hanno spiegato che l’espressione “partire dalle periferie” è bandita. e che non si diventa il “partito delle periferie” venendo in periferia, ma dando a chi ci vive gli strumenti per autorappresentarsi. Allora, forse, non tutto è perduto.
Chi è stato ed è per la rivoluzione non ammetterà mai un’altra idea al di fuori della sua, ma, se poi la realtà attuale non permette nessuna ribellione armata, forse comincerà ad esaminare la sua filosofia rivoluzionaria e sarà costretto, suo malgrado, ad ascoltare e rispettare anche il parere del prossimo. Quindi, anche chi pensa di imporre il suo parere senza riuscirci non potrà percorrere una strada diversa da quella dove vige la democrazia rappresentativa e quindi il compromesso delle idee. A maggioranza poi i cittadini/e sceglieranno chi deve governare, con le elezioni, precedute spesso dalle ” primarie” che i rivoluzionari contesteranno sistematicamente e senza proporre un’idea alternativa, ma per fortuna i loro proposito non saranno mai in grado di realizzarli. Il PD ha imboccato, credo definitivamente, la strada suddetta che è difficile da percorrere e tante volte si può sbagliare, ma si fa sempre in tempo a correggere, cosa che non sarebbe possibile se vincessero con la forza i “rivoluzionari”. Viva la democrazia rappresentativa e forza PD continua a difenderla ed a rafforzarla. i “rivoluzionari” sono già stati sconfitti dalla storia umana, con le “brigate rosse” ci fu l’ultimo tentativo e non penso ci proveranno più. Pace e bene a tutte /i anche ai “rivoluzionari”. Antonio De Matteo MI
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Caro Sergio,
mi sono già espressa altre volte, con te, sul PD e i suoi problemi, e non voglio ripetermi. Qui a Torino si è data molta importanza alla comunicazione, vale a dire alla pubblicità delle primarie, e già questo dice tutto. Te ne do un assaggio: “Vogliamo una campagna che riempia la città di colori. Vogliamo le forme, le note, le emozioni …” Il relativo manifesto, ispirato ai manifesti futuristi, più adatto a una Biennale che a parlare a una cittadinanza stremata dalla crisi e dalla pandemia, non era di immediata comprensione. Se la strada è questa, allora la vedo dura. E se le primarie sono disertate dai giovani, quale futuro si prospetta per il PD?
Del resto, questi candidati erano sconosciuti ai più, i programmi presentati adatti per la serie “vaste programme” che, come sappiamo , lasciano per lo più il tempo che trovano. Credo di interpretare un senso comune di stanchezza e di delusione soprattutto relativa alle parole, anzi, alle vane parole. Comunque, come saprai, è risultato più votato il candidato espressione di un PD cittadino refrattario all’alleanza con i 5 Stelle, almeno a parole, mentre l’altro candidato ,che ha avuto l’appoggio indiretto della sindaca, è risultato terzo, dopo il candidato civico. Insomma, i torinesi hanno dimostrato di voler punire l’attuale amministrazione. E’ difficile capire quanto questa delusione e questo scontento influiranno sul voto vero e proprio. Certo, se non verrà votato da buona parte dei 5 Stelle, sarà molto difficile per il candidato PD diventare sindaco. Per quanto riguarda i 5 Stelle, se riescono ancora ad avere, nei sondaggi, una percentuale del 17-18 per cento è evidente che sia grazie al reddito di cittadinanza, una bella mancia di 600 euro mensili senza alcuna contropartita lavorativa. Qualcuno parla ancora dei navigator, che avrebbero dovuto sottoporre offerte di lavoro che, dopo due rifiuti, avrebbero comportato l’esclusione dal reddito? Per questa ragione penso che, nonostante la demolizione pressoché sistematica del progetto iniziale di cui parla Mattia Feltri, i 5 Stelle continueranno a sopravvivere e l’elargizione del reddito sarà un punto fermo nel loro programma, come ha già dichiarato Conte. Per fortuna, un insegnamento alla dirigenza del PD spesso arriva dalla “base”, come ci racconta Federica Fantozzi sull’Huffington Post (“Roma sottosopra”) a proposito della visita a un circolo romano del VI Municipio, che aveva dato la vittoria alla Raggi, del candidato sindaco Gualtieri, al quale i compagni hanno spiegato che l’espressione “partire dalle periferie” è bandita. e che non si diventa il “partito delle periferie” venendo in periferia, ma dando a chi ci vive gli strumenti per autorappresentarsi. Allora, forse, non tutto è perduto.
Un abbraccio
Grazia
Chi è stato ed è per la rivoluzione non ammetterà mai un’altra idea al di fuori della sua, ma, se poi la realtà attuale non permette nessuna ribellione armata, forse comincerà ad esaminare la sua filosofia rivoluzionaria e sarà costretto, suo malgrado, ad ascoltare e rispettare anche il parere del prossimo. Quindi, anche chi pensa di imporre il suo parere senza riuscirci non potrà percorrere una strada diversa da quella dove vige la democrazia rappresentativa e quindi il compromesso delle idee. A maggioranza poi i cittadini/e sceglieranno chi deve governare, con le elezioni, precedute spesso dalle ” primarie” che i rivoluzionari contesteranno sistematicamente e senza proporre un’idea alternativa, ma per fortuna i loro proposito non saranno mai in grado di realizzarli. Il PD ha imboccato, credo definitivamente, la strada suddetta che è difficile da percorrere e tante volte si può sbagliare, ma si fa sempre in tempo a correggere, cosa che non sarebbe possibile se vincessero con la forza i “rivoluzionari”. Viva la democrazia rappresentativa e forza PD continua a difenderla ed a rafforzarla. i “rivoluzionari” sono già stati sconfitti dalla storia umana, con le “brigate rosse” ci fu l’ultimo tentativo e non penso ci proveranno più. Pace e bene a tutte /i anche ai “rivoluzionari”. Antonio De Matteo MI