IL MEDIOEVO MODERNO
Le previsioni di un importante banchiere milanese.
di
|Ma sarebbero subito bloccati dall’Europa e dai mercati, per fortuna c’è lo spread, che potrebbe rimettersi a volare…
“Non credo a questi automatismi. Sono tutte cose che richiedono tempo. Per essere realizzate e per trovare delle alternative. Non si tratta di passaggi semplici…”.
Ma cosa vuole che combini un governo, eventuale, Di Maio-Salvini.
“Sa, all’inizio possono fare tante cose demagogiche per procurarsi il favore popolare. E questo renderebbe ancora più difficile una loro liquidazione. Liquidazione che dovrebbe avvenire comunque per vie extra-parlamentari. Insomma, se arriva un governo populista, che fa cose populiste e che ha i voti in parlamento, poi toglierselo di torno non sarà una cosa semplice, e nemmeno indolore”.
Ma c’è sempre Renzi, si può sperare.
“Guardi. La sua riforma costituzionale non mi piaceva, era un pasticcio orrendo, un insieme di cose sbagliate e di cose abbastanza giuste. Alla fine ho votato sì, a favore, proprio per paura di dove saremmo finiti in caso di vittoria del No. Purtroppo il No, grazie anche ai molti errori di Renzi, ha vinto. E adesso siamo finiti in una specie di girone infernale”.
Realisticamente che cosa si aspetta dal prossimo governo?
“Non so nemmeno se e quando ne avremo uno. In ogni caso non mi aspetto niente. Vede, il prossimo parlamento sarà un parlamento di disperati. Tutta gente che sta lì, che cerca di capire che aria tira e che non sa quanto tempo durerà, magari anche solo poche settimane. Molti saranno pronti a vendersi, a cambiare casacca. Quello che so è che si vedrà una confusione come non mai. Niente sarà sicuro”.
Non pensa che Berlusconi riesca a tenere a freno Salvini impedendogli di andare con i grillini?
“Berlusconi ha 81 e, età a parte, non è più quello di una volta, ha meno voti. In più Bossi gli doveva molto, Salvini non gli deve niente. Salvini, inoltre, è un moderno conquistatore, uno che guarda dritto al risultato. Di amicizie, solidarietà, tradizioni non gli importa nulla. Lui vuole arrivare al potere e basta. Disponibile a tutto. Oggi il vero pericolo è lui. E’ lui che potrà darsi un governo di grande coalizione o un governaccio con Di Maio. Sembra incredibile, ma siamo finiti nelle sue mani”.
Non è un po’ troppo pessimista? Se le cose dovessero mettersi male, Berlusconi gli compra mezzo gruppo parlamentare e lo lascia da solo…
“E’ lei che è troppo ottimista. Non sono più quei tempi. Berlusconi è un sorvegliato a vista, è in attesa di una riabilitazione che per lui è la vita, deve viaggiare su un sentiero molto stretto, certe cose non le può più fare”.
Quindi lei pensa a un possibile governo Di Maio-Salvini…
“Me lo sento nelle ossa, come sentivo che il referendum di Renzi non sarebbe mai passato, innescando questo caos di oggi…”.
E le banche? Lei fa il banchiere, bene o male.
“Tempi grami. Troppe regole, troppa gente che vuole metterci il naso…”.
Be’, avete fatto anche molti errori.
“Guardi, forse anche meno di altri. L’affare Lehman ha provocato una crisi mondiale. Solo che adesso, con la scusa dei pasticci che qui sono sorti in alcune banche locali, tutti pensano di poter fare i banchieri., commissioni d’inchiesta, nuove regole. Una cosa come Banca Intesa, che oggi è la più grande banca italiana, sana e a posto, non potrebbe più essere fatta”.
Della congiuntura che cosa mi dice?
“E’ inevitabile un rallentamento. Intanto perché c’è un rallentamento mondiale e poi perché noi non avremo un governo o avremo un pasticcio. In queste condizioni si va indietro, non avanti”.
Che cosa mi dice dei giornali, dei maggiori almeno?
“Guardi, Il Corriere mi sembra che stia migliorando, è ancora un po’troppo dalla parte grillina, ma si sta correggendo. La Repubblica, invece, mi sembra i n un vicolo cieco: non hanno creduto a Renzi, ma hai suoi avversari. Solo che i suoi avversari stanno scomparendo dalla politica. In sostanza, Repubblica sponsorizza quello che non c’è. Non aveva mai fatto questo errore. In più mi sembrano sempre più chiusi in se stessi”.
Secondo lei perché Banca Intesa ha scelto di aiutare Cairo e non gli altri contendenti?
“Cairo avrà i suoi difetti, ma vuole fare l’editore e vuole avere successo. Gli altri volevano solo tenersi quello che era sempre stato loro e che non avevano amministrato meravigliosamente. In un certo senso quella di Banca Intesa è stata una scelta quasi obbligata. Certo, Cairo non è il senatore Albertini e nemmeno il senatore Agnelli. Ma i nostri tempi, questo tempo, sono fatti così. Bisogna sapersi accontentare. All’orizzonte non vedo un nuovo Rinascimento, ma una sorta di Medioevo moderno…”.
(Dal numero di dicembre di UB)
3 Comments
Caro Turani,
“meglio accendere una candela che imprecare contro il buio”.
Allo stato attuale non è certo difficile esercitarsi nelle più fosche previsioni, come fa il tuo amico banchiere.
Governi populisti, governi incapaci, nessun governo, elezioni a ripetizione, spread a mille, dissoluzione di ogni speranza: se ne possono pensare di tutti i colori (sempre foschi e cupi).
Questo Paese ha sempre dimostrato una feroce resistenza al cambiamento; gli ultimi quattro anni ne sono la riconferma più evidente.
Tutti sono sempre molto più propensi a giudicare ciò che è andato male o ciò che poteva andare meglio, piuttosto che valorizzare il buono che s’è cercato di produrre.
Come al solito, il diritto principale che gli italiani non vogliono che venga scalfito è il diritto alla lagnanza.
Ed anche in questo caso, a forza di scetticismo, di sospetti, di paura del nuovo, ci troviamo qui ad imprecare contro il buio.
Ma tra due mesi si vota: i cittadini potranno accendere un lumino oppure continuare a maledire il buio, prendendosela gli uni con gli altri e rinfacciandosi le peggiori nefandezze.
Il raziocinio proporrebbe una sola soluzione; c’è un solo Partito che ha uomini e programmi credibili. Non saranno tutti Cavour o De Gasperi, ma qualche idea in testa ce l’hanno ed hanno anche cercato di metterla in pratica, tra gli schiamazzi e gli sberleffi generali.
A noi il compito di continuare a coltivare scetticismo, auspicando improbabili uomini e futuri migliori, oppure valorizzare quello che c’è, poco o tanto che sia.
La democrazia è soprattutto la scelta del possibile; a volte la ricerca dell’ottimo coincide con la scelta del meno peggio, o comunque dell’alternativa più sensata.
La disparità di credibilità tra le offerte politiche non è mai stata così grande in Italia.
Cacciarsi nelle mani di un Salvini, di un Di Maio o della mummia Berlusconi richiede davvero una dose di masochismo più che patologica.
Io, per quel niente che conta, cerco di tirare fuori il meglio da quello che il panorama offre.
Inviterei tutte le persone di buon senso a fare altrettanto.
Luce, anche poca, contro il buio.
Buon anno e buon lavoro.
Di’ al tuo amico banchiere che si spenda per far vincere il centrosinistra: consigli questo ai suoi clienti: è certamente meglio che un’obbligazione secondaria …!
Ernesto Trotta
Torino
Ma Turani crede ancora ai discorsi degli “importanti”? Gli “importanti” d’Italia e i loro tirapiedi si augurano il Governo più debole possibile, magari indaffarato a fare simpatiche cose populiste, ma che non dia regole e non metta bocca Hanno lavorato quattro anni come matti perché fosse così. Se lo sarà, peggio per gli italiani. Noi del PD faremo il nostro dovere, informazione corretta, niente polemiche coi cittadini ordinari e raccontiamo cosa abbiamo fatto. Poi, la libertà è libera, come diceva quell’omino di Peretola.
Leggo, un po’ in ritardo, questo articolo che a me sembra tanto una elucubrazione del buon Turani. Qualora l’intervista fosse vera dovrei chiedermi quale mai “importante banchiere milanese” possa aver detto una tale serie di castronerie! Qui siamo alla fantapolitica vera e propria! Che poi il popolo italiano ci abbia insegnato (?) che da noi può accadere di tutto e di più, d’accordo, ma credo ci sia un limite anche al masochismo, pratica nella quale siamo primi assoluti a livello mondiale! Quelle affermazioni sono tanto più sorprendenti, e perciò non credibili, proprio perché provenienti da un “importante banchiere”, il quale dovrebbe sapere che l’eventualità di un’alleanza tra i due partiti popolar/fascisti di Lega e 5s precipiterebbe il nostro Paese nel baratro del default nel breve volgere di pochi mesi. Pensiamo, forse, che i detentori esteri del 35% del nostro debito rimarranno inerti davanti ad una situazione del genere, soprattutto pensando a quale, ulteriore, enorme buco si creerebbe a seguito dei loro DEMENZIALI propositi di folli spese, con l’abolizione della legge Fornero, l’applicazione della “flax tax” e il “reddito di cittadinanza? Il FALLIMENTO dello stato italiano sarebbe assicurato in men che non si dica! Francamente, pensare che gli italiani con un po’ di sale in zucca, dopo aver sperimentato col precedente governo Berlusconi cosa significhi trovarsi sull’orlo del baratro, abbiano l’intenzione di ripetere quella tragica esperienza provando anche “l’ebrezza” del salto nel vuoto, non riesco a crederlo. C’è solo da augurarsi che gli italiani “col sale in zucca” siano maggioranza!